ATTENZIONE:
Capitolo
altamente puccioso **
Se
vi fa schifo…
Ahimè, non sono brava a scrivere determinate scene xD
Ritornando
a noi…
Gulp…9
pagine O.O
Per
me è un record, ti solito evito di scrivere troppo
per non annoiare i lettori.
Va
bhò, spero che il capitolo sia di vostro gradimento!^^ Un
grazie
ancora a chi continua a seguire questa povera disperata xD
E
non dimenticate di recensire, siamo in crisi.
«Ohhh
ma quanto sei adorabile!!»
«Non
sei per niente cresciuto!»
«Vieni
qui, fatti dare un bel pizzicotto dalla tua zietta preferita!»
«Aiuto!
» Dopo
innumerevoli tentativi di fuga dalla massa di parenti, Roxas
riuscì
finalmente ad allontanarsi, le sue guance non furono mai state
così
sollevate.
Lanciò
un ulteriore sospiro di sollievo, rasserenato dall’idea che,
per il
momento, fu al sicuro da tutte quelle attenzioni da lui
sgradite.
«Ecco
dov’eri finito!»
Disse una voce alle sue spalle, Hayner gli arrivò in contro,
scompigliandogli giocosamente i capelli e dandogli una pacca sulla
spalla «Mi
giro per un secondo e tu mi abbandoni per un branco di vecchietti
adoranti?»
«Sono
gli zii da parte di mia madre e credo che alcuni di loro fossero i
nonni di Luxord»
Borbottò il biondo, rispondendo all’azione
dell’amico e
colpendolo al braccio con debole pugno «Per
fortuna sono riuscito a fuggire»
«Potevi
semplicemente chiedere il mio aiuto »Scherzò
l’amico «Li
avrei distratti con il mio faccino, molto più adorabile del
tuo, e
loro si sarebbero presto dimenticati della tua presenza»
Roxas
rise divertito, dandogli una leggera spintonata «Ma
smettila, presuntuoso!»
«Presuntuoso
io?! Ho un carisma a dir poco che efficace! Guarda Xion, mi conosce
da qualche giorno e già non si stacca da me»
«Questo
perché sei sempre insieme ai miei due fratelli»
Rispose la ragazza dietro di lui.
Il biondo non riuscì a
soffocare una risatina, vedendo Hayner completamente zittito dalla
pronta risposta di Xion che, si avvicinò verso di lui «Oh
a proposito, Sora si è messo in testa di cantare al Karaoke!
»
«Lui?!
Oh cazzo….»
Si
portò una mano al viso, sospirando pesantemente.
Se il karaoke fu
inventato per scopi ricreativi e rilassanti, divertendosi tra amici,
Sora non era decisamente la persona più adatta per far
ciò.
Ricordò
ancora il primo giorno che le maestre dovettero scegliere la voce
solista per lo spettacolo delle elementari, Sora si
presentò,
ovviamente sicuro della sua riuscita, ma appena aprì bocca
le sue
speranze di diventare un bravo cantante si spezzarono come i timpani
delle insegnanti, e quelle di Roxas, che fu costretto ad
accompagnarlo e ad ascoltare tutta la sua performance, tappandosi
ripetutamente le orecchie appena sfociò in un sonoro acuto.
In
tutta la sua vita, non sentì una persona più
stonata di lui.
E
nonostante ciò Sora non demorse, continuò a
cantare,
OGNI-SINGOLA-VOLTA che poteva:
Sotto
la doccia.
In
macchina.
Mentre
si preparava la merenda.
Agli
spogliatoi.
In
piscina.
Addirittura
mentre si lavava i denti!
E
come non dimenticare, durante le proiezioni di un classico Disney che
suo fratello amava guardare in segreto
e soprattutto in silenzio.
Col passare degli anni pensò che gli fosse passata la mania
del
canto, ma evidentemente non fu così. Come si vuol dire,
“il lupo
perde il pelo ma non il vizio”.
«Mi
dispiace…»
Si scusò inconsciamente con le sue orecchie, quasi per
avvertirle
del pericolo che presto si sarebbe creato.
«Non
pensavo fosse un bravo cantante»
Mormorò allegra Xion.
Hayner
rise a crepapelle, scuotendo il capo «Sora?
Macché! Quello è stonato come una campana! Presto
te ne
accorgerai!»
Ridacchiò «Meno
male che Pence e Olette non sono qui, si risparmiano un intervento
alle orecchie»
In
effetti a Roxas dispiacque che i suoi due amici non fossero venuti al
matrimonio, ma purtroppo Olette ebbe una brutta influenza, mentre
Pence fu in punizione per un brutto voto a scuola, solo Hayner
riuscì
a scamparla, nonostante non gli fosse andata bene la verifica di
storia.
La fortuna di quel ragazzo era di avere genitori troppo
tranquilli, se Roxas avesse portato un brutto voto a sua madre, di
sicuro lo avrebbe messo in punizione, nonostante le apparenze era una
tipa abbastanza esigente con i compiti, ma per sua fortuna, da quando
Luxord piombò nella loro vita, sua mamma non gli
ronzò più attorno
come prima e, anche se spesso gli dispiacque non averla accanto,
altre volte ne rimase davvero sollevato (Per esempio se prendeva un
brutto voto in chimica, materia da lui detestata).
