Ringrazio
Lisley91 per la recensione
e
tutti coloro che continuano
a
leggere la mia storia e aggiungerla
tra
i preferiti, ricordati e seguiti.
Per
chiunque vuole mi potete contattare
tramite
FB. Mi trovate su Niniel82.
Ci
sono solo io ^__^ .
Alla
prossima e buona lettura.
Il
riscatto di Severus.
Severus
guardò i ragazzi nella Sala Comune dei Serpeverde.
Quando
era arrivato ad Hogwarts si era immaginato che tutto sarebbe stato
differente. Avrebbe avuto vicino Lily. Finalmente senza quella
sciocca di Petunia a definirli mostri e a guastare l'umore di Lily.
Ma
poi era accaduto l'impensabile. Lily era divenuta una Grifondoro.
Il
suo cuore quando quel dannato Cappello Parlante aveva gridato il
destino di Lily si era spezzato.
Divisi.
Di nuovo. E dopo quello che aveva detto la sera prima, gli riempiva
il cuore di graffi.
Se
hai ascoltato le mie parole come penso e se ti mostrerai la persona
intelligente che sei, forse cambierai vita nonostante tu sia un
Serpeverde... Ma sappi che se non lo farai... La nostra amicizia
potrebbe finire perché non posso accettare che il mio migliore
amico consideri me e quelli come me persone con il sangue sporco...
Sospirò.
Si trovava ad un bivio dopo solo un mese dal suo ingresso a scuola:
scegliere la gloria con i Serpeverde e perdere Lily; lasciare da
parte tutte le sue nuove amicizie, rimanere il povero Severus Piton
di Spinner's End dai vestiti sformati e perdere quel poco che aveva
creato con tanta fatica in quei mesi.
Sbuffò
prendendo dal fondo del suo baule un calzino bitorzoluto e sentì
le sue budella contorcersi.
Quell'inutile
calzino era la prova che tutto il suo mondo era cambiato come lui
voleva da quando aveva varcato le porte di Hogwarts. Come poteva Lily
non capire quanto per lui fosse importante essere lì, in quel
momento?
“Per
le mutande di Merlino!” gridò lanciando il paio di
calzini arrotolati dentro il baule, che chiuse con un colpo secco che
fece trasalire i ragazzini che dividevano il dormitorio con lui.
Fu
quando li vide allontanarsi spaventati che si rese conto di quanto
avesse esagerato e con un sospiro si abbandonò nel letto e
cominciò a ridere. E mentre rideva qualche lacrima solitaria
bagnò il giovane viso di Severus e scese veloce lungo il suo
naso adunco.
Lily
si rigirò nel suo letto. Normalmente era sempre la prima a
svegliarsi, ma quella mattina sentiva uno strano torpore pervaderla.
Diane,
già con la divisa addosso, si avvicinò al suo letto e
muovendola appena le domandò:
“Lily?
Stai male? È successo qualche cosa?”
Lily
scosse la testa e rispose con un leggero mormorio:
“Dì
alla McGranitt che non sto bene e che passerò in infermeria
appena mi alzo, per favore!”
Diane
non disse nulla. Rimase qualche secondo vicina all'amica aspettando
che le dicesse il motivo per cui non voleva partecipare alla lezione
di Trasfigurazione, ma attese invano e con un sospiro si allontanò,
chiudendo la porta del dormitorio femminile alle sue spalle.
Lily
si accucciò meglio sotto le coperto e sospirò a sua
volta e calde lacrime rigarono il viso e facendo sembrare i
bellissimi occhi verdi due smeraldi dentro una pozza d'acqua limpida.
E
cacciando la testa sotto le coperte, stringendo forte il cuscino,
esasperata Lily gridò:
“Severus
ti odio!”
Al
tavolo di Grifondoro, nella Sala Grande, Diane stava rileggendo i
suoi appunti di Pozioni.
Stava
cercando di mandare a memoria tutti gli ingredienti della Bevanda
Balbettante, quando Remus si mise a sedere vicino a lei.
Stava
rileggendo per la terza volta la stessa riga quando sentì
Emmeline Vance bisbigliare non abbastanza a bassa voce a Mary
McDonald:
“Hai
visto? Remus Lupin è di nuovo assente!”
“E
allora? Che cosa vuoi che me ne importi? Per quello che so è
diventato amico di quei due prepotenti di Black e di Potter!”
rispose la McDonald stizzita.
“Lo
so anche io. Ma non è questo che ti voglio dire. Ho notato che
Remus ogni mese sparisce per qualche giorno. Da quando è
iniziato l'anno è già mancato alle lezioni per lungo
tempo. E quando torna sembra sempre stanco e affaticato!”
rimbeccò la Vance.
