Salve a tutti!!!! E si, sono proprio io! Sono tornata
con una nuova ff!!! L'ispirazione mi è venuta esattamente dopo che mio cugino mi
ha fatto vedere delle auto modificate a un gioco per ps2...voi vi chiederete, ma
che diamine centra con Sakura?! Purtroppo ho sommato gioco di macchine+CCS+mia
mente malata = skifo XD. E' completamente diversa dalla mia ff precedente quindi
non so se andrò bene con questo genere di storia. Comunque fatemi sapere che ne
pensate mi farebbe davvero piacere! Accetto consigli!!!
Ps. dato il poco tempo che passo a casa non so ogni quanto potrò aggiornare,
ma vi prometto che sarà questione di giorni o al massimo di una settimana ^^
bene e dopo ciò vi lascio al cappy! CIAU CIAU.
Capitolo 1 – Un nuovo vicino
-sono degli emeriti idioti!-
esclamò una ragazza dai capelli corti castani con occhi verdi. –su dai Sakura,
non puoi certo continuare così per sempre! Ogni sacrosanta mattina non fai che
ripetere la stessa frase!- le disse l’amica con i capelli neri e lunghi.
-per te è facile parlare Tomoyo!
Vivi in una villa lontana dal mio quartiere! Ma io dico, proprio vicino a casa
mia devono fare quelle stramaledettisime corse!? Giuro che una notte di queste
io…-, una vocina dalla borsa di Sakura si fece strada –che vorresti fare tu?!
Non avresti neanche il tempo di parlare che ti troveresti spiaccicata come una
succulenta frittata sulla strada- Sakura guardò furiosa verso l’essere che si
ammutolì.
Per quella mattinata le due
amiche non fecero altro che girovagare per i negozi nel centro commerciale.
Nel frattempo un camion per i
traslochi si fermò d’avanti ad una casa. Il mezzo era seguito da una macchina
completamente nera una Jaguar C-XF, di certo un auto dall’apparenza molto
costosa, dalla quale vi uscì un ragazzo alto e snello, dai capelli castani e
occhi del medesimo colore. Si guardò attorno, dovette ricredersi sulle voci che
aveva sentito prima di trasferirsi in quel paesino. Le voci dicevano che era uno
dei quartieri peggiori di Tomeada, da 2 anni a quella parte non vi erano altro
che corse notturne che disturbavano non di poco gli abitanti. Il castano proprio
per queste voci aveva voluto trasferirsi li, lui che faceva parte di una delle
più prestigiose famiglie di Hong Kong, aveva deciso di dare un taglio alla sua
vita monotona da bravo ragazzo che faceva solo quel che volevano i suoi
famigliari. Certo che avrebbe dovuto ritoccare per bene la sua macchina se
avesse voluto farsi notare dai piloti che si mischiavano ai pacifici abitanti di
Tomeada.
Verso mezzogiorno Sakura tornò a
casa, vide il camion dei traslochi parcheggiato vicino alla casa di fronte. –era
ora che qualcuno occupasse quella casa! Chissà se Touya sa chi ci abiterà-.
La ragazza inserì le chiavi nella
toppa della porta e l’aprì –sono a casa!- Touya spuntò dalla porta della cucina
–Sakura finalmente sei tornata! Io ho già pranzato, poi sparecchia tu- disse il
moro prendendo la sua giacca. –ma dove vai Touya?- il ragazzo mostrò la giacca e
come stava vestito –perché sei vestito da poliziotto?- chiese ignara la ragazza
con l’espressione un po’ da stupida. Il fratello chinò il capo con un’enorme
goccia in testa –Sakura sei senza speranze! Secondo te ieri di cosa ho parlato a
tavola con papà!?- -mi spiace ero presa da altro- -ovvero?- chiese il fratello
guardandola con fare estraniato –beh vedevo Kero-chan che si ingozzava come un
maiale…lo so non era un bel spettacolo da guardare, ma ero curiosa nel vedere
quanta roba riuscisse ad entrare in un essere così piccolo…- Kero-chan uscì come
un razzo dalla borsa tutto infuriato –io non sono così piccolo come sembro!- -lo
sappiamo Kerberos, comunque ho perso abbastanza tempo da essere in ritardo il
mio primo giorno di lavoro! Ciao Mostriciattolo! Kerberos ti affido la casa!-
Sakura fulminò il fratello con lo sguardo mentre usciva dalla casa.
E così mio fratello è entrato
nella polizia…sono certa che non cambierà niente rispetto ad ora! Quei maledetti
teppisti continueranno a fare quello che vogliono!
