50 sfumature di grigio
GRIGIO COME L'OMBRA
- Perchè non hai usato la safe word? Perchè non hai detto "rosso"?
- Perchè se tu mi amassi davvero non ci sarebbe mai stato bisogno di usarla.
Ormai da troppo tempo Christian stava rimuginando su quel breve scambio
di parole che c'era stato con Anastasia qualche settimana prima, quando per puro caso lei aveva risposto alla sua telefonata.
Vederla andare via sconvolta, con il terrore dipinto sul volto, era
stato più di quanto lui avrebbe mai potuto sopportare: lo
sguardo che Ana gli aveva rivolto era molto, molto peggio di qualunque
cosa avesse sopportato nella sua infanzia, qualunque dolore
e sofferenza in confronto erano una carezza.
Quando era fuggita da lui, lasciandolo nella stanza delle torture
da solo col suo tormento, aveva pensato di morire, di non riuscire
più a immettere aria nei polmoni.
Non mi toccare!
Le parole che gli aveva rivolto, il tono disperato con cui gli aveva
urlato tutto il suo dolore -fisico e non- erano stati come un pugno in
mezzo al petto, una stilettata in mezzo al cuore. Christian era
abituato al dolore, faceva parte di lui, lo rendeva felice, completo,
anzi era l'unico modo per sentirsi appagato, infliggere e provare
dolore; ma a quello che era successo con Ana non era minimamente
preparato, non sapeva come interpretare le emozioni che ne erano
scaturite. Sì, lui era un bastardo, ma soprattutto era uno
squilibrato.. Sapeva da sempre di esserlo ma c'erano volute le parole
di Anastasia per rendere tutto reale.
Quando era andato da lei, dopo essere riuscito a trovare il coraggio
per seguirla, dopo aver riacquistato abbastanza egoismo per imporle la
sua presenza, aveva sperato di farsi perdonare ma si sbagliava. Come
potevano degli antidolorifici e delle banali carezze cancellare il
brutale dolore che le aveva inflitto? Non aveva mai dovuto consolare
una delle sue sottomesse dopo essersi divertito con lei e ora non
sapeva come comportarsi, non sapeva se quello che stava facendo era
giusto. Ma con Anastasia era tutto diverso, gli veniva quasi spontaneo
abbracciarla, accarezzarle dolcemente le braccia sperando di farle
capire ciò che prova per lei. Dopotutto però, se nemmeno
Christian riesce a dare un nome al sentimento che è nato dentro
di lui da quando ha conosciuto Ana, come può sperare che lei
comprenda?
In un attimo era cambiato tutto: quando era entrato nella stanza
credeva di dover fare tutto ciò che poteva per farsi perdonare,
era lui quello in torto, e invece a scusarsi fu Anastasia. Riusciva
sempre a sorprenderlo la sua piccola Ana.
Lui non la meritava, non poteva meritare una donna così
straordinaria; una ragazza come lei doveva ricevere il meglio dalla
vita e lui di certo non rientrava in quella categoria, perchè se
fosse stato qualcosa di buono Anastasia non si sarebbe trovata
così tante volte a piangere per causa sua.
Però Christian era un egoista, un "maniaco del controllo" come
diceva Ana, e non voleva privarsi di lei, non poteva permetterle di
andarsene. Ma forse, per la prima volta in tanti anni, non era paura di
perdere qualcosa di suo, di non avere più la sua sottomessa, era
qualcosa di più profondo e umano: non voleva perdere Anastasia.
Mi sono innamorata di te, Christian.
Quelle parole gli avevano fatto franare la terra sotto i piedi. Non poteva essere vero, non dopo quello che era successo.
Lui non la meritava, non era degno dell'amore di una persona tanto
buona come Anastasia. Christian Grey non era fatto per stupidi
sentimenti come l'amore, perchè lui con una donna non faceva
l'amore, lui fotteva e basta.