Diane,
facendo finta di nulla, si spostò un po', cercando di
ascoltare al meglio quello che le due pettegole stavano dicendo nei
confronti di Remus. In effetti, se doveva essere onesta anche lei si
era resa conta che Remus era mancato spesso da scuola e che ogni
volta che tornava sembrava sempre più sciupato e sempre più
smunto. Sapere che non era l'unica la faceva sentire un po' meno
pazza.
“E
cosa pensi che gli possa essere successo?” chiese la McDonald
che sembrava un po' più curiosa.
“Io
ho un idea... Ci ho pensato molto da quando me ne sono resa conto e
penso che Remus abbia una malattia grave che lo costringe ad andare
al San Mungo almeno una volta al mese...” teorizzò
realizzata la Vance lasciando stupita la McDonald che subito chiese:
“Ma
tu pensi che sia qualche cosa di grave?”
“Mah!
Può essere di tutto, sai? Dal vaiolo di drago allo
scrofungulus!” rispose saccente la Vance.
Diane
sollevò gli occhi al cielo. Possibile che fossero così
stupide quelle due? Possibile che non sapessero che uno era una
malattia altamente contagiosa e che nessun mago e strega poteva
entrare a stretto contatto con qualcuno che era stato contagiato e
che l'altra dava eruzioni grandi come granelli? Se Remus fosse stato
ammalato anche solo di una di queste malattie non solo tutta Hogwarts
se ne sarebbe resa conto – e Silente stesso, per eccentrico che
fosse, lo avrebbe allontanato-, ma avrebbe avuto anche problemi nella
vita quotidiana di tutti i giorni.
Tornò
a leggere i suoi appunti di Pozioni, cercando di non stare a sentire
quelle stupide, quando sentì:
“Prewett!”
Spaventata,
si voltò di scatto e lasciò cadere una grande quantità
del succo di zucca che stava bevendo sul libro 'Mille Erbe e Funghi
Magici' per la sorpresa.
“Accidenti!”
e cercando di porre rimedio al danno con un tovagliolo, si voltò
e vide un naso adunco, due occhi neri e un viso pallido contornato da
capelli lunghi e unticci. E ancora più sorpresa, mormorò:
“Severus?”
“Scusami
se ti ho fatta spaventare, ma volevo sapere dov'è Lily?”
chiese Severus con i pugni stretti.
Diane
si rese conto e guardando prima i pugni e poi il viso del ragazzo,
rispose:
“Non
sta bene. Ha detto che rimarrà nella Torre oggi” e si
voltò per tornare a studiare.
C'era
qualche cosa in quel Piton che inquietava Diane. Qualche cosa che le
faceva venire la pelle d'oca ogni volta che si avvicinava a lei o a
Lily.
La
Vance e la McDonald, qualche posto più avanti, appena videro
Severus lo guardarono per un attimo terrorizzate e poi, dopo aver
preso i libri, lasciarono il banco e corsero verso l'aula di
Lumacorno.
Severus
parve non notarle e poggiando i pugni stretti sul banco disse:
“Vorrei
parlarle...”
“Non
lo so se scenderà, Severus. Sta molto male visto che non è
da lei saltare una sola lezione!” e lanciando il tovagliolo
zuppo di succo di zucca sul tavolo e prendendo la sua borsa e il
libro aggiunse: “Mi spiace. Non posso aiutarti!”
“E
invece puoi!” esclamò Severus. E avvicinandosi le porse
un biglietto e cercando di sorridere -riuscendo a fare solo una
smorfia tirata- le chiese: “Potresti darlo a Lily non appena la
vedi?”
Diane
sospirò e prendendo il biglietto e mettendolo dentro la borsa,
disse:
“Appena
la vedo glielo do, promesso! Ora fammi andare o farò tardi
alla lezione di Lumacorno!” e senza nemmeno salutare Severus
corse via.
Il
ragazzo non lo sapeva, ma alla giovane Prewett stava cominciando
davvero a costarle una grossa fatica stare vicino a lui e a tutti i
ragazzi della casa di Serpeverde.
Era
stata una giornata davvero lunga. Quando Diane si avvicinò al
ritratto della Signora Grassa ebbe appena la forza di dire
'Guazzabuglio' e di arrampicarsi su per il buco che l'avrebbe
introdotta alla Sala Comune.
I
ragazzi del dormitorio stavano per la maggior parte seduti lì,
chi in silenzio cercando di studiare, chi magari giocando a Gobbiglie
o a Sparaschiocco.
