~Guarire.
"Non dovrebbe essere un problema,
Danny" Danny sospirò e si chinò accanto al cadavere.
Si stava occupando di un caso da solo, dato che il team, con Stella in vacanza
in Grecia, era troppo ridotto perché due agenti lavorassero sui casi
minori. Comunque, sebbene Danny fosse lieto che Mac si fidasse di lui abbastanza
da lasciargli un caso dopo l'affare dei Tanglewood, la scena del crimine gli
sembrava strana.
"Non è un problema, è solo
che… è troppo… pulita" disse Danny, infine. "Anche
per una prostituta, è come se avessero messo il corpo qui perché
volevano che lo trovassi" Ci fu una pausa da parte di Mac.
"I Tanglewood?" Danny sospirò
quando sentì un leggero scatto alle sue spalle, e si alzò in piedi
lentamente.
"Già, i Tanglewood" Danny fece
un sorriso obliquo. Allontanò il cellulare dal proprio orecchio e si
voltò, fronteggiando l'uomo alle sue spalle.
"Antonio" L'uomo annuì, sorridendo
mentre sollevava la pistola.
"Messer" Danny poteva sentire la voce
di Mac provenire dal suo cellulare, e il vago suono dell'avvicinarsi di una
persona. Gli venne in mente che Mac stava lavorando da quelle parti. Sentì
lo sparo, e si tuffò di lato. Troppo tardi. Sentì il colpo, e
si accartocciò a terra, qualcosa di caldo gli inzuppava la maglietta
e ansimò per il dolore. Un altro colpo, poi il silenzio. Sentì,
più che vedere, qualcuno chinarglisi accanto, e sentì qualcuno
premere sulla ferita. Sbatté gli occhi furiosamente, e sorrise a Mac.
"Mi spiace, Mac" Sentì una
voce dirgli delle cose, ma restare sveglio era uno sforzo troppo grande.
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Danny si svegliò circondato da sterili
muri bianchi e con un dolore pulsante alla spalla. Quando riuscì a mettere
a fuoco la stanza, distinse anche i suoni. Sentì il familiare tono basso
della voce di Mac e si concentrò su di esso, focalizzando la figura sulla
porta. Con gli occhi socchiusi, ascoltò Mac parlare al telefono.
"Sì… stiamo bene tutti e due…
grazie, Stella". Si accigliò mentre Mac riattaccava sospirando piano.
"Hey" mormorò Danny, catturando
l'attenzione dell'altro uomo. Mac si voltò, e sorrise, non un sorriso
vero – era troppo preoccupato per una cosa del genere, ma comunque un
sorriso.
"Bentornato. Ero… eravamo preoccupati"
Danny sorrise al lapsus, e poi si accigliò di nuovo.
"Perché non dovresti star bene?"
Mac esitò, e poi sospirò dopo che Danny l'aveva guardato.
"Il sospettato mi ha sentito arrivare,
ha sparato all'impazzata e poi ha mirato verso di me" Mac fece spallucce.
"Mi ha mancato, Flack l'ha atterrato" Mac lo guardò attentamente.
"Il sospettato era-"
"Antonio" terminò Danny, e
la sua bocca si distese in un piccolo, amaro sorriso quando vide lo sguardo
di Mac indugiare verso la cicatrice sul suo fianco coperto.
"Dovrò venire, fare da testimone
e tutto" continuò Danny. "Non posso evitarlo per sempre, purtroppo"
"Ti serve qualcosa?" Mac gli si sedette
accanto sul letto, prendendo la mano di Danny nelle proprie mentre lui chiudeva
gli occhi.
"Rimani qui" mormorò Danny.
"E accertati che Aiden non mi uccida perché mi hanno sparato"
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Chinato sul tetto del suo condominio, fissando
il cielo che andava scurendosi, Danny poteva quasi dimenticare i familiari occhi
castani su di lui. Lo stesso sguardo che gli aveva fatto desiderare di nascondersi
sotto un tavolo e non venirne fuori finché quello non fosse andato via.
Non aiutava il sapere che Antonio lo stava spogliando con gli occhi. Udì
un passo leggero ed esitante alle sue spalle, e sorrise.
"Non voglio buttarmi di sotto, sai",
commentò al di sopra della propria spalla, e sapeva chi fosse quella
persona.
"Lo so"
"Era per controllare" si voltò
appena, sorridendo a Mac. Si sollevò in piedi quando Mac si avvicinò,
preparandosi al peggio.
"L'hanno rilasciato?" Riuscì
a dire, in tono (alle sue orecchie) pietosamente tremante. Mac scosse la testa.
"No" Danny emise un profondo sospiro
di sollievo. Incrociò lo sguardo di Mac, e volle fare un commento sprezzante,
o almeno dire qualcosa di vagamente intelligente. Invece, le lacrime gli riempirono
gli occhi e chinò la testa. Quando Mac si avvicinò e lo strinse
tra le braccia, Danny scosse piano la testa.
"Dovrei essere maledettamente felice"
soffiò, e si accorse che Mac stava resistendo al bisogno di commentare
il suo linguaggio. "Ma non riesco a sentire niente"
"Dimostra semplicemente il fatto che l'hai
surclassato" gli disse Mac con voce calma.
"Non si fermeranno per questo" borbottò
Danny. "I Tanglewood troveranno qualcun altro da influenzare"
"Allora conto su di te per aiutarmi a fermarli"
Una pausa. "Se tu potessi, cambieresti il fatto di essere entrato nei Tanglewood?"
Danny non rispose seguendo una reazione istintiva,
invece ci pensò mentre Mac si allontanava, dirigendosi alle scale.
'Se non avessi incontrato i Tanglewood,
non sarei entrato nella scientifica…' Si voltò, la decisione
presa.
"Hey Mac" chiamò. Mac si voltò
dalla porta, le sopracciglia sollevate interrogativamente. "Non cambierei
niente"
Mac si accigliò. "Perché?"
Danny lo superò, fermandosi sulle scale per rispondere.
"Perché se non avessi mai incontrato
Antonio, non avrei mai conosciuto te."