Silence

di DreamyVale
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“Non ti manca la musica?” chiese la ragazza che fumava una sigaretta seduta sul balconcino della finestra, guardando fuori la strada buia.
“Cosa?” ride lui accendendosene una a sua volta, stava steso a letto e non riuscì a trattenere una risata sentendo quella domanda.
“La musica” riprese “accendere la radio e sentire una canzone... E’ una vita senza colonna sonora questa” continuò girando il viso.
“E’ già tanto che sia una vita, ed è anche una vita abbastanza di merda” rispose lui caustico mettendosi a sedere “Di tutto quello che avevi prima, ti manca la musica?” chiese poi divertito.
A Daryl mancavano parecchie cose della civiltà e della vita di prima, la musica non era precisamente una di quelle, o meglio non si era mai fermato a pensarci, anche se in quel momento non gli sarebbe dispiaciuto ascoltare un buon assolo di chitarra.
“E le mie scarpe di Gucci” rise divertita spegnendo la sigaretta.
Daryl scoppiò a ridere “Non ti ci vedo con un paio di Gucci” la prese in giro guardandola, conoscendola come era ora gli era difficile immaginare la donna che doveva essere stata.
“Eri uno di quegli avvocati in tacchi a spillo prima?” chiese allungandosi a prendere un’altra sigaretta dopo aver spento la sua.
“Sì” sorrise Alice “Ero...” scosse la testa “...Dio mi sembra siano passati secoli” continuò guardandolo “Ero una persona così diversa... Svenivo alla vista del sangue” continuò divertita “Avevo una visione un po’ diversa della vita rispetto... Ad adesso... Non so ma non mi sarei vista così...” ammise alzandosi e tornando verso il letto sedendosi su di lui e rubandogli la sigaretta.
“Così... Lo credo, temo che non appartenessimo decisamente allo stesso mondo io e te” rispose lui fissandola.
“Non ti avrei degnato neanche di uno sguardo” sorrise sincera e lui si mise a ridere.
“Intendevo proprio questo” disse lui appoggiandosi all’indietro.
“Tu hai l’aria di uno di quelli che avrei proprio evitato” azzardò poi facendolo scoppiare a ridere e lei fece lo stesso “Davo importanza a cose che ora non esistono più e forse non esisteranno mai più” ammise “Avevo una enorme collezione di borse, e una serie di presunte amiche con cui sfoggiarle... Avevo una vita che ritenevo bella e che adesso mi manca ma allo stesso tempo mi sembra... Vuota”.
Lui le accarezzo il braccio riprendendosi poi la sigaretta “Non essere troppo sentimentale, non sono il tipo” scherzò mentre Alice buttava gli occhi al cielo lasciandosi scivolare distesa a letto.
“Cosa ti manca di prima?” chiese
“La birra ghiacciata” rispose lui “E il mio gatto” continuò facendola ridere di gusto.
“Un gatto? Avevi un gatto? Ti facevo più un tipo da cane...” commentò lei iniziando a sentire i primi rumori provenire da fuori, Woodbury si stava svegliando, erano appena le sette e la ronda notturna stava finendo il turno lasciando posto a quella del mattino.
Erano tornati nel cuore della notte dalla fattoria, ed il viaggio di ritorno non era stato facile, gli erranti avevano quasi circondato il granaio ed ucciso due delle guardie che presidiavano l’orto.
“Posso restare o tuo fratello piomberà qui senza invito nel momento meno opportuno?” chiese sbadigliando, facendolo ridere ancora una volta.
“Dormi, Merle è rimasto alla fattoria, non tornerà prima di domani” disse Daryl chiudendo gli occhi.
“Non ti ci vedo proprio con un gatto” continuò Alice lasciando scappare nel buio una risata divertita.
“Dormi” rispose lui cercando di sembrare vagamente autoritario, senza riuscire a nascondere un sorriso




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