Diane
cercò con lo sguardo Lily e la vide seduta vicino alla
finestra, con lo sguardo malinconico.
Prese
una sedia, la mise di fronte a lei e cercando di sorridere,
nonostante fosse davvero stanca morta, disse:
“Oggi
è stata una giornata davvero stressante. Mia cugina Alice si è
seduta a pranzare con me e non ha fatto altro che parlarmi di quanto
sia bello, forte e coraggioso Frank Paciock. Capisco essere
innamorati, ma così diventa davvero disgustosa. E poi non mi
piace. Ha le orecchie a sventola!”
Guardò
la reazione di Lily, ma si rese conto che stava ancora guardando
fuori dalla finestra.
Non
perdendosi d'animo prese il libro dalla borsa e continuò:
“Per
non parlare delle lezioni. Oggi a Pozioni abbiamo dovuto fare la
Bevanda Balbettante. È stato un tormento. Son riuscita a
cavarne i piedi non so nemmeno io come. Il professor Lumacorno mi ha
fatto i complimenti. Ah! Mi ha chiesto di te...”
Guardò
ancora e niente.
“Oggi
c'era la classe decimata...” continuò: “Non
c'eravate tu, Sirius e Remus. E con Peter perfino James Potter
diventa noioso!”
Stavolta
il viso di Lily venne percorso da un lieve sorriso. Incoraggiata la
ragazza continuò:
“Dovevi
vederlo. Non è riuscito a trasformare la tartaruga che la
McGranitt ci ha dato in una tabacchiera. Quando è finita l'ora
somigliava ancora pietosamente ad un guscio...” e togliendo il
libro vide cadere il foglietto che gli aveva consegnato Severus.
Con
tutto quello che aveva fatto quella giornata se n'era quasi
dimenticata.
Lo
guardò un attimo, prima di raccoglierlo e poi, porgendolo a
Lily, insicura, le disse:
“So
che ieri avete litigato, ma stamattina ho visto Severus e mi ha
chiesto se potevo darti questo. Lo sai che non mi piace molto, anche
se è il tuo migliore amico, visto che da quando è
entrato a Hogwarts è diventato una persona molto diversa da
quello che mi hai raccontato... Ma come ho già detto...
Severus è il tuo migliore amico e non ho nessuna intenzione di
mettermi tra te e lui. E spero che questa lettera possa far tornare
tutto come era prima”
Lily
prese il foglio con dita tremanti e guardò Diane grata. Poi,
leggera come una piuma corse su, verso il dormitorio, dove, dopo aver
chiuso le tende del suo letto, si mise a leggere la lettera del suo
migliore amico.
Proprio
quando apparvero nella Sala Grande Remus, Sirius e James.
Nonostante
Madama Chips fosse del tutto contraria a lasciarli andare, Remus e
Sirius erano ormai del tutto guariti.
E
James, felice come una pasqua, li aveva aspettati fuori
dall'Infermeria per far con loro un ingresso trionfale nella Sala
Comune dei Grifondoro.
“Tutti
non fanno altro che parlare di voi e di come siete stati coraggiosi a
prendere a pugni quella cacca di troll di Lucius Malfoy. Anche le
ragazze vi hanno definiti interessanti!” disse James
eccitatissimo dall'idea di rivedere Sirius e di avere dalla sua anche
un nuovo amico.
“Bleah!”
fecero in coro Remus e Sirius.
James
fece spallucce e rispose:
“Che
volete che vi dica. Le ragazze sono così!”
Anche
gli altri due fecero spallucce e continuarono a camminare per i
corridoi del castello.
Erano
quasi le nove e James aveva raggiunto gli amici subito dopo aver
cenato. I grandi corridoi di pietra erano illuminati dalle torce la
cui fiamma veniva disturbata dagli spifferi che entravano dagli
spiragli delle vecchie finestre.
Sirius
si strinse nella sua divisa e rabbrividendo disse:
“Sarà
un Halloween da brivido, in tutti i sensi!”
James
sorrise e Remus sollevò lo sguardo verso il cielo. Il
plenilunio era vicino e questo significava che la sua trasformazione
era altrettanto vicina. Sospirò e chinò la testa cosa
che non sfuggì a Sirius che gli disse:
“Non
dirmi che sei l'unico mago a cui non piace Halloween!”
Remus
sorrise amaro e voltandosi a guardare Sirius e James pensò se
fosse il caso di dir loro tutta la verità sul suo conto. Si
chiese per una frazione di secondo se quei due ragazzi che pensavano
solo a ridere e scherzare sarebbero riusciti a capire che quello non
era uno scherzo e non era nemmeno divertente.
Scrutò
in silenzio gli occhi nocciola di James e quelli grigi di Sirius.
