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TITOLO: L'amore arriva quando meno te lo aspetti...
INTRODUZIONE:
E se, stavolta, Ichigo,
Masaya e Ryo fossero dei semplici studenti liceali? La loro vita scorrerebbe
come quella di tutti i ragazzi… Spensierata, tra scuola, amici e divertimenti…
Ma l’amore arriva quando meno te l’aspetti… E questo vale per tutti, a
prescindere dalla ragione.
Salve a tutti, sono
Ranpyon!
Eccomi qui, la presenza
costante che vi tormenta perfino nei sogni!!
Sono qui per propinarvi
un’altra delle mie creazioni!
Si tratta, stavolta, di un’
AU.
Non ho ancora definito bene
il carattere dei personaggi, quindi non so se sia giusto o no definire questa
fanfiction una OOC... Comunque ce lo metto lo stesso, anche se non è cosa
sicura.
Insomma, in questa storia
Ichigo, Ryo e Masaya frequentano le superiori.
Ci saranno tutti i
personaggi di Tokyo MewMew, tranne gli alieni (Scusa, Kisshu, ma stavolta devi
farti da parte! U.U NdRanpyon) (Brutta razzista che non sei altro! Mi escludi
solo perché sono un alieno?! >__< NdKisshu) (Kisshu, non arrabbiarti...! Lo sai
che in fondo per me sei importante, no?! NdRanpyon) (E chi se ne frega?! Io
voglio solo comparire nella storia! >___< NdKisshu) (Telo scordi, bello!
Stavolta il campo libero con Ichigo ce l’ho io! NdRyo) (Esatto... Alla prossima
fanfiction, Kisshuccio! NdRanpyon) (ç____ç NdKisshu).
Dicevo...? Ah, sì!
Stavolta ho deciso che sarà
Ryo a lavorare in un locale, e non Ichigo. E... rullo di tamburi...
Masaya sarà il miglior
amico di Ryo!!!!!
Notizia sensazionale,
gente! Finalmente, dopo centinaia di fanfiction in cui i due sono rivali, arriva
questa pazza che li fa essere amici! Ma sapete, l’ho fatto per cambiare un po’
la trama... Altrimenti stanno sempre a litigare, ‘sti due...!
Ok, basta, non vi dico
altro altrimenti va a finire che anticipo tutta la storia, e dopo vi privo
dell’effetto sorpresa...!
Premetto che m’impegnerò ad
aggiornare almeno una volta a settimana...
Va bene, ora vi lascio alla
storia. Ci rivediamo a fine capitolo, chicos!! ^_________^
-Ranpyon-
Ichigo: 16 anni
Minto: 16 anni
Retasu: 16 anni
Purin: 16 anni
Zakuro: 25 anni
Ryo: 18 anni
Masaya: 18 anni
Kei: 28 anni
Ps-... Mi sono resa conto
che Ichigo frequenta il primo superiore... Ma è un po’ troppo grande, infatti ha
sedici anni! Ok, vi chiedo di chiudere un occhio su questo particolare,
please... ^____^
Capitolo 1: Prologo
“Non posso crederci...”
“Forza, fammi vedere...!”
Mi strappò dalle mani la
lettera che avevo appena letto.
Fissò quel foglietto per un
paio di minuti, leggendolo e rileggendolo varie volte per assicurarsi di aver
capito bene. Gli occhi si muovevano freneticamente da destra verso sinistra,
senza mai staccarsi dal foglio.
All’improvviso, cogliendomi
totalmente di sorpresa, lanciò il foglio in aria e si avventò su di me,
abbracciandomi.
“Ce l’hai fatta!! Sei
grande, Ichigo!!”
Io sorrisi a quell’affermazione.
Era vero.
Ce l’avevo fatta.
“Che colpo! Aspetta che lo
vengano a sapere i tuoi genitori...!”
“Purin, non agitarti così
tanto...”
Andai a riacciuffare il
foglietto e lo piegai in quattro parti, riponendolo nella tasca dei jeans.
Non riuscivo ancora a
crederci...
Ero stata ammessa in uno
dei licei più prestigiosi di Tokyo, il Daikan.
Quella che io e Purin
avevamo appena letto era la lettera che mi informava che, a partire da aprile,
avrei cominciato la mia vita da studentessa liceale in uno dei licei migliori
della zona.
La notizia mi rese felice,
all’inizio... ma alla fine mi rabbuiai.
E Purin se ne accorse.
