Sono
passati solo pochi giorni dalla “morte” di Sherlock. Ho provato ad immaginare
come potesse stare Watson e come potesse sentirsi. Beh, vi lascio alla fan
fiction, ci risentiamo alla fine.
p.s. Scusate per il titolo… so che è penoso ma
io… fantasia zero! J
SHERLOCK HOLMES è MORTO
Morto MORTO morto
MORTO Sherlock Holmes
è morto MORTO
mOrTo SHERLOCK ShErLoCk HOLMES morto…
John si riscosse all’improvviso dallo stato di trance in cui
si trovava. Qualcuno, giù in Baker Street, aveva appena suonato il clacson.
Scosse leggermente la testa, come a voler cacciar via quelle
parole che gli rimbombavano nella mente, ma che ancora non era riuscito ad
accettare.
Sherlock
Holmes è morto.
Lo sguardo fisso davanti a sé, su quella parete imbrattata
di giallo. Lo smiley che Sherlock aveva disegnato ancora sorrideva sulla carta
da parati, ravvivando un po’ la tappezzeria scura.
John la guardò con aria di sfida: come poteva ridere in quel
modo?
Il Dottor Watson assottigliò leggermente gli occhi,
scrutando con odio quello smiley che pareva lo stesse prendendo in giro.
« Sherlock Holmes è morto. » bisbigliò piano « Sherlock
Holmes è morto! Morto! Come puoi ridere così? » gridò infine. Si alzò di scatto
dalla sedia, estrasse la pistola e sparò un colpo, centrando in pieno la faccia
che gli sorrideva con quell’espressione così irritante. Quindi ricadde
pesantemente all’indietro: « Morto. »
« John! » fu questione di pochi secondi, e la voce della
Signora Hudson lo raggiunse dalle scale.
Sentì la vecchina che saliva correndo, per poi spalancare la
porta di colpo. Aveva il fiatone, e di certo alla sua età certi spaventi e
certe corse non le facevano bene. John si sentì terribilmente in colpa, ma
l’unica cosa che era in grado di fare, in quel momento, era rimanere seduto con
lo sguardo fisso davanti a sé, cercando di scollegare il cervello da quel
recente avvenimento che continuava a tormentarlo.
« John… » la Signora Hudson pareva essersi calmata un po’.
Probabilmente aveva temuto che l’uomo avesse commesso qualche sciocchezza.
Gli si avvicinò con gambe tremanti e gli posò dolcemente una
mano sottile sulla spalla. John sussultò, come se non si fosse accorto di
nulla, come se non si fosse reso conto che la sua padrona di casa era entrata
nell’appartamento e gli si stava avvicinando. Eppure, aveva notato che lei
pareva spaventata e si era anche sentito in colpa, ma poi aveva scollegato la
mente, di nuovo… un’altra volta. E quando succedeva, poteva anche crollare il
mondo, ma lui non se ne sarebbe accorto.
La psicologa riteneva che non fosse una reazione corretta.
Sosteneva che scollegare la mente dal dolore non lo aiutasse a superarlo, e lui
lo sapeva benissimo. Era un dottore, era stato in guerra, aveva visto centinaia
di persone morire. Lo sapeva benissimo, ma in quel momento ancora non riusciva
ad affrontare la situazione.
Era successo solo pochi giorni prima. Troppo poco tempo
prima…
Sherlock
Holmes è morto.
« John! » la Signora Hudson lo chiamò di nuovo, dolcemente,
scuotendolo leggermente per la spalla « Come ti senti, caro? »
Ma John non trovò le forze per risponderle, e si limitò a
fare un cenno di assenso con la testa.
« Ti preparo una tazza di tea, mh? »
« Lei non è la nostra… non è la mia cameriera,
Signora Hudson! » esordì John con voce dura.
La donna ritrasse la mano rimanendo di stucco. Il Dottor
Watson non l’aveva mai trattata così, non le aveva mai parlato con quella voce.
Di fronte all’espressione ferita dell’anziana, finalmente
John parve riscuotersi e rendersi conto del modo in cui le aveva appena
parlato.
« Oh, i-io… io… le chiedo scusa. Mi scusi Signora Hudson!
