Dead Blood Efp
Dead
Blood
One-shot
Gli
umani credono di essere le uniche creature
dotate d’intelligenza al mondo. Si sbagliano.
Ely
e Mat si ritrovarono per una strana
sfortuna, un fato loro avverso, con la macchina in panne
all’interno di un bosco.
I cellulari non funzionavano e sembrava che nei paraggi non ci fosse
nessuno in
grado di aiutarli.
-Maledizione!-
esclamò Mat tornando verso
l’auto. –Niente, il cellulare è morto!-
Ely
guarda suo marito con occhi preoccupati e
colmi d’ansia.
-Dovremmo
andarcene da qui, Tesoro. Questo
posto non mi piace.-
La
donna posò dolcemente una mano sul suo
ventre.
-Non
puoi camminare nelle tue condizioni, il
bambino potrebbe nascere da un momento all’altro.-
Ely
cercò di trovare una posizione adatta
mentre si trovava seduta nel loro suv.
-Amore,
ce la posso fare. Le contrazioni ora
si sono fermate e io voglio andarmene da qui.-
-Ce
ne andremo-, sussurrò Mat accarezzandole
il volto. –Si sistemerà tutto, te lo prometto.-
Gli
occhi di Ely lo guardarono con dolcezza. Doveva
fidarsi di lui, non poteva fare altrimenti.
Mat
prese sua moglie tra le braccia e iniziò a
camminare alla ricerca di un posto dove potesse partorire al sicuro. Il
bosco
diventava sempre più buio mentre i raggi del sole si
facevano sempre più deboli
e non riuscivano a fare breccia tra i fitti rami degli alberi che li
circondavano.
Procedettero
per diversi minuti quando si
ritrovarono davanti ad un strano edificio decadente, con
all’entrata una porta
di legno ormai consumato dal tempo e dall’usura. Mat
poggiò Ely a terra e
prendendola per mano la condusse all’interno di quella strana
abitazione.
L’atmosfera
che albergava in quel luogo era ad
dir poco macabra. Statue di cera di teste malformate erano disseminate
un po’
per tutto l’ingresso, e sculture indecifrabili tappezzano
ogni muro. L’entrata
era poco illuminata e sicuramente inospitale.
Ely
si fermò di colpo spaventata.
-Mat,
voglio andare via di qui! Questo posto è
spaventoso.-
Il
marito la guardò negli occhi con dolcezza
per tranquillizzarla.
-Sono
sicuro che qui troveremo qualcuno che ci
aiuterà, non possiamo restare nel bosco.-
La
donna fissò suo marito un istante, per poi
guardare nel buio davanti ai suoi occhi. Non si sentiva al sicuro e
sapeva di
dover andare via ma lui aveva ragione: non potevano tornare nel bosco
proprio
ora che la notte lo stava inghiottendo.
Facendosi
coraggio i due iniziarono a
camminare e si ritrovarono a scendere una scala a chiocciola che li
condusse in
un sotterraneo pieno di cunicoli e tunnel. Tutto intorno a loro si
faceva
sempre più buio e non sembrava esserci anima viva
all’interno di quel posto
contornato dalla paura.
I
due avanzarono lentamente lungo un tunnel.
All’improvviso un rumore sinistro li fece sussultare e
un’ombra passò veloce
non lontana da loro. Terrorizzati da quanto stava accadendo, corsero
furiosamente lungo il tunnel alla ricerca di un’uscita ma si
ritrovarono in un
punto cieco. Davanti ai loro occhi c’era solo
un’enorme grata che li separava
dall’esterno intrappolandoli in quel luogo che puzzava di
morte.
Un
rumore sinistro alle loro spalle costrinse
i due a voltarsi di scatto.
Cinque
figure si stagliavano sicure e tetre
davanti a loro. Il capo di quel gruppo sembrava essere la donna che si
trova al
centro, un passo davanti agli altri. Bionda, alta, rinchiusa nella sua
bellezza
spaventosa e quasi eterea. Aveva un incarnato pallido, una pelle che
ricordava
tremendamente quella di un cadavere.