“Ehi, che hai?” mi chiese
con apprensione, avvicinandosi.
“Non mi dirai che è ancora
per quella storia!” esclamò sorridendo.
Alzai di scatto la testa,
irritata dal suo sorrisetto persistente.
“Certo che è per quello!
Non voglio che ci separiamo, Purin! Vieni anche tu al Daikan, per favore!” la
supplicai con le lacrime agli occhi, ma il suo sguardo mi fece capire che la sua
era una decisione irrevocabile.
“Ichigo, te l’ho detto...
Ho deciso di interrompere gli studi e di mettermi a lavorare”
proferì con tono calmo e
lento, in modo che io potessi capire bene.
“Lo so... ma come farò
senza di te...?” le domandai sull’orlo delle lacrime, al che lei mi afferrò la
mano e me la strinse.
“Ichigo, io sarò sempre la
tua migliore amica...! Avanti, devi essere forte! Tra qualche mese diventerai
una studentessa del Daikan, no?”.
Il suo sorriso mi rincuorò
un po’...
Forse non sarebbe stato
negativo cambiare ambiente e fare amicizia con altre persone...
Tutti i miei amici avevano
scelto di frequentare altri licei meno impegnativi. Per questo, una volta al
Daikan, mi sarei ritrovata sola.
“Forza, su, un bel
sorriso!”
Purin mi afferrò gli angoli
della bocca e me li sollevò appena, provocando in me un certo senso di
benessere.
Lei non era affatto
triste...
Quindi anche io dovevo
essere forte e andare avanti per la mia strada, senza ripensamenti o rimpianti.
Oh, scusate, non mi sono
ancora presentata...
Piacere di conoscervi, il
mio nome è Ichigo Momomiya.
Lo so, può sembrare un nome
strano, dato che il suo significato è “fragola”... Comunque, come nome, a me
piace davvero tanto!
Sono una ragazza
estroversa, socievole e allegra, ma, devo ammetterlo, anche un po’ pigra e
abbastanza testarda.
Non sono un genio a scuola
e non penso di esserlo neanche in tutto il resto... Non ho meriti e non credo di
volerne.
Sono una semplice ragazza,
paragonabile a tutte quelle esistenti sulla faccia della terra.
La ragazza con cui sto parlando è la mia migliore amica.
Si chiama Purin Wong ed ha
16 anni, proprio come me. Fino ad un mese fa frequentavamo la stessa scuola
media, ma ora dovremo separarci.
Mentre io andrò al Daikan,
Purin lavorerà in pianta stabile in un locale nel centro di Shibuya.
Ha deciso di non proseguire
gli studi per un semplice motivo: orfana di madre, vuole aiutare suo padre a
mantenere la numerosa famiglia, composta dal genitore, lei stessa, quattro
fratellini e una sorellina più piccoli.
Purin è veramente una brava
ragazza: non li lascia mai scoraggiare dalle difficoltà e cerca di dare il
meglio di se stessa in tutto.
La ammiro molto, per
questo.
E’ una persona fantastica:
ne esistono poche come lei.
Mi chiedo infatti come
possa sopportare una ragazza pasticciona ed infantile come me.
* * * *
“Non credo sia
necessario...”
“Ma ti ho detto che invece
è indispensabile! Forza, che ti accompagno!”
“No, Kei! Intendevo che non
è necessario che tu mi accompagni. Posso benissimo andare da solo”
“Ma...”
Il mio tutore serrò
immediatamente la bocca; forse aveva finalmente intuito che insistere sarebbe
stato pressoché inutile.
“D’accordo” sospirò
mestamente, voltandosi verso il calendario.
“Ma se non puoi andare, ci
penso io... Tu hai il lavoro, no?”
Il mio sguardo si soffermò
di nuovo su di lui, che ora mi dava le spalle.
Un padre sarebbe stato di
certo meno apprensivo...!
Potei affermarlo con
certezza, nonostante non avessi molti termini di paragone.
Non ricordavo affatto i
miei genitori.
Li avevo persi quando ero
solo un bambino di appena dieci anni e, da lì, i ricordi erano andati via via
scemando.
Bah... forse era meglio
così, in fondo.
“Tranquillo, Kei... Domani
lavoro solo di mattina, quindi il pomeriggio sono libero”
“Va bene, come vuoi...”
“Oh, andiamo!” Gli diedi
una leggera pacca sulla spalla, sorridendo.
