I BOXER DEL CUGINO DELLA MIA MIGLIORE AMICA- TRE DONNE E UN DILEMMA: MA CHI ME L'HA FATTO FARE
I BOXER DEL CUGINO DELLA MIA MIGLIORE AMICA-TRE DONNE E UN DILEMMA: NON POTEVO NASCERE UOMO?!
Note dello scorso
capitolo: sono rimasta sbalordita dal numero delle recensioni. Sono
veramente tantissime! Contando poi che questo è il mio debutto
su EFP...Grazie di cuore ^^!!
Note dell'autrice:
fiuuu...che faticaccia! Ho avuto delle vere difficoltà per
scrivere questo capitolo, e fino all'ultimo sono stata indecisa se
postarlo o meno, in quanto non mi soddisfaceva (e non mi soddisfa
tutt'ora). Probabilmente qualcuno rimarrà deluso da qusto
seguio, e non sarò certo io a biasimarlo. Vi lascio ora alla mia
nuova pazzia, sperando di trovare delle recensioni, anche negative.
°°°°°°
Il primo cambiamento che
la mattina successiva Tenten notò nel ragazzo fu il modo in cui
egli la salutò: niente "chan" posposto al nome.
Brutto segno.
Anzi, pessimo.
Inoltre, se fosse stato possibile, avrebbe giurato che il tono di Neji era ancora più polare del solito.
Di male in peggio.
Rock Lee fu persino in
grado di aggravare la situazione; dopo lo scambio di battute tra
i due, con fare spensierato si avvicinò ai compagni.
-Cosa succede oggi? Avete delle occhiaia da far paura! Capisco che la primavera è la stagione della giovinezza...-
La furia della foglia si perse qualche secondo nella riproduzione della "Menade danzante" in onore della primavera.
-...ma darsi così
da fare la notte prima di un allenamento...- proseguì con
sguardo sornione, mentre maliziosamente pungolava Neji col gomito.
Quello si volse rabbioso verso il moro, e con una sorta di ringhio gli
fece chiaramente intendere che non era in vena di scherzi.
Tenten, dal canto suo, desiderava ardentemente liquefarsi.
Ma col cavolo!! Quel baka di un Lee doveva sotterrarsi in un crepaccio infestato da serpi, altrochè!
Mentre la kunoichi
prendeva mentalmente nota di regalare al patito della giovinezza un
biglietto di sola andata per Otogakure, lo Hyuuga si allontanò
per fare riscaldamento. Lasciò cadere la giacca da Jonin
sull'erba, per poi avviarsi al palo. Tenten, nel vederlo con inddosso
la sola canotta nera, si chiese se anche in quel momento stesse
portando dei boxer di seta.
Si riscosse dai suoi
pensieri un pò rossa in viso, e rimbrottando gli ormoni
adolescenziali si avvicinò al compagno.
"Ora ti rilassi Tenten,
e con un sorriso gli spieghi che ieri la sua fottutissima
cugina ti ha costretta a fare ciò che hai fatto, che tu non
volevi, che ti hanno obbligata quelle brutte bastardel..."
"Dai, ammettilo che l'idea di strusciarti contro Neji Hyuuga ti ha stuzzicata fin dal principio..."
Quando la
femminilità repressa di Tenten Ama si sdoppiava e le suggeriva
strane cose significava che il caos spadroneggiava nel suo corpo.
Facendo violenza sul suo
ormai inesistente autocontrollo, la giovane riuscì a calmarsi
quel tanto che bastava per non sentire inquiuetanti vocine bisbigliarle
all'orecchio.
"Respira, brava, respira" si ripetè mentalmente un paio di volte.
Nel frattempo Neji aveva
iniziato a eseguire una qualche posizione di karate, giusto per
sciogliere le membra e prepararle all'intenso sforzo a cui sarebbero
state sottoposte.
Tutta la buona
volontà e il coraggio che la ragazza, non senza poche
fatiche, era riuscita a racimolare defluirono repentinamente da lei,
mentre seguiva rapita il contrarsi dei muscoli lucidi di sudore e
l'aderire malizioso della canottiera alla schiena dello shinobi. Tutto
questo le sollecitava dispettosamente la fantasia.
"O Kami, ha ragione Ino a
dire che sono scema! Ma perchè non me lo sono fatta uno
così? No, no! Contegno Tenten! Contegno.
