Hei ciao, sono la ragazza che ti era piombata addosso.

di Sil98
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Per iniziare la giornata, seguo la mia solita routine mattiniera (ed è già tanto che, con i problemi psicologici che ho, nonostante mi svegli sempre alle sei, non mi sono ancora ritrovata a divorare locuste e cavallette). Quel giorno però, qualcosa era andato storto. Avevo finito per fare tardi a scuola (tale la notizia era triste che mi scendevano goccioloni dagli occhi, manco crollasse una diga...). Fra vestirmi, farmi le code, fare colazione e lavarmi i denti (chissà perchè mi sporco sempre i capelli di dentifricio) ero entrata alla seconda ora, ma ciò era stato un colpo di sfortuna per me. Poco prima di entrare, mi ero imbattuta in un ragazzo biondo con gli occhi azzurri. Ero caduta goffamente davanti a lui perchè persa tra i pensieri.
Imbarazzata, nel momento, mi ero scusata balbettando e gesticolando...Risultato? Uno sguardo di ghiaccio! Benchè fosse stata solo una frazione di secondo, per me era sembrata un eternità. Poi, senza dire nulla, aveva ripreso la sua camminata a passo diretto (Non volendo perdere il suo atteggiamento da figo), ma in qualchè modo, mi era parso più teso di me. Continuava ad andare dritto verso la mia scuola...Accidenti! Era proprio la strada che dovevo fare io. Dopo quella figuraccia non me la sentivo di stargli accanto...O dietro...O davanti, insomma, non lo volevo lungo la mia traiettoria di visione. Quindi, cercai di nascondermi tra gli alberi per non farmi vedere...:
-Non pensi di esagerare così?- Sentii un ronzio dietro le orecchie e lo ignorai.
-Ehiii!! Ascoltami! E' inutile che fai finta di non sentirmi, sono dietro di te!- In realtà quello non era un ronzio, bensì Yho, un personaggio immaginario (rompi coglioni, senza controllo).
-La smetti di fare così?- Avevo detto scocciata.
-Di fare cosa?-
-D-di parlare, muoverti, respirare, insomma di vivere!-
-Ancora non capisco- Diceva lui, sbattendo gli occhi perplesso.
-Tu non dovresti esistere! Sei solo un frutto (maleficamente figo) della mia fantasia!-
Un minuto di silenzio aveva invaso l'atmosfera.
Yho si era avvicinato a me, vicino...Sempre più vicino, ed infine mi aveva sussurrato dolcemente di calmarmi ma, invece, al contrario, mi era preso il panico. Una marea di emozioni confuse: Rabbia; spavento; imbarazzo e un colpo forte al cuore. Mi sentiva il petto e, non sapendo che fare, mi limitai a dargli una patta leggera sulla mano, per allontanarlo da me, girandomi poi e controllando se il biondino se ne fosse andato via.




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