Sorrise amaro e chinò la testa. Non era ancora il momento
giusto per dirgli tutto. Forse quando sarebbero stati più
grandi, quando sarebbero stati abbastanza maturi, se mai ci sarebbero
riusciti a diventarlo, gli avrebbe detto tutto.
Fino
ad allora avrebbe mantenuto la promessa fatta a Silente ovvero quella
di non dire nulla sul suo stato.
“Che
ti prende?” chiese Sirius spostando con un gesto annoiato i
capelli neri e lisci che gli ricadevano sulla fronte.
Remus
scosse la testa e sorridendo rispose:
“No!
È che ho ricevuto una lettera dai miei genitori e penso che
per Halloween non sarò al castello”
James
e Sirius non risposero subito. Al contrario scrutarono in silenzio
Remus, cercando di capire se stesse scherzando o no. Quando
riuscirono a capire che non era così, annuirono e non fecero
altre domande. Forse avevano chiaro che Remus non voleva dire tutto,
almeno fino a che non sarebbe stato pronto e da buoni amici non
chiesero altro.
Camminarono
per i grandi corridoi in silenzio fino a raggiungere il ritratto
della Signora Grassa. Quella li guardò con un sorriso
compiaciuto e disse:
“Bene!
Vedo che Black, Potter e Lupin sono ritornati a casa!”
“Guazzabuglio!”
disse James.
Il
ritratto si spostò e apparve l'entrata per la Sala Comune.
Dentro, quando i tre entrarono ci fu un ovazione vera e propria.
Pacche sulle spalle, complimenti, sorrisi incoraggianti. Sirius
lasciò che lo sguardo corse veloce per la Sala Comune. Fu
allora che vide Lily alzarsi dalla poltrona vicino alla finestra
verso i dormitori. Diane rimase seduta, seguendola con un sorriso.
Sirius
sorrise e James, accorgendosene, gli disse:
“Cosa
ti fa ridere?”
Sirius
guardò ancora un po' Diane e spostando i capelli dalla fronte
con un movimento annoiato, rispose:
“Nulla!
Volevo solo ringraziare la Prewett perché è venuta a
farci visita in questi giorni” e senza dire altro si avvicinò
alla giovane.
Lily
entrò nel dormitorio appena illuminato dalla luce di una
candela. Si mise a sedere sul suo letto e lesse il bigliettino che le
aveva mandato Severus.
“Sono
stato davvero uno stupido ieri a mettere prima della nostra amicizia
la mia personalissima voglia di diventare qualcuno differente dal
Severus Piton di Spinner's End. Tu mi conosci e dovresti sapere
quanto per è stato difficile vivere nel mondo Babbano con la
famiglia che mi ritrovo e con le difficoltà economiche e
fisiche che ho dovuto sopportare. Diventare un mago per me è
sempre stata la cosa più importante del mondo e tu non puoi
nemmeno immaginare quanto ho aspettato il 1° settembre di questo
anno. Come ti ho già detto mille volte, noi siamo maghi, Lily
e niente può cambiare questo.
Ho
avuto paura che qualche cosa si stesse rompendo già dal primo
giorno che siamo saliti sull'Espresso che ci avrebbe portati qua ad
Hogwarts. Quello che ha detto tua sorella è stato terribile.
Capisco che per lei deve essere dura essere una ragazza semplice,
senza i meravigliosi poteri che hai tu, ma non accetto ancora quello
che ti ha detto. Tu non sei un mostro Lily, tutt'altro. Sei una
persona speciale e il fatto che tu sia una Grifondoro e io un
Serpeverde mi fa davvero soffrire perché avrei voluto dividere
con te ogni momento ad Hogwarts.
So
che molte delle persone che stanno nel mio dormitorio non ti
piacciono nemmeno un po'. Ma per me sono amici, compagni di vita, un
po' come per te lo è Diane e tutti i tuoi compagni del
Grifondoro. Nonostante questo nessuno di loro vale la tua amicizia e
non voglio davvero che tu possa pensare che per essere qualcun altro
possa decidere di mettere da parte te. Tu sei la mia migliore amica,
l'unica che conosce davvero tutti i miei trionfi e le mie sconfitte e
nessuna casa, nessuna amicizia sarà altrettanto potente da
dividerci.
Se
anche tu lo pensi, domani a Pozioni basta che tu mi sorrida. Capirò
che hai letto il mio biglietto e mi basterà per capire che tu
non sei più arrabbiata con me.
Con
tutto il mio affetto.
Il
tuo stupido amico, Severus.”