Improvvisamente
si sentì chiamato in causa, quando alcuni degli invitati gli
chiesero di fargli una foto di gruppo, abbandonò
così i due amici,
per dedicarsi alla sua grande passione: la fotografia.
«Dobbiamo
stare ancora qui per molto?»
Disse una voce al suo fianco.
Axel tirò un leggero sospiro,
voltandosi verso colei che lo afferrò per un braccio «Quanto
entusiasmo, mi avevi detto che ti piacevano i matrimoni»
«Credo
che tu mi abbia confusa con un'altra delle tue ragazze» Ironizzò la
bionda, incrociando le braccia «Vieni
con me a Londra, ci divertiremo, avevi detto. Indovina un po'? Non mi
sto affatto divertendo, se non fosse per il cibo gratis me ne sarei
già andata da un pezzo»
«Se
continui a mangiare così, diventerai obesa»
Ma
la bionda in tutta risposta gli lanciò una gomitata allo
stomaco,
zittendolo.Axel
roteò gli occhi, mugugnando a bassa voce.
Immaginò che non
avrebbe dovuto portare Larxene, ma d'altra parte nell'invito c'era
scritto di poter portare qualcuno, e poiché Saix e Demyx si
rifiutarono, l'unica scelta era lei.
Ormai si frequentarono da
parecchio tempo e in fondo non era male stare in sua compagnia, si
stupì addirittura di avere parecchie cose in comune con lei,
per
esempio: Ad entrambi piace la pizza estremamente piccante, conoscono
a memoria ogni canzone dei Guns' n Roses, tifano la stessa squadra di
baseball e amano andare alle partite allo stadio. In sostanza, erano
simili, forse troppo in certi casi.
«Tra
quanto finirà questa tortura?!»
Brontolò per l'ennesima volta, il fulvo roteò gli
occhi con aria
indifferente, stringendosi le spalle «Ancora
una mezz'ora, poi ti prometto che ce ne andremo»
L'altra
allora si zittì, ma solo per qualche secondo,
finchè notò il
ragazzo puntare nuovamente lo sguardo da tutt'altra parte «E'
quello il ragazzino con cui hai litigato?» Fece un veloce gesto con la
mano, indicando Roxas, che intanto
scattò una foto ad alcuni invitati. Axel annuì,
sotto la risatina
divertita della bionda «Ma
è piccolo! Quanti anni avrà...Quindici? Non mi
avevi detto che
uscivi con i bambini»
«In
realtà ne ha diciotto » La corresse, sorridendo
appena «Lo
so, sembra piccolo, ma i suoi ragionamenti sono perfino più
maturi
della sua età»
Tranne
quel giorno al telefono.
Larxene
sbuffò, portando le mani ai fianchi «Sarà, ma
è un moccioso» Indi si girò
verso il buffet, voltandosi di poco «Dai
muoviti»
Dopo
qualche istante di esitazione, il rosso scosse il capo, facendole
cenno di andare pure senza di lui «Vado
a prendere qualcosa da bere, arrivo tra poco» Dopo di chè si
allontanò dalla ragazza, raggiungendo il tavolo
opposto per prendere un altro cocktail.
***************
Mentre
Roxas fu impegnato a scattare qualche fotografia, Xion ed Hayner
furono raggiunti da Naminè.
«Vedo
che Roxas ha ripreso a fotografare»
Commentò con un lieve sorriso
«E
chi lo ferma più quello!
» Rispose
Hayner, portando le braccia dietro la schiena «Dov’è
Collins junior?
»
«Si
sta preparando psicologicamente per cantare, Riku lo sta già
prendendo in giro»
«Che
strano, io sapevo che quei due non si sopportavano»
«Questo
è vero, i primi tempi Sora non voleva neanche sentirlo
nominare, e
pensare che sono nella stessa classe!
» Disse
divertita Xion «
Tornava a casa sempre arrabbiato, e si sfogava con l’armadio,
chiamandolo Riku e dicendogliene di tutti i colori!
»
I due
scoppiarono a ridere, seguiti a ruota da Naminè «Ma
Kairi mi ha detto che col tempo sono diventati buoni amici»
«Per
fortuna! Camera mia è accanto alla sua e non ne potevo
più delle
sue urla a quell’armadio ogni sera»
«Cambiando
discorso…Xion…»
«Mmh?»
Hayner
indicò con la mano destra una ragazza vicino al tavolo del
buffet,
era vestita con un abito blu scuro ed aveva i capelli biondi «E’
una vostra parente?
»
«Quella?
No non mi pare…»
Mormorò lei, riducendo gli occhi a due fessure per
squadrarla
meglio.
«Quella
è la ragazza di Axel»
Si intromise Naminè, facendo sobbalzare i due «Li
ho visti prima assieme»
«Che
cosa?!
»
Hayner
si limitò a mostrare una smorfia infastidita
«Tzè…
Non
capisco proprio perché Axel sia stato invitato, per giunta
si è
portato dietro uno schianto di ragazza…Ma tu
guard…»
«Tanto
è troppo grande per te»
Aggiunse
la
biondina.
«E
allora? Si sa che alle donne piacciono gli uomini più
giovani!
