Alcuni di voi, leggendo “Passato - 1” hanno pensato che fosse scritto in modo diverso
dagli altri capitoli. Ci ho pensato e penso di sapere perché: perché negli
altri capitoli la protagonista parte dalla fine e poi prende a spiegare come è arrivata in tale situazione. Invece
nei capitoli riguardanti il passato vive le cose in tempo reale. Mi
dispiace per questi cambi improvvisi, ma la situazione lo richiede U_U
Seph
Non è una specie di prigionia.
È più una.. una convivenza.
Sono libera di andare dove mi pare, in questa specie di
villa.
.. ma come fa un vampiro ad avere
una villa? Non ne ho la più pallida idea.
Il Vampiro è.. affascinante, a modo suo.
Ha dei capelli lunghissimi, neri come la notte, che gli ricoprono il viso quasi per intero, e gli arrivano più o
meno al bacino.
Gli occhi.. gli occhi sono la cosa
che più mi ha spaventato.
Azzurro ghiaccio normalmente, si colorano di un intenso
rosso sangue quando le sue emozioni esplodono, qualunque esse siano.
Ah, e anche quando sporge i suoi canini inquietanti
e mi morde. È una sensazione strana, a modo suo. Quando
è nervoso, lo fa con violenza, e sento un po’ di dolore; le altre volte,
invece, è più un solletico, una specie di brivido che mi percorre dal collo per
tutta la schiena. Il suo volto è caldo e morbido, il rumore del sangue che
succhia è spaventoso, il liquido che mi colora le spalle mi fa ribrezzo.. queste antitesi sono armoniche, a modo proprio.
Poi ci sono gli altri due abitanti della casa: Eve e Adam.
Sono fratelli gemelli, e si vede subito: hanno lo stesso
sguardo d’acciaio, gli stessi capelli color paglia, la stessa carnagione
pallida, gli stessi lineamenti affilati. Sembrano quasi asessuati, un maschio e
una femmina, ma praticamente identici.
Eve è altera e distante,
fredda e gelida come marmo, mi spaventa. È solita comportarsi in modo
strano. Quando qualcuno fa una qualunque cosa che la
rende ‘contenta’, gli graffia la spalla con le sue
unghie.
Poi mi minaccia sempre di morte. Spaventoso.
Adam invece è una specie di angelo
sceso dal cielo. È sempre silenzioso, immobile, cristallo puro e inattaccabile.
Ieri però mi ha baciata,
all’improvviso, senza che me ne rendessi conto. Il Vampiro si era preso un po’
del mio sangue ed era sparito da poco, al che lui è entrato, mi ha aiutato a
lavarmi dal sangue e poi, così, senza un vero perché, mi ha
baciata.
Mi sono inquietata un po’, a dire il vero. Mentre mi baciava, mi accarezzava i capelli, con gesti lenti
e sicuri, sembrava non finire mai. Le mani dietro la mia nuca. Gesti lenti,
sicuri.
Poi Eve, da un punto imprecisato
della casa, lo chiama, lui si alza e senza una parola se ne va.
Solo, un sorriso.
E se ne va.
Impietrita, non mi sono mossa fino a sera.
Oggi ho visto per la prima volta Adam
dipingere.
Era nella sconfinata sala con le grandi finestre, quella che
dà sul giardino interno; da lì si può scorgere anche
la voliera del Vampiro, enorme, tanti e diversi sono gli uccelli che vi sono
all’interno.
Mi ci sono avvicinata e ho sbirciato sulla tela.
Quel poco che bastava per vedere che era ancora incompleto,
poi lui ha alzato lo sguardo su di me, duro e severo.
“Lo vedrai quando sarà finito”, con la sua voce melodiosa, e
mi ha spinto via con gentilezza.
Sono uscita dalla Sala piena di curiosità.
Senza sapere cosa fare, ho pensato di andare a trovare Eve, magari quel giorno non mi avrebbe trattata
male, magari potevamo anche parlare un po’.
In fondo eravamo entrambe ragazze, anche se non credo che
lei abbia la mia stessa età.
Più grande, probabilmente.
Sono uscita dalla Sala, piena di speranza.
Ho percorso i corridoi con una meta ben precisa: la camera di Eve. Sapevo benissimo che, se
non era ora né di pranzo né di cena, Eve poteva
essere in due posti: la Sala dalle grandi finestre, oppure la sua camera.
Non era in Sala, doveva essere in
camera.
Ho svoltato inoltrandomi nell’ennesimo corridoio, e subito
individuo la porta.
Mi avvicino e faccio per bussare. Poi noto
che la porta è socchiusa; strano, lei non è tipa da mezze misure. La
porta è o aperta o chiusa.
Senza pensarci molto, mi chino un po’ e sbircio.
Quel che vedo mi sconvolge.
Eve.
Sul letto.
“Vestiti” è una parola che non le si
addice.
E
sopra di lei
il Vampiro.
Senza accorgermene resto imbambolata
a guardare.
Gesti lenti, sicuri.
(si vede che sono fratelli gemelli)
Sembrano seguire una tacita e precisa procedura, non un
movimento falso, brusco, non una parola, un sospiro pesante, nulla.
Poi
il Vampiro
alza lo sguardo
verso
la porta.
Mi vede.
Spalanco le palpebre e, presa alla
sprovvista, cado all’indietro.
Sento dei passi, dall’altro lato dell’uscio.
“Aiuto..” mormoro, con una voce
intrisa di paura, panico totale.
Mi alzo, le gambe tremolanti. La porta si apre.
Inizio a correre.