Un
brivido di terrore percorse la schiena di
Ely, sapeva che quegli individui non li avrebbero aiutati, anzi sentiva
di
dover fuggire il più lontano possibile da loro.
Ely
cominciò ad osservare le altre tre donne
del gruppo, se possibile, erano ancora più spaventose della
loro padrona. I
loro occhi trasudano cattiveria e nonostante i loro corpi minuti davano
l’impressione di poter abbattere un albero con una sola mano.
L’unico
uomo del gruppo era incappucciato e ne
stava immobile dietro la donna bionda.
-Piccolo,
Tesoro.-
Fu
la prima frase pronunciata dalla donna
bionda. Fissava Ely dritta negli occhi, si stava rivolgendo a lei con
un
sorriso che di gioioso non aveva nulla. Sembrava soddisfatta come se
davanti
avesse una specie di regalo inaspettato.
-E’
da tanto tempo che non mi ritrovo ad ospitare
un essere gradito come te. Senza
contare le tue speciali condizioni-, disse lanciando un fugace sguardo
alla
pancia di Ely.
In
quel preciso istante i volti di quegli
esseri si modificarono, come presi da una strana frenesia e i loro
canini
iniziarono ad allungarsi.
Ely
lanciò un urlo, seguito da quello di Mat.
La
donna si voltò a guardare il marito e le si
gelò il sangue nelle vene. Delle braccia putride erano
spuntate da dietro la
grata e avevano afferrato Mat, bloccandolo. Un’orda di
creature mai viste si
trovava dietro la grata e dopo aver immobilizzato Mat, le mani senza
vita di
quei mostri, iniziarono ad aprirgli il ventre e l’addome. Gli
organi di Mat si
riversarono sul pavimento di pietra, lentamente, come lenta era
l’agonia che lo
stava portando alla morte tra le sue urla e quelle della moglie.
-Dobbiamo
andare via!- esclamò la vampira
bionda con aria preoccupata. –Ora!-
Altri
di quegli essere che potevano essere
definiti solo come zombie spuntarono dal nulla e si avventarono con una
furia
inumana sui cinque vampiri.
Ely
approfittò di quel momento di confusione
per riuscire ad allontanarsi.
Una
delle vampire venne azzannata al collo da
uno zombie e il suo corpo scivolò inerme lungo il muro.
Ormai era priva di qualsiasi
tipo di vita.
Le
altre due vampire secondarie si scagliarono
sugli zombie, scaraventandoli lontano per consentire alla loro padrona
di
scappare.
Ely
continuò a correre senza voltarsi
indietro, ma sentiva ancora troppi vicini i versi lugubri e
terrificanti degli
zombie che lottano contro i vampiri.
La
donna trova una via d’uscita e si ritrova
all’esterno ma proprio in quel momento una nuova, dolorosa,
contrazione prende
possesso del suo corpo costringendola ad accucciarsi poggiata lungo il
muro esterno.
-Non
adesso!- esclamò disperata. –Ti prego,
non adesso!-
Si
ritrovò seduta con la schiena contro il
muro. La mani posate sulla sua pancia. Voleva proteggere il suo bambino
e sapeva
di non poter partorire in quel luogo intriso di morte. Doveva andare
via. Ma
come? Non riusciva ad alzarsi e le contrazioni non le lasciavano
neanche un
minuto per scappare.
Prese
un profondo respiro e in quell’istante
una creatura le si parò davanti, come apparsa dal nulla. Era
uno di quegli
zombie!
-No!-
esclamò Ely fissando terrorizzata gli
occhi iniettati di sangue che si trovano a pochi centimetri dal suo
volto.
–No!-
Un
altro zombie, anche lui apparso dal nulla,
l’afferrò per i piedi e la trascinò
lontana dal muro.
-No!
No! No!- urlò Ely con tutto il fiato che
aveva in gola.
I
due zombie le si avventarono contro e altri
due apparvero dal nulla precipitandosi sulla donna ormai inerme.
