il concorso
Ok, non posso crederci e' meglio che mi siedo
senno' svengo:
ho vinto. andro' in California e conoscero'
l'intero cast
di Once upon a time e ci trascorrero' una settimana: ben sette giorni
senza, nell'ordine: scuola, genitori e stress vari, cosa voglio di piu'
dalla vita? Vengo avvisata di tutto questo per telefono da
una
certa Claudia, una ragazza italiana che vive da molti anni negli Usa e
che da un po' lavora nella produzione di Ouat: mi dice che dovro'
prendere l'aereo da Malpensa domenica 15 ottobre e che staro' li' con
loro per una settimana, "purtroppo pero' ci siamo appena
accorti
di non avere una camera che possa essere tutta tua: ti va bene se
alloggiassi insieme ad una delle ragazze? delle attrici i mean" mi dice
con un bell'accento italo-americano che effettivamente denota la sua
residenza laggiu' da molti anni "ma certo, nessun problema"
rispondo io sedendomi sul divano "e con l'inglese come sei
messa?
vabbe', a parte che ci sono io" continua tutta allegra, le dico che lo
studio da quando avevo cinque anni, che sto frequentando il liceo
linguistico e che sono stata due volte in inghilterra dunque non dovrei
avere problemi a destreggiarmi nonostante sappia benissimo che gli
americani a volte parlano mangiandosi le parole, per non parlare di
Robert che e' scozzese ed Emile che e' australiana "beh se si capiscono
tra loro non vedo perche' non dovrei farlo io, in fondo non faccio cosi
schifo" penso. Claudia mi dice che verra' a
prendermi lei
in aereoporto la settimana seguente e che mi aspettano poi mi saluta e
io riattacco. Mia madre che nel corso della conversazione
all'inizio era stata ad osservarmi poi se n'era andata in cucina
compare improvvisamente e mi butta le braccia al collo: "amoooore! ma
ci pensi?? andrai in America!" quasi urla in un impeto di gioia
"si ok mamma, pero' adesso calmati" mi scosto io dopo un po'.
Come se fosse quello il punto! non fraintendetemi: sono
felicissima di andare a Los angeles, e' una delle citta' che preferisco
sin da bambina ma il motivo per cui son fuori di me e' che conoscero'
il cast di una delle piu' belle serie che io abbia mai visto, e poi
onestamente dubito molto che passero' del tempo a zonzo.
I successivi sette giorni sembravano non passare mai, e fortuna che non
ebbi verifiche o interrogazioni a scuola altrimenti sarebbero state
insufficienti senza possibilita' d'appello, mia madre insistette
affinche' il giorno prima della partenza andassi dalla parrucchiera
e facessi tinta e messa in piega, io nel frattempo avevo
mandato un sms a Claudia per chiederle della temperatura laggiu' e di
conseguenza decidere che vestiti portare: mi rispose che era come fosse
primavera, quindi via libera a magliette, jeans, qualche felpa ma anche
un giubbottino che non si sa mai specie per la sera. Secondo
voi
riuscii a dormire quella notte? ovviamente no, la trascorsi
leggendo un po' di un libro che avevo intenzione di portarmi dietro e a
controllare di non aver dimenticato nulla, mi consolai pensando che
avrei dormito sull'aereo. Il giorno dopo non avrei saputo
dire
chi fosse piu' in fibrillazione se io o mia madre ma io ho il buongusto
di sforzarmi di mantenere il controllo, papa' rimaneva calmo
come
sempre. Ci mettemmo circa un'ora per arrivare all'aereoporto, fortuna
che non c'era molto traffico e dopo aver fatto il check in vagammo un
po' per negozi, quando chiamarono l'imbarco i miei mi
abbracciano
quasi piangendo dicendomi che non gli sembra vero, mai avrebbero
immaginato che la loro figlia un giorno avrebbe visitato gli States e
si augurano che un giorno ci torneremo insieme. Io salgo
sull'aereo e mi accomodo al mio posto praticamente in estasi quando un
pensiero mi attraversa la mente:
"li conoscero' tutti finalmente! m-a ma un momento! se io saro' la' con
loro...l'episodio questa settimana COME lo vedo??? oh porca puttana!!!"
Ovviamente a quel punto non posso piu' tornare indietro, e a che pro
poi? ma vuoi mettere la differenza? mi consolo pensando che sicuramente
loro me lo faranno vedere, avranno i dvd e roba simile e anche se me lo
vedo in inglese qual'e' il problema? alla fine, poco dopo il decollo
stremata dalla notte in bianco mi addormento.
