Undead world - capitolo 1
Note dell'autore : la
storia ancora non prende piede e questo capitolo è uno dei
più corti che io abbia mai scritto, ma abbiate pazienza ed io
cercherò di impegnarmi di più in questa storia.
24 maggio 2014
La città era completamente deserta mentre il nero asfalto
sfrecciava sotto la sua Hornet 600, un modello vecchio e rumoroso, un
lusso che si era permesso circa 2 anni fa intravedendola abbandonata in
una stazione di servizio. Ne erano già passati 3 da quando
l'infezione si era diffusa su scala mondiale e mentre il vento gli
accarezzava dolcemente il volto egli ripercorreva la stessa strada che
nell'ultimo mese lo aveva sempre riportato a casa. La sua definizione
di casa si era notevolmente ridimensionata negli ultimi anni, ridotto a
nomade ed a rifugiarsi in enormi centri commerciali abbandonati, dove
rimaneva assieme al resto della sua "famiglia allargata" solo per poche
settimane prima di cambiare residenza.
Stava facendo ritorno dopo una lunga nottata di caccia, ma un
irrefrenabile desiderio gli attanagliò le interiora. quel giorno
il ragazzo compiva 23 anni, poteva pur concedersi un piccolo lusso.
Freki accostò accanto ad un locale che portava ancora l'insegna
recante la scritta "Tabacchi e valori bollati" spenta e scolorita, mise
il cavalletto alla moto ed estrasse da sotto il suo giubbotto da
motociclista una 9 mm oppurtanamente modificata con un silenziatore. I
suo jeans coloriti e strappati lasciavano entrare una leggera brezza
che gli ricordò come l'estate ormai fosse alle porte e come
ancora una volta si era vestito in maniera poco adeguata ad una nottata
di caccia.
Con la pistola spianata entrò lentamente in quella che un tempo
era una tabaccheria, cercando di poggiare delicatamente ogni passo sul
pavimento in modo da non emettere rumore, si guardò a lungo
intorno cercando una piccola latta recante la scritta "Zippo". Quando i
suoi occhi finalmente ne trovarono una si diresse, con passi
fermi ed accuratamente scelti a fare il minor rumore possibile,
verso di essa. Se la ritrovò tra le mani in meno di un minuto, e
continuò a rimirarla ed a rigirarla sorridente. Ne prese poi
altre 2 e le ficcò in borsa a forza, cercando poi altri tipi di
tabacco. Aveva già razziato diverse volte quel posto, e credeva
che ormai non vi fosse rimasto nulla, quando trovò una stecca di
sigarette nello stanzino dietro il bancone fu una vera sorpresa per lui
ed i suoi occhi brillarono finchè non si fermarono all'ingresso
del locale. 5 figure lo fissavano barcollanti, avanzano con passo
malfermo verso di lui.
Fece un rapido calcolo, all'interno della sua K100 Dynamic c'era un
intero caricatore da 15 colpi, ma sapeva di non poter emettere nessun
tipo di rumore se non avesse voluto attirarne altri. Per questo motivo
prese un'altra lattina di benzina ed un accendino Zippo che
trovò tra l'oggestica per fumatori esposta nella vetrina di
fronte a lui.
Aveva ancora una decina di secondi prima che quelle creature lo
raggiungessero, quindi tirò fuori una sigaretta e se la
cacciò tra le labbra per poi accenderla, il sapore di tabacco
gli era mancato negli ultimi giorni e si dedicò circa un paio di
secondi per goderlo al meglio prima di far scattare di nuovo la molla
del coperchio dello Zippo e di accenderlo, poi puntò la
bocchetta della latta di benzina precisamente in mezzo alla fiamma e
fece fuoco, in tutti i sensi...
Una delle figure prese immediatamente fuoco e cominciò a
dimenarsi e ad urlare di quello che forse una volta il suo cervello
percepiva come dolore ma che in realtà ora si era trasformato in
semplice e puro panico. Freki colse quel momento e cominciò a
sfrecciare tra le braccia tese che cercavano di afferrarlo, e quando
uno di quegli esseri gli si parò davanti egli indirizzò
il getto di benzina dritto nella sua bocca aperta facendo contorcere
anche lui. Continuò a correre forsennatamente verso l'uscita.
Quando il vento gli baciò il volto egli salì velocemente
sulla sua moto e accellerò bruscamente verso casa.
Mentre l'asfalto scorreva sotto di lui, egli levò un braccio
verso il cielo e lanciò un urlo liberatorio, anche quella sera
egli sarebbe tornato alla Tana.
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