Lui è Neji,
l'intoccabile Neji Hyuuga, il tuo compagno di squadra, quello a cui la
notte scorsa sei saltata addosso e al quale avresti potuto fare ogni
genere di cosa...O mio Dio, stò impazzendo!!"
Si passò stizzita una mano fra i capelli, scostando un ciuffo ribelle che le solleticava la guancia.
Lo osservò piegarsi
ed effettuare un fendente di gamba particolarmente ben fatto e poi
ritornare a tirare pugni contro il legno.
-Neji...-
Il tono incerto che
potè intuire nella propria voce la lasciò sconcertata. Il
ragazzo dal canto suo non accennava a rispondere.
"Bhè, per lo meno non mi verrà un collasso guardandolo negli occhi.Meglio così" si incupì la ninja.
-Neji, ti volevo parlare di quanto è successo ieri- comiciò titubante, accartocciandosi nervosamente le mani.
Lui continuò imperterrito l'allenamento, dandole ostinatamente le spalle.
-Mi dispiace, e..., vedi..., il fatto è che...- continuò Tenten al colmo dell'imbarazzo.
-...che...- ma le parole non le si schiodarono dal petto.
Oddio, sembrava Hinata alle prese con Naruto!
Il silenzio cadde tra loro, spezzato solo dal ritmico battere dei pugni di lui sul palo.
Era così stupido
anche solo lontanamente pensare che Neji potesse credere alla sua
storia; era inverosimile persino per lei che ne era stata la vittima,
figurarsi per lui! Insomma, tutti ritenevano Hinata una ragazza posata
e composta, nessuno avrebbe potuto immaginarsi che la rampolla degli
Hyuuga, insieme alle sue amichette, era satana incarnato! Certo, Sakura
le aveva promesso di aiutarla, nel caso ce ne fosse stata la
neccessità, però...però probabilmente lui
l'avrebbe disprezzata ancor di più perchè si era
abbassata a fare uno gioco cretino, ma sopprettutto perchè aveva
dovuto chiedere a qualcun'altro di risolvere un problema suo...
Mentre persa nei suoi
pensieri cercava disperatamente di trovare una via di fuga da quel
dedalo indistricabile, il ragazzo si era fermato, ancora girato,
con le braccia distese lungo i fianchi.
-Ti ritenevo diversa dalle altre-
-Cosa?-
-Ho detto che ti ritenevo diversa dalle altre-
Neji aveva voltato il capo
giusto per scoccarle uno sguardo sprezzante al di là della
spalla. Un ghigno borioso gli piegava presuntuosamente le labbra.
-E come sarebbero queste
altre, scusa?- sbottò Tenten. Tutta l'incertezza era svanita
all'affermazione del ragazzo, lasciandole in gola solo un fastidioso
pizzicorio.
-Sai benissimo come le
giudico: oche starnazzanti e senza cervello-rispose lui gelido, mentre
si chinava a raccogliere la giacca.
La kunoichi sentì
un magone bollente risalirle la trchea; tremò tutta di una
rabbia sconosciuta, e nel tentativo di trattenersi serrò i pugni
così fortemente che le nocche le si sbiancarono.
-A sì, è
così? Pensi questo di me?- gridò, il viso di un rosso
sangue, mentre lo guardava andarsene con passo lento.
Lui non ribattè nulla, incamminandosi verso casa nonostante l'allenamento fosse incominciato da pochi minuti.
- Guardami mentre ti parlo!- strillò quella ancora più infuriata.
-Mf-
Questo era decisamente troppo!
Qul vocabolo onomatopeico
che tante volte gli aveva sentito sibilare era insostenibile; da esso
scaturivano propotenti tutto il cinismo, il disprezzo e la
vanità che il ragazzo poteva partorire col suo maledettissimo
senso di superiorità.
-Ti ho detto di guardarmi!!-
Ormai non si tratteneva più.
Il delicato naso le
fremette incontrollatamente, mentre tentava di accumulare quanto
più ossigeno possibile da inviare al cervello. Tutto inutile: in
testa percepiva solo il rovente impulso di picchiare lo Hyuuga.
Lui apaticamente le rispose:
-Ho già detto quel che dovevo. Non c'è altro da aggiungere-
-Dove scappi?! Io non ho concluso affatto con te!- ululò quella raggiungendolo a grandi falcate.
