Heart's Power

di D_Cocca
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~Prologo - La nera figura~
 




Il Mondo Che Non Esiste. Un luogo dimenticato dalla Luce e sovrastato dalle Tenebre. Un posto in cui la pioggia era perenne, e sembrava lavare e spazzare via ogni ricordo del bene e della pace che potevano entrarvi dentro. Nessuno ci metteva più piede da un anno dopo la caduta dell'Organizzazione XIII, o almeno, così tutti credevano. Da ormai molti mesi, una figura ammantata di nero ed incappucciata girava per il castello dei defunti Nessuno, alla ricerca di qualcosa. Aveva cercato dappertutto una cosa inestimabile, che avrebbe potuto dargli il potere che da sempre agognava, e che un giorno avrebbe ottenuto; quando quel momento sarebbe arrivato, avrebbe ucciso chiunque osasse ostacolarlo nella sua imminente ascesa, come sarebbe stato pronto a fare in quello stesso momento.
L'uomo arrivò davanti ad una stanza che aveva scoperto pochi giorni prima dopo estenuanti e ripetitive ricerche, bianca e anonima come tutte le altre, ma anche molto diversa da qualsiasi altra per via delle cose che risiedevano al suo interno. Determinato, vi entrò senza alcun indugio.
Si ritrovò dentro ad un laboratorio, completo di alambicchi, provette e ampolle contenenti sostanze d'ogni tipo dai colori più strani e sgargianti; una persona che conosceva avrebbe fatto i salti di gioia vedendo le formule e le pozioni presenti in quella stanza, soprattutto perchè la sua era una passione più che un lavoro vero e proprio.
Cominciò a rovistare con impazienza tra quegli oggetti di grande valore, senza curarsi di non farli cadere dai tavoli su cui erano poggiati o non danneggiarli. Uno strano licquido color arancio si rovesciò a terra e corrose il pavimento. Stava cercando una cosa incredibilmente più importante di qualche provetta da chimico, e non vi badò, nonostante la sostanza letale fosse caduta molto vicina al suo piede destro.
Dopo aver ribaltato tutti i tavoli e buttato a terra tutti i libri dagli scaffali, sotto l'ultima scrivania rimasta in piedi, piantata nell'apparente fisso pavimento, scorse un anello, e poi i bordi della botola a cui apparteneva; erano perfettamente mimetizzati con il pavimento bianco, vederli era stato un colpo di fortuna. Con accitazione tirò con forza l'anello e aprì la botola senza alcuna fatica, scoprendo un piccolo buco in cui erano nascosti un diario vecchio e malconcio e vari schizzi, progetti. Proprio quelli che cercava.
Finalmente, dopo tanti sforzi, l'uomo aveva raggiunto il suo obbiettivo, e nessuno avrebbe mai potuto ostacolare i piani che aveva progettato di mettere in atto.
All'improvviso, come richiamato dalle muta grida di giubilio del compagno, un varco Oscuro si aprì e da esso ne uscì un altro uomo completamente vestito di nero, il cappuccio che portava gli celava completamente il viso.
Il nuovo giunto non mosse un muscolo nè proferì parola, stando a braccia incrociate e fissando il suo compagno ancora chinato sulla botola, stringente quella miriade di fogli di carta apparentemente inutili e indecifrabili.
"Li ho trovati" disse serio il primo individuo, anche se dalla sua voce traspariva una nota di soddisfazione e sadico divertimento.
Si alzò lentamente in piedi, sogghignando "Finalmente gli appunti di Vexen sono nostri" disse.
"Perfetto" rispose freddamente, quasi glaciale, il secondo uomo "E' giunta l'ora di ricominciare quello che era stato interrotto. Kingdom Hearts sarà presto nostro".





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