Call a taxi
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 Cerco Alexander fra le persone che stanno fumando, alzo il capo cercando di scorgere oltre e noto i suoi capelli biondi e lo smoking aperto poco pił in lą, mi faccio strada tra qualche persone e, appena lui si accorge di me, mi viene incontro e prende il mio viso fra le mani, premendo le sue labbra sulle mie.
Mi stacco solamente quando sento la presenza di qualcuno che sono costretta a salutare, Xander fa lo stesso, si volta e stringe la mano sorridente ad un suo amico, io ne abbraccio un altro, ma qualcosa mi colpisce molto pił in lą, dall'altro capo della strada. E' buio e non si riesce a vedere bene, ma sono certa che quella laggił č una telecamera.
Maledizione, penso.
Cercando di nuovo il biondo fra la gente, mi stringo immediatamente a lui, che corrisponde, per poi infilare le mani sotto il suo smoking, accarezzandogli la schiena e facendolo alzare in modo che possa coprire il mio capo poggiato sulla sua spalla, almeno fino all'altezza della bocca. Lui si ricurva avvicinando il suo orecchio alle mie labbra, in modo che possa ascoltare pił facilmente i miei sussurri in tutto quel brusio.
« Non ti voltare » lo avverto, « ma ci sono delle telecamere qui attorno e ci hanno visti. » spiego, sapendo che lui capirą immediatamente a cosa mi riferisco.
Lo sento irrigidirsi, non parla, sento solamente la sua stretta che si fa pił forte attorno a me.
« Che facciamo? » bisbiglio, spronandolo.
Lui si stringe di pił a me, affonda la sua testa nell'incavo fra il mio collo e la mia spalla e mi abbraccia pił dolcemente del solito, soffiando dapprima nel mio orecchio e poi depositandoci un bacio.
« E' meglio se chiamiamo un taxi. » sussurra, suadente.
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