Perchè si può davvero inciampare nell' Amore..

di IsabeauPhantomhive
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Perchè si può davvero inciampare nell' Amore..



Marta si nascose velocemente dietro la porta in legno massiccio che apriva la scuola “Alexandra” ai visitatori. Da quell’anno la scuola sarebbe diventata mista e non più solo femminile. Per Marta, cresciuta sempre tra quelle mura prettamente femminili, la presenza di ragazzi nell’androne o nei corridoi, era praticamente “la fine del mondo”. In classe poteva anche far finta di nulla, ma non era proprio capace ad interagire con i ragazzi. Tutte le sue compagne erano più o meno contente di questa grande novità, ma lei no, era davvero spaventata. Cercando di pensare al buon pasto che l’attendeva in mensa, molto lentamente e tenendo lo sguardo esclusivamente piantato a terra, Marta si diresse all’edificio adiacente, prendendo una scorciatoia attraverso il grande giardino ben conosciuto.

Sentendosi al sicuro tra quegli alberi e quei piccoli sentieri, Marta decise di sollevare lo sguardo al cielo e di rilassarsi. Ad un certo punto però inciampò e cadde su qualcosa che non era il terreno. Alzandosi si accorse che quella “cosa” sotto di lei aveva emesso un mugolio e che adesso la guardava con due ridenti occhi azzurro-verdi. L’unica cosa che l’imbarazzo consentì a Marta di dire, fu una semplice parola per scusarsi. Il ragazzo sorrise davanti al suo viso imporporato e fece cenno alla ragazza di sedersi vicino a lui, però Marta corse via dopo un “no” appena bisbigliato.
Dopo il pranzo, Marta si diresse verso l’aula 15. Solitamente inutilizzata, per il primo incontro del club scolastico di cui faceva parte: “Un libro, un amico”. Non appena fu entrata, Marta notò una figura nuova e familiare seduta un po’ in disparte, ma non ebbe tempo per indagare perché la leader del club prese immediatamente la parola.
<< Intanto buon inizio anno, vorrei dare il benvenuto ai due nuovi membri e dire a tutti voi che oggi ci siamo riuniti qui perché il dirigente non ci ha concesso di andare direttamente nella piccola classe adibita a biblioteca, dicendo che ancora non sono stati portati i nuovi libri per ampliarla.>>
Una delle due facce nuove era familiare a Marta, che per tutta la durata dell’incontro cercò di ricordare quella figura, ma fu solo alla fine dell’incontro che la sua memoria cedette: il ragazzo del giardino. Appena arrivata al ricordo, Marta focalizzò la propria attenzione esclusivamente sulla leader, avendo però la paura che il ragazzo attaccasse bottone con lei, con la scusa della caduta nel giardino.

Finito l’incontro Marta non riuscì ad alzarsi dalla sedia, nonostante volesse praticamente fuggire via, però fortunatamente il ragazzo uscì lanciandole solamente un’occhiata annoiata. Dopo aver aspettato una decina di minuti, Marta decise di tornare alla sua stanza nel vecchio dormitorio per studiare. Per tutto il percorso la ragazza fece attenzione a non incappare direttamente nei ragazzi, ma arrivata alla porta della sua camera ebbe una bruttissima sorpresa. La porta accanto a quella della sua camera era aperta e da dentro veniva della musica senza parole. Il fatto che ci fosse qualcun altro nel vecchio dormitorio rimasto aperto solo per lei, la fece sentire derubata di qualcosa, come se un estraneo avesse preso possesso della sua casa. Passando davanti la porta aperta,non poté fare a meno di sbirciare e vide una ragazza che, canticchiando, sistemava dei fogli colorati sulla scrivania. Marta sospirò di sollievo, almeno l’ “intruso” non era un ragazzo. Aprì la porta della sua stanza, entrò e nel chiudere vide che dentro la stanza di fronte vi era il ragazzo biondo disteso sul letto, incurante della porta aperta che dava sul corridoio. Il mondo crollò sulla testa di Marta, che chiuse la porta della propria camera con la voglia di piangere ed urlare. Andò a dormire senza sapere come avrebbe reagito l’indomani.





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