C'era una volta. (E ora non c'é più.)

di WordsEnchantress
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C’era una volta una ragazza che credeva nelle favole.
Ed era stupida, molto stupida. E cinica.
Perché, badate bene, il cinismo e l’utopia non sono sempre inavvicinabili.
A sapete com’è possibile?
Beh, si tratta di quella piccola, fottuta parola.
La speranza.
Ah, quante belle parole sulla speranza. E sull’amore.
Il fantastico, fottuto, perfetto bacio del vero amore.
Sapete, lei era una di quelle ingenue donne che credono a parole come:
Scusa, ti amo, sei importante, riproviamoci, sei l’unica.
Una di quelle che scrive la A maiuscola per la parola amore.
Una di quelle che ascolta le canzoni della Disney e le canticchia a memoria con un velo di nostalgia.
Una di quelle a cui piace essere tenera.
Certo, gli unicorni esistono, un giorno il mondo sarà ricoperto di caramelle e soprattutto un bellissimo principe, dolce e intelligente, premuroso e cavalleresco, sincero e sexy, esiste per ogni ragazza dal cuore d’oro.
C’era una volta una ragazza così.
E quella ragazza ero io.
Stupida, piccola, ingenua.
Innamorata.
Che parola orribile, che sentimento crudele.
Fuggite, amiche mie, dalla parola amore.
Perché, sapete, potete fidarvi solo di una persona.
Voi stesse.
E forse del vostro gatto. Forse, però.
Tipo: prendete quello stronzo del gatto in Cenerentola, lui non era affatto affidabile.
Ma questa è un’altra storia.
Vorrei trovare un finale per questa favola, ma non c’é.
Perché non c’è fine al dolore, perché il tempo non passa più.
Perché il mondo ha perso colore.
Forse sono solo parole senza senso, forse sono solo frutto di un dolore che divora.
Ma c’era una volta una ragazza felice.
C’era, e ora non c’è più.




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