L'ultima Dea.

di Calamitas
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l'ultima dea3
Stavo sistemando la mia... grotta, quando mi accorsi di qualcuno che mi stava osservando. Mi sentivo, come in prigione, guardato in continuazione, come se la persona in questione non volesse lasciarsi sfuggire nemmeno un particolare di me. Mi voltai e vidi Nico, il figlio di Ade. Mi fissava con i suoi occhi neri, più neri delle ombre stesse. I suoi capelli anche questi neri, come la pece, scompigliati, come se qualcuno gli avesse puntato un phon in faccia, senza poi pettinarlo. Lo guardai preoccupato, senza però proferire parola. Quando lui si decise a parlarmi. - Ciao Percy- mi disse - Stanno arrivando -. Io lo guardai confuso... Cosa intendeva dire? - Chi? - gli dissi. Lui mi guardò torvo - I nuovi mezzosangue del campo... Stanno arrivando -. Guardai frettolosamente l'ora: 15;30. I nuovi arrivati sarebbero venuti a breve. Presi per il polso Nico, e mi diressi velocemente alla collina dell'albero che proteggeva il campo.

 Erano tutti stranamente raggianti, i più cupi eravamo probabilmente io e Nico. Vedemmo arrivare una massa di ragazzi: la maggior parte camminava, altri saltellavano allegramente... erano più disgustosi di Heidi, ma non ci feci molto caso. Mi diressi verso Annabeth e lei senza neanche guardarmi ( pensavo infatti che non mi avesse visto ) mi disse - Testa D'alghe! Sei contento? Nuovi compagni di allenamento... e stanza.- Disse quasi delusa, come sapendo che prima o poi sarebbero morti. La guardai e dissi, per risollevarle il morale - Ehi! vedrai che sarà tutta gente intelligente con la quale parlare di architettura! - Lei rise, i suoi occhi da grigio spento diventarono di un grigio così... bello. Come la neve sporca... spettacolari. Voltai lo sguardo e qualcosa mi saltò letteralmente addosso. - Tyson! - urlai - Ora puoi anche toglierti! -. Lui si alzò e mi sollevò staccandomi quasi un braccio. Salutò ovviamente Annabeh, e insieme tornammo agli accampamenti.
 A cena io e Tyson parlammo moltissimo, e lui mi raccontò che Poseidone aveva una sorpresa per noi. Annabeh si divertiva molto con i nuovi arrivati. Una ragazza attirò particolarmente la mia attenzione. Non parlava con nessuno.Era ovviamente indeterminata.  Era bella, alta, magra, con la pelle candida come la neve. I capelli ondulati e neri corvino.Gli occhi erano diversi, uno azzurro, più intenso dello stesso mare e uno vede smeraldo... spettacolari. Vestita con un corpetto blu e dei jeans corti. Offrimmo tutti il nostro sacrificio agli dei e tornammo a mangiare, quando uno strano silenzio aspro ruppe il frastuono. Ci voltammo tutti verso il tavolo degli indeterminati, nonché quello della casa di Ermes, e proprio sopra la ragazza di cui ho prima parlato era apparso un simbolo.
 Ero troppo lontano per vedere di cosa si trattasse,  quando Chirone disse: -  Poseidone, sei figlia dello scuotitore della Terra e delle Lande Marine, Signore dei cavalli. Ave Benedetta Lerin, figlia del dio del mare. - A quelle parole il mio cuore perse un battito. Avevo una sorella? Era quindi questa la sorpresa di mio padre?
 Chirone la fece alzare e la condusse al mio tavolo.  Lei ci salutò e posò i suoi meravigliosi occhi su Tyson. Lui la salutò con il suo buffo sorriso e lei ricambiò ridendo di gusto, per poi posare il suo sguardo su di me.

Salve ragazzi! Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto! Recensite, e fatemi sapere. Calamitas




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