Pictures

di ThePirateSDaughter
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1994
 
-Su, piccolina, suuuu, sorridi! Fai un sorrisoooo!
La bambina esibì un sorriso a trentadue denti, agitando contenta i capelli biondi e sbattendo le ciglia che le contornavano gli occhioni verdi: intorno a lei, esplodevano i flash di mille macchine fotografiche, tutte pagate dal padre, per soddisfare l’ennesimo capriccio della figlia. La luce del sole le colpiva i capelli, facendoli scintillare e un’ombra particolare le scendeva sopra gli occhi, valorizzandone lo sguardo da finta seduttrice in erba.
-Sono bella, vero? Sono bellissima, vero?- Il desiderio di affermazione e di supremazia intriso in quella vocetta male si accordava all’età effettiva della piccola: come poteva una cosina di neanche nove anni parlare così? –PAPA’! Sono bellissima, vero?
-Sei meravigliosa, tesoro!- abbaiò l’uomo, alle spalle dell’esercito dei fotografi disseminati per il giardino. La bambina non poté trattenere un risolino compiaciuto.
-Voglio centinaia di queste fotografie!- esclamò –Devono tutte testimoniare quanto sono bella e quanto lo sarò quando sarò grande!


 
2010

-Ehi, che fai?
-Metto in ordine.
Con queste parole, Dakota afferrò cinque o sei quadri, incorniciati in oro e li scaraventò con una sola, mostruosa manata nel sacco dell’immondizia alle sue spalle.
-Ferma!- Sam si lanciò in avanti, a metà tra il cauto e il curioso. Curioso perché non aveva idea di cosa la sua ragazza alta più di due metri, con zanne, artigli e capelli verdi stesse cestinando. Cauto, perché intimare qualcosa alla stessa ragazza alta più di due metri, con zanne, artigli e capelli verdi, poteva essere un tantino rischioso. A dispetto di tutto l’amore, ovvio.
Ma Dakota non lo considerò: con l’artiglio dell’indice destro, stava svellendo un chiodo piantato decisamente a fondo. Mentre ringhiava il suo disappunto, Sam scoprì che la sua fidanzata non stava buttando via quadri, ma fotografie: fotografie di sé stessa, a tutte le età; occhi verdi via via più ammalianti, capelli biondi via via più setosi, corpo via via sempre più mozzafiato  e sexy…
Sollevò lo sguardo sulla bellezza che troneggiava contro il muro, dandogli le spalle.
-Tutte quelle cose- ringhiò Dakota, senza voltarsi –non significano più niente. Non rappresentano quello che sono e non l’hanno mai fatto!
Lanciò alle sue spalle altre fotografie, che avrebbero centrato in pieno la testa di Sam, se non si fosse repentinamente abbassato –il mondo poteva dire quello che voleva, ma i videogiochi miglioravano i riflessi, oh sì!
Mentre era rifugiato dietro il bidone, Dakota emetteva grugniti e armeggiava sinistramente sul muro con gli artigli; qualche secondo dopo, scagliò via il bidone –oh, quant’era forte!- perché Sam potesse guardare.
-Questa rappresenta al meglio quello che sono!- si spiegò goffamente, portandosi una mano dietro la testa.
Appesa al muro, c’era una fotografia di lei, ormai irrimediabilmente modificata, abbracciata a Sam. Sul volto, non un sorriso da rotocalco, ma uno genuino.
Felice.
 





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