Consumò velocemente il pranzo e
salì in camera sua, Kero-chan si mise a giocare come sempre a qualche videogame,
nel frattempo la ragazza prese il suo cellulare dalla scrivania, prima di
stendersi sul letto per massaggiare con qualcuno si affacciò alla finestra a
guardare chi fossero i nuovi arrivati.
Dalla finestra di camera sua
poteva vedere benissimo la casa di fronte, e non solo, vedeva anche nella stanza
con la finestra in concomitanza con la sua. All’esterno della casa vide un
ragazzo castano firmare delle scartoffie per poi salutare gli addetti al
trasloco. Possibile che il suo nuovo vicino fosse solo un ragazzo?
Non si interessò più di tanto e
si gettò sul suo letto, prima di iniziare la sua attività messaggistica (??? Ma
come parlo?! XD ormai è un’attività di tutti i giorni per tutti noi schiavi dei
cellulari…) si soffermò a pensare al vicino, da quella distanza non l’aveva
visto per bene ma poteva immaginare dai lineamenti che doveva essere davvero
bellissimo! Avrebbe scoperto se aveva ragione o meno quel pomeriggio, voleva
andare a salutarlo per augurargli il benvenuto, magari portandogli qualche dolce
preparato da Touya per Kero-chan. Naturalmente il guardiano del sole doveva
essere all’oscuro di tutto ciò, era molto avido quando si parlava di cibo.
Finalmente il ragazzo aveva
finito di rassettare più o meno le sue robe, ma la casa era ancora in subbuglio.
Non gli piaceva fare i lavori domestici così si soffermò a pensare a una frase
che un tempo un suo amico di Hong Kong gli disse “perché fare oggi, quello che
non vuoi fare neanche domani?”. Si lasciò sfuggire un sorriso e andò in garage
dove c’era la sua auto. Doveva decidere come renderla abbastanza appariscente da
attirare l’attenzione. Già l’avrebbe attirata così di per suo, una macchina del
genere non si vedeva tutti i giorni. Infine decise di comprare della vernice
argentea per disegnare qualche segno tribale sulle fiancate e sul parabrezza.
Gli sarebbe bastato solo quello, magari col tempo avrebbe apportato maggiori
modifiche, ma aveva tutto il tempo che voleva e poteva benissimo prendersela con
comodo.
Un frastuono proveniente dalla
casa di fronte lo fece sobbalzare, uscì dal garage per trovarsi nel giardino,
vide dalla finestra che sporgeva verso casa sua una grossa bestia somigliante a
una tigre. Senza pensarci due volte accorse. Suonò alla porta a non ebbe
risposta sentì soltanto la voce di una ragazza provenire dalla stanza nella
quale aveva visto la bestia –Kero-chan! Ti ho detto che ne prendo solo un paio!
Che seccatura che sei!- -non mi importa! Non porterai via neanche uno di quei
dolci!- tuonò la tigre. Il ragazzo era sempre più estraniato, aveva sentito una
voce molto possente quasi come un ruggito. –uffa e va bene! Va bene! Vuol dire
che andrò a comprare qualcosa!- la bestia tornò piccola –visto che stai prendi
qualcosa anche per me!- Sakura inferocita prese Kero-chan dalla coda aprì la
finestra e lo gettò fuori. Chiuse gli occhi la ragazza e si disse –finalmente
non sento più la presenza di quell’ingordo fastidioso!-
Il ragazzo che era rimasto a
sentire e a guardare un pupazzetto volare fuori dalla finestra per cadere vicino
a lui, si stava convincendo sempre di più di essere capitato vicino a una casa
di poco sani di mente. Si avvicinò al pupazzetto, notò che in un primo momento
sembrava muoversi, poi come se l’avesse visto si era imbambolato. Lo prese in
mano e lo guardava, Kero-chan iniziò a sudare freddo quando poi venne salvato da
Sakura che stava uscendo di casa. La ragazza rimase folgorata dalla scena. Il
ragazzo ignaro porse il pupazzo alla ragazza tenendolo dalla coda –è tuo
questo?-, Sakura lo prese bruscamente –emh…ecco…sì!- la ragazza nascose
istintivamente Kero-chan dietro la sua schiena –bene allora vado, avevo sentito
degli strani rumori e mi ero preoccupato così sono corso qui- disse il castano.
