La campanella segnò la fine dell'ora di matematica e ,al contempo, la fine del pisolino di Nagisa. La ragazza aprì gli occhi, e si rizzò a sedere. Solo quando una sua compagna le assestò una sonora pacca sulla schiena, si svegliò completamente.
-Ahia!- protestò Nagisa
-Sveglia, bell'addormentata- rise Shino, la sua compagna.
Rina, al suo fianco, scoppiò a ridere -Hai il segno del banco- esclamò, indicando la fronte di Nagisa
La ragazza si tastò la fronte e si immaginò una chiazza rossa laddove si era appoggiata.
-Uffa, non lo faccio apposta! Ma matematica è così noiosa!-
-Oh, si. I tuoi risultati lo dimostrano- replicò Rina -Be' noi andiamo, ci vediamo domani!-
Nagisa salutò le amiche e cacciò astuccio, diario e quaderno nella sua borsa.
Si alzò e, stiracchiandosi, cercò la sua amica Honoka.
La vide che già stava uscendo dalla classe.
-Ehi, Honoka!- la chiamò, sbracciandosi per farsi notare.
Lei si fermò sull'uscio e le sorrise.
-Dimmi-
Nagisa la raggiunse -Senti, sei libera oggi pomeriggio?-
Honoka corrugò la fronte, riflettendo -A dire la verità avrei già un impegno...-
Nagisa si rattristò -Ah... be' sarà per la prossima volta-
-Aspetta, forse riesco a liberarmi. Cos'avevi in programma?-
-Ehm.. volevo chiederti aiuto per Matematica. Sai che, be' ... ho qualche problemino-
Honoka rise -Be' oggi avrei dovuto...- si bloccò, perdendosi con lo sguardo.
Nagisa la guardò -Honoka?-
L'amica si riscosse e s'illuminò -Nagisa, ci vengo volentieri. Chiamami dopo pranzo per farmi sapere quando posso venire.-
Nagisa, disorientata dall'improvviso cambio di idea, si limitò ad annuire.
-scusa, devo scappare- sorrise Honoka. E corse via.
Nagisa rimase sull'uscio con un sopracciglio alzato. Infine si strinse nelle spalle e tornò a casa.
Il telefono di casa squillò.
-Rispondo io, nonna!- urlò Honoka dalla sua camera.
Raggiunse frettolosamente il telefono e alzò la cornetta.
-Pronto?-
-Ciao, Honoka! sono Nagisa-
-Dimmi-
-Per te andrebbe bene fra mezz'oretta a casa mia?-
-è perfetto!-
-D'accordo. A dopo allora-
-A dopo.-
Honoka riattaccò e si preparò per uscire.
-Esci, cara?- Chiese sua nonna, dal soggiorno.
-Si, nonna-
-Vai dalla tua amica?-
-No, prima ho qualcosa da fare. Ma non ti preoccupare sarò di ritronro entro cena.-
-Come preferisci-
Si salutarono e la ragazza uscì.
-Chi stavi chiamando?- Chiese Rye mentre si preparava per il lavoro.
-Ho chiesto a Honoka di aiutarmi in matematica oggi pomeriggio- Rispose Nagisa
La madre la guardò con aria ironica -Non ti illudere Nagisa, quella ragazza non può fare miracoli- scherzò
-Non è molto incoraggiante da una madre- Replicò lei.
La madre rise e scomparve nel corridoio.
Nagisa si sedette in soggiorno e accese la TV a volume basso.
-Mi raccomando, prenditi cura di Ryota mentre non ci sono- La voce di Rye giunse attutita dai muri.
-Non ti preoccupare- Urlò Nagisa per farsi sentire.
In quello stesso istante comparve Ryota dalla sua camera.
-Cosa? Nagisa mi avvelenerà con la cena!- piagnucolò
La ragazza gli lanciò un'occhiataccia -Attento a quello che dici, microbo-
Il fratellino scappò via, in cerca della madre.
Il capanello suonò.
-Vado io- Urlò Nagisa.
Questa dev'essere Honoka Pensò.
Ma quando aprì la porta si bloccò come una statua.
-Ciao, Nagisa- Esordì Honoka -Oggi sarei dovuta andare a studiare con Shogo. E dato che mi hai fatto la stessa proposta, ho colto l'occasione per fare qualcosa insieme! Non ti dispiace, vero?-
Nagisa cercò di forumlare una frase che avesse senso, anche se dubitava di avere un'espressione molto intelligente, in quel momento.
-Eh? Ah... Ehm...-
Honoka le sorrise, incoraggiante.
Nagisa si riprese dalla sorpresa -No, certo che no.- Disse tutto d'un fiato.
Aprì la porta e fece entrare i due amici. Quando la richiuse, pensò che quella sarebbe stata una lunga giornata.
Rye uscì in corridoio agitata e, accidentalmente, urtò Honoka.
La madre si voltò -Oh, scusami cara! Non ti avevo vista!-
-Non si preoccupi- Rispose Honoka con un sorriso.
Lo sguardo di Rye si posò su Shogo -Non mi avevi detto che ci sarebbe stato anche un ragazzo, Nagisa-
-Mi scusi, ma non era previsto- Disse lui.
-E' il ragazzo di Nagisa- Intervenne Ryota strillando.
La ragazza lo incenerì con lo sguardo -Chiudi il becco, Ryota- Sibilò tra i denti.
Il fratellino urlò terrorizzato e si nascose dietro le gambe di Rye.
La madre alzò le sopracciglia ma non disse nulla. Si limitò a guardare l'orologio da polso, ad esclamare che era in ritardo e ad uscire in fretta e furia.
Honoka chiese dove potessero mettersi a studiare.
-Ehm .. Avevo previsto in camera mia, ma ora che siamo in tre forse è un po' stretta- Rispose lei
-Nagisa, sei sicura che non ti dispiaccia il mio arrivo improvviso? Posso sempre...- Cominciò Shogo
-NO!- reagì lei -Voglio dire, ehm ... sei il benvenuto- Concluse cercando di nascondere il suo imbarazzo.
-La tua camera andrà bene. Noi possiamo sederci anche a terra, giusto?- Intervenne Honoka.
-Giusto- concordò lui sorridendo.
-Si, si .. d'accordo. Voi cominciate ad andare io intanto... si, be' .. vado da Ryota. Si ... ecco. Vado.- farfugliò Nagisa.
Honoka fece strada a Shogo.
Nel frattempo Nagisa si assicurò che il fratellino stesse bene.
-Se hai bisogno di qualcosa chiama, siamo in camera-
-Perchè non posso stare con voi?- Piagnucolò il bambino
-Perchè no!- ringhiò la sorella.
-Ma io voglio conoscere il tuo ragazzo!-
-Non è il mio ragazzo! E adesso chiudi il becco e NON uscire dalla tua camera!-
Chiuse la porta e fece un profondo respiro.
-Non sei contenta-Mepo?- la sorprese una vocina.
-Certo che lo sono mepple, ma..-
-ma..-mepo?-
-ma è come tutte le altre volte. Quando c'è lui mi blocco e non ragiono più-
Mepple stava per rispondere ma si zittì quando sentì dei passi.
-Nagisa, stai bene?- chiese Shogo, mentre scendeva le scale di camera sua.
Lei si irrigidì -Si, arrivo-
E insieme raggunsero Honoka.
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