Cronaca di un matrimonio

di controcorrente
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CRONACA DI UN MATRIMONIO

 

L'annuncio

 

 

Cara Penelope,

 

il sacrificio è compiuto.

No, non il mio...per il momento.

Oggi, durante il pranzo, il signor padre ha comunicato che, tra breve, i preparativi per il matrimonio di mia sorella Carlotta Albieri e Alberto Della Rovere avverranno entro la fine dell'anno.

Parole pesanti.

Parole definitive.

Parole dette con un'espressione seria e ufficiosa.

Tuoni e fulmini, cara amica!

Mia madre, udendo ciò, è esplosa in una serie di gridolini entusiastici ed orgogliosi, mentre mia sorella è scoppiata a piangere.

Io mi sono limitata a bere il mio bicchiere di latte.

Pareva di essere ad uno spettacolo di commedia d'arte.

-Oh, Madre, è giunto il momento!-esclamò, sbigottita tra le lacrime.

L'altra annuì, asciugandosi il viso con il fazzoletto di pizzo.

-Le mie preghiere sono giunte al giusto esito, mia amata figlia-mormorò compiaciuta- sarà un momento molto importante.-

Lei si limitò a rispondere con un cenno, gli occhi lucidi.

Io osservai i visi di tutti.

Il signor padre era seduto a capotavola e fissava truce tutti i presenti. Da che ho memoria, ha sempre avuto questa espressione...persino  questa mattina, quando ha dato la notizia, era serio serio.

Sembrava un gesuita.

La signora madre, invece, era il ritratto della realizzazione.

La sua secondogenita stava per sposare uno dei maggiori rampolli della zona, scelto tra una rosa di pretendenti dopo attente riflessioni. Analisi attente e prolungate, degne del migliore degli alchimisti. Per giorni, il mio augusto genitore ha discusso sulle possibili qualità dello sposo di Carlotta. Ha tenuto duro per mesi, alla stessa stregua di Sant'Antonio con le Tentazioni...ma poi ha ceduto con estremo rammarico, non appena la marchesa Della Rovere gli ha riferito che il suo amatissimo figliolo aveva una rendita di 120000 scudi. Santo Cielo! Cosa vado a pensare! Quale femmina malcreata sono io, che vedo tali malizie! E'chiaro che una tale disposizione d'animo, tendente al peccato, mal si confà ad una femmina di rango come me. Sto per piangere la partenza della mia amata sorella maggiore e mi metto a pensare cose del genere.

Verserò lacrime amare al pensiero della sua assenza...aahh, quale destino è il nostro, di dover lasciar la casa paterna, di dover abbandonare le prediche degli augusti genitori, di lasciare le altrettanto amabili carezze della bacchetta del precettore sulle nostre peccaminose mani! Sarò indubbiamente molto triste, cara Penelope...ma proverò a farmene una ragione, mangiando le frittelle destinate alla povera Carlotta quando ella se ne andrà.

 

 

Nuova prova storica. Posso dire che non ci saranno cose tristi qui, niente di tutto questo perché la protagonista non è così. Genere satirico e comico, se la cosa vi va. Non chiedetemi come è venuta fuori la cosa. Ho letto Parini e il sito di Baroque e questo è il risultato. Siamo comunque verso il 1700 o poco prima.

 





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