»
Mentre
Naminè rise per la terribile battuta del ragazzo, Xion
rimase ancora
esterrefatta per la notizia data.
«Axel
esce con una ragazza?!»
«Perché
fai quella faccia?
»
«Xion
ha una cotta per Axel!»
Canticchiò Hayner.
«Cosa?!
No! » Sbottò la mora «E’
solo che…Io credevo che Axel fosse…I_insomma lui
non è….» Mugugnò diverse
frasi seguite da parole quasi impronunciabili,
forse nemmeno lei seppe con certezza cosa dire, si sentì
tremendamente in imbarazzo.
«Pensavi
che Axel fosse cosa?
» Continuò
Naminè, anch’essa incuriosita dal suo strano
comportamento.
«Un
alieno?»
Aggiunse scherzosamente il biondo.
«Io
credevo che…Gli piacessero i ragazzi» Abbassò il capo,
sentendosi pesantemente osservata, «Forse…Forse
ho capito male …Non guardatemi ora come se fossi io
l’alieno»
Dopo
una breve pausa, Hayner scosse il capo «Naaaah
se quello è gay io sono un pesce rosso» Mise le mani in tasca,
appoggiando la schiena contro il muro
«Guardate
che ragazza ha rimorchiato! E’ impossibile»
«Io
lo credevo fin dal primo giorno»
Confessò Xion «Vedevo
come guardava Roxas e…Bhè…Mi
è parso ci fosse qualcosa di più
nei suoi confronti, anche i suoi gesti e come gli si
avvicinava…»
«Ma
li hai spiati?
» Ironizzò
Hayner
«Certo
che no! Sono solo capitata nel momento sbagliato»
Si difese
«Quindi
anche Roxas è gay? Tra poco dirai che lo sono anche io, e
magari
pure tuo padre che si è appena sposato!
» Si portò una
mano alla pancia, ridendo a crepapelle «Secondo
me hai letto troppe storielle su internet, com’è
che si chiamano?
Ah sì..Yao e qualcosa…»
«Yaoi»
Lo corresse Xion «E
poi…Non ho mai detto che Roxas sia gay, ho solo detto che me
lo
sembrava Axel, tutto qua»
«Stai
comunque sbagliando»
«A
dire il vero, questa voce circolava da un po’ a scuola»
Disse
Naminè,
attirando l’attenzione dei due.
«Quale
voce?»
«Che
Axel avesse un’infatuazione per Roxas»
«Davvero?»
«Bhè…Ammetto
che una cosa del genere l’avevo sentita anche io ma, sono
solo
voci, io non credo a queste cose. »
Confessò Hayner, appoggiando la schiena contro il muro «Tanto non c'è
nulla da temere, quei due hanno litigato giusto?
Dopo questa sera sono sicuro che non si sentiranno
più…Roxas è un
tipo che sa portare rancore per molto tempo»
«Ciao
ragazzi!»
Una
voce alle
loro spalle li irrigidì, accorgendosi solo adesso della
presenza di
Roxas.
Sperarono
con tutto il cuore che non abbia sentito nulla sulla storia di Axel,
ma dall’espressione apparentemente normale del biondo,
sembrò
voler significare che fosse arrivato solo in quel preciso momento.
«R_Roxas!Bentornato!»
«Non
sono sparito per mesi, Hayner»
Lo guardò con sospetto, avvicinandosi all’amico
che deglutì a
fatica.
Ma prima che potesse scappare o trovare una scusa
plausibile sul discorso di prima, vide l’altro porgergli in
mano la
sua macchina fotografica «La
puoi tenere per qualche minuto?»
Non fece in tempo ad annuire che quest’ultimo
iniziò ad
allontanarsi.
«Hey,
ma dove…Dove stai andando? »
Il
biondo si fermò, voltando leggermente lo sguardo e
sorridendo appena
«Vado
a far pace con un amico»
Non
ci volle molto a capire di quale amico stesse parlando.
***************
Per
un breve istante, Axel rimase ad osservare Roxas, concentrato come al
solito a fotografare, solo quando afferrò un altro cocktail
dal
tavolo si rese conto di ciò che stessa facendo.
Stupido.
Spiare
i movimenti di un brando di ragazzini? E per cosa?
Doveva parlare
con lui, non mettersi a spiarlo di nascosto come se fosse un ladro.
Ma
appena voltò lo sguardo, si rese conto che il ragazzino si
era già
allontanato, bruciando così la sua possibilità di
chiarire col
giovane prima di andarsene.
Sospirò, portando la bibita vicino
alle labbra, quando notò una bottiglia di spumante proprio
accanto a
lui.
In un breve istante pensò che non fosse il caso, dopotutto
si trovò in un ricevimento, le sue figure da ubriaco avrebbe
potuto
farle benissimo al di fuori da quelle mura. Anche se qualche sorso
non poteva fargli di certo troppo male. Ripeteva sempre di saper
reggere bene l’alcool, ma in realtà gli bastavano
pochi sorsi per
renderlo totalmente imbecille.
Prima che potesse afferrare quella
bottiglia, udì una voce incredibilmente fastidiosa
invadergli i
timpani, facendogli posare di scatto il cocktail «Stanno
scuoiando un procione?! Chi cazzo canta così male?!
