Note: Come al sempre solito sproloquio ma
questa volta proverò ad essere breve.
So che la storia non avrà successo, ma parla solo di Siwon
e non ha molto senso.
Diciamo che è relativo al periodo in cui Siwon ha avuto molto da fare con il suo drama,
tutto qui!
Ovviamente ringraziamenti come al solito!
La mia beta plubuffy che non posso non citare come al solito! E un
grande, grandissimo ringraziamento a Ria-Chan
senza la quale probabilmente ora starei ancora tentando di finire questa storia
:’3
Spero che almeno qualcuno commenti, altrimenti pazienza!
Mi sono divertita a scriverlo lo stesso nonostante gli impegni scolastici.
Josie.
Living
is easy with eyes closed
Il suono forte e fastidioso della sveglia destò il
giovane Choi Siwon da quel
suo stato di dormiveglia. Erano solo le cinque del mattino e avrebbe voluto
tanto mandare a quel paese tutto e restare lì disteso in quel letto caldo e con
gli occhi chiusi senza che nessun’altro interrompesse le sue fantasticherie.
Aprendo gli occhi quasi aveva creduto di poter scorgere
il viso addormentato di qualcuno dei suoi compagni, ma si ritrovò solo in una
stanza d’albergo vuota e fredda. La realtà era stata peggio di una doccia
fredda, quanto avrebbe preferito essere tra le calde coperte del dormitorio.
Il moro si alzò privandosi della maglia. Mostrò il suo corpo
scultoreo ai muri di quella camera vuota, o almeno a lui sembrava così sciatta
e priva di significato, così priva di ricordi.
Un secondo suono, ancora più fastidioso si unì al primo. Cosa diavolo è ora? Il cellulare
continua a suonare imperterrito quasi a voler affermare la sua superiorità sul
suono della sveglia. In ogni caso Siwon staccò prima
quest’ultima per poi interrompere il suono irritante del telefono rispondendo
al manager.
-Mh, Kibum-sshi?- si
meravigliò anche lui stesso della voce biascicata e stanca. Il bellissimo moro
era un gran lavoratore e mattutino, certo, ma dopo settimane di lavoro
consecutiva lontana dagli altri la stanchezza, e soprattutto la nostalgia che
accentuava il tutto, si faceva sentire!
-Siwon-sshi, oh meno male che sei sveglio! Non dimenticare dei tuoi impegni di
oggi, mi raccomando! Dà il tuo meglio. Tra un’oretta passerà un auto a
prenderti per portarti sul set e poi l’intervista…- le
chiacchiere del manager sugli impegni di quel giorno cominciarono a diventare
un ronzio di sottofondo per le orecchie di Siwon. La
verità era che voleva tornare dai suoi compagni, voleva abbracciare qualcuno e
perché no, sentire i loro insulti affettuosi al riguardo. -…chiaro?- fu solo quella domanda che riuscì a svegliare il ragazzo da
quello stato comatoso.
-Eh? Si, si, tutto chiaro. Chiarissimo- si sbrigò a rispondere in
fretta prima di riattaccare velocemente e sospirare. Quasi senza pensarci le
dita di Siwon presero a comporre il numero di Leeteuk un paio di volte prima di arrendersi e cancellare
il tutto definitivamente. Erano le cinque del mattino infondo, non poteva di
certo, svegliarlo, stanco com’era sicuramente. Tenere a bada tutti i “bambini”
mica era facile.
Finì di spogliarsi e dopo una
lunga doccia rigeneratrice tutti quei pensieri cupi furono lavati via dalla sua
testa come se fossero niente. Siwon era fatto così,
non si lasciava affliggere da certi pensieri per tutto il giorno, anche se
spesso quando aveva ricevuto qualche insulto non aveva esitato a chiamare Leeteuk anche nel cuore della notte per essere consolato.
Quando l’auto arrivò, il
ragazzo, infreddolito, vi si introdusse all’interno sfregando le mani l’una
contro l’altra nella speranza di generare un po’ di calore. Tutto inutile,
tanto da lì a poco sarebbe arrivato sul set del drama
e avrebbe dimenticato per un po’ tutto. Recitare era una riabilitazione.