Mi risveglio dopo circa due ore, divoro il pranzo e mangio anche
qualcosa del carrello, poi mi metto a leggere tanto 'sto libro e'
gigante e di certo non lo finiro' ne ora ne tantomeno questa settimana,
mi son portata dietro anche un quaderno con penne gomma e matite hai
visto mai che mi viene l'ispirazione, ho anche comprato un diario per
annotare tutto quello che mi succedera', non vedo l'ora.
Quando
scendiamo dall'aereo mi accorgo che e' una bella giornata piuttosto
caldina e mi affretto quindi a liberarmi della mia felpa e a ficcarla
nello zaino rimanendo in mezze maniche, mi dirigo verso i nastri dei
bagagli. dopo circa un quarto d'ora riesco a recuperare la mia valigia
ed esco tra la folla cercando d'individuare Claudia in mezzo a quel
marasma, alla fine scorgo un cartello con scritto Ouat in
maiuscolo retto da una ragazza con lunghi riccioli castani in jeans
chiari e maglietta viola al cui fianco c'e'...Ginnifer, anche lei in
jeans ma con una lunga camicia rosa, mi avvicino e mi presento: "ciao
io sono Gloria" dico stringendo la mano prima all'una e poi all'altra,
naturalmente in inglese "ciao, benvenuta, dammi pure"
risponde Claudia prendendosi la mia valigia, e Ginnifer si
offre
di portarmi lo zaino ma rifiuto gentilmente "e' la prima volta che
vieni in America?" mi chiede mentre usciamo nel parcheggio
"si, e sono molto felice che sia con voi" rispondo di getto e
subito dopo divento color rosso geranio "omamma, ma ti pare il caso
d'essere cosi sincera??" penso mentre le due
ragazze mi
rivolgono un sorriso radioso, la macchina su cui saliamo e' piuttosto
grande, e' quasi un pullmino piu' che un'auto vera e propria, "e' molto
lontano?" chiedo io una volta seduta sul sedile posteriore
"no, circa 30-40 minuti e a quest'ora non c'e' traffico di
solito" mi risponde Claudia dal posto di guida, io abbasso
gli
occhi sull'orologio per regolarlo secondo l'ora locale: tra una cosa e
l'altra non mi ero accorta che erano le 7.15! "sei stanca?
puoi
dormire per un po' se vuoi, anche se aspetti qualche ora per
presentarti agli altri non c'e' problema" dice Ginnifer
"ma no, non c'e' problema, ho dormito in aereo" rispondo sentendomi
piena d'energia. Dopo circa mezz'ora arriviamo ad una grande
costruzione un po' in periferia che somiglia ad un capannone: mi
aspettavo un albergo o roba del genere pero' chi lo sa,
notando
la mia perplessita' Claudia m'informa:
quell'edificio all'apparenza insignificante e' in realta' una
sorta di ufficio-alberghetto, capitava che dovessero girare
da
quelle parti e cosi la produzione l'affitto' mettendoci
camere,
uffici , 2 salottini e persino una mensa col bar "naturalmente ora non
stiamo lavorando ma e' comunque tutto a nostra disposizione" disse
mentre ci avviavamo verso l'ingresso, avevo lasciato valigia
e
zaino in macchina e man mano che venivo guidata li dentro sentivo il
cuore accelerare, pregai di non perdere il controllo in nessun modo:
non sono una che sviene o roba del genere ma in una situazione simile
tutto era possibile, finalmente arriviamo ad una porta
bianca, Claudia l'apre ed entro in una sorta di salottino
con un lungo divano bianco, un tavolino con una teiera e
delle bustine di the', un calcio balilla, una tv
con la Wii e in un angolo un tappeto elastico: questa
dev'essere una delle sale relax di cui mi parlavano: subito
ci viene incontro Lana e mi stringe la mano: "benvenuta"
mi dice con un largo sorriso, io l'osservo: indossa
una camicia lilla scuro con maniche a tre quarti, jeans chiari e
ballerine nere, vista cosi dimostra meno dei suoi 35 anni al contrario
della serie dove tra gli abiti di gran gala da regina cattiva e i
tailleur della glaciale sindachessa di Storybrooke a volte pare piu'
vicina ai 40, poi e' il turno di Jennifer in abitino verde a
maniche corte e leggins neri, Raphael che, al contrario di
Lana nella serie sembra piu' giovane, in camicia a maniche corte rossa,
Josh con una maglietta grigia, Jamie con una maglia della
Timberland e pantaloni kaki, e Robert in jeans e maglietta verde
muschio a maniche corte, con un'espressione stranissima in viso ma
magari era stanchezza sua o mia dopo 6 ore d'aereo vai a saperlo, Jessy
con una bella gonna a pieghe nera lunga alle caviglie e maglietta blu,
Meghan che mi fece un bizzarro effetto vedere con i lunghi capelli
corvini raccolti a coda di cavallo, un paio di pantaloni al ginocchio e
una bella camicia color pesca a ruches ed infine Emilie con un
bell'abitino color ciliegia. "Piano lasciatela respirare
ragazzi" ride Claudia mentre mi fanno sedere sul divano:
"oh a proposito: sarai in camera con Meghan" continua, io
guardo la mia compagna di stanza e sorrido, per un po'
facciamo conversazione: mi chiedono quanti anni ho, se ho fratelli o
sorelle ecc. Dopo qualche minuto andiamo a recuperare i miei
bagagli e Meghan mi mostra la nostra stanza al piano superiore: mi
spiega che tutte le stanze sono su quel piano e che sono tutte doppie o
quasi, mentre al terzo piano vi sono degli uffici che pero' in questo
momento sono inutilizzati, la nostra stanza e' piuttosto grande,
c'e' un letto con una bella coperta a fiori, un armadio, una
scrivania con la tv e un soppalco con altri due letti ed un armadio, il
bagno non e' male, con piastrelle bianche e azzurre, comincio
a disfare lo zaino mettendo i quaderni sul comodino, e vedendo lo
sguardo curioso di Meghan le spiego che io scrivo fan fiction, anche su
di loro "anche io scrivo, ho pubblicato dei libri per adolescenti nel
mio paese" mi dice lei timidamente, io le dico che lo so, l'ho letto in
rete.