» Si tappò le
orecchie, cercando di distrarsi da quel terribile frastuono.
«Sora
si è deciso a cantare “I Will Always Love You”
come sorpresa per
il matrimonio di nostra madre…»
Mormorò accanto a lui una voce famigliare. Axel
abbassò lo sguardo,
inarcando un sopraciglio non appena si rese conto della vicinanza di
Roxas verso di lui «Ah…»
Fu l’unica cosa che riuscì a pronunciare.
Roxas fissò il
cocktail sul tavolo, aspettando una qualche risposta da parte del
rosso. Ma poiché furono entrambi orgogliosi per chiedersi
scusa a
vicenda, piombò un enorme silenzio.
Bhè, si fa per dire.
Il
tutto fu coperto dalla cantilena di Sora nel tentare di acchiappare
almeno una singola nota. Roxas potè immaginare le facce
sconvolte
non solo di Kairi, Naminè e gli altri, ma perfino Riku,
diventato da
poco amico del fratello, forse dopo quel giorno vedrà per
bene di
scegliersi con cautela le amicizie.
Diamine.
Fece
una smorfia, mordendosi il labbro inferiore.
Un acuto partito
male, pessima, pessima
scelta
della canzone
Sora.
Solo all’idea di dover sopportare un ulteriore rumore
(Perché quello non era altro che rumore assordante), decise
di
prendere lui l’iniziativa, rivolgendosi al rosso senza
però
distogliere lo sguardo dal bicchiere «Non
pensavo saresti venuto al matrimonio…»
Sussurrò quasi «Mi
sono stupido nel vederti alla cerimonia»
Axel
mostrò un piccolo sorrisetto, guardandolo leggermente «Io
mi sono stupito del fatto che tua madre mi abbia invitato, quella
donna mi odia»
«No,
non ti odia, ti trova solo strano»
Affermò e il rosso non poté fare a meno di
soffocare una risata.
Il
diciottenne sospirò, abbassando di poco lo sguardo «E
poi… Non voleva lasciare in disparte uno dei miei migliori
amici…»
Si voltò, rivolgendogli un dolce sorriso che,
inaspettatamente,
questa volta fece arrossire proprio Axel.
«Già…eh-ehm…G_giusto…»
Tossì nervosamente, voltandosi verso l’uscita che
portò al
giardino sul retro «Ti
va di allontanarci un po’? Le mie orecchie stanno alzando
bandiera
bianca»
Roxas
ridacchiò, grattandosi il capo «Buona
idea, credo che Sora ne avrà ancora per molto, Xion mi ha
detto che
vorrà cantare anche “My heart will go on”»
«Io
me ne vado!!
» Aggiunse un
ultima volta il rosso, alzando di più la voce come per
sottolineare
il suo enorme fastidio nel sentire l’orribile voce di Sora.
Il
biondo lo seguì a ruota, accelerando di poco il passo.
Mentre si
incamminarono all’uscita, Axel non tardò a
recuperare in fretta
quella bottiglia per poi berne alcuni sorsi durante il tragitto
fuori.
Si
sentì agitato.
Sentì
il bisogno di bere.
Perché diavolo si sentiva così tremendamente
nervoso?
Una
volta usciti entrambi lanciarono un ulteriore sospiro di sollievo,
sia per le povere orecchie risollevate, sia per l’aria pulita
che
si respirò in quel luogo. Perfino Axel dovette ammettere che
quel
posto fu perfetto per un matrimonio tranquillo, pacifico, e
soprattutto, lontano dalla città.
Lui amava luoghi di questo
genere, lo rilassavano incredibilmente e lo facevano sentire a suo
agio.
«Finalmente!
» Esultò il
rosso, appoggiandosi lungo la scalinata e mentre si
stiracchiò,
Roxas gli si avvicinò, notando la bottiglia appena stappata «Ti
ubriacherai»
«Nah…»
Smentì «Al
massimo sarò un po’ brillo, non farci caso»
Il
biondo mostrò una smorfia disgustata, cercando di cambiare
il
discorso, e magari ristabilire il loro rapporto.
«Io…Io
credo di aver esagerato quel giorno, mi dispiace che dopo non ci
siamo più chiariti»
Al tempo stesso i suoi capelli vennero giocosamente scompigliati dal
fulvo che gli rivolse un sorriso a trentadue denti «Lo
stesso vale per me, pulce»
«Dai,
smettila!
» Si scostò
sorridente.
L’altro
rise, lanciando un piccolo sospiro «Sai…Mi
sono mancate le nostre chiacchierate»
In
un attimo si calò nuovamente un gelido silenzio, talmente
imbarazzante che Roxas si allontanò di qualche passo
dall’amico,
portandosi di fronte a lui «Senti…Axel…»
Il
rosso intanto ne approfittò per bere un ulteriore sorso «Mmh?
»
Ma
il più piccolo smise improvvisamente di parlare, cercando
con tutto
sé stesso di sfuggire al suo sguardo interrogatorio.
«Che
ti prende adesso?»
Roxas
emise un piccolo verso di disapprovazione, grattandosi nervosamente
il capo «N-nulla.
Quella ragazza bionda è la tua…Fidanzata?
»
Axel si
strinse le spalle, portando la mano libera nella tasca dei pantaloni
«Più
o meno, perché?
