Un vagito. Un bimbo in una culla.
Il suo sorriso risplende, i suoi occhi brillano. Un piccolo angelo, mandato a portare gioia, mandato a rischiarare le giornate.
Ha i capelli rossi di suo padre, gli occhi azzurri di sua madre.
Oscar si china su di lui, fiero e orgoglioso. Solleva lo sguardo innamorato su Mary, la sua cara, adorata moglie. Lei gli sorride, guarda il figlio, gli accarezza la piccola testa. Il bimbo ride, un gorgoglio felice; agita le manine, stringe un dito della sua mamma.
«Il nostro piccolo Cain» mormora lei, dolcemente.
Cain, sì.
Dopotutto, è un bel nome.
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