Non ancora

di shadowdust
(/viewuser.php?uid=123739)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 
 Non ancora

 
Tu sei mio.
Ti prendo per i polsi e ti spingo contro il muro, mandando la tua schiena contro la parete.
Hai capito? Mio.
Punto lo sguardo nel tuo ed avvicino il viso al punto tale da non riconoscere più i tuoi lineamenti. Ci sono solo i tuoi occhi. Nient'altro.
Nessun altro deve averti. Nessuno. Tu sei mio, lo sei sempre stato e sempre lo sarai. Nessuno ha il diritto di portarti via.
Gli occhi sono specchi. Proprio come la superficie di un lago: calmi e silenziosi, in cui rifletterti, ma che celano in realtà un mondo nascosto. Un mondo dove puoi immergerti e che può circondarti, e tirarti a fondo. Affogarti.
Guardami negli occhi e dimmi cosa vedi.
I tuoi occhi mi prendono, ma non devo lasciarmi andare: la lotta non è tra me e te. Ed io non posso soccombere, non con il nemico alle porte, non con il rischio che qualcuno possa allontanarti da me.
Che cosa vedi?
Perché questo silenzio pesa più di quanto potrebbero pesare le parole? Perché tutto ciò che vorrei sentire non esce dalle tue labbra?
Rispondimi!
Mi sento in bilico. Voglio sapere, voglio la tua risposta. Ma da una parte non voglio sentire nulla. Non voglio sapere cosa mi dirai. Perché ho paura.
Paura per tutto.
Paura di perderti, che ti portino lontano e diventi loro, e che io non possa più averti per me.
Abbasso la testa e distolgo lo sguardo dai tuoi occhi, impenetrabili, muti, come la tua voce.
Non rispondere. Non ancora.
Appoggio la fronte sul tuo petto e chiudo gli occhi, lasciandomi andare in quel contatto appena accennato ma che mi basta.
Lasciami qui ancora. Permettimi di restare qui, con te.
Le mani scivolano via dai polsi e le braccia cadono inermi, come senza più vita.
Non voglio perderti. Tu sei tutto per me. Tutto ciò che ho e tutto ciò che mi resta. Senza di te, cosa ne sarà di me? Cosa resterà?
Una lacrima scivola via, ma non conta. Come può contare una singola goccia, quando dentro sai di stare per affogare in disperazione e solitudine?
Un respiro affannoso, come un sospiro, che sfugge alle labbra e si accompagna ad altre lacrime.
Non lasciarmi. Non ancora.
 
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1621941