Suspiria
Sguardi
che s’incrociano, mani che si cercano.
A chi appartiene il tuo cuore, Draco?
L’hai perso una sera d’autunno, quando le
stelle non illuminavano abbastanza
quel giardino.
Astoria era seduta sull’erba, intenta ad ascoltare
l’ululare del vento.
«Tua
sorella è preoccupata, dovresti rientrare.»
Lei
ti aveva guardato sorridente, lasciando che il suono della sua voce si
perdesse nell’aria.
«Sto
bene qui, Draco. Lo dice anche il vento, ma non credo che tu sappia
ascoltarlo.»
In
quel momento avresti solamente voluto prenderla per mano, e dirle che
tutto
sarebbe andato bene.
Ma soprattutto, avresti voluto saper ascoltare il vento.
•●•
Nessuno se n’era accorto. Nessuno avrebbe mai dovuto
accorgersene.
Le attenzioni che riservavi a Daphne dovevano rimanere un segreto.
Nessuno doveva notare gli sguardi che le lanciavi di nascosto, nei
sotterranei.
Nessuno doveva scoprire che i tuoi sogni erano popolati da quella
ragazza così
banale, eppure così bella.
E adesso che le mura di Hogwarts non proteggono più i tuoi
inganni, nessuno
deve sapere.
Nessuno deve sapere che il volto che popola i tuoi sogni, ora, non
è quello di
Daphne.
È quello
di Astoria.
•●•
Continui a pensare di svegliarti nel letto sbagliato, ogni mattina.
Ma Daphne è tua moglie, e nell’averla accanto
quando apri gli occhi non
dovrebbe esserci niente di male.
Eppure la riconosci, quella sensazione che ti annoda le viscere. Sa di
incertezze e sensi di colpa, di paura e trepidazione.
Vorresti odiarle, per non sentire più quella morsa gelata
attorno al cuore.
Ma non puoi cancellare le impronte lasciate nella tua anima da Astoria.
E da
Daphne.
Quando lo capisci, la consapevolezza dei tuoi torbidi pensieri
è spiazzante.
Non potresti fare a meno di vivere senza di loro. Le vuoi entrambe.
•●•
«Non
possiamo continuare così, Draco.»
Astoria
era seduta a terra, le ginocchia strette al petto e lo sguardo spento.
«Non
riesco neanche a guardarla più negli occhi, non so come tu
riesca ancora a
starle vicino.»
Piangeva
in silenzio, Astoria, il peso delle sue colpe sempre più
pesante sulle
sue spalle.
«Non
lasciarmi»
l’avevi implorata.
«Tu
non lasciare lei»
ti aveva risposto.
•●•
Infine, Astoria se n’era andata.
Silenziosa, come lo era sempre stata; imprevedibile, come solo lei
sapeva
essere.
Ha lasciato dietro di sé una scia di ricordi dolorosi, una
ferita nel cuore di
chi l’amava.
Daphne si chiede spesso il motivo di quel gesto.
«Perché
è andata via, Draco? Che bisogno c’era di sparire
così?»
Tu
non rispondi mai, ricacci indietro le urla che ti graffiano la gola e
volgi
lo sguardo altrove.
Quando arriva la notte lasci Daphne tra le lenzuola calde e raggiungi
quel
maledetto giardino.
«Dove
sei, Astoria?»
Ad
ascoltare i tuoi lamenti però, c’è solo
la luna.
Cat's
notes:
Ok. Picchiatemi, sono pronta al lancio di pomodori.
Questa storia sul triangolo Daphne/Draco/Astoria era inizialmente nata
per il contest di Bess, ma non ho potuto consegnarla in tempo. Ora l'ho
finita e mi sono decisa a postarla.
Non sono troppo convinta, in effetti, ma forse è
colpa di questa mezza influenza che mi ha attaccata se ho deciso
finalmente di pubblicare.
Insulti, critiche, consigli, I'm always here.
Love always,
Cat♥.
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