Dopo aver disfatto i bagagli mando un sms ai miei genitori scusandomi
per non averlo fatto prima e con la crescente paura che mia madre abbia
allertato l' Fbi e l'Ncis visto che non li ho avvisati del
mio arrivo appena scesa dall'aereo o almeno mentre ero in macchina con
le ragazze, mi rilasso un po' sul letto fino all'ora di
pranzo quando scendiamo in mensa che e' una specie di self service dove
c'e' di tutto: io mi prendo una bistecca con delle verdure e una
macedonia e mi siedo tra Jessy e Lana ma parlo con tutti senza problemi
e almeno la paura del non capire l'ho superata, non c'e' assolutamente
nulla che mi sfugga tra le cose che mi dicono, noto pero' che Robert mi
rivolge meno la parola rispetto agli altri, ma magari e' solo una mia
impressione.
Il resto della giornata lo trascorriamo girando nei dintorni, mi
spiegano che purtroppo quella zona della citta' non e' ben servita dai
mezzi e che se vogliamo andare in centro ci tocca usare per forza la
macchina, prima di cena salgo in camera a lavarmi e cambiarmi e mentre
mangiamo Claudia mi consiglia di non andare a letto troppo tardi, le
dico che ho dormito in aereo ma lei insiste: "lo so, ma credimi: tra
poco crollerai come una pera per il fuso, non importa se hai dormito
prima o no, ci sono passata anche io comunque non e' una cosa grave"
sicche' dopo la cena ed il caffe' saliamo in camera e mi
corico ma prima trascrivo i fatti del giorno sul mio diario e spiego a
Meghan che l'ho comprato apposta per annotare tutto quello che faro'
li' con loro, lei approva e le faccio vedere che sto leggendo "le
cronache del ghiaccio e del fuoco vol 1" lei sorride alle
dimensioni del libro ma mi dice che il fatto che ne porti in viaggio
uno cosi grosso significa che la lettura mi attrae molto ed e' un bene
"non lo dico solo come scrittrice" puntualizza. Io la guardo
e le esprimo le mie perplessita' riguardo a Robert, con mia grande
sorpresa lei ridacchia: "oh non farci caso, anche i primi tempi che
giravamo faceva cosi con noi: era gentile e cordiale certo ma sembrava
starsene sempre un po' sulle sue, finche' circa una settimana dopo
dall'inizio delle riprese non dovette girare una scena con Jenny: sai,
lei che entra in negozio e deve litigarci, una cosa del genere, io in
quel momento li stavo osservando in disparte, poi non so cosa sia
successo ma ho visto lei praticamente in lacrime dal ridere e lui che
l'osservava serio in volto ma con lo sguardo alla Rumpel, quasi volesse
dirle che era contento di averla fatta ridere. Da quel giorno
Robert fu molto piu' spontaneo con noi, percio' non preoccuparti:
troverete un modo di rompere il ghiaccio" mi rassicura, io
ancora dubbiosa annuisco e dico che lo spero, perche' penso che mi
trovero' bene con tutti loro, lei mi da' un bacio sulla guancia e mi
augura la buonanotte, io ricambio e mi addormento riflettendo sulle
parole di Meghan e sperando che siano premonitrici.
nota per i lettori: ok, ormai son definitivamente da ricovero XD
pensate cosa non m'immagino, potete chiamare la neuro ma almeno fatemi
sapere che ne pensate please ^^
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