Ad Anna e Andrea,
per aver scalato il loggione degli eterni
amanti, guadato l’Adige,
e attraversato ogni vicolo dell’Urbe Catulliana, alla disperata ricerca dei 10 volumi di FMA...
...per esserci
riusciti. Quasi.
Like a Paradise
by elyxyz
Ed rimase lì, sdraiato. A
crogiolarsi al sole.
Percepiva dei rivoletti di sudore che scorrevano dalle
tempie all’attaccatura dei capelli, dal mento al collo. Quell’umidore
tipico, un po’ fastidioso, sotto le ascelle.
Si grattò pigramente un fianco, dove una formichina birbante
gli faceva il solletico zampettando su di lui. Lasciava
che l’erba fresca accarezzasse con reverenza la pianta del piede che sporgeva
dalla coperta, troppo corta per contenerlo per intero.
Sentiva la pelle scottata dal sole, ma una leggera brezza lo
lusingava ad indugiare ancora, gli occhi stretti dietro le lenti scure, le
efelidi che sapeva si andavano accentuando, con dispetto, sul naso e sulle
gote.
Winry sonnecchiava di fianco a lui,
raggomitolata su un lato. L’aveva vista riposare così tante volte, da che erano
bambini, che riusciva ad immaginarla anche adesso, con gli occhi chiusi. La
frangetta bionda a nasconderle le palpebre, le labbra semiaperte, quell’espressione un po’ sperduta che lo faceva intenerire.
Den aveva smesso da tempo di
rincorrere le farfalle abbaiando allegro.
E adesso se ne stava accucciato lì vicino sul prato, il muso
appoggiato alle zampe anteriori, ad oziare saporitamente, guaendo di tanto in
tanto, nel suo mondo onirico di cane, per un succulento osso immaginario. Il
cri-cri delle cicale rompeva la quiete di quella monotonia, accompagnato ogni
tanto dal rumore della carta ruvida che veniva accarezzata
dalla mano gentile di Al, che leggeva seduto sotto l’albero di ciliegio, poco
lontano.
Talvolta lo si sentiva sospirare,
se di noia o di sollievo, non era dato saperlo.
Edward lasciò vagare i sensi
liberamente, senza opporre resistenza.
Registrò il richiamo del cuculo, e un frullare improvviso.
La gola secca e quella piacevole spossatezza che fa
sprofondare nell’ozio.
Una leggera brezza gli accarezzò il torace nudo, donandogli
un gradevole refrigerio.
L’alchimia era un ricordo lontano, in quel momento, così
pure i compiti estivi assegnati a scuola, settimane addietro. Pensieri vaghi e
sbiaditi, relegati al limitare del suo limbo mentale.
Poteva schiacciare un pisolino anche lui, si disse. L’ora di
cena era ancora lontana, e sua madre non sarebbe venuta a cercarli tanto presto…
Il costume ancora umido, appiccicato alla pelle, creava un
gradito contrasto con la cute accaldata, facendolo rabbrividire di piacere.
Il torrente vicino a Resembool non era mai stato tanto bramato e goduto come
quel giorno, in quell’insolita calura di fine estate.
Sentiva ancora nelle orecchie gli strilli di Win e gli schizzi gelidi contro Al, e
la sua risata argentina, mentre partiva al contrattacco. E poi lasciarsi trascinare
dalla placida corrente, con l’acqua che lambiva bonaria la sua pelle…
Edward stiracchiò pigramente le
labbra, in un sorriso che sapeva di birichinata.
Arrampicatisi sull’albero dove adesso riposava Alphonse, avevano fatto una grossa scorpacciata di ciliegie
e si erano sputati addosso i noccioli, e avevano fatto
a gara a chi mirava più lontano.
Aveva vinto Winry, manco a dirlo…
Un’improvvisa gioia lo colse.
La consapevolezza della presenza rassicurante della sua
sorellina e del suo fratellino accanto a lui…
Ed non aveva dubbi: quello doveva
essere il paradiso, se mai ne fosse esistito uno.
Fine
Disclaimers: I personaggi citati
in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna
forma di lucro, da parte mia.
Ringraziamenti: a Kei_Saiyu, Desy, Arkadio, Yuki, Fuuma, Vocedelsilenzio, Kayra e Scheggia.
Un grazie di cuore per aver commentato Stream Wood.
Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.
Grazie (_ _)
elyxyz