Always together... somehow
Dedico la raccolta a tutti SharrYamu FanZ.
Perchè siete belli belli belli perchè
oggi (8 aprile) è il SharrYamu Day,
quindi bisogna festeggiare.
Era dicembre e faceva
freddo.
Sharrkan, davanti la
fermata dell'autobus, aspettava.
Avrebbe usato il suo
miglior repertorio di insulti, quella volta. Perché
aspettarla per un'ora poteva ancora sopportarlo, ma al freddo, proprio
no.
Sbuffò
sonoramente per poi fare un salto sul posto. Due mani freddissime, da
dietro, gli avevano preso il viso.
Si girò di
scatto, con espressione visibilmente arrabbiata, perché
sapeva già a chi appartenevano quelle mani.
“Ya~mu~ra~i~ha~”
La ragazza, con un
ghigno, lo stava guardando, ma era sull'attenti, pronta a fuggire a
eventuali ripercussioni.
Invece di pizzicotti si ritrovò ad essere stritolata da un forte abbraccio del
ragazzo.
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Lo stava guardando male. Molto,
molto male.
Sharrkan non aveva
capito, inizialmente. Poi, quando sentì qualcosa muoversi
sotto il piede, guardò il basso e vide una coda.
Spostò il piede, liberandola, come se fosse la cosa
più normale e ovvia del mondo.
Lei, per tutta
risposta, si tuffò in acqua appena ne ebbe l'occasione.
Sharrkan
guardò un attimo il punto in cui lei si trovava fino ad un
attimo prima.
Lo stupore e
l'incredulità si dipinsero nel volto del ragazzo.
“Era una
sirena?!” lo urlò, quasi.
Dietro uno scoglio, la
ragazza pensò a quanto potessero essere stupidi certi umani.
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C'era una cosa che
Sharrkan non capiva.
Aveva notato come
Yamuraiha, spesso e volentieri fosse particolarmente irritabile e meno
incline agli scherzi, rispetto al solito.
Anzi. Spesso lo
guardava male e lo insultava anche quando non aveva fatto assolutamente
nulla. E anche quando gli chiedeva “Ehi, ma che ti ho fatto
adesso?!” lei rispondeva con tono secco e atono
“Esisti!”
La cosa lo mandava
sempre in bestia e quando tentava di controbattere con insulti o
tentava solo di tirarle una guancia, si bloccava sempre. Lo sguardo
gelido della ragazza lo bloccava sempre.
“Tsk, le
donne! E chi le capisce?”
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Si svegliò
che il sole era sorto da ormai diverse ore.
Si guardò
intorno e poté notare, con non poco stupore, di essere
letteralmente incollata a Sharrkan e di aver dormito con la testa
poggiata sul suo petto.
Si alzò
lentamente, per non svegliarlo, cercando di ricordare quanto accaduto
la sera prima, ma quando si accorse di essere completamente nuda,
arrossì violentemente e cercò in tutti i modi di
non pensarci.
Cercò
di scivolare via dal letto ma un paio di braccia, da dietro,
la trascinarono di nuovo giù.
“Dove pensi
di andare?” disse lui, con un sorriso sornione.
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Il fatto che fossero
sdraiati sul letto, nudi con un solo lenzuolo addosso, era di per se un
fatto del tutto eccezionale.
I vestiti erano finiti
tutti per terra, buttati via nella foga della sera prima.
Sharrkan la stava
coccolando, sorridendo al ricordo della sera prima, poi però
la lasciò e scese dal letto, seguito dallo sguardo curioso
di Yamuraiha.
Si chinò
dove avevano lasciato i loro vestiti e prese in mano le due conchiglie
rosa della maga.
Le osservò
un attimo, poi fece finta di mettersele, come le usava lei.
“Bè,
devo dire che mi stanno molto bene!”
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Stavano litigando, di
nuovo. Accadeva così spesso e da così tanto
tempo, che nessuno ci badava più.
Anche quella volta
avevano finito con il ritrovarsi a tirarsi capelli e guance,
continuando a insultarsi. Cose che succedevano sempre, in fondo.
Ma le cose andarono
diversamente dal solito e, dopo che Sharrkan aveva perso
l'equilibrio, si era trascinato dietro la maga, rotolando per terra,
per ritrovarsi poi una sopra l'altro.
Si guardarono un attimo
negli occhi e la maga non riuscì a non arrossire.
“Vuoi
lasciarmi i polsi?” Disse poi, stizzita.
Per tutta
risposta, la tirò a se e la baciò.
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Stavano passeggiando
per il parco. Capitava spesso, in quel periodo, ma Sharrkan sembrava
non essersene accorto.
Stavano in silenzio,
percorrendo quella strada alberata, quando Yamuraiha aveva iniziato a
parlare. Parlava dell'ennesimo ragazzo di cui si era innamorata.
Più la
ragazza lo descriveva, più lui si innervosiva.
Nel vederlo
così nervoso, la ragazza non poté fare a meno di
ridere, facendolo arrabbiare ancora di più.
Era una scena che si
era già ripetuta, ma lei sapeva che questa volta era
tutto diverso.
“Cos'è,
hai paura che vada via?” Disse, innocentemente.
Lui si
bloccò. Era il peggior scenario che potesse immaginarsi.
Postille.
Ok, avevo scritto queste drabble in tempi remoti, ma non avevo trovato
un'occasione per pubblicarle.
Oggi l'ho trovata. SharrYamu
Day.
Non odiatemi eh, ma questi due ormai mi ossessionano. E non potevo non
pubblicare qualcosa per il loro giorno! <3
Quindi niente... spero vi piacciano! >____<
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