Apologia di una Stupidità Fuori dal Comune

di LaMicheCoria
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Disclaimer: I personaggi di Kuroko No Basuke non mi appartengono
Ma sono di proprietà di Tadatoshi Fujimaki ©

 

 

 

 

 

 

 

Alla Rota, perché oggi mi invecchia tanto tanto
Ma rimane sempre la miglior Rotina del mondo ~

 

 

 

 

 

.: Apologia di una Stupidità :.
.: Fuori dal Comune:.

 

La stupidità di Kise è nozione comune, un fatto assodato, sarebbe persino dimostrato scientificamente se qualcuno si fosse preso la briga di indagare su quella sua opinabile psiche da modello di copertina.
Fintanto che, però, nessuno scienziato smilzo e con gli occhialetti arriva a sezionare Kise, il compito di ricordare a Ryouta la sua immane stupidità è ricaduta sulle spalle di Kasamatsu –Il quale, bisogna dirlo, svolge la propria missione in maniera più che egregia.
Un calcio ben assestato, un coppino alla nuca, Guarda la palla e non il tuo stuolo di discepole cinguettanti!, una parola di qui ed una sgridata in piena regola di qua ed ecco che l’apologia dell’imbecillità è bella che fatta.
E poi, Kise è stupido perché non si lamenta mai.
Ride e scherza, gli fa l’occhiolino, complice, e si mette su quella faccia da schiaffi un’espressione tanto irriverente che cacciarlo a pedate fuori dalla palestra sarebbe il minimo, e forse anche poco.
Kise è stupido perché quando Kasamatsu lo insulta, intreccia le dita alle sue.
E’ un idiota, perché quando gli tira uno schiaffo tra capo e collo, Kise si volta, sorride e approfitta di quella stasi momentanea per scoccargli un bacio veloce all’angolo delle labbra.
E’ un imbecille di prima categoria, perché Kasamatsu può inveirgli contro, picchiarlo, cacciarlo via quando l’aria è troppo fredda e la notte troppo buia, quando i timori, i dubbi, le paure gli annodano la gola e non lo lasciano respirare, può ringhiare e riversargli addosso tutto il dolore del mondo ed il rancore dell’Universo, ma Kise non si sposta. Rimane. Non va via –E’ così mentecatto da non farsi passare nemmeno per l’anticamera del cervello l’idea di andare via.
Kise lo guarda, non dice mai nulla. Lo fissa e gli occhi gli sorridono. Lo tiene stretto a sé nel ritaglio d’ombra degli spogliatoi, gli fa appoggiare la testa sul proprio petto nel bianco delle lenzuola, gli sussurra parole e bisbiglia baci all’orecchio.
E il mondo fa meno paura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Sei uno stupido, Kise-
-Tanto stupido quanto innamorato di te,
senpai-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note Finali

La Lemon arriverà. Confida in questo ùù





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