Ma Ana gli aveva insegnato qualcosa di nuovo, con lei il suo mondo era
cambiato; il sesso alla vaniglia aveva acquistato un sapore nuovo,
più dolce.
Questo però, Christian non l'aveva mai ammesso ed ora era troppo tardi, la sua follia aveva rovinato ogni cosa.
Il tono di Ana non lasciava trasparire nulla, né dolore,
né paura, erano semplicemente parole vuote; ma il fatto che
fossero uscite dalla sua bocca le rendeva le parole più gelide e
amare che Christian avesse mai sentito.
Vederla restituirgli i regali che le aveva fatto gli fece montare la
rabbia dentro al petto: avevano un accordo loro due, lui era il suo
dominatore dannazione!
Ecco...nulla di più sbagliato. Anastasia non aveva mai firmato
il contratto, non era mai ufficialmente diventata la sua sottomessa, e
per di più ora se ne stava andando; ma non è questa la
verità: Ana non è mai stata una sottomessa.
Non voglio niente che mi ricordi te.
Credeva di non possedere un cuore come tutti gli altri ma si sbagliava;
persino Christian Grey ha un cuore e ora stava sanguinando.
Sperava di farla restare, di farle cambiare idea con un abbraccio, ma
vederla indietreggiare come se avesse paura di lui, come se fosse
un crudele carceriere, gli fece provare una fitta lancinante al cuore
già martoriato.
Era tutto finito, la sua felicità, la sua vita.
Anastasia se n'era andata, era fuggita da quel mostro che non era stato
capace di amarla come meritava, che non era riuscito a renderla felice.
Sapeva di non essere come tutti gli altri, di non essere una persona
con una sfera emotiva normale, l'ombra e le tenebre facevano parte di
lui ed era
sempre stato così; l'unico modo che conosceva per amare una cosa
era possederla. Solo ora però si rendeva conto di quanto tutto
ciò fosse sbagliato, ora che la tristezza di Anastasia era
diventata la sua, ora che l'angoscia di lei era anche la sua.
Dopo
aver commesso l'errore più grande della sua esistenza, Christian
lo aveva capito: Ana era stata un dono che la vita aveva voluto fargli
ma lui non era riuscito ad apprezzarla per com'era, aveva voluto
trascinarla nell'ombra assieme a lui invece di cercare di diventare un
uomo migliore per lei.
Forse era stato meglio così, che Anastasia se ne fosse andata,
perché Christian non sapeva se poteva davvero diventare un uomo
migliore, non sapeva se avrebbe potuto rinunciare alla stanza dei
giochi e al suo lato perverso; non sapeva nemmeno se avrebbe potuto
scacciare tutte quelle sfumature di tenebra che aleggiavano in lui.
Non sapeva più niente.
Di una cosa, però, Christian Grey era certo: dopo aver
conosciuto Miss Anastasia Steele non sarebbe più stato l'uomo di
prima.
Spazio autrice_ Ho appena finito di leggere 50 sfumature di grigio
(anche se "leggere" è un eufemismo..è più corretto
dire che l'ho divorato. In un giorno e mezzo l'ho finito!) e la
scrittrice che è in me non è riuscita a stare zitta e
buona. Ho dovuto scrivere una fanfiction! =)
So di avere stravolto il personaggio di Christian Grey, ma più
andavo avanti con la lettura del libro e più mi faceva
incavolare il suo comportamento. Di sicuro non potrei mai essere una
sua sottomessa! ;) E siccome sono una persona troppo romantica, non
sono riuscita a fare a meno di scrivere questa introspezione dell'animo
di Mr Grey, analizzando i suoi sentimenti dopo aver esagerato con Ana.
(sono una persona buona, IO; gli concedo la facoltà di
riscattarsi!! =)) Fatemi sapere cosa ne pensate, ogni critica è
bene accetta.
Ora fuggo a iniziare 50 sfumature di nero! ;) Saluti!!!
Carly
|