“Posso farli entrare io gli
operai nel nuovo appartamento! E poi ci tengo a ricordarti che stiamo parlando
della mia nuova abitazione. Niente di personale, ma vorrei controllare di
persona” proferii continuando a sorridere e sfoggiando uno dei miei soliti
sguardi sicuri.
“Sì, tranquillo, ho capito”
sorrise Kei di rimando, gettando un’occhiata al suo orologio da polso.
“Oh, scusami, Ryo... ma
Zakuro mi sta aspettando! Ci vediamo più tardi, d’accordo?”
“Sì, vai pure” risposi
mentre lui si precipitava verso la porta e usciva, richiudendosela alle spalle.
Ero rimasto di nuovo solo.
Beh, non era una differenza
sostanziale, dato che avevo passato da solo gli ultimi otto anni della mia vita.
...No, ad essere sinceri...
gli ultimi due anni, quelli di liceo, erano stati piacevoli.
Potevo forse affermare di
essere finalmente rilassato.
Non felice e spensierato,
ma rilassato.
Almeno questo mi era stato
concesso.
Io, Ryo Shirogane, 18 anni.
Terzo anno, liceo Daikan.
Non sono un tipo molto
aperto con chi non conosco e non amo molto parlare di me.
Sono comunque un ragazzo
intelligente.
Frequento la scuola e allo
stesso tempo lavoro in un locale nel centro di Shibuya per potermi mantenere.
Certo, Kei è il mio
tutore... ma non voglio gravare su di lui più di quanto non abbia già fatto in
passato.
La scuola è lui a
pagarmela, essendo troppo costosa per le mie possibilità economiche.
Ma gli oggetti di uso
quotidiano e l’appartamento appena comprato sono frutto del mio lavoro.
Non mi piace dipendere
dagli altri e dover, alla fine, sentirmi in qualche modo debitore.
Preferisco fare tutto da
me.
Forse, però, è un
atteggiamento sbagliato.
“Cavarsela da soli va bene,
ma non chiedere aiuto nel momento del bisogno è da stupidi!”
Questa è la frase che mi
sono sentito ripetere in continuazione negli ultimi due anni da una persona.
Masaya Aoyama, che credo di
poter definire il mio miglior amico.
Ci siamo capiti subito, io
e Masaya.
Ci incontrammo il primo
giorno di scuola al liceo Daikan.
Casualmente ci ritrovammo
nella stessa classe, a due banchi vicini.
Probabilmente... dopo
Kei... Masaya è colui che mi capisce di più a questo mondo.
E’ grazie a lui che sono
riuscito ad aprirmi con gli altri...
Non potrebbe mai voltarmi
le spalle.
Mai.
E neanche io ne sarei
capace.
Di questo ne sono
estremamente sicuro.
* * * *
“Che cosa?! Dici sul
serio?!”
Ecco... lo sapevo...
Forse avrei dovuto tenere
la bocca chiusa...
“Non ci posso credere! Ma
perché ha deciso di andare a vivere da solo?!”
Mia zia si agitò in modo un
po’ troppo esagerato alla notizia che le avevo comunicato.
In fondo, da quando lo
aveva conosciuto, si era subito affezionata a Ryo. E sapere che, come me, aveva
perso i genitori aveva solo aumentato il suo attaccamento verso di lui.
“Ha deciso di andare a
vivere da solo per non disturbare ulteriormente il suo tutore...
E poi Ryo è abbastanza grande da fare le sue scelte” le spiegai con calma
apparente, quando invece neanche io ero d’accordo sulla decisione del mio amico.
“Ma ha solo 18 anni,
Masaya! Non è ancora maggiorenne!”
“Anche io ho 18 anni, zia!
E comunque l’età non c’entra... E’ tutta una questione di maturità! Tu ti
preoccupi troppo!”
Contestai animatamente,
cercando però di non alterarmi.
Sì, ho 18 anni. Appena
compiuti, per la precisione.
Il mio nome è Masaya
Aoyama.
Fra poco più di un mese
comincerò il terzo anno al liceo Daikan, che frequento da ormai un paio d’anni.
Sono un ragazzo tranquillo
e abbastanza riservato e non amo mettermi in mostra.
La donna con cui sto
parlando è mia zia.
Vivo con lei e mio zio
ormai da 15 anni, avendo perso i genitori in un incidente d’auto.
“D’accordo... Comunque
digli che se ha bisogno di una mano non deve fare complimenti...” si raccomandò
sospirando mestamente.
