Il Re Fa Rullare i Tamburi Dr/Hr
Questa fanfic
è per Miyaki... perchè ad entrambe piace far del male ai
nostri personaggi. Poveri... ^^" Grazie della recensione a "Dove
Sei?"... sto leggendo "Alliance", e la trovo splendida... e una
recensione da te è un onore! ^///^
Grazie anche a tutti quelli che hanno recensito l'ultimo chap di "Dove Sei?"... mi fate sentire bene!
Vi lascio alla storia. La canzone è "Il Re Fa Rullare i Tamburi" di Fabrizio de Andrè.
Un bacio,
Metella.
Disclaimer:
I personaggi di questa storia non appartengono a me, ma a J.K. Rowling.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
*
La Favorita (Il Re fa Rullare i Tamburi)
Il Re fa rullare i tamburi
Il Re fa rullare i tamburi
Vuol sceglier fra le dame
Un nuovo e fresco amore
Ed è la prima che ha veduto
Che gli ha rapito il cuore
"Coraggio piccola. Tieni la testa alta. Sarai la più bella."
Camminare lentamente, il collo rigido e la testa alta per costrizione;
oltrepassare la soglia di quel castello dalle mura intrise di delitti,
mentre il mantello viene preso da un servo silenzioso e quasi
invisibile, come un'ombra intravista. La tua mano piccola e bianca sul
velluto nero della sua veste da cerimonia, mentre ti conduce sicuro
verso quella sala enorme, illuminata da candele nei lampadari di
cristallo.
Ricchezza ostentata, opulenza nauseante.
Lui desidera che
tutti vedano la sua potenza. È questo lo scopo della festa:
mostrare il Suo potere.
Potere infinito, dopo che Harry ha ceduto.
Ricordi orribili, nascosti accuratamente nei meandri della memoria,
premuti sul fondo del cuore per non doverli più vedere; e invece
rieccoli, riaffiorano rapidi e ti tagliano il respiro come lame affilate.
Harry che combatteva come un diavolo, coraggioso e impulsivo.
Harry che tende la bacchetta per Schiantare un Mangiamorte.
Harry che punta la bacchetta contro Voldemort, piangendo di rabbia per la morte di tanti suoi compagni.
Harry che rimane a guardare il lampo verde, che fissa la Morte negli occhi e non ha paura.
Harry che cade a terra.
Harry che non si muove più.
Stringi gli occhi e li riapri di colpo, e ancora e ancora, per
scacciare quelle immagini angoscianti. C'eri anche tu a quella
battaglia.
Piangevi e
gridavi quando fosti bloccata e legata con un incantesimo. Singhiozzavi
quando fosti gettata nelle segrete di Casa Riddle.
Eri immobile quando colui che ti aveva riscattata aprì la porta
della cella per guardare ciò che aveva preso per sè.
"Mezzosangue, andiamo. Ti ho riscattata. Sarai mia moglie."
Non avevi più pianto da quel giorno.
Dal giorno in cui Draco Lucius Malfoy, Purosangue, Mangiamorte al servizio di
Voldemort, aveva preso in matrimonio Hermione Jane Granger, Mezzosangue,
ex appartenente all'Ordine della Fenice.
Lui l'aveva fatto per proteggerti.
Te ne eri resa conto dopo. Dopo che eri stata sistemata in una stanza
dal pavimento di lucido marmo, con un letto coperto di velluto e vesti
eleganti a volontà, e cibo e bevande e ogni cosa desiderassi.
Mentre Ginny, Luna, Tonks, perfino Molly Weasley erano state
distribuite come 'premio' a Mangiamorte lascivi, che le avevano buttate
in celle umide o messe a servizio come schiave in case di ricchi
Purosangue.
Gli uomini erano stati imprigionati in Azkaban. O uccisi.
E invece tu eri salva. Il senso di colpa ti aveva tormentata per due notti; dopo, ogni cosa era diventata silenzio e obbedienza.
Lui ti tratta bene; ogni tuo desiderio è esaudito, sei coccolata e riverita da tutti e da lui per primo.
Forse si è innamorato di te.
È un po' che ci pensi. È strano, è quasi folle
pensarlo. Ma potrebbe essere. Il suo sguardo, i suoi modi, il suo tono
quando ti parla te lo suggeriscono.
Il Principe di Serpeverde innamorato della Regina di Grifondoro.
Ma la Regina è stata deposta, la sua corona bruciata, e il suo trono è annerito dal fuoco.
Ora Draco si volta verso di te e ti sorride, e quegli occhi di cenere sembrano stranamente dolci.
"Dobbiamo rendere omaggio a Voldemort. Vieni."
Ti lasci portare davanti allo scranno rivestito di velluto nero che
troneggia in fondo alla sala. Lui vi è assiso sopra, maestoso nella sua vittoria.
Re di una
Corte di burattini.
Draco si inchina ossequioso, e tu lo imiti. Ma quando ti rialzi dalla riverenza Lui ti sta guardando, e nei suoi occhi c'è qualcosa che non avresti mai voluto vedere.