» Inarcò il
sopraciglio, aggiungendo un piccolo sorrisetto «Ti
da fastidio?
»
«Tzè…Sei
tale e uguale ad Hayner!
» Si difese lui
«Due
zucconi, ecco cosa siete»
«Non
mi hai risposto, però»
«Risposto
a cosa?
»
«Del
fatto che ti dia fastidio la presenza di Larxene»
«Ah…»
Incrociò le braccia, mostrando un sorriso beffardo «
Per me potevi portare chiunque. Dopotutto, io sono con i miei amici»
«E
Naminè»
Aggiunse, avanzando un passo verso di lui «Il
piccolo Roxy ha una fidanzata segreta»
«Ho
detto che mi è mancata la tua presenza, non le tue prese in
giro
» Sbottò il
più
piccolo «
E poi Naminè non è la mia fidanzata»
«Allora
perché l’hai invitata al matrimonio?
»
«E’
la gemella di Kairi. Una sottospecie di quasi fidanzata per Sora, non
potevo non invitarla! E poi è mia amica, abbiamo molte cose
in
comune»
Abbassò
di poco lo sguardo, un po’ imbarazzato «E’
simpatica»
«Così
mi spezzi il cuore»
Recitò il rosso, portandosi una mano al petto «Pensavo
di essere io il tuo amico speciale»
Cercò di fingere un pianto, anche se ben poco riuscito.
Roxas lo
spintonò, mandandolo scherzosamente a quel paese.
Dopo quella
litigata amichevole, i due si sedettero nell’erba, iniziando
a
parlare di tutto, dallo stonato Sora, al fatto che Hayner
sarà
ospite da Roxas per un’intera settimana e, perché
no, perfino del
vincitore delle gare di rutti serali del gruppo di Axel.
Finalmente
la pace tra di loro si stabilì e tutto tornò alla
normalità.
Finché Axel non fece una domanda che stravolse
incredibilmente il
mondo calmo e razionale di Roxas.
«Quindi
non sei fidanzato con Naminè…»
«Esatto»
«Allora
non l’hai baciata?»
«No»
«Hai
mai baciato qualcuno, Rox?»
Mannaggia.
La
domanda tanto odiata quanto temuta, finalmente arrivò, e
chissà il
perché, Roxas avvertì una strana sensazione, come
il fatto di dare
o no una risposta vera potesse portare ad un risultato ancora
più
contorto.
«Può
darsi»
Mormorò «Perché?»
«Curiosità»
Rispose l’altro con un mezzo sorriso «Ti
vergogni forse? O magari non hai mai baciato nessuno e non vuoi
dirmelo»
«No
ti sbagli!»
Disse, completamente rosso in viso e cercando di allontanarlo con una
spintonata.
«Ammettilo,
non ti ho mai visto con una ragazza in giro se non con quella Olette
e Naminè. Non c’è da vergognarsi se non
hai mai dato il tuo primo
bacio…»
«Invece
sì!»
«E
allora a chi?»
«A
K_Kairi!»
Ma di colpo si zittì, tappandosi la bocca con la mano
destra, sotto
lo sguardo stupito di Axel.
«K…Kairi?
La mocciosa dai capelli rossi?!
»
Lui
annuì debolmente, senza levarsi la mano che coprì
la bocca, il
rosso lo costrinse e togliersela dal viso.
«Piantala
di fare il bambino!»
«Sei
arrabbiato»
«NON
SONO arrabbiato!!»
Rispose seccato, appoggiando la bottiglia per terra e brontolando tra
sé e sé.
In
effetti non era arrabbiato, era solo geloso.
Si
sarebbe aspettato una risposta diversa da Roxas, nonostante si
sentissero da parecchi anni, non gli raccontò mai questa
faccenda,
la situazione cominciò parecchio ad irritarlo.
La
sua testa gli fece un male terribile, non solo per l’effetto
evidente dell’alcol, ma questa storia non gli piacque per
niente.
Di fronte a quell’atteggiamento, l’amico
cercò di calmarlo come
meglio poté.
«Era
il compleanno di Hayner e si era messo in testa di fare il gioco
della bottiglia solo per provarci con la cugina di Pence. A me
toccò
Kairi, ma ci siamo dati un bacio a stampo, nulla di
più…»
Disse, soffocando una risata «Ora
sai il mio segreto, Sora mi odiò a morte, non mi
parlò per quasi
una settimana»
Axel
inarcò un sopraciglio, appoggiando il braccio sinistro sopra
al
ginocchio «Wow»
Disse, tornando un po’ coi piedi per terra.
Per lo meno il fatto
che fosse stato un bacio dovuto ad un gioco e soprattutto a stampo lo
rassicurò maggiormente. Ma nonostante ciò ne
rimase perplesso «Non
credevo partecipassi a quei generi di giochi»
«E’
stata la prima ed ultima
volta!»
Si difese il biondo «Avevamo
tredici anni. Non puoi capire»
Il
fulvo si portò una mano tra i capelli, abbozzando un mezzo
sorriso
«Tzè.
Anche io ho fatto quel gioco un sacco di volte, non indovinerai mai
chi mi è capitato una sera…»
«Chi?»
