Piccoli gesti per grandi emozioni

di giulietta sprint
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PICCOLI GESTI PER GRANDI EMOZIONI

Appena riaprì gli occhi una grossa luce mi illuminò la faccia. Il sole era un pò troppo forte per la mia pelle che pulsava iniziandosi a riscaldare. Quei piccoli dolori non mi dispiacevano, anzi mi rendevano felice. Finalmente ero tornato nel mio corpo e potevo sentire il dolore fisico. Vidi che accanto a me c'era Edward che mi sorrise. Ricambiai il gesto e poi vidi gli altri contenti del mio ritorno. Papà era quello più vicino oltre al fratellone e prese la mia mano sussurrandomi un "Bentornato". Era bello sentire il tocco della sua mano, anche se doveva fare attenzione visto che avevo perso gran parte delle mie forze.

- Alphonse! Finalmente sei tornato!- Urlò una vocina a me molto famigliare. Una bambina sui tredici - quattordici anni corse verso di me abbracciandomi. Il suo volto era tutto bagnato dalle lacrime calde dei suoi occhi che al contatto con la mia pelle mi faceva venir i brividi

- May...- dissi sopreso dal suo gesto.

- Ero così triste e in pena per te...- disse tra i singhiozzi stringendosi di più a me.

Mentre continuava a pangere le accarezzai la testa e dalle mie labbra spuntò un tenero sorriso.- Si hai ragione...- sussurrai- Scusami, so che è stata molto dura per te... Ti ringrazio May-

Lei continuò a stringermi con affetto, non badando alle persone che stavano intorno e che cercavano di cambiare argomento notando come le emozioni si stavano trasformando in altro. Io non essendoci molto abituato sentii i sentimenti farsi vivi e pulsare come non avevano mai fatto. L'abbracciai anche io continuando a ringraziarla per quello che aveva fatto. Senza di lei Edward non avrebbe ucciso il padre e salvato me... le dovevo la vita.

Gli altri iniziarono a sistemare il macello che era successo ed Ed si allontanò per portare il piccolo Selim alla madre e raccontargli la verità di quel bambino.

May pian piano iniziò a staccarsi- Scusami... ho esagerato- disse diventando tutta rossa

- Tranquilla- risposi con un filo di voce Sorridendole. Non potendo muovermi da solo mi decisi a parlargli.- Allora? il fratellone lo ha sconfitto?- chiesi

- Si! è stato grandissimo!- rispose euforica, poi notando il volume della sua voce troppo alto si coprì la bocca.

- Non ti preoccupare... hai una voce bellissima... ed ora posso sentirla con le mie orecchie...- dissi. Prima che potessi solo pensare di averle detto qualcosa di molto imbarazzante, le mie guance si tinserto di un rosso fragola e il mio sguardo si abbassò automaticamente. May si azzittì, e mi prese la mano iniziandola a sfiorare con le sue piccole mani.

- Ora che ti vedo con il tuo vero corpo, è strano parlarti... sono così contenta di toccare una mano in carne d'ossa di Alphonse Elric....- sussurrò

- Bè... non sono come mi hai immaginato vero? sono tutto pelle e ossa... e i miei capelli sono lunghi...- spiegai con un finto sorriso, anche se dentro di me ero deluso di mostrami così davanti a lei.

- Oh Al!- rispose contraccambiando il sorriso- Sei bello anche così..- Volevo dirle la stessa cosa... che era una bellissima ragazza ma in qul momento arrivò Edward che mi prese sottobraccio- Ora se non ti dispiace.... porto il tuo amato dagli altri..- e subitò mi trascinò via lasciando May con lo sguardo imbarazzato e tutto rosso.

Dopo aver parlato con gli altri raccontanto della mia agghiacciante impresa a stare la dentro con quello strano soggetto che chimiamo verità, io ed Ed notammo che May era seduta con le lacrime agli occhi.

- Qualcosa non va?- chiesi. Il mio istinto la voleva abbracciare e consolare ma purtroppo il mio corpo era incapace di muoversi senza aiuti.

- No...- rispose scostando lo sguardo

In quel momento arrivò Ling che si presentò davanti a lei. Iniziaqrono a parlare della pietra filosofale finchè non gliele mostrò una. La piccola appena la vide, scoppiò a piangere

- Cerchgerò di proteggere il tuo caln ok?- disse lui. Lei continuò a piangere, però di gioia capendo che la famiglia Yao era buona.

Ling ci salutò e prese may come un sacco di patate portandola via e dicendo che dovevano far ritorno a Xing. Lei cercò di dilevarsi guardandomi con aria triste. La guardai anche io con amarezza capendo che fra molti anni ci saremmo rivisti... e forse magari si sarà dimenticata di me.

Appena Ling si distrasse, La bambina dai capelli corvini scese giù correndo verso di me.

- Addio Alphonse!- disse abbracciandomi di nuovo. Cpn l'aiuto del fratellone mi chinai alla sua altezza e le accarezzai i capelli. - Verrò al tuo paese May. E' una promessa-

In quel momento si avvicinò a me lasciandomi un lieve bacio sulle mie labbra. Appena capì quello che stava succedendo se ne andò andando verso Ling e superando le mura del quartier generale. Ero ancora scioccato finchè non mi accorsi della faccia di Ed e scoppiai a ridere

- Hai fatto colpo Fratellino!- mi disse puntando il pollice verso l'alto com e segno di bravura.

- Già...- risposi guardando l'uscita dove era scomparsa. In quel momento il mio unico desiderio era riacquistare le forse per andare a Xing e rinconrarla.... speravo con tutto me stesso che il tempo passasse velocemente per darle il bacio che gli spettava.

"Aspettami May, tornerò da te.."

 

   
                 

 

***spazio autrice***

e poi boh... mi va di acmbiare i finali alle storie xD

Un'altra storia creata dall'episodio 64 che non esiste in italiano ç___ç

Comunque mi è dispiaciuto il fatto che lei non lo abbia salutato a dovere... e abbiamo capito tutti che Alphonse provava qualcosa per quella bibetta pucciosa <3

Bene ci vediamo alle prossime storie :D

Giulia


 





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