Draco ti prende di nuovo il braccio e fate per allontanarvi, ma quella
voce gelida taglia l'aria tra di voi e sembra immobilizzare ogni cosa.
"Draco? Una parola."
"Marchese la conosci tu
Marchese la conosci tu
Chi è quella graziosa?"
Ed il Marchese disse al Re
"Maestà è la mia sposa"
"Mio Signore".
"Draco, quella donna..." Occhi scarlatti, serpentini, fissi sulla
figura sottile di Hermione che si allontana discreta. Sguardo di predatore che ha puntato la sua
preda.
"Sì, mio Signore?"
"Chi è? La tua nuova concubina? Mi pare d'averla già vista..."
"Lei è... mia moglie, mio Signore. E l'avete già vista
all'Ultima Battaglia. È..." esitare, fermarsi, cercare un modo
elegante di dire qualcosa di scomodo "era nell'Esercito della Fenice."
"Potter, eh? Mmm... ah, ci sono. Ma certo. L'amichetta Mezzosangue di Potter."
Pausa, freddo silenzio che fa paura. Tentare di capire cosa sta
succedendo dietro quella fronte bianchissima, quali pensieri riempiono
gli occhi del Signore Oscuro.
"Sì, lei è... era..."
"È molto bella. Davvero molto. Mezzosangue... beh, si può sorvolare. Tutti abbiamo un difetto."
"Voi no, mio Signore." Servilismo, strisciare per non essere uccisi.
"Ah, Draco, mi lusinghi. Tutti abbiamo una debolezza." Pausa, un'altro
sguardo ferino verso Hermione che si guarda intorno come se si sentisse
minacciata.
"Io ho trovato la mia proprio adesso. Draco, la voglio.
La voglio per me."
"Tu sei più felice di me
tu sei più felice di me
D'aver dama sì bella
Signora sì compita
Se tu vorrai cederla a me
Sarà la favorita"
Incertezza, per un istante. Comprensione, e immediata rabbia. Desiderio di proteggerla - proteggere la Mezzosangue? Perchè? - tentativo di cercare una scusa, un motivo per non obbedire.
Lei è mia. Mia mia mia. Non l'avrà. Non può averla.
"Mio Signore... sono sempre il vostro umile servo, ma... lei è mia moglie, e sarebbe... complicato..."
"Stai dicendo che non vuoi obbedirmi?" Gelida la voce, gelidi gli
occhi. Serpente strisciante che alza la testa per colpire, e Draco vede
già i denti stillanti veleno.
"No, mio Signore. Non oserei mai. Siete il mio padrone, e io vivo per
obbedirvi." Servile, vigliacco. Vendere lei per salvare te stesso.
"Signore, se non foste il Re
Signore, se non foste il Re
V'intimerei prudenza
Ma siete il Sire, siete il Re
Vi devo l'obbedienza"
"Bene. Sei fedele. Avrai una
ricompensa... vediamo. Potrei darti il comando delle mie Truppe Scelte.
È un incarico di grande importanza."
Comandante delle Truppe Scelte. Massimo grado raggiungibile
nell'Esercito di Voldemort, sogno di ogni Mangiamorte. Ma il prezzo per
averlo è troppo alto.
O no?
"Ne sarei onorato, mio Signore."
"Marchese, vedrai, passerà
Marchese, vedrai, passerà
D'amor la sofferenza
Io ti farò nelle mie armate
Maresciallo di Francia"
"Benissimo. Questa sera madamigella Hermione resterà qui. Va' ad
avvertirla. Manderò qualcuno a Malfoy Manor per raccogliere i
suoi effetti personali. Ah, falle sapere che salirà immediatamente al rango di favorita. È tutto, Draco."
Sofferenza, respiro faticoso. Mascherare il dolore, riservare le lacrime
per la notte, la prima notte da solo. La prima notte senza di lei.
"Sì, mio Signore."
Addio per sempre mia gioia
Addio per sempre mia bella
Addio dolce amore
Devi lasciarmi per il Re
Ed io ti lascio il cuore"
Il compito più ingrato non è quello di subire la cattiva notizia, ma di comunicarla.
Corri incontro a Draco, ansiosa. Quando il Signore Voldemort chiama, le
notizie sono sempre grandi. Belle o brutte, non è sempre
distinguibile.
"Cosa c'è? Che cosa ha detto?"
Sembra stanco. Ti guarda in viso e ha uno sguardo che ti spaventa: vuoto, spento. Che cosa succede?
"Mi farà Comandante delle Truppe Scelte." Troppa poca gioia per un annuncio così positivo.
"Beh... è una bella notizia, no? Perchè quella faccia?"
"Vuole te."
Stupore, incredulità. L'illusione di aver capito male. Ma dura un attimo.
"Che... che cosa..."
"Vuole te. Come concubina. Subito. Stasera non tornerai con me...
starai qui. Ha detto..." la sua voce si spegne in un sussurro. "Che
sarai la favorita".
Non ti eri mai accorta che respirare fosse così difficile.
L'aria non vuol saperne di entrare nei polmoni, il petto duole come se
ti avessero picchiata.
