-------ATTENZIONE!
SPOILER DI DEATHLY HALLOWS!---------
Why haven't I told you
Oh,
tesoro, ho detto ad ogni stellina
quanto penso che sei dolce,
ma perché non l'ho detto a te?
L'ho detto alle onde del fiume,
spalancando il mio cuore,
ma perché non l'ho detto a te?
I've
told every little star, words & music by Jerome Kern &
Oscar Hammerstein II
"E già a governare il popolo del
Palatino era Proca.
Sotto il suo regno visse Pomona,
che pari non ebbe nessuna a coltivare giardini,
nessuna più appassionata delle piante da frutto:
da qui viene il suo nome. E non sono boschi o fiumi a piacerle,
quanto la campagna e i rami carichi di frutti maturi.
Questo è l'amor suo, il suo impegno, e di
amplessi non ha brama.
Chi
l'amava più di tutti era Vertumno.
Un giorno penetrò nelle sue piantagioni
e ammirandone i frutti, esclamò: «Quanto sei
brava, Pomona!».
C'era di fronte un olmo avvolto da un rigoglio d'uva luccicante.
Elogiato l'olmo insieme alla vite che l'accompagnava, disse:
«Però se questo tronco se ne
stesse lì celibe, senza tralci,
non avrebbe nulla di attraente se non le proprie fronde.
E anche la vite, che si abbandona abbracciata all'olmo,
se non gli fosse unita, per terra giacerebbe afflosciata."
Rid.
e adatt. da Ovidio, Metamorfosi, cap. XIV
Era stata una simpatica signora grassottella e con le guance
rosse. Aveva avuto piuttosto l'aspetto di una donna di
campagna, più che una maga. Semplice, paziente,
sorridente: e degna di rappresentare la Casa di Hufflepuff.
L'anziana donna che attraversava l'ingresso era ora fragile e pallida,
con i capelli candidi.
Ma l'antico affetto che le aveva legate per tanti anni permise a
Rolanda Hooch di riconoscerla e di andarle incontro a braccia aperte.
- Pomona! Che gioia! Sapevo che eri tornata in Inghilterra ma... oh,
cara, quanto tempo...
Era ad Hogwarts. Dopo vent'anni, aveva raccolto il coraggio di
tornare... dove aveva insegnato, pianto, riso, combattuto... dove aveva
visto morire così tanti innocenti...
- Ti faccio preparare un té. E una stanza, perché
ti fermi qui, non è vero? Oh, avremo tante cose da
raccontarci! - disse vivacemente la vicepreside. - Andiamo nel mio
ufficio!
Un ragazzo dell'ultimo anno (aveva in mano un libro di pozioni molto
avanzate: si stava senza dubbio preparando per i N.E.W.T.) si
avvicinò, salutando.
- Oh, James. Hai bisogno di me?
- Ehm, sì, professoressa: ho dovuto togliere dei punti alla
mia Casa... mio cugino Fred ha davvero esagerato, stavolta!
- Che dire - fece soddisfatta la Hooch. - Che dire, ragazzo, bisogna
essere imparziali. Quel Fred Weasley! Al primo anno e già si
fa notare... mi sembra di rivedere suo padre e suo zio quando... oh,
che sbadata! Pomona, lui è James, il figlio maggiore di
Harry Potter, nonché prefetto di Gryffindor e cercatore di
Quidditch della sua squadra. Peccato che sia il suo ultimo anno qui!
- Un giovane Potter? Ce ne sono altri? - sorrise la signora Sprout, con
tenerezza.
- Sì, certo... siamo in quattro. Tre, qui a Hogwarts.
- Pomona Sprout, piacere. Insegnavo Erbologia, quando tuo padre
frequentava questa scuola.
James le strinse la mano. Voleva chiederle se conosceva il professor
Longbottom, ma poi frenò la lingua. Certo che lo conosceva,
lui e suo padre erano compagni di Casa. E poi a che serviva parlarne?
Ormai se n'era andato da tanto tempo, era inutile rattristare quella
signora tanto gentile.
Tornò nella sala comune di Gryffindor, dove Fred lo accolse
con uno sguardo torvo.
Zio Percy gliel'aveva pur detto, di non farsi prendere troppo
la mano con il potere. "Più si va in alto, più si
rischia di perdere il contatto con la realtà, con la propria
umanità... e anche con gli amici".
- Mi dispiace, sai, ma hai fatto perdere le piume a tutti quei gufi,
lassù... impara almeno il contro-incantesimo, prima di fare
uno scherzo simile! Stavano morendo di freddo!
- Lo so, scusami, James.
- Mhm. Tanto domani ne combini un'altra.
- Davvero non sai nulla di questa storia?
La Sprout sorseggiò il suo té è
rispose:
- Te l'ho detto, non ho mai voluto leggere i giornali. Come dire: mi
volevo disintossicare. In un paese lontano, dove si parlava un'altra
lingua; mi sentivo un'altra persona, ed ero certa di riuscire a
dimenticare. Ma tornare è stato più forte di me.
Ho capito che voglio passare i miei ultimi anni qui, in Inghilterra,
dove in fondo non ho solo brutti ricordi... ma cosa dicevi, cara, su
quel processo?
Madame Hooch cominciò a raccontare.
- Nessuno è finito in prigione, sia chiaro: il Ministro
è sempre molto riconoscente nei loro confronti... e come non
dovrebbe?
- E Neville? Cosa ne è stato del mio ragazzo? - Non
sentì nemmeno quelle parole uscirle dalle labbra, tanto era
stata spontanea quella domanda.
- Oh, Pomona, so quanto gli eri affezionata. Avevi fatto di lui un
insegnante davvero capace. Ecco, lui... è stato cacciato dal
Paese.
- Esiliato! Per aver fatto del bene! Oh, allora le cose non sono
affatto cambiate!
- Del bene, andiamo... - Madame Hooch aveva ripreso il suo ruolo. - E'
un reato gravissimo resuscitare chicchessia. Il Wizengamot ha solo
applicato le leggi. - Ma poi ammise: - Non che mi sia dispiaciuto,
allora, oh no. Lo sai che avevo una cotta per il professor Lupin, e
sapere che è vivo mi fa sentire meglio.
Il té si andava raffreddando, ed entrambe non osavano
più aprir bocca.
"Forse è meglio andare a Hogsmeade a prenotare una stanza.
Perché devo restare qui? Non sono tornata solo per rivedere
Neville, perché, l'ultima volta che ci eravamo scritti,
dieci anni fa, aveva appena preso la cattedra? E se non è
solo questo, perché sono venuta?"
D'improvviso una ragazza dai capelli rossi spalancò la porta
e attraversò la stanza.
- Professoressa Hooch! Corra, presto! E' terribile! Il Preside
è...
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Io adoro i personaggi di contorno, specialmente quelli con un carattere
sincero e cristallino... Ho scritto la maggior parte della storia di
notte, con le lacrime agli occhi e il batticuore. Non sto scherzando.
Del risultato mi importa relativamente, ma doveva essere scritta, tutto
qui.
Riguardo al fatto che un prefetto possa togliere dei punti, so
già che qualcuno protesterà... però
sono sicura di aver letto da qualche parte che ne ha il diritto.
Ah... scusate la lunga citazione iniziale, ma mi affascinava!
a presto (spero)
SakiJune |