1. Ehi, little!
Non sopporto di essere disturbato
mentre leggo.
Non sopporto neanche gli schiamazzi
e, più in generale, le
persone che parlano.
Parlano anche se non hanno niente da
dire.
State zitte, mi infastidite.
All’ennesimo gridolino di
gioia della centesima ragazzina,
scatto in piedi chiudendo il libro con un colpo secco.
Nessuno mi può disturbare
mentre leggo.
Nessuno.
< E’
inutile...>
Mi volto verso Lexaeus.
Lui non prova fastidio
perché è una sorta di roccia, con una
capacità di estraneazione che supera l’umano.
< Adesso le zittisco
io.>
Brontolo mentre esco in fretta dalla
biblioteca.
Non ne posso più di questi
continui gridolini di fan girl
assatanata.
Ho il diritto di studiare!
Appena entro nella sala principale,
noto subito un folto
gruppo di ragazze intorno a qualcuno che non riesco a vedere bene.
Vedo una girarsi verso di me ed
esclamare < Ecco, ecco il
tuo futuro fidanzato! Lui va bene?!>
...
...
Eh?
Devo aver sentito male, vorrebbero
farmi fidanzare con
qualcuno?
Temo che gli standard per entrare al
college si siano
davvero abbassati per far entrare una persona con queste idee oscene.
Magari fosse una, praticamente
è tutta la scuola.
Sia la parte maschile che quella
femminile non pensa ad
altro che al sesso.
Io ho ben altro a cui pensare.
Comunque, tutte le ragazzine del
gruppo si voltano a
fissarmi con uno sguardo così luccicante da farmi
rabbrividire.
Le fan girl assatanate sono la razza
più pericolosa in
assoluto.
< Bé, non
è male! Ma chi ha detto che devo uscire con uno
alla volta. Due o tre non fanno male!>
...
...
Eh?
Da quando i fiori giganti parlano?
Mi avvicino sempre più
velocemente al nefasto gruppo per
poter scorgere il fiorellone in questione:
un essere dal sesso ambiguo con i
capelli rosa profumati
alla salvia.
E dopobarba.
Mai annusato un connubio
più disgustoso.
< Ehi, sempai Zex, che ne dici
di metterti con
Marluxia?>
Rivolgo al diretto interessato uno
sguardo obliquo.
< E questo saltimbanco da dove
sbuca?>
Le ragazze sembrano estremamente
offese.
L’avevo detto che avrebbero
pagato per aver interrotto i
miei studi.
< Oddio, non pensavo che i
nanetti da giardino
parlassero!>
Mi irrigidisco nel sentire le parole
del tizio sconosciuto.
Le ragazze cominciano a ridacchiare
applaudendolo con frasi
del tipo < Hai proprio ragione!>
< Non solo sei bello, ma anche
intelligente!> < E
bisex per giunta!>.
Ok, calma.
Se le fan girl sono una razza
pericolosa, le fan girl con i
bisex sono ancora più pericolose.
Vedono realizzati sia i loro desideri
sessuali che la loro
mania per lo yaoi.
Lo so che la situazione è
molto pericolosa, ma questo branco
di oche e il loro fiore da giardino hanno oltrepassato il limite.
Non permetto a nessuno di prendermi
in giro perché sono
basso.
Marluxia mi fissa con uno sguardo
ironico.
Sta decisamente oltrepassando il
limite.
< Non avete risposto alla mia
domanda...>
< E’ appena stato
trasferito dalla scuola del New Jersey
che frequentava prima. Gli stavamo dando il benvenuto nella suo nuovo
college.>
< Accoppiandolo col primo che
capita?>
< Bé,
più o meno.>
< Io me ne vado.>
Temo di dover vomitare.
La puzza disgustosa di quel tipo mi
è del tutto
insostenibile.
Poi mi ricordo il perché
dovevo affrontare quelle mocciose.
