Mentre tutto questo accadeva, Ron era diventato più rosso di un
pomodoro maturo: Harry, per timore che potesse esibirsi in una scenata, l’aveva
trascinato di peso fuori dalla Sala Grande, portandolo nel loro dormitorio.
- E’ uno scherzo?!? -
- Non credo proprio Ron.. -
- Ma.. ma.. lei non può.. lui.. lui è Malfoy!!! Lui non si
innamora delle ragazze, se le scopa e basta!! -
Hary scosse la testa: sarebbe stato molto difficile far
ragionare l’amico.
- Lo so che sembra impossibile Ron, ma Malfoy si è innamorato
di lei, e lei.. lei di lui. -
- E tu come lo sai?!? -
Harry non aveva potuto fare altro che raccontargli tutto.
- Quindi non dovevi andare dalla McGranitt, due giorni fa! Era
una scusa per parlare con Hermione da solo!! -
Harry annuì: - Non poteva dirti niente Ron, aveva paura di ua
tua reazione.. -
- Come ha potuto farmi questo?!? -
Il moro fissò per qualche istante l’amico: ci teneva alla sua
amicizia, ma doveva dirglielo.
- Dopo tutto quello che ho fatto per lei.. -
- Ron, stai zitto. -
- Cosa?! -
- Mi hai sentito. Non hai nessun diritto di parlare. Vogliamo
ricordare cosa le hai fatto tu?! L’hai mollata dopo una settimana, Ron!!
Una settimana! E quando lei ricomincia a vivere senza di te, tu ritorni da lei e
le dici che ti dispiace, che vuoi stare con lei e stronzate varie, e pretendi
anche che lei ti segua scodinzolando come un cagnolino?! -
- Quindi tu sei contento che lei stia con Malfoy?!? -
- No Ron, ma sono felice di non vederla più disperarsi per te!!
E se le volessi veramente bene come dici, proveresti ad essere felice per lei.
-
Ron aveva guardato l’amico, poi si era accasciato sul suo
letto.
- Hermione.. e Malfoy.. -
- Riesce difficile anche a me da credere.. ma lei è felice..
l’hai vista stasera.. hai visto come si guardavano.. Ron, hai visto cos’ha fatto
per lei? Non credo che sia solo un gioco per lui, per quanto mi costi
ammetterlo.. -
Ron era rimasto in silenzio per diversi minuti, lo sguardo
fisso a terra, la mente persa in chissà quali pensieri.
- ... pensi che possa essere davvero felice con.. lui? -
- Non so dirti se lui è il suo Principe Azzurro o cose del
genere.. ma so che ora la rende felice.. -
- .. e questo basta. - concluse Ron con un lieve sorriso.
Harry sorrise di rimando, sollevato: Ron aveva capito, per
fortuna.
Mentre aveva luogo la conversazione tra Harry e Ron, nella Sala
Grande, studenti e professori assistavano increduli ad una delle scene più
romantiche che si potessero immaginare: la cantante babbana continuava ad
incantare con la sua melodia, mentre Draco aveva preso Hermione tra le braccia,
e la faceva ballare per tutta la Sala.
- Draco, io.. non ho parole.. -
Malfoy ghignò: - Incredibile, sono riuscito a zittire la più
famosa Miss-So-Tutto-Io di Hogwarts - commentò il biondo, e Hermione rise.
- Come ci sei riuscito? Come hai fatto a portare qui Celine
Dion? E poi, che ne sapevi che mi piace da impazzire? -
- Quante domande Mezzosangue.. ma non avevi detto di essere
senza parole? -
Hermione aveva scosso la testa, divertita.
- Dimmelo Draco.. -
- Ti basti sapere che c’è lo zampino di una testa rossa.. -
Hermione si volse di scatto verso Ginny, che la salutò con la
mano, seduta accanto a Zabini.
- Ma come.. -
- Basta Granger, tu parli decisamente troppo per i miei gusti.
-
E l’aveva zittita con un bacio. L’aveva baciata di fronte
all’intera Sala Grande, di fronte ad una Pansy Parkinson in lacrime, di fronte
ad una Ginny raggiante, di fronte ad un Ministro della Magia furibondo. Ma non
gli importava.
L’avrebbe baciata di fronte al mondo intero. Perchè, si sa, le
persone fanno sempre cose pazze.. quando sono innamorate.
Quel ballo, Silente ne era certo, sarebbe rimasto negli annali
di Storia di Hogwarts per molto, molto tempo.
Il Ministro aveva tentato inutilmente di scoprire chi aveva
introdotto una babbana nella scuola, perchè chiaramente da sola non poteva
esserci arrivata, ma niente. Nessuno sapeva nulla. E d’altronde, non si poteva
certo punire l’intera scolaresca.. alla cantante era stata Obliviata la mente, e
la donna era stata riportata nel suo mondo.
Il Ballo era rimasto l’argomento di discussione preferito per
circa una settimana, ma poi era stato rimpiazzato da uno ancora più importante,
almeno per gli studenti: la partita di Quidditch Grifondoro/Serpeverde.
La mattina della partita, la tensione poteva tagliarsi con un
coltello, talmente era presente.
- Andrà tutto bene - disse Hermione, incoraggiando Harry e
Ron.
Spostò poi lo sguardo su Draco, e gli sorrise: il suo ragazzo
era pallido e teso, ma le sorrise comunque. Sapeva che non avrebbe fatto il
tifo per lui, era giusto che tifasse per la sua squadra.. ma sapeva anche che il
suo cuore era con lui.
- Muoviamoci - disse Harry alla sua squadra, alzandosi.
- Buona fortuna ragazzi. - disse Hermione, baciando sulla
guancia sia Harry che Ron.