-Buongiorno oppa, desidera un caffè?- quando
entrò nello studio tutti quanti lo accolsero con gentilezza, come a lui era
sempre gradito, ma per un attimo desiderò essere accolto dalla risata isterica
di Heechul , dal sorriso bonario di Leeteuk o persino addirittura sarebbe stato meglio una
battutina di Kangin.
-Mh, no, grazie Sun-ah! Magari dopo…- il sorriso e la voce cortese non cambiarono però
nemmeno per un attimo. Siwon era conosciuto per il
suo buon carattere e grande cuore grazie ai quali era apprezzato da tutti. –Prima ci muoviamo e prima finiamo…- e più presto sarebbe potuto tornare a casa
-Siwon-sshi! Sul set, prego!- il regista interruppe le chiacchiere amichevoli
dei due ragazzi, avrebbero dovuto fare le ultime riprese prima che ognuno,
seppur per un breve periodo, prendesse una piccola pausa. Nel caso di Siwon sarebbe tornato dai suoi compagni, pur sempre per
lavoro ma almeno in dolce compagnia.
-Ok, concentrati. Al mio tre! Uno, due…- Siwon era pronto, era pronto a chiudere gli occhi ancora
una volta, era pronto a non essere più Choi Siwon, era pronto a dimenticarsi di tutti i suoi problemi,
di tutti i suoi amici, era pronto ad essere un’altra persona nel momento in cui
avrebbe riaperto gli occhi.
Il ragazzo chiuse gli occhi
tagliando tutti i suoni eccessivi nei dintorni, tutte le perone che lì non
avrebbero dovuto essere, come di consueto. Non appena chiuse gli occhi però,
voci familiari invasero le sue orecchie invece di mimetizzarsi con tutto il
resto. Siwon aprì gli occhi di scatto guardandosi in
giro allarmato, cercando quasi disperatamente le fonti di quei suoni, le
persone alla quale appartenevano quelle voci. Erano mica Leeteuk,
Hyukjae o Donghae? Bastò
guardarsi in giro per capire che la stanchezza gli stava tirando proprio un
brutto scherzo.
-Ferma, ferma, ferma! Ricominciamo! Concentrati Siwon-sshi!-
Siwon annuì un po’ stanco, erano settimane che
provavano senza sosta. Ora era ufficiale. Voleva tornare a casa.
Non appena il conto alla
rovescia cominciò, chiuse nuovamente gli occhi, ma questa volta non furono le
voci il suo problema, perché quando li riaprì credette
di scorgere visi familiari tra le persone.
-L-Leeteuk Hyung?- mormorò uscendo, sotto lo
sguardo perplesso di tutti, dalla scena. Non appena si avvicinò, il suddetto
interessato si girò mostrando la faccia di un qualsiasi banale sconosciuto, una
faccia priva di significato per Siwon. Qualsiasi
faccia, che non fosse stata sua, lo sarebbe stato.
-O-oddio, mi scusi, mi dispiace- Il moro si inchinò frettolosamente più
volte, rosso in viso come non mai. Quando ritornò sul set, seguito dallo
sguardo leggermente preoccupato di tutti, non riuscì a fare a meno di scusarsi,
mortificato.
-Avanti Siwon-sshi, concentrati! Riprendiamo!-
La voce del registra riecheggiò nella testa di Siwon.
Quelle sarebbero state le
riprese più lunghe e difficili della sua vita.
-1 ora dopo…
-Ok, complimenti a tutti! Abbiamo finito questa scena- uno scroscio
di applausi stanchi e stremati pose fine a quelle straziante e dura ora di
recitazione. C’era voluto parecchio per tornare a concentrarsi. Strano per gli
standard di Siwon che, solitamente, aveva sempre dato
il meglio di sé ed era un ottimo attore.
-Siwon-sshi, mi raccomando, non sei in forma. Riposa, voglio vedere il meglio di te
nella prossima scena. So che puoi farlo- il registra gli diede una pacca
sulla spalla in gesto di conforto. Non gli piacque molto quella cosa, tuttavia
trovò la forza di annuire e sorridere.
