Titolo: At the very
beginning of everything
Fandom:
Robin Hood (1973)
Prompt:
Prima volta, Prompt orfani
Personaggi:
Principe Giovanni, Biss, accenni allo Sceriffo di Nottingham
Wordcount:
498
Avvertimenti:
flashfic, pre-film
Note dell'autore: Le
parole iniziali sono pronunciate dal Gallo cantastorie. ^^ Boh,
l'inutilità di questa storia non si spiega, perdonatemi.
Scritta per la Staffetta
in Piscina della community Piscina di
Prompt
At
the very beginning of everything.
“Vi starete chiedendo come tutto sia cominciato. State
attenti allora, perché questa è la storia della
prima volta in cui si è sentito parlare di Robin
Hood”.
Era mattina inoltrata e la giornata lavorativa per gli abitanti di
Nottingham era ormai iniziata da tempo. Il fabbro era impegnato a
forgiare nuove armi per le guardie del Principe; il fornaio stava
controllando la cottura della terza infornata di pane; i contadini
erano chini a raccogliere gli ortaggi ormai maturi.
Nel suo castello, invece, il Principe Giovanni si era da poco alzato da
letto e in quel momento sedeva sul trono, con la testa poggiata sul
palmo della mano e la corona che pendeva da un lato del suo capo.
“Biss!” tuonò, battendo un pugno su uno
dei braccioli. “Dove sei finito, inutile rettile?”
“Eccomi, Sire”, sibilò quello,
affrettandosi a raggiungere il sovrano. “Come posso
servirvi?”
“A quanto ammonta oggi il mio tesoro?”
domandò, giocherellando con gli anelli di rubini che
sfoggiava quel giorno.
“Ecco, a proposito di questo...” Biss si
schiarì la voce. “Ho appena finito di fare i conti
e...” deglutì a fatica. “Temo che ci sia
un problema”.
Il Principe Giovanni si irrigidì e fulminò il suo
Consigliere con lo sguardo. “Un problema di che genere,
biscia invertebrata?”
Biss cominciò ad arretrare lentamente. “Be',
ecco”, tossicchiò. “C'è la
possibilità che qualcuno vi abbia derubato”.
Il Principe balzò in piedi e con un gesto fulmineo
afferrò il serpente per la coda, facendolo penzolare a testa
in giù. “Quante monete sono state rubate,
esattamente?”, ruggì a pochi centimetri dal suo
muso.
“Ottantasette monete d'oro, Vostra
Maestà”, confessò con un fil di voce
prima di venire scaraventato dall'altro lato della Sala del trono.
“Chi è stato?”, urlò.
Biss cercò riparo dietro una delle pesanti tende di velluto
che pendevano dal soffitto. “Non ne ho idea, Sire. Quando
sono entrato nella Stanza del tesoro alcuni sacchi di monete erano
già sparite e al loro posto c'era un cappello verde a cui
è appuntata una piuma rossa”, spiegò
facendo sporgere solo la testa.
“Guardie! Sceriffo!”
I corridoi del castello risuonarono di quelle grida, e ben presto si
udirono dei passi avvicinarsi in tutta fretta.
“Sì, Sire?”, si fece avanti lo Sceriffo.
“Razza di incompetenti! Scoprite immediatamente chi ha osato
derubarmi e portatemelo qua”, ordinò, imperioso.
“Se me lo concedete, Sire, temo di sapere già di
chi si tratta”, esordì lo Sceriffo.
“Tutto il villaggio sta parlando di un certo Robin Hood che
va distribuendo il Vostro oro tra i poveri”.
“Robin Hood, dite?”, il Principe sembrò
calmarsi e tornò a sedersi sul suo trono. “Bene.
Duplicate le tasse e catturate quel fuorilegge”.
“Sì, Sire”.
“Subito, Sire”.
Nel giro di pochi secondi tutte le guardie e lo Sceriffo erano spariti.
“Non temete, Sire”, lo rassicurò Biss,
attento a mantenere comunque le debite distanze. “Le guardie
lo acciufferanno e Voi potrete tornare a godere di tutto il Vostro
denaro”. “Ben detto, Biss. Robin Hood ha le ore
contate, e si pentirà amaramente di questo
affronto”, asserì, sorridendo malignamente.
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