< Ah, un ultima cosa. Non fate
rumore, sto cercando di
studiare.>
< Ma sempai, le lezioni
inizieranno domani!>
< Io voglio ripassare. Quindi
non gridate.>
Mi vedo costretto a tornare sui miei
passi.
Maledizione, ci mancava quella lingua
lunga dell’americano
bisex new-entry!
Da quando fanno entrare gli yankee ad
Oxford?
*
< E’ un piacere
rivedervi, cari studenti! Spero abbiate
passato bene le vostre vacanze estive perché d’ora
in poi dovrete lavorare
tanto e al massimo.>
Appoggio la testa sul tavolo.
Tutto sommato sono riuscito a
ripassare tutto il programma
degli anni precedenti e impararlo di nuovo a memoria.
L’unica cosa fastidiosa che
mi tocca sopportare ora è il
classico e pizzoso discorso di bentornato da parte della preside
Malefica e gli
sguardi delle ragazze puntate sullo yankee rompiballe che gongola
accanto alla
nostra amata direttrice.
Anche se praticamente in fondo alla
sala annunci non riesco
a sottrarmi a quel suo odore nauseante.
Kingdom Hearts, che ho fatto di male
per meritarmi questo?
< Molto bene, voglio
presentarvi un nuovo arrivato. E’
stato trasferito dal college di New Jersey al nostro per motivi
familiari e,
dati i risultati del suo test di ammissione, frequenterà il
terzo anno.
Marluxia, se vuoi presentarti...>
Non so perché Malefica gli
abbia dato il microfono.
E non so neanche perché
non mi sia tappato le orecchie.
So solo che la preside mi ha
costretto ad uno dei momenti
più imbarazzanti della mia vita.
< Hi, everyone!!!>
Si comincia bene...
< Mi chiamo Marluxia Kenneth,
vengo da New Jersey! Sono
sicuro che diventeremo ottimi amici, voi inglesi siete molto
cool!!!>
Un taglierino... voglio un
taglierino...
Marluxia guarda apertamente verso di
me.
Oddio, non ditemi che...
< Ehi, little!!!
Sì, dico proprio a te col ciuffo! Non
arrabbiarti per prima, lo so che non sei un nano da giardino, quelli
hanno la
barba!!! Ci si vede, bye guys!>
... un taglierino... mi va bene anche
un coltello da
cucina...
Ma perché quel deficiente
non tiene la fogna chiusa?
E soprattutto, perché
tutti lo stanno applaudendo manco
fosse i Tokyo Hotel?
Malefica riprende il microfono.
< Bene, dopo questa allegra
presentazione, il professor
Xigbar vi consegnerà la chiave della vostra stanza. Come al
solito ogni camera
sarà occupata da due persone, vi chiedo di non scambiarvi le
chiavi per andare
con chi volete perché sarete sgamati subito e puniti. Le
lezioni cominceranno
domani mattina alle nove e mezza, per la colazione la mensa
sarà aperta dalle
sei e trenta alle nove. Buonanotte a tutti, mi raccomando, siate
puntuali.>
Le ragazze di questo pomeriggio si
voltano verso di me
ridacchiando.
A volte mi chiedo se sappiano fare
altro.
< Zexion, la tua
chiave.>
< Oh, grazie,
professore.>
< Fatti forza, Zex. A tutti
capita di avere un
nemico.>
Nemico?
Guardo il prof allontanarsi.
Ma chi l’ha voluto quel
nemico?
Io mi stavo facendo gli affari miei,
perché quel deficiente
rosa non mi lascia in pace?
Guardo il numero della camera: 113.
Oh che bello, porta anche sfortuna.
Le valigie le portano già
in stanza gli addetti, quindi non
mi resta che avviarmi.
La stanza è vicino alla
mensa per fortuna, in poco tempo
sono lì.
La camera è come tutte le
altre, grigia, buia, ma abbastanza
pulita.
Mi spoglio in fretta e mi ficco sotto
la doccia.