-No!-
gridò ancora una volta prima che uno
degli zombie le strappasse con un morso gran parte del collo.
Gli
zombie continuavano a dilaniare a morsi il
corpo quasi senza di vita Ely, mentre lei non riesciva più
ad urlare.
All’improvviso
gli zombie furono scaraventati
lontano da Ely, e una figura apparsa dal nulla li trafisse uno a uno
con uno
strano bastone. Gli zombie giacevano fermi sul suolo e la figura li
fissò con
sguardo confuso, come se non avesse mai visto una cosa del genere.
Poi
l’uomo
si avvicinò ad Ely: i suoi occhi si muovevano ancora ma
ormai la morte era su di
lei e i suoi respiri si facevano sempre più deboli mentre il
sangue continuava
a sgorgare dalle sue grandi ferite, privandola della sua linfa vitale.
-E
ancora viva?- chiese un uomo apparso dal
nulla.
L’individuo
che aveva trafitto gli zombie si
chinò su Ely osservandola.
-Sì,
ma non per molto.-
Gli
occhi di Ely si muovevano sempre più
lentamente e i suoi respiri erano sforzati.
-Siamo
arrivati in tempo per lui- sussurrò
l’uomo posando una mano sul ventre di Ely.
Un
altro zombie sbucò dal nulla e l’uomo in
piedi gli si scaraventò contro, con un calcio lo
scacciò via.
-Fai
in fretta-, disse poi. –Dobbiamo andare.-
La
mano che si trovava sul ventre di Ely si
mosse e, con una lentezza quasi agognante, le dita cominciarono a
trapassare
quella specie di culla naturale. Ely rigirò gli occhi
all’indietro dilaniata
dal dolore mentre la mano dell’uomo la trafiggeva senza
alcuna esitazione. Il
rumore della sua carne dilaniata fu l’unico suono a precedere
il pianto
disperato di un neonato.
Ely
era ormai senza vita quando il suo bambino
venne al mondo.
L’uomo
guardò per un secondo il vampiro e
subito i suoi denti si allungarono minacciosi, per poi affondare nella
tenera
pelle di quel neonato che non aveva alcuna possibilità di
salvarsi.
La
fine era iniziata.
Nessun umano era più
al sicuro.
***L’Autrice***
Prima
del mio commento ho bisogno di fare una
premessa.
Sono
un’autrice di storie romantiche, il
genere horror non è mai stato nei miei programmi. La storia
che avete letto qui
è scritta da me ma è interamente ispirata ad un
corto (trailer di un
lungometraggio che, si spera, troverà la luce). I veri
ideatori sono Jacopo Santoro (il
mio ragazzo), Pietro Tamaro (il
regista del corto) e Luca Frigerio.
Fanno tutti e tre parte
di una produzione indipendente, la Baburka
e Dark Virgo Production, che da luglio ha iniziato questo
progetto. Il loro
obiettivo è di creare una trilogia a partire da questo
piccolo corto in
presentazione a Roma in questi giorni all’Interiora
Horror Festival (Forte Prenestino). Il mio intento con questa
piccola
One-Shot è in pratica il dare una mano a pubblicizzare,
perciò inserirò qui di
seguito il link per il teaser trailer del corto (disponibile su
youtube) e il
link per la pagina facebook di Dead
Blood dove potrete trovare tutte le foto del corto e del
back-stage. Questi
ragazzi, mettendo a disposizione tutte le loro risorse ed energie,
hanno fatto
un lavoro immane e assolutamente fantastico. Quindi se siete amanti del
genere
vi consiglio di dare un’occhiata e di fare quanta
più pubblicità possibile.
Riportiamo l’Horror nel cinema italiano! ^^
Detto
questo, ripeto, non sono un’autrice
horror quindi immagino che questa piccola storia non sia poi un
granché ma non
soffermatevi su questo, è solo il mio modo per contribuire
al loro progetto.
Comunque spero che vi sia piaciuta ^^
Un
bacio a Tutti
Francesca
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