Non
era riuscito a evitare quella maledetta serata. Ci aveva provato, a
darsi malato, ma non era servito a niente: Pansy aveva voluto che
bevesse una pozione per il mal di testa e che non facesse altre storie.
La cosa che ancora non capiva, Draco Malfoy, era una sola:
perché aveva accettato di andare a quello stupido ballo
insieme
a quell'oca appiccicosa della Parkinson?
Si
fece trascinare di mala voglia fino l'ingresso, incontrando Theodore
vestito di tutto punto e con un sorrisone stampato sul volto. Il
ragazzo gli si avvicinò in un baleno, dandogli un colpetto
sulla
spalla.
«
Ehi Dra, come mai questo muso lungo? » lo prese in giro il
suo
compagno di Casa. Il ragazzo scosse la testa, sconsolato,
risistemandosi il papillon con le mani.
«
Sto ancora cercando di capire quando e perché ho
acconsentito a
questa pagliacciata » si grattò il collo, gettando
un'occhiata alla sua 'partner' e notando che ella stava spettegolando
con Daphne Greengrass a proposito gli abiti delle loro compagne.
«
A quest'ora potevo essere sdraiato sul letto a leggere un buon libro
» sbuffò poi, guardandosi attorno, mentre Theo
rideva alle
sue parole. Erano tutti felici, emozionati e chissà
cos'altro,
invece lui sperava solo che quella serata finisse presto.
Il
ballo era un delirio: le ragazze erano in preda a crisi isteriche per i
vestiti e i loro cavalieri, mentre i ragazzi in preda alla vergogna per
essere stati obbligati a vestirsi come damerini e aver dovuto fare
richieste imbarazzanti per trovare una dama con cui ballare. Davvero, erano diventati tutti
pazzi.
La sua attenzione venne catturata
dal chiacchiericcio – parecchio
sonoro
– di Pansy e Daphne, così si voltò per
capire cosa
ci fosse di tanto sbalorditivo su cui spettegolare così
concitatamente.
La
visione che gli si parò davanti, a differenza delle sue
compagne
di Casa, lo lasciò senza fiato. Una fanciulla esile, ma
graziosa, vestita con un abito color blu pervinca, attirando tutta
l’attenzione della Sala Grande su di sé. Hermione
Granger
scendeva piano dalla scala, le dita che stringevano un lembo della
stoffa – per
non inciampare nel vestito lungo – e le gote
arrossate da un evidente imbarazzo.
Era
bellissima.
Draco
non riuscì a distogliere lo sguardo, accorgendosi poi di
aver
ammesso a se stesso, per la prima volta, cosa realmente pensava di lei.
Le ore passate a struggersi per non pensare a quella ragazza sembrarono
vane: tutti i suoi sentimenti tornarono a galla e fu come un pugno
nello stomaco, invisibile ma doloroso.
Un
coro di ragazze invidiose si alzò nel momento in cui il
famoso e
più giovane cercatore del Mondo, Vicktor Krum,
baciò la
mano della Gryffindor - arrivata
ai piedi delle scale
- per poi prenderla sottobraccio, accompagnandola nella Sala Grande.
Vide il suo volto imporporarsi ancora di più e la cosa fece
star
male Draco.
Aveva
sempre saputo che Hermione Granger non sarebbe mai stata alla sua
portata, oh se lo sapeva bene; ma non trovava giusto che, a differenza
di lui, il caro Krum potesse averla. Non era giusto.
Soffocò
un gemito di frustrazione, rendendosi conto di ciò che la
vista
di quell'angelo fasciato di blu gli aveva procurato e decise che quella
serata per lui sarebbe terminata lì.
«
Fanculo » digrignò i denti, voltandosi per sparire
nei
sotterranei, con il suo primo vero desiderio di lei e la sua
rassegnazione sapendo di non poterla avere. Mai.
Note
dell'autore
Questa
è l'ultima one-shot/prequel della long che sto per scrivere.
Si piazza tra "Undeniable Truth" e "Forbidden Dreams".
Ho cercato di spiegare il meglio possibile i sentimenti di Draco per
Hermione,
in modo da darvi una spiegazione razionale del perchè nella
long Draco
abbia appunto questi sentimenti.
Volevo fare in modo che Draco non si infatuasse di
Hermione subito e senza motivo,
ma che fosse una cosa radicata nel tempo, e soprattutto realistica.
Spero vi piaccia, e spero davvero di poter postare il prima possibile
questa long fiction.
Un grazie a tutti voi che leggete.
xo
Sil.