I due ragazzi le sorrisero, e si avviarono fuori dal
castello.
Hermione era felice della piega che avevano preso le cose:
subito dopo il ballo, aveva cercato Ron, e i due avevano parlato, parlato sul
serio.
Erano rimasti tutta la notte a parlare, a chiarirsi, a
spiegarsi. E, alla fine, tutto si era aggiustato tra loro, e l’amicizia era
stata ristabilita. Ora Ron stava con Lavanda, e sembrava davvero felice.
E lei? Anche lei era felice con Draco. Certo, c’era voluto un
pò perchè gli altri Grifondoro lo accettassero: ma, con Harry, Ron e Ginny dalla
sua parte, anche gli altri si erano convinti.
Più difficile era stato convincere le Serpi: ma Hermione
sospettava che Zabini avesse aiutato l’amico, utilizzando metodi tanto
convincenti quanto intimidatori; fatto stava, che nessun Serpeverde l’aveva più
insultata, anche se Pansy Parkinson le lanciava occhiare assassine ogni volta
che poteva.
E si arrivava così alla partita di Quidditch, l’ultimo
avvenimento prima delle vacanza di Natale.
Tutta la scuola si avviò al campo da Quidditch, ansiosa di
veder cominciare la partita.
Quando il fischio di Madama Bumb diede il via alla partita,
Hermione chiuse gli occhi: tifava per Harry e Ron, ovviamente, facevano parte
della sua squadra.. eppure una parte del suo cuore non poteva non tifare per il
ragazzo che amava.
- Partita equilibrata, 70 a 70, e ancora nessun avvistamento
del Boccino! - esclamò Luna Lovegood dalla sua postazione accanto alla
McGranitt.
I giocatori sfrecciavano velocissimi per il campo, mentre Harry
e Draco volavano più lentamente, nella speranza di avvistare un luccichìo
dorato.
- Il Cacciatore di Serpeverde si avvicina alla porta, Ron
Weasley si prepara a tuffarsi, e... parata! -
- No, cazzo! - sibilò Malfoy, mentre Harry alzava il pollice al
suo migliore amico.
Malfoy scosse la testa, poi alzò lo sguardo su di lei.
E sorrise. Era incredibile come, guardandola, gli venisse
spontaneo sorridere. Praticamente, non si riconosceva neanche più: dov’era
finito il Malfoy orgoglioso, bastardo, arrogante di sempre?
Era sparito, spazzato via dal sorriso di una Grifondoro e per
di più Mezzosangue. Ma a lui, senza sapere il perchè, andava bene così.
La vide lì, infreddolita e attenta, e la sua mente vagò fino ad
una conversazione tra il Trio, durante il terzo anno, che lui aveva origliato:
Potter e Weasley tentavano di convincere Hermione a salire sulla scopa, ma lei
si rifiutava.
- Ma perchè Herm?? E’ bellissimo volare! -
- Non lo metto in dubbio, Ronald, ma a quanto pare io non sono
portata per il volo. -
- Ma Hermione, non vuoi provarci ancora? -
- Sono due settimane che ci provo Harry: mi sembra inutile dire che
non sono in grado di volare. -
Draco sorrise, mentre un’idea prendeva forma nella sua mente:
se l’avesse fatto, i suoi compagni l’avrebbero come minimo ucciso.. ma, in quel
momento, non gliene importava nulla.
- Potter! -
Harry si volse verso Malfoy.
- Mi sa che per stavolta ti lascerò vincere la partita; ma
tranquillo, dopo Natale ti farò mangiare la polvere! -
Draco virò la scopa e sfrecciò verso la tribuna dei Grifondoro,
fermandosi proprio di fronte a Hermione.
- Vuoi volare? - le chiese, tendendole la mano.
La riccia lo guardò, incredula: - Ma.. la partita.. -
- Non mi interessa un accidente della partita. Voglio solo
farti vedere quant’è bello volare. -
- Malfoy, che fai?! - urlò il Portiere di Serpeverde, ma Draco
lo ignorò.
Fissò negli occhi Hermione che, tremante, prese la sua mano e
salì sulla scopa.
- Stringiti. -
Diede le spalle al campo di Quidditch e, mentre i suoi compagni
tentavano invano di farlo tornare, lui e Hermione sfrecciarono via.
- Allora, com’è? -
- E’ meraviglioso!! - urlò Hermione, il cuore che le scoppiava
dalla felicità.
- Sai, pensavo.. i miei per Natale non ci sono, e sono da solo
a Malfoy Manor.. ti va di venire da me? In fondo, Granger, devo ancora
insegnarti come ci si scioglie.. -
E mentre Hermione gli sorrideva radiosa, dallo stadio di Quidditch si
levarono urla di trionfo, segno che Grifondoro aveva vinto la partita.
Avevo deciso di postare domani sera, ma alla fine non ho resistito,
perciò.. ecco qui l'ultimo, conclusivo capitolo di questa fiction che, devo
dire, ho adorato scrivere. Quando l'ho iniziata, non avevo ancora idea di come
farla finire. ma dopo essermi sognata questo capitolo, ho deciso che non avrei
potuto terminarla in maniera diversa.
Un grazie immenso a coloro che hanno letto, commentato e aggiunto ai
preferiti, spreando di avervi fatto entrare almeno un pò nella
storia.
Spero di non perdere le vostre recensioni, e di trovarvi anche nelle
mie altre fafiction!
Un bacione enorme a tutti
Chiara
P.S. (Anche se leggete questa storia a distanza di tempo, e volete
commentare, non esitate a farlo!! Io controllo sempre le recensioni alle mie
storie, anche quelle
vecchie!!)
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