Si
voltò verso Roxas, avvicinando il viso al suo «Saix»
Il
ragazzo sgranò gli occhi, ignorando il fatto di avere le
gote
improvvisamente arrossate «Saix?
Un…Un Maschio?!»
«Ed
è anche un pessimo baciatore. Inoltre quella sera aveva
mangiato
cipolle, una vera merda»
Roxas
rimase come un ebete a fissarlo per qualche istante, notando di come
Axel parlasse il tutto con una tale disinvoltura, da quasi
invidiarlo.
Davvero
non gli importava nulla dei giudizi della gente?
«Non
ti ha dato fastidio?
»
«Detesto
le cipolle. OVVIO che mi ha dato fastidio!
»
«Ma
non intendevo questo!»
Lo fermò «Hai
dato un bacio a Saix, un tuo amico, un ragazzo. Questo…N_non
ti ha
dato f_fastidio?»
Axel
finse di pensarci per qualche breve istante, rispondendo con un
seccato e sincero «No»
Scosse il capo con aria divertita «Vedi,
io non mi faccio tanti problemi mentali, una persona mi piace per
quello che è, indipendentemente che sia maschio o femmina»
Si voltò verso di lui, inarcando un sopraciglio «Qualche
problema? Stai prendendo il colore dei miei capelli»
Roxas
scosse il capo, tuttavia a quella affermazione si imbarazzò
più di
prima «E’…E’
solo che stiamo parlando di una situazione delicata, tutto qua»
«Oh
ma come siamo sensibili»
Gli sorrise, spostandosi ancora un po’, si
avvicinò
incredibilmente a lui, ma il biondo cercò di non badarci,
forse
perché troppo preso a cercare di nascondere il suo
inconfondibile
imbarazzo.
«Ti
sei mai…Innamorato di un ragazzo?»
Domandò, in parte incuriosito ma dall’altra
intimorito dalla
risposta del rosso, che non tardò ad arrivare.
«Non
lo sò»
«Preferisci
baciare una ragazza oppure un ragazzo?»
«Cos’è?
Un interrogatorio sulla mia sessualità?»
«N_no
è che…»
«Never
mind, baby. Ho memorizzato»
lo interruppe, bevendo un ultimo sorso della bottiglia, per poi
lasciarla a terra «Dovrei
prima trovare un ragazzo che mi interessi davvero, sia fisicamente
che caratterialmente. Un ragazzo con cui mi trovi bene a parlare di
tutto, simpatico, intelligente e magari appassionato di qualche hobby
tranquillo, non troppo alto e a dire la verità, Saix aveva
ragione,
preferisco di gran lunga i biondi ai mori…»
Al suono di quelle parole, Roxas sentì un formicolio lungo
la
schiena.
Sbaglio, o Axel elencò in pieno la sua descrizione come
“probabile scelta per un futuro bacio?”
Era sicuro di non
essersi sbagliato. Axel si riferì esattamente a lui.
«Ci
stai provando con me?»
Domandò, quasi divertito.
«Bingo»
«Già…Bing…Cioè
tu cosa?!»
Spalancò gli occhi per lo stupore, accanto al rosso che non
la smise
di annuire, ridacchiando ripetutamente.
Ma
lo stava pigliando per il culo?
…..
….
Okay,
pessima
scelta di parole.
Riavvolse il nastro della sua mente, cercando di
mettere a fuoco ciò che era appena avvenuto, ovvero una
presunta
“dichiarazione” da parte del suo migliore amico,
durante il
matrimonio di sua madre, e loro erano da soli in giardino.
Oh
cazzo.
In quale
universo strambo era capitato per trovarsi in una situazione del
genere?
Evidentemente Axel aveva bevuto troppo, bastò guardare
quanto ne rimanesse nella bottiglia.
Non solo Xion ebbe ragione
riguardo alla sessualità di Axel…
Argh!
Ma perché ascoltò quella ridicola conversazione
tra i suoi amici?
Chissà se n’erano resi conto.
Ancora non sapeva il perché, pur
sapendo a ciò che stesse andando incontro, lo spinse ad
andare da
solo con lui nel giardino; ma doveva scoprire le sue vere intenzioni,
voleva sapere se Axel era davvero interessato a lui e se tutte quelle
voci fossero vere.
E dire che pensava di essere il suo migliore
amico, in fondo non si conoscevano poi così bene.
Ma
ora che ne seppe la conferma, si trovò immobile, intimorito
da
un’eventuale reazione da parte del fulvo.
Oh
cazzo. Due volte.
«…Tu…Non
sai quello che dici»
Esordì il diciottenne, cercando di alzarsi da terra ma Axel
lo
bloccò prontamente, afferrandolo per un braccio «Roxy,
non fare il timido. Guarda che l’ho capito
benissimo…»
«Cosa
avresti potuto capire in queste condizioni?!»
Gli domandò, indicando la bottiglia semi vuota.
Quest’ultimo
si sporse verso di lui, le loro bocche furono così
pericolosamente
vicine che Roxas ebbe persino paura di fiatare «Si
vede benissimo che sei stra-cotto di me»
Sollevò di poco il suo mento, facendo strofinare
giocosamente i loro
nasi.
