Dunque, Law e Kidd avevano avuto modo di vedere Monkey D. Rufy in
azione e potevano affermare per certo, perché
l’avevano toccato con mano, che era svitato. Completamente
svalvolato, impulsivo, idealista e per nulla attento
all’altrui incolumità.
Quello che non conoscevano era il suo appetito.
-Eustassya…- iniziò Law con gli occhi spalancati
per lo stupore -Grazie per avermi dissuaso dall’offrire la
cena.-
-Quando l’avrei fatto?- domandò quello, tentando
di stare all’erta e salvaguardare il proprio rancio.
Perché in confronto all’abbuffata che si stava
facendo quella stupida scimmia, il suo rollo di carne non era che
l’oliva in un bicchiere d’aperitivo.
-Nel momento in cui ho visto la tua faccia…-
-Poche parole e attento sotto il tavolo!- esclamò il
Capitano infilzando la forchetta sulle zampacce di gomma del ladruncolo
ingordo, altresì detto amichevolmente Mugiwara bastardo, il
quale urlò in preda al dolore, quasi soffocandosi con delle
crocchette.
Ma Rufy era uno dalle mille risorse, ingrossata la gola
ingurgitò a velocità spaventosa la marea di cibo
che aveva in bocca. I camerieri che servivano al tavolo erano
terrorizzati, perché le sue mani guizzavano come serpenti
ovunque, persino nei tavoli vicini. I clienti reclamavano e i padroni
del locale non sapevano che fare, anche perché avevano come
il sentore che per quel cibo non avrebbero visto il becco di un
quattrino.
-Giù le zampe, Mugiwaraya, o te le taglio senza usare la
Room!- lo minacciò gelido Law, ma Rufy era inarrestabile.
Gli altri due capitani allora si lanciarono un’occhiata
complice e chiamarono il cameriere più vicino. Questi
s'avvicinò teso ed impaurito (insomma, tre pirati con taglie
oltre i duecento milioni di Berry non s‘incontrano tutti i
giorni) e poi sparì in cucina.
-Voi non mangiate?- domandò Rufy allungando nuovamente le
mani verso la bistecca al sangue di Law che lo gelò sul
posto.
-Ci stiamo provando, vedi di piantarla.-
A nulla era servito l’olio piccante né
l’aceto che avevano sparso ovunque, quello ingurgitava tutto.
Anche Kidd aveva rischiato di essere mangiato per proteggere del
pesce spada alla griglia.
Poco dopo, l’appetito di Rufy era al culmine, il tavolo era
quasi vuoto e il cameriere uscì dalla cucina con un carrello
stracolmo di pietanze.
Agnello da latte arrosto con contorno di patate, spaghetti al
ragù, peperoni ripieni, funghi con aglio e olio, fonduta,
gelato fritto, omelette, hamburger, fagiano con crema di noci, insalata
di mare con contorno di lattuga e rape, per non parlare del carpaccio
di pesce spada e la carne di Varano di Sandora cotta con
dell’ottima salsa allo yogurt.
Rufy spalancò gli occhi in preda all’acquolina e
il suo stomaco reclamò immediatamente il cibo. Faceva
davvero impressione! Peggio di un aspirapolvere….
Gli altri due, dopo un’ennesima occhiata in tralice
spostarono le sedie in silenzio, sollevarono i piatti e si diedero alla
fuga.
-Giurami che non ceneremo mai più con quel mostro!-
esclamò Kidd.
-Zitto e corri, ho una fame che sto impazzendo!- ribatté Law
ficcandosi delle patate in bocca nella corsa.
-FERMATELO NON HA PAGATO IL CONTO!-
-TRAFFYYYY! EUCOSOOOOO! ASPETTATEMIIII!!-
I due si fecero scuri in volto e accelerarono il passo.
-Apettatemiiiii!-
-Va all’inferno Mugiwara!-
Ma Rufy non si arrese e poco dopo una gigantesca ombra si
profilò sul loro cammino. Alzando gli occhi al cielo videro
la sua enorme bocca aprirsi su di loro.
-Gom Gom Gnam Gnam!-
I due emisero un urlo di sorpresa e si ritrovarono inzaccherati di
saliva dentro la bocca del bastardo gommoso.
-Law… io… non chiedermi mai più di
venire a cena con te e quest’elemento…
PERCHE’ TI AMMAZZO!!-
-Kidd, taci e mangia qualcosa.- rispose quello nero di rabbia
ficcandogli una mela in bocca.
Mai più cenare con Mugiwara, neppure se ne andasse delle
sorti del mondo. Che poi, a pensarci bene, di quello chi se ne fregava?!
|