-Ok, farò del mio meglio!- Siwon prese il
suo copione tra le mani andando a sedersi ad un tavolino. Fronte imperlata dal
sudore, lingua tra i denti e un fitto mormorio provenire dalle labbra gli
diedero senza ombra di dubbio l’aria di un pazzo.
Era stanco, Siwon,
stanco come non lo era mai stato prima. Era stanco e con una voglia matta di
urlare, come non aveva mai fatto, e nonostante questo continuava a dare il
meglio di sé come forse in pochi sarebbero riusciti a fare in quella
situazione. Era stanco, e avrebbe preferito lasciarsi consolare dalle braccia
dei suoi Hyung, perché magari era lui quello che per
una volta aveva bisogno di aiuto. Il buon Siwon si
era scocciato di mantenere quella maschera di buonumore, per una volta avrebbe
voluto abbassare le difensive e mostrare quanto fosse davvero debole, senza che
nessuno soffrisse, o che perlomeno per una
volta a lui fosse consentito esternare le proprie paure. Se si era
mostrato sempre ottimista era stato solo grazie al supporto dei suoi compagni.
-Maledizione, non ricordo la parte!- Ormai allo stremo della
pazienza, il ragazzo gettò esasperato il copione a terra lasciando scivolare le
braccia lungo i fianchi.
-E farai così perché io, il Signore, ho fatto in sei giorni il cielo, la
terra e il mare e tutto quel che contengono, ma poi mi sono riposato il settimo
giorno!- una voce familiare, quella di Donghae,
recitò chiaramente le parole del copione dell’attore. Parole della Bibbia.
-Se le reciti come Donghae Hyung
però è la fine! Hyung, dovresti conoscerle queste
parole!- una specie di rimprovero giocoso partì da un’altra voce
altrettanto conosciuta. Quel sarcasmo pungente lo fece sentire a casa.
-Ya! Kyuhyun-ah!- Donghae,
con il copione a mezz’aria, sembrò sul punto di lanciarglielo dietro, ma altre
voci ben distinte e l’ingresso di altre due persone distrassero il più grande
dal suo intento omicida.
-Ho creduto di morire, davvero! Teukie hyung, non ti lascerò più guidare!- Eunhyuk,
seguito da Leeteuk, fece capolino dalla porta senza
accorgersi di essere praticamente al centro dell’attenzione di tutti e in
particolare sotto quelle di un Siwon ancora sotto
shock che, sì, purtroppo credeva decisamente di avere ancora le allucinazioni.
Quando finalmente tutto fu chiaro, il moro si alzò dalla sedia lasciando cadere
i restanti fogli per abbracciare Kyuhyun e i suoi hyung.
-C-che ci fate qui? Mi siete mancati!- Siwon
esternò la sua solita dolcezza abbracciando tutti con calore, come se non
avesse voluto più lasciargli. Quanto gli erano mancati?
-Vacci piano Siwon-ah! Lo so che sono
irresistibile!- Eunhyuk rise. Si, gli era mancato
pure questo.
-E poi lo sai, Hyukkie è solo mio – Donghae intervenne prontamente per rivendicare e mettere in
evidenza il diritto di proprietà del suo migliore amico.
-Da quanto in qua sono tuo, Donghae-sshi? Ti ho detto mille volte che siamo solo
colleghi!- controbatté infantilmente il ragazzo dai capelli blu ricalcando
soprattutto sul nome.
-Oh no! Eccoli che ricominciano!- Gemette Leeteuk.
Evidentemente il più grande dovette toccare un nervo scoperto, perché i ragazzi
subito dopo questo simpatico quadretto cominciarono a battibeccare come al
solito.
I ragazzi rimasero insieme per
cena e nemmeno per un momento il sorriso di Siwon si
spense, arrivando persino a piangere dalle risate e a sentire la mancanza
d’aria in certi momenti. Non si era mai sentito così libero, così sé stesso. Le
riprese, dopo, non poterono che andare meglio!