L’altro ebbe un’inquietante premunizione, se la
situazione fosse andata oltre, sarebbe morto in quell’istante
per
l’imbarazzo. Fu sicuro di non aver mai provato
così tante emozioni
mischiate in una volta sola. Peggio del minestrone serale di sua
madre. Timore, Stupore, Ansia, il tutto aggiungendo un’enorme
dose
di Timidezza, Paura e…
Oh
cazzo. Tre volte.
Si
scostò, porgendo le mani in avanti «Io
N-non dovevo venire qui con te»
Gli
diede le spalle,
allontanandosi.
Sentì
il bisogno di stare in mezzo a molta gente, perfino attorno a quella
banda di vecchietti squinternati che non la smettevano di torturargli
le guance.
Ma quando fu ad un passo
dall’entrata, vide arrivargli incontro Hayner con
un’espressione
amara in volto «Perché
non me l’hai detto?!»
L'altro sbiancò
all'istante «D_Detto
cosa?! T_tu…Tu hai visto…» Oh no, la sola
idea che Hayner potesse scoprire tutto ciò lo fece
impallidire. Continuò a sentire un caldo tremendo, fin
dal primo momento in cui uscì in quel dannato giardinetto
con Axel.
Stupido
giardino.
Stupido Axel.
Stupido lui che si stava per lasciar
convincere da quei suoi fottuti occhi verde smeraldo. In quel momento
odiò terribilmente anche quel colore, e dire che era il suo
preferito.
Hayner lo squadrò, aggrottando sospettosamente la
fronte «Ti
senti bene? Sei tutto rosso»
«S_sì!»
Rispose con prontezza, quasi come se fosse all’esercito.
«Lasciamo
stare…»
Mostrò un debole sorriso, grattandosi nervosamente il capo «Tua
madre canta anche peggio di Sora! Si sono messi a fare un duetto
giusto un minuto fa!»
«Ah,
era di questo che mi volevi parlare?»
«Se
si
può
parlare!»
Si tappò le orecchie, soffocando un’imprecazione «Ti
giuro, se a casa faranno la stessa cosa, domani prendo il primo volo
per Traverse Town e te lo scordi che passi una settimana da te!
»
Evidentemente,
sia suo fratello che la madre non furono mai stati molto intonati,
ora ricordò dove avesse preso Sora. Ma in quel momento Roxas
si
trovò altrove con la mente, non si accorse nemmeno della
terribile
cantilena.
I suoi pensieri furono rivolti a poco fa.
Come
avrebbe potuto guardare in viso Axel d’ora in poi? Non si
sarebbero
più parlati, non lo avrebbe più chiamato.
Per un breve istante
pensò a quanto fosse stata noiosa la sua vita se non avesse
sempre
avuto attorno Axel e i suoi continui battibecchi con gli insegnanti,
le volte che lo copriva alle assenze o lo aiutava a correggere i suoi
pessimi voti di chimica per non far arrabbiare sua madre, il giorno
che lo difese da un bullo prepotente di nome Marluxia, la prima volta
che lo portò in discoteca e lo trascinò fuori dal
locale appena si
sentì girare terribilmente la testa, il tutto solo per due
sorsi di
Vodka, e come dimenticare quella vacanza in Francia.
Senza di lui
non avrebbe fatto tutto ciò.
Solo ora Roxas si rese conto di
quanto fosse importante nella sua vita quel ragazzo, e dire che non
era la prima volta che litigavano.
Si
portò le mani al capo, sospirando pesantemente «…Io
non voglio»
«Non
vuoi cosa?»
Domandò Hayner, un po’ perplesso per il suo strano
comportamento
«Che
sparisca dalla mia vita»
Rispose l’altro, ma prima che l’amico potesse
ribattere, Roxas si
allontanò, raggiungendo il punto in cui lui avevano discusso
qualche
minuto fa. Ma non lo trovò.
«Axel»
Si voltò diverse volte e riprese a correre lungo il giardino.
Doveva
esserci.
Non poteva essersene andato così presto.
Non voleva
che se ne andasse proprio ora.
Le sue ricerche finirono non appena
si sentì chiamare alle sue spalle, quando si
voltò, notò un Axel
con lo sguardo rivolto verso il basso, sembrò
imbarazzato.
«Roxas…non…»
Sospirò, portandosi una mano tra i capelli rossi «Io
non so cosa mi abbia preso, il fatto è che sono un
po’ brillo e…E
non ragiono sulle cose che dico…»
«Quindi
quello che mi hai detto, lo pensi davvero?»
Dopo
un attimo di esitazione, lui annuì e Roxas sentì
una forte
sensazione allo stomaco, strana e sconosciuta.
«Credo
che in fondo, tu non sia mai stato il mio migliore amico, forse ti ho
sempre considerato qualcosa di più…»
Anche Axel si sentì terribilmente strano, non aveva mai
espresso
tali sentimenti a qualcuno per lui così importante, ma seppe
che
ormai era il momento di confessare tutto «Con
te sono sempre stato me stesso, fin dal giorno in cui ti ho
visto…»
«Dammi
un bacio»
«…Ho
pensato subito che…Che
cosa
vuoi che
faccia?!»