“S’, zia, tranquilla. Ryo è
in gamba”
“Quel ragazzo mi è sempre
stato simpatico... Sono contenta che tu sia diventato suo amico, Masaya... Lui
può capirti benissimo...”
Eccola che ricominciava...
“Io sto bene, zia. Ormai ho
superato il trauma della morte dei miei genitori. In fondo... sono passati quasi
15 anni...”
“Lo so, caro... Ma sono
preoccupata lo stesso...”
“Non devi. Davvero”
Mi sorrise affettuosamente
e mi accarezzò la testa.
Nonostante fosse un gesto
amorevole, mi diede fastidio: cavolo, non ero più un bambino!
Eppure lei continuava a
considerarmi tale!
“Zia... Ora esco a fare un
giro...”
”Va bene, ma torna per cena, d’accordo...? E se incontri Ryo, salutamelo”.
*Non è che magari è
innamorata di lui? Non fa altro che parlarne!* pensai divertito in quel
momento...
L’argomento della
discussione appena avvenuta era Ryo, il mio migliore amico.
Non saprei spiegarvi bene
come facciamo ad andare d’accordo, noi due.
Abbiamo caratteri
totalmente differenti!
Io, timido, soprattutto con
le ragazze, ma amichevole, amo la tranquillità.
Lui, freddo e a volte
oserei dire quasi cinico... Ama divertirsi con le ragazze e non è per niente
timido. In questo ultimo periodo, però, si è aperto molto di più, sia con me che
con gli altri.
Devo dire che mi fa
piacere.
E’ comunque un bravo
ragazzo, anche se la descrizione che ho appena fatto può trarre in inganno.
Nei momenti di bisogno è
sempre il primo a darti un sostegno e sa essere un valido supporto.
Non so dire, sinceramente,
perché siamo migliori amici.
Forse dipende dal fatto che
abbiamo avuto due infanzie simili: per questo ci sentiamo molto vicini e ci
capiamo benissimo l’un l’altro.
Sono comunque contento di
aver trovato in lui un amico...
E, a quanto pare, non sono
l’unico ad essere contento.
Mia zia e mio zio sono
entusiasti della nostra amicizia...
Sarebbero perfino disposti
ad adottarlo, se solo glielo chiedessi...
Non vedo l’ora che cominci
il nuovo anno scolastico...
Chissà quali sorprese ci
attenderanno...
... To be continued...
................................................................................................................................................Lo
so io quali sorprese ti attendono, brutto merluzzo impanato che non sei altro!!!
Ah, eh... scusate... ma
Masaya proprio non lo reggo e ho sentito il bisogno di sfogarmi...
Ogni tanto fa bene, no?
Allora, che ne pensate del
primo capitolo di questa storia?
Ero indecisa se mettere il narratore in prima o in terza persona...
E alla fine ho scelto tre
narratori in prima persona. ^____^
Del resto chi può
raccontarvi i sentimenti dei personaggi meglio di loro stessi?
(Vedi, siamo
indispensabili! U.U NdIchigo_Ryo_Masaya) (Concordo per Ryo e Ichigo... Ma Masaya
proprio no! NdRanpyon) (E perché???? ç__ç NdMasaya) (No, scusa... ho
sbagliato... se tu non ci sei, dopo chi le prende le botte da Ryo??? Scusami,
anche tu sei indispensabile! NdRanpyon) (Possibile che devi sempre fare le
anticipazioni, tu?! NdRyo) (Perché? Che ho detto? O__O NdRanpyon) (Che Masaya
prenderà le botte da me! NdRyo) (Ah... l’ho detto veramente...? O_o NdRanpyon)
(Sì che l’hai detto!! NdIchigo) (Ok... fate finta che io non abbia parlato, ok?
^_____^ NdRanpyon).
Ok... comunque solo questo
capitolo sarà in prima persona... e forse qualcun altro, ma prevalentemente ci
sarà il narratore esterno... Alias io!!
Comunque ho deciso di
pubblicare questo capitolo prima della conclusione di “Un anno dopo” (E manca
davvero poco alla fine di quella luuuuuunghissima fanfiction), in modo da darvi
la possibilità di farmi sapere se la storia piace o meno… Perché se non piace la
cancello e evito di continuare a scrivere… (Sperando che non sia così…)
Beh, non so più che
dirvi...
Un bel “Commentate!!”
sarebbe più che sufficiente, credo.
Allora commentate numerosi,
eh!!!
Vi aspetto!
Al prossimo chap, chicos!!
-Ranpyon-
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