Perchè ti volevo bene ...

di Nightmare998
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 “Mi ricordo che sono stata il tuo regalo di compleanno, sono stato ferma in quella scatola per giorni...era così buio..
Ma poi arrivò il giorno in cui sentii strappare la carta nella quale la mia scatola era avvolta, e poi delle mani aprirono la mia scatola e mi tirarono fuori.
Mi abbracciasti ed io provai subito affetto e simpatia per te …
Mi portasti in giardino e mi pettinasti i capelli sussurrandomi parole dolci e dicendomi che ero il regalo più bello del mondo.
Mi portasti a dormire con te quella stessa sera, ci divertimmo così tanto!
Mi ricordo che giocammo per tutta lo notte, mi buttavi in aria e mi riprendevi, ci tuffavamo sotto le coperte ed io ero felice perché ti volevo bene ..
 
Mi portavi sempre con te.
A scuola mi nascondevi nella cartella in modo che i tuoi genitori non ci potessero separare e una volta lì mi mostravi a tutte le tue amiche come si mostra un trofeo.
Eri gelosissima! Non volevi che nessuna altra bambina giocasse con me ed io ne ero felice, perché ti volevo bene …
 
Mi ricordo che, mentre facevi i compiti, mi appoggiavi delicatamente sulla scrivania e mi chiedevi quale fosse la capitale della Francia, quali fossero le proprietà delle addizioni e come si coniugasse il verbo essere.
A volte tornavi a casa piangendo e mi scaraventavi violentemente in un angolo ed io ero triste, ma non potevo mostrartelo perché non potevo cancellare il sorriso sulle mie labbra, ma dentro piangevo per te perché ti volevo bene...
 
Mi ricordo che un giorno corresti in camera ed in fretta e furia mi nascondesti sotto il materasso, mi chiesi perché …. poi udii delle voci tra cui la tua, in un attimo realizzai che ti vergognavi di me …. perché ti vergognavi di me? Una volta mi mostravi fiera alle tue amiche in modo che potessero invidiarti. Ero triste.
Non so per quanto tempo rimasi lì sotto, ma ad un certo punto vidi uno spiraglio di luce e poi le tue mani mi afferrano alla vita e tu mi sorridesti!
Quanto amavo il tuo sorriso! Così vero, così consolatorio, ogni mia preoccupazione svanì nell'istante stesso in cui lo vidi perché ti volevo bene …
 
Poi tornasti a casa da scuola. Eri arrabbiata, piangevi.
Mi scaraventasti sulla scrivania. Avevi della forbici, alcuni aghi e del filo.
-Cos'hai da sorridere sempre!?- mi urlasti.
Avei voluto dirti che mi dispiaceva, avrei voluto dirti che non era colpa mia ... ma non potevo.
-Adesso te lo faccio sparire io quel sorriso!
Prendesti ago e filo e lentamente mi cucisti la bocca, volevo piangere, ma non potevo! Lentamente presi tutti gli spilli sulla scrivania e me li conficcasti con forza negli arti e negli occhi. Mi feci così male.
Mi tagliasti i capelli e un braccio. Piangevo. Avrei voluto spiegarti che non era colpa mia, che ti volevo bene.
Rimasi sulla tua scrivania così tanto. Poi tu tornasti e mi prendesti.
-Mamma porta via questa stupida bambola!
Una bambola? Era questo ciò che ero?
-Ma Lucy ti piaceva così tanto.
-Mamma è solo una bambola. Non sono più una bambina!
In quel momento realizzai che tu non mi avevi mai voluto bene. Che ero stato solo un inutile giochetto per te … e soffrii a lungo perché io ti volevo bene …”

 
Ora sono qui davanti a casa tua. Ci ho messo così tanto a trovarti! La luce in camera tua è accesa. So che sei a casa da sola perché la macchina di mamma e papà non c'è … la porticina del cane non è chiusa …
Mi sto trascinando verso il salotto. So che sei lì. Io ti conosco troppo bene.
Ti vedo. Sei cresciuta.
Ti guardo. Stai dormendo.
Mi arrampico lentamente sul divano e mi poggio sul tuo petto vicino al tuo collo. Lentamente sfilo uno spillo dal mio occhio.
Lo avvicino al tuo e te lo conficco con la stessa forza con cui tu lo conficcasti nel mio tanto tempo fa.
Apri l'altro occhio e mi guardi. Non c'è più affetto nel tuo sguardo.... c'è terrore, hai forse paura di me?
Il sangue mi schizza addosso e macchia il pavimento. Sorriderei se potessi!
Apri la bocca per urlare, ma con un altro spillo ti apro la gola recidendoti le corde vocali. Cerchi di alzarti, ma so come immobilizzarti conficcandoti vari aghi nelle parti giuste.
Mi stai ancora guardando? Penso di sì, sei ancora viva. Ed io voglio giocare con te …
Mi scucio la bocca e comincio a cucire la tua.
Così anche tu non sorriderai più.
Stai piangendo? Ho appena cominciato!
Tolgo un altro ago e ti guardo le braccia.
Sai cos'ho intenzione di fare adesso?




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