Gocce
di Memoria
Ci sono storie che
nascono e che non hanno mai fine…
Ci sono storie che
nascono e sono destinate a non essere…
E
poi ci sono Antonio e Laura…
By Anny
1° Capitolo
Mattina – Casa Baldi-Flestero
Era una mattina come tante in
casa Baldi-Flestero. La luce entrava soffusa dalla
finestra aperta e si gettava direttamente per terra, come inorridita dallo
spettacolo che le si proponeva innanzi. Tazze, cucchiaini e macchie di caffè
sparsi ovunque sul tavolo della cucina, il letto ancora sfatto e i vestiti del
giorno prima ancora appoggiati sulla sedia nella camera da letto. Laura occupava il bagno da circa un quarto d’ora, Antonio la aspettava
paziente appoggiato allo stipite della porta, bussando di tanto in tanto per
non farle prendere la cattiva abitudine di farlo aspettare troppo. Da quando si
erano trasferiti, tutto funzionava così. I buoni propositi di Laura si erano
rivelati fondati poiché la ragazza ogni mattina si
prendeva la briga di svegliarsi presto per preparare la colazione di Antonio
per poi svegliarlo e correre dritta in bagno. Quando Antonio aveva terminato il
suo caffè rigorosamente amaro, cominciava la veglia
fuori del bagno in attesa che la sua amata fosse
finalmente pronta. Ed ecco che, finalmente, la porta si
apriva e Antonio non faceva nemmeno in tempo a pronunciare un’esclamazione di
soddisfazione che già le labbra di Laura erano tanto dolcemente quanto
frettolosamente poggiate alle sue… Quella era la richiesta di perdono che ogni
giorno Laura faceva ad Antonio… Una richiesta accompagnata dal solito “Scusa,
lo so… è tardi!” e da due occhioni da cerbiatta
imploranti clemenza. Solo a quel punto, Antonio cominciava a preoccuparsi.
La vedeva correre avanti e indietro nella speranza di riuscire a riassettare la
casa in tempo e non poteva non pensare ad una cosa. Era in trappola!
Sia lui che Laura sapevano benissimo che bastavano
quei dolci occhioni nocciola per intenerire il ragazzo
e farsi perdonare qualsiasi cosa e Antonio temeva che questo portasse Laura a
credere di avere qualsiasi potere sulla sua persona. In
effetti era vero… Se Laura voleva qualcosa, bastava poco per ottenerla.
Se Laura faceva uno sbaglio, il broncio di Antonio non
durava più di mezza giornata. Ma se Laura si fosse mai
permessa di tradirlo, lì non ci sarebbe stato occhio dolce che tenesse! Antonio
l’amava troppo per poterla vedere tra le braccia di un altro e sarebbe impazzito qualora avesse saputo che il suo amore non
era ricambiato in egual modo.
Antonio entrò in bagno, ma prima di richiudere la porta alle
sue spalle lanciò un’altra occhiata a Laura. Dio, quanto era
fortunato ad avere quella dolce visione sotto il suo stesso tetto, nel suo
stesso letto… Quanto era stato fortunato ad averla finalmente sua. Si
appoggiò alla porta e si sfiorò la bocca con le dita, ricordando quelle labbra
di seta che poco prima si erano posate proprio lì.
No, non aveva nulla di cui preoccuparsi… Incredibile,
ma vero. Lui amava Laura e Laura amava lui e il
loro amore sarebbe durato per sempre…
Pochi minuti dopo, Antonio uscì dal bagno già perfetto nella
sua divisa.
Antonio: Come mai
tu non sei in divisa?
Laura: Io attacco
tra un’ora!
Antonio: E allora
perché vai così di fretta?
Laura: Perché tra
un po’ passa Sonia a prendermi. Dobbiamo andare a comprare il regalo per
Antonio.
Antonio: E’
incredibile… Sembra ieri che è nato, invece il figlio
di Gabriele già compie un anno!
Laura si avvicinò e gli sistemò il nodo della cravatta, non
senza provocare un sorriso di Antonio, il quale
ripensò al fatto che era stato proprio lui ad insegnarglielo e la sua allieva
aveva imparato così bene da superare il maestro.
Laura: Infatti…
ed è per questo che tu farai di tutto per farti
cambiare il turno ed esserci stasera per il suo compleanno. Non puoi mancare
proprio tu che sei il padrino!
Antonio: Farò il
possibile, ma se non riuscirò a raggiungervi in tempo dì a Gabriele che passo
domani a fare gli auguri a Mira e al piccolo.
Laura: Comandi!
Gli sorrise e poi lo tirò per il
colletto della divisa… I due si scambiarono il primo vero bacio della giornata.
Quello che avrebbero ricordato durante i momenti di
lavoro più infelici. Quello che durante il ritorno a casa
avrebbe causato una maggiore pressione del piede sull’acceleratore.
Quello che si sarebbero scambiati ancora mille volte
prima di darsi la buona notte.
Ad interrompere il magico momento, ci pensò un clacson in
lontananza…
Laura: Ah, questa
dev’essere Sonia. Scappo! Ciao, amore!
Antonio: Buona
giornata!
Laura chiuse la porta alle sue spalle. Antonio era rimasto
solo in casa e prima di andare al lavoro si dedicò al
suo solito giro di ronda. Il letto era ancora un po’ sgualcito, i vestiti tutto sommato erano nei cassetti giusti e le macchie di caffè potevano essere scrostate meglio.
Antonio pensò che Laura non era
esattamente la casalinga perfetta, ma forse lui l’amava anche per questo!