2. Vecchi incontri, e succo d'arancia.
Tara
la accolse con una raffica di vento gelido e neve. La tuta termica la
proteggeva dal freddo ma era comunque terribile volare in tali
condizioni. Era mattino quando raggiunse Casa fowl. La magione era
addobbata con gusto, anche se forse le decorazioni luminose sarebbero
state maggiormente apprezzabili di notte.
Sorrise
nel vedere i coniugi Fowl all’ingresso della loro Magione.
Artemis I stava finendo di costruire una cappella sistina fatta di
neve. Alle sue spalle, Angeline stava invece preparando una gran
quantità di palle di neve. Spinella capì cosa sarebbe
accaduto di lì a poco ma preferì non soffermarsi.
Juliet si
stava avvicinando ai due, portando un enorme tronco di pino sulle
spalle, che probabilmente avrebbe fatto a pezzi a mani nude per
alimentare il camino. Artemis Junior doveva trovarsi in casa,
poiché non era da lui apprezzare l’attività con la
neve.
Il portone
d’ingresso poi si aprì e Myles sgattaiolo’ fuori con
fare furtivo. Prima che la porta si richiudesse Spinella era già
volata all’ingresso. Si sentiva un pochino una ladra, a entrare
così furtivamente, ma dopotutto aveva avuto, anni prima, un
invito a entrare. E stava violando il domicilio di ex ladri.
Svolazzò
per tutto il soggiorno e anche nei piani superiori ma non vide anima
viva. Forse sarebbe stato meglio avvertirlo prima.
Avvertì
un forte profumo di cibo e del calore nei piani inferiori. Il suo
stomaco a digiuno protestò, ma Spinella cercò di
ignorarlo. Si rese conto di chi stesse cucinando. Entrò
silenziosamente nelle cucine. Erano grandi come quelle di un
ristorante, anche se i Fowl non erano poi tanti. Sui banconi
d’acciaio era disposto ogni ben di dio. In mezzo a tutto questo,
c’era un omone grosso come un gorilla, con una divisa da cuoco,
che mescolava energicamente un’enorme scodella piena di quel che
sembravano dei componenti per un dolce, di un colore giallo intenso.
Spinella era molto felice di rivedere il vecchio Leale. Voleva
avvicinarsi e coglierlo di sorpresa ma fu lui a stupirla, lasciando la
ciotola, voltandosi ed estraendo la pistola in una frazione di secondo.
- Resta dove sei. – le intimò il guardaspalle puntando l’arma nella sua direzione.
-Sempre sul chi vive, eh, omone?- scherzò Spinella spegnendo lo scudo.
Leale strabuzzò gli occhi, sorpreso e felice allo stesso tempo.
-Quanto
tempo!- esclamò, riponendo l’arma e abbracciandola.
Spinella fu avvolta dal tepore e dall’odore dei dolci e si
sentì a casa.
- Davvero tanto.
- Perdona
il mio abbigliamento, ma devo preparare la cena per tutta la famiglia
Fowl- disse Leale, togliendosi il cappello da chef.
- Sembri un orso polare, - ridacchiò l’elfa. Tossì un poco. – Potrei... avere qualcosa da bere?
-Ma
certo!- esclamo’ il guardaspalle, indicandogli una bottiglia di
vetro color blu mare. –Prendi pure, è del succo
d’arancia. Lo avevo preparato a Beckett, che ha la febbre, ma
dopo averla portata in camera ho notato che non ne aveva preso neanche
un bicchiere, e mi dispiacerebbe sprecarla.
-Ti ringrazio, - fece Spinella, sorseggiando il succo.
- Cosa ti porta qui? Chi, o cosa minaccia il mondo questa volta?
-
Stavolta, solamente il riscaldamento globale e qualche profezia
strampalata. Sono passata solo a trovarvi.. e perché volevo
restare un pochino.
Leale notò il bagaglio dell’elfa e annui’ comprensivo.
- Problemi di convivenza..
- Già, una brutta storia.
-
Pultroppo i fowl stavolta hanno intenzione di rimanere nella Magione
per le vacanze. Per me non è un problema se tu restassi, ma
dovresti cancellare la memoria all’intera famiglia.
Spinella scosse la testa, l’idea non le sorrideva.
-Altrimenti, beh, potresti… andare da Artemis, non credo avrebbe problemi a ospitarti.
- Come, andare da Artemis?- chiese lei, confusa, - ha sempre vissuto qui, no?
- Non
più, - disse l’uomo scuotendo il capo, - i genitori
l’hanno spinto a frequentare il college. Oxford. E così
è andato a vivere in una piccola casa in campagna, ed io con
lui. Ovviamente la sua è solo una copertura, poiché
potrebbe benissimo insegnare ai professori, a Oxford. Non mi dice mai
niente, ma sono sicuro che stia progettando qualcosa di grosso.
-Come sempre. Ma quindi tu, cosa ci fai qui? Non eri con lui?
- Avevamo
intenzione di tornare insieme a casa per le vacanze, solo lui che si
è ammalato pochi giorni prima di partire e mi ha chiesto di
precederlo. Sfortunatamente però non ha fatto che nevicare e
così le linee aeree si sono interrotte, e ci vorrà un
po’ prima che possa venire.
- Quindi è rimasto da solo.- rifletté l’elfa, dispiaciuta per lui.
- E’
per questo motivo che è meglio se tu vada da lui, per lo meno
sarà al sicuro. E poi anche se non lo da a vedere, non gli piace
restare da solo.
- Non lo avrei mai detto.
Leale le scrisse l’indirizzo su un foglietto e le augurò un buon viaggio.
Spinella tornò invisibile e ripartì velocemente.
Nelle ore successive il clima divenne molto più pesante rispetto alla mattina.
Spinella
spinse i motori al massimo. Riusciva a orientarsi grazie alle
istruzioni che le dava il gps del suo elmetto, impostate in direzione
dell’indirizzo che Leale le aveva dato. Raggiunse Londra nel
primo pomeriggio.
Beckett raggiunse le cucine, sbadigliando. Si era appena svegliato da un riposino.
Leale stava sfornando le ciambelle.
-Beckett,
ben svegliato - gli disse, abbassandosi per parlargli più da
vicino, -Vedo che ti è tornato l’appetito, un buon segno.
Ma è meglio se rimani a letto.
Il bambino scosse la testa. – Devo solo controllare i germi.
- Germi? Quali germi?
-Quelli
dell’aranciata, - spiegò il piccolo, indicando la
bottiglia.- Ho condotto un esperimento per testare la capacità
di sopravvivenza dei germi contenuti nella mia saliva in un ambiente
acido come questo, adesso devo vederne i risultati. E poi, non mi
piacciono gli agrumi.
Leale
sbarrò gli occhi. – Germi nell’aranciata.
Oddio.. speriamo che abbia preso antibiotici, di recente.
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