Sgranò le iridi verdi, potando una mano sulla spalla del
ragazzo
«Non
mi dire che hai bevuto? Sai che non reggi quella roba…»
«Un
po’ come te»
Lo punzecchiò e, scuotendo il capo, tornò serio «Io…Non
voglio che tu te ne vada via per sempre, non voglio smettere di
parlarti, non vogliono che finiscano le nostre telefonate, non voglio
più litigare con te»
Axel
si grattò confuso la fronte, sospirando più volte
«Sarà
per l’alcool, ma io non ci sto capendo nulla. Spiegami cosa
centra tutto questo con il bacio»
«Se
mi baci ti farò capire che tra noi non ci potrà
essere più di una
semplice amicizia»
Disse il biondo, con le gote leggermente arrossate «Non
puoi
essere innamorato di me, Axel tu…Tu meriti di meglio
e…»
«Ora
non dire sciocchezze»
Si addolcì il più grande, dandogli una leggera
carezza sulla
guancia e avvicinandosi al suo viso.
«E
poi…Io…Io sono un ragazzo»
Ma proprio mentre le loro labbra furono ad un soffio, il fulvo si
irrigidì, staccandosi nervosamente dal biondo «Adesso
mi spieghi cosa cazzo centra il fatto che siamo entrambi maschi? Sei
omofobo per caso?!»
«N_no…Ma…»
«Roxas,
già sono ubriaco, ora vuoi anche farmi perdere la pazienza
con
queste scuse assurde?
»
«Il fatto è che io
non...Io non posso piacerti»
«Sì
che mi piaci, cazzo!»
«Smettila
di imprecare!»
«Solo
quando tu la smetterai di fare l’idiota!»
«Sto
solo cercando di farti capire che tu non puoi essere innamorato di
me»
«E
invece sì!»
«E
io ti dico che è impossibile»
In
quell’istante, il rosso gli si avvicinò, premendo
le labbra con le
sue in un delicato e morbido bacio. Roxas tremò, sgranando
istintivamente gli occhi per lo stupore. Ma non si spostò.
Axel
carezzò lentamente quelle labbra con le proprie,
memorizzandosi ogni
singolo attimo, lo strinse più forte tra le braccia,
cercando di
approfondire di più quel bacio tanto desiderato.
Finché
l’altro indietreggiò col capo, staccandosi di poco
dalle labbra
del rosso che già sentirono la sua mancanza, questo gli
permise di
riprendere fiato, anche se per poco.
«Ma…Noi_»
«Adesso
non farne una polemica»
Gli sussurrò il ragazzo a pochi centimetri dalle labbra,
riprendendo
a morderle delicatamente «Sai
cosa mi ha portato questo bacio?»
Gli
spostò i capelli ad un lato e posando le labbra sulla sua
fronte,
tracciò una scia immaginaria fino a raggiungere la punta del
naso «A
volerne altri»
Lo
baciò, di nuovo, e mentre gli carezzava i morbidi capelli
biondi,
continuò a lasciarli tanti piccoli e veloci baci.
Roxas
sospirò «Axel…A_Aspetta…»
Ma
il fulvo emise un ringhio di disapprovazione, spostando le labbra
lungo la sua guancia, scendendo fino ad arrivare al collo. Il biondo
però
non demorse e cercò di scostarsi dalla presa, con pessimi
risultati.
«Io…Io
non vo-glio che…C_che ci siano altri s….Axel!!»
«E
va bene»
Si staccò a malincuore dal collo del ragazzo, fissandolo
intensamente negli occhi. Roxas arrossì, ma non distolse lo
sguardo
«Io…Voglio
che non ci siano più segreti. Basta con le bugie»
«Se
te lo avessi confessato anni fa saresti fuggito a gambe levate e non
ti avrei visto mai più»
«Questo
non è vero!»
Borbottò il biondo, leggermente intimidito «Lo
sai che ci tengo a te»
L’altro
soffocò una risata, appoggiando la fronte su quella del
ragazzo «No
problem. Niente più segreti»
«Sicuro?»
«Yes»
Tornò immediatamente ad impossessarsi delle labbra del
biondo,
questa volta con maggior passione, Roxas non era ancora sicuro di
star facendo la cosa giusta, ma per una volta provò a non
ascoltare
la sua testa anzi, permise addirittura ad Axel di approfondire quel
bacio, premendo la lingua contro la sua.
Nella
mente del biondo sembrò così strano, forse anche
sbagliato, ma al tempo stesso
si sentì così tremendamente bene, non voleva
smettere, non ci pensò
minimamente.
Ma proprio quando iniziò a lasciarsi andare,
sentì
il fulvo irrigidirsi all’istante.
«Che
succede?»
Axel
sembrò tremendamente a disagio, per un breve istante Roxas
ebbe il
timore che ci stesse ripensando.
«Vedi...
Riguardo al discorso di prima»
Sospirò, grattandosi nervosamente il capo «Credo
di non averti detto proprio TUTTO»
«E
cos’è che mi dovresti ancora rivelare?»
Lo squadrò dal capo ai piedi, tirando fuori un mezzo sorriso
«Sei
una donna?»
Ma
inaspettatamente Axel non ci scherzò, anzi, parve
più preoccupato
del solito «Non
ti ho detto una cosa importante. E a giudicare da come sono andate le
cose, sono sicuro che non ti piacerà»
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