"La... la favorita... cosa..."
Ti volti e Lui ti sta guardando. Senti i suoi occhi sulla schiena - maledizione, dovevo mettere un abito meno scollato dietro - e ti sembra di sentire le sue dita gelide, serpentine, strisciare sulla tua pelle tiepida.
Il respiro ti si blocca, e con la mente ritorni ai giorni di prigionia, la paura di essere usata come trastullo
dai Mangiamorte di guardia. Il disgusto quando entravano nella cella
per portare il poco cibo che ti spettava e ti guardavano apertamente le
gambe, il petto lasciato scoperto dalla veste strappata, i capelli
sciolti e arruffati. Sogghignando, sperando che l'Oscuro decidesse di
lasciarti a loro.
Quella paura mai dimenticata riaffiora potente e ti chiude la gola.
"No, no! Non voglio, Draco, ti prego... Mi sono sempre comportata bene... non puoi farmi questo..."
Lui non ti guarda negli occhi, ed è lì che capisci di aver perduto.
"No... ti prego..."
"Non posso farci niente. Ha deciso. Manderà qualcuno a prendere
le tue cose, le avrai entro domani. Ora devo... andare..."
"Draco, ti supplico... non lasciarmi qui... Draco... Draco!"
Sta camminando verso la porta, verso l'uscita. Chiami il suo nome prima
piano, poi più forte. Lui ti sente, lo capisci da come
irrigidisce le spalle.
Ma non si volta.
E poi esce dalla sala, e il rumore del portone che si chiude rimbomba nelle tue orecchie come un tuono.
Sei sola.
Un respiro freddo sulla spalla, una mano gelida sul fianco.
"Hermione..."
Lacrime che si congelano nei tuoi occhi, lacrime che non lascerai scendere. Che non potrai più lasciar scendere.
La favorita di Voldemort non piange.
"Mi sto ritirando. La festa finisce qui... almeno, per loro."
Un senso di disgusto ti sommerge, e ti sembra di annegare. La favorita. La favorita.
"Vogliamo andare?"
Non puoi rifiutarti. Non puoi fare niente. Ora sei sua.
Ti volti, senza guardarlo in faccia. Tieni gli occhi bassi, fissi
sull'orlo della sua veste di broccato nero, e lasci docilmente che lui
ti prenda sottobraccio. Dove lui ti tocca la tua pelle formicola, quasi
punge. Ribrezzo nascosto dagli occhi, rivelato dal corpo. Ma non ti
puoi sottrarre.
Attraversi la sala a testa bassa, ma ti accorgi lo stesso dei bisbigli
affrettati che ti circondano. Sai che cosa dicono senza bisogno di
udirli.
"Ma chi è quella?" "Dev'essere
la nuova concubina del Signore Oscuro..." "Una Mezzosangue... che
caduta di stile.." "Però è bella." "Bellissima... guarda
che gambe..." "E quel visino d'angelo..." "Sembra venuta dal Paradiso..." "Già, dritta nelle braccia del Demonio!"
Tremi e non sai come riesci a continuare a camminare. La sensazione di
essere fissata si acuisce e d'istinto alzi gli occhi. Davanti a te,
sullo scalone, una donna. Alta, statuaria, lunghi capelli nerissimi e
occhi folli.
Bellatrix Neryssa Lestrange, attuale favorita di Voldemort, ti fissa dall'alto
della scalinata, regale nell'abito di velluto rosso sangue. I suoi occhi
sono laghi di ghiaccio e ti trafiggono come frecce avvelenate.
Abbassi di nuovo lo sguardo, mentre le parole "la nuova favorita di Lord Voldemort" attraversano la sala come uccellini sfuggiti al cacciatore, e raggiungono veloci le orecchie di Bellatrix.
Non la guardi, impaurita, ma mentre le passi accanto senti che respira
pesantemente, e ti pare di cogliere un sibilo leggerissimo quando il
tuo abito blu sfiora quello di lei.
"Madamigella Granger?"
La voce di Bellatrix è vellutata, quasi dolce, per chi non
conosce le donne. Ma tu sei una donna, e cogli il veleno nascosto dal
miele.
Ti volti lentamente, mentre Voldemort vi guarda entrambe. Quasi compiaciuto.
"Madama Lestrange?"
"Volevo farle i miei... ah... complimenti. E" aggiunge, a voce più bassa "i miei auguri per... stanotte."
Ti fissa gelida, per niente toccata dal tuo sussulto spaventato. Poi si volta e da un vaso di cristallo dietro di lei
prende una rosa bianca, grande quanto il tuo pugno, perfettamente
fiorita. Bellissima.
La guarda per un attimo, e le labbra sottili si piegano in un sorriso che sa di veleno.
Alza lo sguardo, e il freddo dei suoi occhi ti avvolge. Con un gesto elegante, ti porge la rosa. Sorride ancora.
O è un ghigno?
"Congratulazioni... Hermione".
La Regina ha raccolto dei fiori
La Regina ha raccolto dei fiori
Celando la sua offesa
Ed il profumo di quei fiori
Ha ucciso la Marchesa.
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