Larev strinse forte la mano della sorella; come se in quel modo potesse impedirle di andarsene per sempre da lui.
Sua sorella lo guardò negli occhi -Va tutto bene piccolo- cercò di sorridere, ma anche il più piccolo sforzo le risultava impossibile nelle sue condizioni.
La ragazza raccolse le ultime forze rimaste per parlare -Presentati all'orfanatrofio, lì troverai una nuova casa; hai capito?-
Il bambino annuì con le lacrime agli occhi, aveva capito che non c'era più niente da fare per lei.
La ragazza chiuse gli occhi per sempre, il bambino si chinò in avanti e le diede un bacio sulla fronte.
-addio sorellina-.
Al funerale erano presenti poche persone insieme a Larev; la direttrice dell'orfanatrofio e qualche amica della sorella.
Mentre la bara veniva calata nella buca Larev smise di provare ogni genere di emozione; non era più nulla, forse nemmeno un'essere umano.
Lui non voleva più essere umano, non voleva più affezionarsi a una persona e guardare impotente mentre gliela portavano via.
Divenne freddo e refrattario a qualunque genere di rapporto umano; eppure c'erano momenti in cui i brandelli di umanità che gli erano rimasti lottavano per venire fuori, per farsi strada tra le barriere che il ragazzo aveva eretto intorno a se.
Un giorno trovò l'orecchino della sorella che credeva perso per sempre.
Si rese conto di provare ancora un'emozione; l'amore per lei, per la ragazza che aveva indossato quell'orecchino prima di morire.
Si fece fare un buco nel lobo sinistro e lo indossò; si sentì di nuovo umano.
Era già riuscito a voler bene una volta
Perchè non farlo di nuovo?
ANGOLO AUTRICE
come ho già spiegato questa è la storia del mio tributo prima di essere estratto
spero vi sia piaciuta
a presto
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