Lily
sorrise e si strinse il bigliettino tra le mani. Per quanto potesse
essere orgoglioso Severus, anche per lei, era il suo migliore amico,
quello che le aveva detto di essere una strega, lasciandola
interdetta e arrabbiata salvo poi spiegarsi. Severus era quel
fratello maschio che non aveva avuto. E riusciva a starle molto più
vicino di quanto riuscisse Tunia stessa.
Guardò
la calligrafia del suo amico e sorriso.
Erano
bastate poche righe perché Severus riuscisse a riscattarsi ai
suoi occhi.
Sirius
si avvicinò a Diane spostando i capelli dalla fronte con un
gesto annoiato.
La
guardò e mettendosi a sedere dove prima stava Lily le chiese:
“Vedo
che stai studiando!”
Diane
si voltò e aprendo meglio il rotolo di pergamena nuovo che
aveva preso per scrivere il tema di Trasfigurazione, rispose seccata:
“Sì!
E sto facendo un tema che deve avere almeno cinquanta righe sulla
lezione di oggi della McGranitt. Sei pregato di sloggiare e di non
rompere...”
Sirius
sorrise e spostando di nuovo i capelli dal viso, guardandosi le
unghie fece schioccare la lingua contro il palato e le rispose:
“Non
va bene che tu mi tratti così, mia cara. Non va proprio bene
che tu tratti così un tuo amico!”
Diane
sollevò la testa e guardando Sirius con un sopracciglio
sollevato gli chiese:
“E
da quando saresti diventato un mio amico?”
Severus
sorrise e rispose:
“Mettiamo
che quando ero in infermeria, un giorno, qualcuno è venuto a
trovare me e Remus... E diciamo che vedendo che era una ragazza ho
finto di dormire...”
il
colorito nel viso di Diane divenne molto simile a quello di una tazza
di latte.
“...
E diciamo che al mio amico, al quale ho promesso che non avrei più
preso in giro la sua amica a cui tiene tanto, questa ragazza, dopo
essersi assicurata che stessi dormendo, abbia ammesso a chissà
chi che il mio amico gli piace tanto...” continuò Sirius
ma venne bloccato da Diane che diventando rossa come un pomodoro
disse:
“Non
vorrai mica...?”
Sirius
sorrise e rispose:
“Non
ci penso nemmeno! Questo è un segreto che fa comodo tenere
anche a me. Diciamo che se ti comporterai bene nei miei confronti,
farò in modo che Remus non sappia niente... In caso
contrario...”
“Questo
è un ricatto!” protestò Diane.
Sirius
scostò di nuovo i capelli dalla fronte e disse:
“Io
dico invece che è uno scambio equo. Dare per ricevere. Tu mi
dai qualche cosa e io non dico nulla a Remus! Semplice no!”
“E
cosa ti dovrei dare?” chiese Diane che sentì di botto il
viso andare in fiamme.
Sirius
si guardò intorno e rispose:
“Per
il momento non lo so ma stai pure tranquilla che appena mi verrà
qualche cosa in mente sarai la prima a saperlo!” e si alzò
senza nemmeno salutare.
Diane
lo guardò allontanarsi e si cacciò una mano nei
capelli. Perché era stata così stupida? Che cosa le era
saltato in testa quando aveva detto a Remus quello che aveva detto,
con Sirius in camera?
Guardò
l'ora e vide che erano le otto.
Doveva
sbrigarsi dato che doveva andare da silente. Ma proprio quando stava
per rimettere tutto apposto un gufo picchio alla finestra della
torre. Diane lo guardò e aprì la finestra. Quello entrò
e poggiandosi sul suo braccio le porse la zampetta. Senza dire nulla
Diane prese il biglietto e lo srotolo. Il gufo volò via mentre
un soffio d'aria gelida entrava nella torre.
“Ehi!
Mai sei matta. Così ci farai prendere un accidenti!”
protestò qualcuno.
“Scusate!”
rispose Diane chiudendo la finestra.
Srotolò
la piccola pergamena e lesse:
“Oggi
non venire nel mio ufficio, Diane. Fatti molto importanti mi terranno
occupato almeno fino a dopo Halloween. Spero che tu non te ne abbia a
male. A presto. AS”
Diane
sentì lacrimoni scendere veloci lungo gli occhi. Non bastava
quel prepotente di Black, ora doveva anche saltare i suoi
appuntamenti con Silente per sapere qualche cosa di più su sua
madre.
Sospirò
e prese tutte le sue cose e mettendo la borsa a tracolla salì
verso il suo dormitorio. E spogliandosi in silenzio non diede la
buonanotte nemmeno a Lily che felice rileggeva il bigliettino di
Severus.
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