Il chiama angeli

di nande no ai
(/viewuser.php?uid=122366)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Il suono della campanella avvisa gli studenti che finalmente per quel giorno la scuola era finita In pochi minuti tutti i ragazzi esco dall’edifico, tutti tranne SOICHIRO ODAGIRI (17) che per l’ennesima volta e stato costretto a trattenersi in classe dal professore per essersi addormentato durante la lezione.
– ODAGIRI!!!! COSA DEVO FARE CON TE !!!-
Urlava l’uomo con un piccola vena pulsante sulla fronte, molto visibile data la pelata e lucida testa, da cui spuntava un unico capelli riccio.
 – E SEMPRE LA STESSA STORIA … LE MIE LEZIONI NON SONO FATTE PER PERMETTERTI DÌ FARE UN SONNELLINO!!! Visti i voti che hai poi dovresti essere quello più attento-
Il ragazzo se ne stava in silenzio nel suo banco. Poi con faccia quasi scocciata gli rispose
- scusi obata-sensei ma le sue lezioni sono così noiose-
La piccola vena ricomincio a pulsare frenetica, quasi stesse per esplodere. 
-NOIOSEE? PICCOLO DELINQUENTE SE TI ADDORMENTI  ANCORA DURANTE LE MIE LEZIONI QUESTA VOLTA TI FACCIO SOSPENDEREE … ORA VATTENE PRIMA CHE TI ROMPA QUELLA TESTACCIA!!!-
Soishiro esce correndo dalla classe, mentre il professore sbraitava ancora. Sfreccia per i corridoi velocissimo ,non volendo far tardi al suo club di disegno, fin che non andò quasi a sbattere contro un ragazzo che riuscì a schivare prontamente finendo però con la testa contro un muro.
Rialzatosi ancora dolorante guardò il ragazzo contro cui era  quasi scontrato, ma quello che vide lo folgorò sul posto. Davanti a lui c’era il ragazzo più bello che avesse mai visto.
Era più basso di lui, la pelle, che ricopriva quello sensuale corpo tonico, era talmente chiara da sembrare quasi trasparente. Folti capelli bianchi che gli ricadevano  sulle spalle esili, ma ben sviluppate.
Piccole labbra rosee leggermente aperte per prendere aria (era per caso nervoso?).
Ma erano  gli occhi che soishiro non poteva far a meno di guardare fino a perdercisi dentro. Grandi e profondi occhi grigi talmente, chiari e luminosi da sembrare due pozzi di acqua limpida sotto il sole.
Soichiro non riusciva a smettere di guardare quel ragazzo che tanto gli sembrava famigliare.
Il bisogno di stringere a se  e proteggere quel angelo bianco lo assalì.
Nella sua mente immagini a lui sconosciute gli apparvero come  flash.

 - due bambini che sorridono e giocano insieme su in grande letto bianco, un letto d’ospedale? Poi correvano per dei lunghi corridoi, giocando a nascondino, ma chi erano? -

Non poté farne a meno. Si avvicinò al ragazzo e lo strinse a se protettivo, assaporando il tepore del suo corpo e il profumo che emanava. Il più piccolo si strinse in quel abbraccio a sua volta ,chiudendo gli occhi per farsi cullare dal calore quasi intossicante che emanava lo sconosciuto.
Sembrava cosi naturale stringe quel esile corpo. Ma il contatto, non durò a lungo, infatti, subito dopo l'albino lo allontano con uno spintone e corse via terrorizzato.
Soichiro rimase immobile per qualche minuto. Altre immagini. Troppo confuse questa volta per poter cogliere quello che la mente tentava di ricordare. Riusci solo a udire un tintinnio e un campanello che cade al suolo. Una “promessa” ? -
Corse dietro al ragazzo con le lacrime agli occhi, gli sembra di rivivere un avvenimento che aveva rimosso e che non voleva si ripetesse. Ma giunto nel cortile della scuola questo era sparito lasciandosi dietro solo un grande vuoto che gli procurava delle tremende fitte al cuore.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1226515