Non so cosa mi sia successo. »
La donna lo guardò con un’espressione dolce:
« Non si preoccupi: è normale. »
L’uomo la osservò con aria persa, sembrava non capire.
« Eravate diventati grandi amici, è normale che ora lei si
senta così. »
John abbassò il viso, e un sorriso stanco gli increspò le
labbra.
« In guerra ho visto tanta gente morire, Signora Hudson.
Pensavo di averci fatto l’abitudine, ma a quanto pare a certe cose non ci si
può abituare. »
« La morte è sempre dura. » disse lei scuotendo la testa
tristemente « E lo è ancora di più quando a morire sono le persone per cui
proviamo affetto. »
John rimase in silenzio, ma il suo cuore gridava nel petto.
Gridava così forte che l’uomo temeva che l’intera Baker Street potesse
sentirlo.
« È ancora valida la proposta per una tazza di tea? »
domandò infine.
« Ma certo! » sorrise la Signora Hudson avviandosi verso il
suo appartamento « Vado a prepararla, lei mi aspetti qui. »
« Pensavo che dopo potremmo andare al cimitero. » disse
distrattamente Watson.
La Signora Hudson si volse a guardarlo con un’espressione
triste negli occhi: sapeva quanto soffrisse John ogni volta che tornavano a
casa dal cimitero. Si era accorta del silenzio in cui si chiudeva quando andava
a fare visita alla tomba di Sherlock, era peggio del silenzio in cui si
chiudeva normalmente da alcune settimane a quella parte.
« Ho visto che questa mattina avete comprato dei fiori
nuovi. Ho pensato che li avesse presi per lui. » disse John quasi per
giustificarsi.
La Signora Hudson sorrise e annuì.
« Allora vado a preparare il tea, e poi andiamo. »
E John tornò a fissare dritto davanti a sé.
Sherlock
Holmes è morto.
Un suono proveniente dal suo portatile lo riscosse
all’improvviso. Lo aprì, e davanti ai suoi occhi comparve la scritta nera ormai
troppo conosciuta: “SHERLOCK HOLMES è MORTO”. Il titolo dell’ultimo
articolo che aveva inserito nel suo blog.
Controllò cosa avesse prodotto quel suono poco prima e, come
si aspettava, comparve l’avviso che qualcuno aveva aggiunto un nuovo commento
nel blog, qualcuno che voleva saperne di più sulla morte di Sherlock. Ormai i
messaggi che riceveva erano tutti così, tutti uguali, e pareva che quella marea
di curiosi non volesse dargli tregua e rispettare il suo silenzio e il suo
dolore.
Chiuse il computer e si alzò lentamente dalla sedia. Osservò
ancora per qualche secondo lo smiley giallo. No, non lo poteva sopportare… ma
non avrebbe mai avuto il coraggio di cancellarlo.
Sospirò e si diresse verso l’appartamento della Signora
Hudson.
Shelrock
Holmes è morto.
Quelle parole ancora rimbombavano nella sua testa.
Sherlock è morto.
E non gli davano tregua, notte e giorno.
Il mio migliore amico è morto.
Eccoci
qui…
Sono
una fan di lunga data del Signore degli Anelli (sì, ok so che non ve ne frega
niente… J ma è per spiegarmi!)… con
l’uscita dello Hobbit, ho avuto la fortuna di conoscere quel grande attore che
è Martin Freeman e, interessandomi alla sua filmografia… ho avuto di
conseguenza la fortuna di conoscere quell’altro grande attore che è Benedict
(spero di scrivere giusto il cognome XD ) Cumberbatch.
Di
conseguenza mi sono sparata, con la mia amica, le prime due serie di Sherlock,
innamorandomi di questo telefilm e, ovviamente, anche di Sherlock e John.
Questo
è il mio primo tentativo di fan fiction in questo fandom… spero vi sia
piaciuta, spero di non essere andata OOC… e spero soprattutto che esca presto
la terza stagione di Sherlock, perché voglio scoprire cosa cavolo ha combinato
Sherlock e soprattutto come reagirà Watson! J
Grazie per aver letto e… stay Sherlocked! ;)
Eowyn
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