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-Cavoli, i pesi!-esclamò Rock Lee battendosi un palmo sulla fronte.
Gai interruppe la sua serie di flessioni.
-Cosa succede Lee?- fece poi avvicinandosi preoccupato al suo pupillo.
-Oh, niente sensei; mi
sono solo scordato di prendere i pesi che avevo portato. Probabilmente
li ho lasciati al punto di ritrovo-concluse meditabondo, mentre tentava
di ricordarsi dove avesse potuto dimenticare i manubri da cinquanta
chili.
-Sì, devono essere
lì. Corro a prenderli e ritorno in un un baleno! Anzi!-
strillò euforico -Se non torno entro un minuto farò 70000
flessioni col solo mignolo sinistro!-
Mentre il moro eseguiva
qualche passo di macarena per celebrare la sua arguzia, il jonin lo
osservava compiaciuto, sorridendo amabilmente.
"Costui è il degno
erede della bestia della foglia" ponderò orgoglioso, per poi
unirsi alla felicità dell'allievo con uno sfrenato tiptap.
-Ora vado; lei mi cronomrtri!- trillò Rock Lee, mentre a tutta velocità spariva nel fitto degli alberi.
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-Ino, stai ferma!-
-E tu togli quel gomito dalle mie costole!-
-Shhh! Volete farci scoprire?-
Acquattate all'ombra di un cespuglio tre certe kunoichi di Konoha osservavano curiose.
Delle urla provenivano dalla radura antistante il nascondiglio delle ninja.
-E' proprio arrabbiata...-
esalò la ragazza dai capelli rosa seguendo con lo sguardo la
movimentata scenetta che le veniva offerta.
-Ci credo! Hai visto come l'ha trattata?!- si unì la bionda con trasporto.
-Ino non urlare!- sbottò l'altra.
-Sei tu che hai cominciato!-
-Fate silenzio!-
Le due si zittirono, e con aria preoccupata guardarono la morettina che rabbiosamenete le aveva riprese.
Nuove grida giunsero confuse al di là del fogliame.
-Però così non è divertente!-fece Ino con un broncio infantile.
Sakura sospirò esasperata dal comportamento puerile dell'amica.
-Insomma, stanno solo
urlando! Anzi, lei stà urlando! Voglio un po' più di
movimento!-sbuffò quella con fare cappriccioso.
-Oh, ne avrai di
agitazione...- sussurrò maliziosamente Hinata, con lo sguardo
fisso avanti a sè e il byakugan attivato.
-Cosa?!-esclamò la bionda improvvisamente vigile.
-Guarda un po' chi stà arrivando...-
La Hyuuga indicò un punto imprecisato nel verde.
-Oh...molto interessante...-mormorò l'altra sportasi per osservare meglio.
-Molto, molto interessante...-
La ninja medico sussultò nel vedere un figura scura schizzare rapidamente nella penombra del sottobosco.
-Qui si metterà male- bisbigliò preoccupata, mentre le compagne sghignazzavano sinistramente accanto a lei.
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-Sei un codardo! Affronta la questione!-
Tenten gli si era piazzata
davanti, ansante. Neji soppesò per un istante l'espressione
furente della ragazza, inarcando impercettibilmente un soppracciglio;
le guance vermiglie le mettevano in risalto i meravigliosi occhi
castani, potè constatare.
Dopo un qualche istante la sorpassò con fare disinteressato.
-Mi annoia ripetermi; ho capito benissimo con chi ho a che fare. Questo è quanto-
Per un attimo la kuoichi
parve non afferrare il significato di quelle parole. Con la bocca
semiaperta lo guardava semplicemente andarsene.
Ho capito benissimo...
Questo è quanto...
Si destò più sdegnata che mai dallo stato catatonico in cui era caduta.
E solo allora esplose.
-Credi di poter sapere
tutto della gente con quei tuoi occhi, vero?!- urlò con tutto il
fiato che aveva in gola -E invece non sai niente! Sei solo
un bamboccio presuntuoso che si diverte a vomitare sentenze!!-
Lui continuò a camminare, insensibile alla furia della ragazza.
-E sopprattutto...-
Non ce la faceva più. Quella sua indifferenza poi era ancora peggiore della sua insensibilità!
