E' un'idea
che
mi è venuta mentre stavo su un forum, poco fa, e mi
è
uscita così... ci sono molte incongruenze circa le
età
dei protagonisti, ma fate finta di niente...
Abbiate pietà! Non siete obbligati a recensire, eh!
Nel grande parco di una villa, alla
periferia di
Manchester, una bambina dagli occhi simili a un falco si esercitava in
difficili acrobazie sulla sua scopa. Il suo primo volo era stato
all'età di tre anni, ed era la sua grande passione.
- Sono come un uccello - diceva - Non c'è niente di
più emozionante che sfrecciare nel cielo, per me.
Le piaceva molto anche leggere. Romanzi, tragedie, racconti, quanto di
meglio offriva la letteratura Babbana. E abbandonata per un poco la
scopa e le scorribande tra le nuvole, si concedeva un'oretta tra le
fronde del suo albero preferito, immergendosi in storie strappalacrime.
Quel giorno, per esempio, aveva scelto Romeo and Juliet.
"Che cos'è un nome?" diceva Juliet sul balcone, pensando al suo amato.
- Per questo cretino, un nome non aveva importanza? - si chiese. - Non
ha conosciuto me!
- Rolanda, vieni, il pranzo è pronto! - la chiamò
in quel momento sua madre.
Corse in casa e andò a lavarsi le mani, canticchiando.
Mentre
entrava in sala da pranzo, il suo fratellino la urtò e quasi
la
fece cadere a terra:
- Stai un po' attento, tu!
- Stai attenta te, Xiomara...
- MA INSOMMA, COME MI CHIAMO? VOLETE METTERVI D'ACCORDO?
- Non lo sappiamo ancora... - le disse tranquillamente suo padre,
masticando. - Finché non esce l'enciclopedia promessa dalla
Rowling. Se mai si deciderà a scriverla...
"Che cos'è un nome?"
Un'identità, una garanzia.
Lei chi era?
Quando compì undici anni e andò a Hogwarts, il
Cappello
Parlante le si rivolse con il semplice appellativo di "Signorina Hooch".
Fu smistata a Corvonero, forse solo perché ci erano andati i
suoi genitori prima di lei... ma non le piaceva per niente studiare.
Le sue migliori amiche, Irma Pince e Septima Vector, la
chiamavano Ro.
Il ragazzo che le faceva battere il cuore e tremare le gambe,
ogni
volta che si incontravano in Sala Comune, le faceva notare che avevano
la stessa iniziale: una bella X.
- Veramente, io non ho un'iniziale sola...
- Hai due nomi? - le chiedeva lui gentilmente.
- No, ne ho uno, cioè... o l'uno o l'altro, ma non so quale
sia!
- Capisco. I Nargilli fanno di questi scherzi, qualche volta. Ma
Xiomara è un nome così bello, esotico...
"Chiamami come vuoi, tesoro" pensava.
Ma poi, dopo la scuola, lui sposò un'altra. Una strega
bionda e più bella di lei...
Una ragazza che non aveva nome.
Perché quella benedetta scrittrice Babbana non aveva avuto
voglia di inventarlo, visto che sarebbe saltata in aria l'anno prima
delle vicende della Pietra Filosofale.
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