Sakura riuscì a prendere il controllo di se –ah! Certo! Tu devi essere il nuovo
vicino! Stavo giusto per venire a trovarti per augurarti il benvenuto! Vieni
dentro ti offro una tazza di te e magari qualche dolce…ahi!- Kero-chan aveva
tirato un morso al dito di Sakura. La ragazza istintivamente gettò all’aria il
piccolo essere. Il ragazzo l’acchiappò al volo –ce l’hai proprio con questo
povero peluche- il ragazzo guardava la ragazza in modo strano poi senti una
vocina -peluche a chi!?- abbassò lo sguardo incredulo, no era stata solo
un’allucinazione, un peluche mica poteva parlare! Sakura riprese Kero-chan e
fece accomodare il ragazzo in casa.
-scusa non mi sono ancora
presentato, i sono Shaoran Li, piacere- -piacere Sakura Kinomoto!- entrarono in
cucina, Shaoran si sedette ad una sedia, Sakura appoggiò Kero-chan sul davanzale
e intanto mise a bollire l’acqua per il the.
-da quanto tempo abiti qui?-
chiese il ragazzo.
La ragazza si sedette di fronte a
lui, mammamia quanto era bello dovette pensare, il suo intuito quando l’aveva
visto dalla finestra, non l’aveva tradita –abito qui da sempre, con mio padre
che è un professore universitario, e mio fratello che da oggi ha preso servizio
nella polizia del posto- -ah, capito, quindi sono sempre fuori da quel che ho
capito- questa ragazza mi è sembrata un po’ strana all’inizio però non sembra
poi così male, ed è anche abbastanza carina, pensò nel frattempo Shaoran –sì
sono sempre fuori, ma tanto non sono sola…- -non sei sola? Vive qualcun altro
con voi? Tua madre forse?- il volto della ragazza si incupì e il castano si rese
conto di aver detto qualcosa di troppo così cambiò discorso –io vengo da Hong
Kong, sono cinese- Sakura sembrò tornare quasi normale e esclamò –cinese?! E
perché sei venuto fin qui?- -avevo voglia di indipendenza dalla mia famiglia,
anche se economicamente dipendo esclusivamente da loro. Appena troverò un lavoro
vorrei distaccarmi del tutto- -ah…e come mai?- azzardò a chiedere la ragazza.
–problemi vari- rispose vago Shaoran.
Sakura versò l’acqua nella tazza
con le foglie del the. Poi ne versò un po’ in due tazze e servì dei dolci –non
fare complimenti, questi li ha preparati mio fratello- -ti ringrazio- Shaoran
stava per prendere dal vassoio un dolce, quando vide il pupazzo sul tavolo e
chiese –come ci è arrivato qui!?- Sakura sudò freddo così prese Kero-chan e lo
ributtò fuori dalla finestra –me lo trovo sempre davanti…non so perchè- rispose
titubante. Che ragazza singolare, pensò Shaoran che sorrise senza accorgersene,
la ragazza lo notò e arrossì per due motivi, uno era per le continue figuracce
che stava facendo, due era per la bellezza di quel sorriso.
Il tempo passò in fretta,
parlarono del più e del meno, scoprirono di essere coetanei e a questo Sakura ne
rimase sorpresa.
-è stato un piacere fare la tua
conoscenza. Domani sarò io ad invitarti a prendere un the. Che ne dici?- disse
Shaoran, quella ragazza le stava particolarmente simpatica, era così buffa nei
suoi atteggiamenti. –certo! Accetto volentieri! Prima che vai ti voglio avvisare
di una cosa- -cosa?- chiese il ragazzo –la sera sul tardi fai attenzione alle
strade, purtroppo degli idioti hanno scelto il nostro quartiere per fare le loro
maledette corse- disse con rabbia la ragazza…Shaoran d’altro canto perse tutte
le speranze in quell’amicizia che sembrava morire sul nascere…anche lui si era
trasferito li per quel motivo, ma non si arrese convinto che avrebbe trovato un
rimedio –grazie per l’avvertimento. Ciao a domani!- -ok a domani. Ciao!-.
Shaoran stava per uscire dal cortile quando notò qualcosa muoversi per terra…un
essere giallo forse un gatto pensò. Lasciò perdere e andò a casa sua.
Sakura si stese sul letto quando
sentì bussare alla finestra, era Kero-chan più arrabbiato che mai –fammi entrare
Sakura altrimenti spacco il vetro!- -va bene, va bene! Basta che non inizi a
fare casino sono stanca dopo una giornata come questa!- il piccolo guardiano
entrò e si sedette sulla scrivania –per poco quell’idiota che mi ha chiamato
peluche non mi scopriva!- -chissà di chi è la colpa- Sakura squadrò Kero-chan
che si andò a chiudere nella sua stanza/cassetto –buonanotte!- Sakura si lasciò
sfuggire una risata e rispose –buonanotte peluche- -EH?!-.
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