Per primi
Salgo le scale
con la pila perchè è tardi,
per non disturbare nessuno.
Sento gli ultimi fuochi d’artificio,
è settembre.
Ma ci penso,
nella mente, nel cuore,
sento un palpito
e mi chiedo:
se fossero bombe?
Se in questa grande casa fossimo rifugiati come tutti?
Se la guerra imperversasse?
Se ci fosse un interrogativo su domani?
Sulla vita?
Se nemmeno i bambini avessero futuro?
Nessuno a cui lasciare nessuna cosa bella?
Mi dico che la rivolta non vale la pena,
non vale la pena la guerra,
per qualsiasi ingiustizia non vale una pistola,
per qualsiasi frode non vale un coltello,
per ogni ideale non vale la guerra.
Parliamone, altrimenti
finiremo col non parlarne
e poi scoppieremo.
Fermiamo noi le ingiustizie,
in prima persona:
non tu, non voi, non loro,
ma io.
Per primi facciamo un gesto di pace
verso chi ci ha fatto un torto.
Per primi perdoniamo chi
non ha alcuna intenzione di chiederci scusa.
Per primi
e non saremo comunque ricordati
come tutti i soldati morti al fronte.
Per primi
e non saremo ricordati in nessun libro
ma saremo vivi per raccontarlo
ed insegnarlo ai nostri figli.
Angolino dell'autrice:
Era un po' che non scrivevo qualcosa...
Dei fuochi d'artificio sentiti ieri sera hanno scaturito in me questa riflessione...
Grazie a chi legge e commenta,
Fabiola
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