Call my name

di Minari OppaRi
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Perona amava veramente i momenti in cui Zoro dormiva.
Adorava guardare il suo viso sempre imbronciato sciogliersi in un espressione dolce e serena, un espressione piacevole che riusciva a scaldarle il cuore.
Si affiancava a lui e si soffermava ad osservare ogni suo lineamento, delineando poi con l’indice la sua cicatrice, fonte di gioia e sensi di colpa.
La baciò con dolcezza, arrossendo lievemente.
Potevano passare secondi, minuti, ore, giorni, mesi o anni ma la rosa non sarebbe mai riuscita a non arrossire quando si trattava del ragazzo.
Iniziava a giocare con quei corti capelli verdi che tanto amava e sorrideva nel ricordare che era stata proprio lei a tagliarglieli.
Nonostante non fosse ancora passato un anno quell’isola stava regalando a tutti e due molti momenti unici e indimenticabili, attimi speciali che molto lentamente li stava facendo avvicinare l’uno all’altro.
“Mh…ragazzi…”
Mormorò lui, stringendo appena un lembo delle lenzuola.
La ragazza lo guardò, sentendo una forte fitta al petto.
Zoro sentiva la mancanza dei suoi amici ogni giorno di più e lei, nonostante i suoi grandi sforzi, non riusciva a farlo stare meglio.
Certo, sperava che a mancargli non fossero soprattutto le due ragazze che facevano parte della ciurma di cappello di paglia.
Incrociò le braccia al petto, sentendo crescere dentro di sé una corrodente sensazione di gelosia.
Forse non era proprio molto aggraziata, non sapeva cucinare molto bene, non sapeva come sedurre un uomo ma infondo era pur sempre una ragazza. Una chance doveva pur averla.
“Mh….Perona…”
Le sue guance si tinsero di un acceso color rosso.
Che la stesse sognando?
“Ngh….no, ti prego. Quei biscotti sono veleno.”
Dopo un momento di delusione si sciolse in una fragorosa risata, rischiando per  poco di svegliarlo.
Infondo non riusciva davvero ad averla con lui, lo amava fin troppo.
Due nemici uniti solo da un vincolo di rivalità e astio che finiscono per innamorarsi, era un amore forse fin troppo da favola per bambini ma Perona ci credeva davvero, credeva sul serio a quel sentimento che all’improvviso le era esploso nel petto, facendolo scoprire sensazioni mai provate prima.
Era felice e lo doveva al ragazzo.
Lentamente si avvicinò al suo viso, sentendo il suo respiro mischiarsi con quello caldo e lento dello spadaccino.
Le guance le andavano a fuoco ma a lei non importava, per la prima volta in vita sua si sentiva sicura delle sue azioni.
Appoggiò le labbra sulle sue, strappandogli un bacio dolce e casto.
“Perdonami, Zoro. Sembrerò egoista ma non voglio lasciarti a nessun’altra. Io….io ti amo davvero.”
Con un leggero sorriso stampato sul viso corse fuori da quella camera, non pentendosi minimamente di quel gesto istintivo.
Zoro aprì lentamente gli occhi, diventando immediatamente rosso.
Non ci capiva più niente, era successo davvero oppure era stato solo un sogno fin troppo reale?
Portò una mano sulle labbra, dove ancora restava vivido il sapore di un bacio atteso da fin troppo tempo, il gusto di un terzo bacio avanzato questa volta dalla rosa.
Il suo sapore dolce.
Il suo tocco timido e insicuro.
Il suo profumo cosi simile a quello di un fiore di loto.
Tutto di lei sembrava essersi impresso sul verde.
“S-sarà stata un sogno. Si si, un sogno.”
Richiuse gli occhi ma le sue labbra s’incrinarono in un sorriso felice.
Illusione o realtà per lui era uguale.
Il solo stare con Perona per Zoro era la realizzazione di un sogno. 





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