Tenten sentiva dentro di
sè la rabbia ruggire con veemenza e reclamare castigo.
Voleva fare qualcosa, qualcosa maledizione, il semplice gridare non
bastava, desiderava la fisicità dell'azione,
l'impetuosità del sentimento...sarebbe impazzita se non avesse
concluso altro che strilli.
Solo alllora si rese conto del dardo verde che le sfrecciava accanto.
Non esitò un attimo di più.
-...e sopprattutto non sai un cazzo delle donne!!-
Con un gesto secco agguantò Rock Lee che stava già tornando da Gai coi suoi pesi.
-Ten...-strillò stupito quello.
Lei non gli diede retta, e senza preavviso alcuno lo baciò .
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-Due in meno di un giorno...Mi sa che la ragazza diverrà un'assalitrice di uomini...-
-Come te d'altronde, non è vero Ino?-
-Secondo me ci stà prendendo gusto...-
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Neji percepì una scarica di ghiaccio attraversarlo da capo a piedi.
Tutti i muscoli si irrigidirono coralmente, lasciandolo fremere di una stizza acida che gli corrodeva il fegato.
Vedere quelle labbra di
seta danzare voraci sulla bocca di un altro quando ieri erano state
saldamente premute contro la sua lo faceva impazzire.
Per non parlare poi delle
curve della ragazza che accarezzavano maliziosamente il petto e le
gambe di quel dannatissimo shinobi perennemente in calzamaglia!
Il respiro gli si fece più veloce mentre una smorfia di collera si imprimeva sui suoi bei lineamenti.
L'impulso di mordere le labbra della kunoichi, di graffiarene tutto il corpo prese il soppravvento.
Con passo rigido
arrivò alle spalle del compagno. Lo afferrò per il
colletto e lo scaraventò lontano, strappandolo dalle braccia
della ragazza.
L'altro, ancora troppo
confuso per comprendere la situazione, cadde in un cespuglio,
inciampando poi in quello che a suo parere era un ramo.
Tenten
indietreggiò, braccata dal ninja. Quello le si avvicinò
minacciosamente e con ira la tirò a sè. Si avventò
sulla bocca della ragazza.
La kunoichi
sentì le mani di Neji infilarsi prepotenti sotto la camicetta di
cotone, e un calore improvviso si impadronì di lei.
Sentiva le dita di quello lasciare sulla sua pelle nuda i segni della loro irruenza.
Tentò di
contrastare il bacio, spingendo con tutte le sue forze contro il torace
di lui, ma inutilmente. A quel gesto lo Hyuuga allentò la presa,
e la maestra d'armi lo scansò.
Per un qualche istante si guardarono di sottecchi, ancora profondamente feriti nel loro orgoglio.
-Ti odio- riuscì a biascicare Tenten ansimante.
Detto questo lo afferrò per la giacca e lo baciò.
"Forse devo dare retta a
Sakura quando dice che sono l'incoerenza fatta persona" ponderò
lei mentre immergeva le dita nei capelli setosi di Neji, che dal canto
suo si domandava ancora perchè le donne fossero così
maledettamente complicate.
-Sarei un codardo e un bamboccio presuntuoso?- sussurrò lo Hyuuga accarezzandole con le labbra il collo sottile.
-Esattamente...-esalò l'altra, rabbrividendo a quel contatto.
-E anche un bastardo prepotente, e un menefreghista insensibile, e un...-
-Me lo dirai dopo- concluse Neji mentre ritornava a baciarle la bocca.
"...e un baciatore da
giù di testa" pensò lei maliziosamente, e il
sorriso che le incurvava le labbra era tutto un programma.
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Come ho già detto
questo capitolo non mi piace particolarmente, ma tra i tanti finali a
cui avevo pensato questo mi pareva il più idoneo.
Ho notato che Hinata
dalla doppia personalità ha lasciato parecchi, come dire...,
sconcertati. Il prossimo capitolo sarà perciò dedicato
(oltre ai ringraziamenti individuali per chi avrà recensito) al
trio delle amiche, che si troveranno alle prese con un...bhè,
chiamiamolo problema...
In poche parole il terzo
sarà un breve omaggio ai lettori che hanno avuto la gentilezza,
ma sopprattutto il coraggio di seguirmi fino a questo punto.
Quindi ancora grazie!
Revan
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