Lo
sentivo sussurrare
-Sirius?-
...
-Sirius, aprimi.-.
Dall'interno non
provenivano che tenui
scalpiccii probabilmente dovuti all'età dello stabilimento
barcollante.
-Sirius... ho appena letto
il giornale,
per favore, aprimi-.
La porta si
spalancò, e Sirius
mi si gettò addosso, tirandomi pugni al petto. Piangeva.
Lo spinsi dentro e chiusi
la porta alle
mie spalle. Lo trascinai quasi a forza nel soggiorno.
-Io...-
-Mio dio! Mio... mio dio!!
Remus!-
urlava senza sosta. Lo abbracciai forte di nuovo, anche per
impedirgli di distruggere il poco che non aveva già preso a
calci.
-Shhh... Sirius, smettila
di urlare.
Urlare non serve a...-
-Si! Si lo so! Mio dio!
M-mi ha
telefonato Ninfadora...-
-Chi?-
-Una mia cugina... e-e
poi... lei
voleva uscire con lui una volta. Stamattina ha aperto il giornale
e...- vidi Sirius barcollare con gli occhi fuori dalle orbite. Per un
istante credetti di vederlo impazzire. Invece crollò sul
divano di peso. La testa tra le mani, le dita tra i capelli scuri,
spettinati da una furia implacabile che non poteva riversare su
nessuno.
-Ascoltami... so che
è difficile
ma...-
-Ne stava per venire fuori
Remus! Ti
ricordi... voleva venire a vivere qui... e aveva incontrato quella
Elisabeth, di Diagon Alley...-
-Sirius, a Voldemort non si
consegnano
le dimissioni, tu lo sai...-
Sirius tremava
incontrollabilmente -Mio
dio me l'hanno ucciso!-
Lo abbracciai forte, ma non
servì
a nulla. Niente e nessuno avrebbe mai potuto restituirgli
ciò
che in un istante, forse solo il tempo di pronunciare l'Avada
Kedavra, gli era stato tolto.
Ora era come un bambino, lo
cullavo
lentamente, senza che mai smettesse di piangere. Non
dimenticherò
mai quella mattina, non lo vidi mai così disperato, a parte
la
notte in cui furono uccisi James e Lily.
-Remus...- mi disse dopo
una buona
mezz'ora -Resterai qui con me?-
-Ma certo Sirius...-. Lo
accompagnai di
sopra, lo feci distendere sul letto.
Lo vidi addormentarsi,
senza smettere
di tremare. Lo coprii, ma non so perchè. Sapevo benissimo
che
non era il calore materiale che gli era stato strappato via.
-Regulus...- lo sentivo
sussurrare nel
sonno.
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