Sono completamente a pezzi.
Non sono mai stato il più
amato del college, ma almeno gli
altri mi tenevano in considerazione come bravo consigliere e mi
rispettavano.
Come osa questo maledetto schifoso
arrogante attaccarmi di
fronte a tutti?!
Alzo la testa mentre
l’acqua mi appesantisce il ciuffo
facendolo aderire alla pelle.
Sospiro.
Ho bisogno di stare calmo.
Uno spostamento d’aria
gelida mi fa rabbrividire.
Mi volto di scatto e mi appoggio alla
parete scioccato.
Davanti alla mia nuda e medesima
persona c’è la faccia di
Marluxia che mi guarda altrettanto scioccato.
Lui sembra reagire per primo: chiude
la tendina che aveva
spostato e non fiata.
Io non riesco a fare altro che
appoggiarmi con la schiena
alla parete della doccia.
Dio, ditemi che è un
incubo.
La mia testa fa capolino dalla tenda:
via libera, il bagno è
vuoto.
Mi asciugo in fretta e mi metto il
piagiama nero.
Dopo aver fatto un gran respiro,
metto piede fuori dal
bagno.
Lui è lì, steso
sul suo letto che mi fissa.
< Che ci fai tu qui?!>
Mi guarda con un’aria
così pacifica e rilassata da farmi
rabbrividire.
< Temo di essere il tuo
compagno di stanza, piccolo.>
La rabbia per essere chiamato piccolo
dalla persona che in
poche ore si è fatto odiare da me più di chiunque
altro sovrasta la massacrante
notizia.
< Non sono piccolo.>
ringhio.
Lui sorride.
Sorride?
Dovrebbe come minimo tremare!
Ora lo ammazzo…
Marluxia si alza con un unico
mivimento fluido e mi si
avvicina.
Dannazzione, è
più alto di me.
E di parecchio.
< Allora non ti dispiace che
io sia il tuo compagno di
stanza, vero?>
Bisbiglia sollevandomi leggermente il
mento.
Che… che sta facendo?!
Oh, cazzo… non riesco a
muovermi…
Sento il suo fiato in faccia e
quindi…
< Aaaahhhh!!!!>
La tecnica del ginocchio non fallisce
mai.
< Stammi lontano, dannato
maniaco!>
Quello ha ancora l’energia
per ridacchiare.
< Ok, io vado in bagno. Vedi
di non spiarmi, piccolo.>
Gli tirò dietro il suo
cuscino mentre si allontana.
Respiro a fondo.
Analizzo tutte le informazioni
finché non sento il mio bel
cervello fare tilt e costringermi a smetterla di sforzarmi.
Mi metto sotto le coperte con in
testa il dovere di non
addormentarmi prima di Marluxia o sarei finito sotto di lui.
Inutile
dire che dopo tre minuti ero già partito.
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Scusate, ma non riuscivo ad aspettare ancora per pubblicarla!
Finalmente dal punto di vista di Zexion... Bé, spero che
questo primo chap vi sia piaciuto, ringrazio tutte quelle che hanno
recensito la fic "You cannot love me", sono contenta vi sia andata a
genio... Allora, siccome è il primo chap non ho molto da
scrivere, quindi piccolo angolo pubblicità: per chi
è interessato alle altre mie storie, in questa sezione
trovate oltre alla già citata "You cannot love me", di yaoi
anche "Più importante?" e "Aki to shinjitsu". Per quanto
riguarda il demenziale, ho scritto il secondo chap de "Le note
disciplinari di Xemnas", mentre di shoujo-ai sto scrivendo ancora
"Finding my way"... Mi è un po' dispiaciuto
perché molti hanno dato forfait al salutino finale di Aki to
shinjitsu, ma fa niente. Mi raccomando, commentate che ne ho bisogno
per regolarmi con la trama!
A presto, bye bye!
E ricordate: chi commenta ha sempre ragione! ^__^ See you again!
|