annyeeeong! (・ω・)/
no...sul serio, parliamone. Per quale motivo io non posso andare all'aereoporto della mia città e ritrovarmi i Super Junior (mica cazzi) vestiti da supereroi? La vita è ingiusta. Sinceramente mi aspettavo che il graaande evento a sorpresa che ci aveva gentilmente annunciato stamattina Lee Hyukjae fossero le benedette date europee, quindi quando li ho visti conciati in quel modo in aereoporto.....ho bestemmiato, ma vabbè, ci accontentiamo lo stesso. Ma poi...cari tizi della SM, ma dopo 25 ore di aereo, tra scali e foto a random con hot dog e tizi sconosciuti, quando vorrebbero solo una superficie morbida dove dormire per i prossimi vent'anni, gli fate fare 'ste cose in aereoporto :') Però sto zitta, perchè Donghae con la barba è il mio fetish. Coooomunque, questo è il secondo capitolo C: e scusate sempre eventuali errori di ortografia t.t
2.
"Yah! Donghae, dov'è la mia cioccolata!" disse Hyukjae il
giorno dopo, agitando le mani davanti al viso del bambino.
Il giorno prima era stato ad aspettare per tutto il tempo che il
bambino venisse correndo a casa sua per dargli la cioccolata (ma questo
è un segreto, che nessuno lo dica a Donghae). Non capiva
perchè il bambino ne aveva data un pezzo a Kyuhyun e non a
lui. Nel giorno di San Valentino non si dà la cioccolata
solo alla persona che ti piace? Ed era lui la persona che Donghae
preferiva...no?
"Anche Hyukkie vuole della cioccolata?" chiese Donghae accigliato.
"Ma...ma a te non piace la cioccolata."
"Voglio la cioccolata."
"Non ho cioccolata per Hyukkie, adesso." La colpa era
chiaramente visibile sul viso di Donghae.
"Che cosa?! Perchè? L'hai data anche a Kyuhyun,
perchè non ce l'hai per me?" chiese Hyukjae calpestando il
pavimento.
"Mi dispiace."
Siwon notò il cipiglio sul volto di Hyukjae ed il mento
tremante di Donghae. Ed essendo un bel bambino che amava la pace,
cercò di offrire una soluzione.
"Hyukjae, Donghae sta per piangere. Hai ancora quella scatola di
cioccolata nello zaino, no? Smetti di chiederla a Donghae," disse
Siwon, cercando di calmare l'amico.
"Hyukkie ha avuto una scatola di cioccolato?" Questa volta era suo il
cipiglio.
"Proprio così!" rispose Hyukjae, compiaciuto.
"Chi te l'ha data?"
"Segreto!" disse Hyukjae, tirando fuori la lingua per vendetta,
perchè Donghae non gli aveva dato la cioccolata.
Infastidito dall'atteggiamento di Hyukjae, Donghae lo spinse con
entrambe le mani, dopodichè corse via, lontano dagli altri
ragazzi, verso la strada opposta alle loro case. Kyuhyun
alzò gli occhi al cielo.
"Si perderà," disse in tono pratico.
Hyukjae guardò Kyuhyun, poi Siwon, che annuì. Il
bambino sospirò. Se non l'avesse seguito, Donghae si sarebbe
perso.
"Farà meglio a darmi una scatola di cioccolata, l'anno
prossimo," borbottò Hyukjae, prima di rincorrere Donghae.
"Yah! Lee Donghae! Ti perderai!"
Ma Donghae era sempre stato bravo nella corsa—quelle rare
volte in cui non cadeva o inciampava in qualcosa—, ed in
più la sua testardaggine aumentava la sua energia. Quindi
Hyukjae non poteva competere con lui quando si trattava di correre.
Hyukjae trovò il bambino seduto su una panchina di una
strada affollata, non molto lontano da un semaforo. Donghae piangeva.
Piangeva come se gli fosse appena morto il cane e del moccio gli
scorreva dal naso. Hyukjae sapeva che Donghae gli avrebbe rivolto la
parola solo dopo qualche minuto ad aspettare. Così rimase
accanto al bambino, in silenzio.
"Io..." Donghae singhiozzò, finalmente. Dopo 5 volte che era
scattato il rosso, osservò Hyukjae. "Non posso attraversare
la strada. Troppe macchine."
"Perchè vuoi attraversare la strada?"
"Voglio andare a casa," Donghae iniziò a piangere
più forte. Perchè, perchè Hyukjae non
riusciva a capirlo?
"Casa è dall'altro lato."
Donghae lo guardò scioccato, prima di iniziare a piangere di
nuovo. Afferrò più stretto il bordo della
panchina. La bocca si aprì leggermente, lasciando colare
della bava. Hyukjae pensò che era davvero brutto. Ed un
piagnucolone. Avrebbe potuto seriamente piangere per ogni minima cosa.
Forse era proprio per questo che la madre di Donghae aveva deciso di
tenerlo all'asilo per un altro anno, anche se era abbastanza grande per
andare alle elementari, proprio come Hyukjae.
"Tieni."
Una scatola di cioccolato apparve di fronte a Donghae. Il bambino
rivolse uno sguardo interrogativo al più grande,mentre le
lacrime continuavano a scorrergli sul viso.
"Ti piace il cioccolato, no? Tieni," Hyukjae gli avvicinò di
più la scatola di cioccolata, "Adesso smettila di piangere."
Timidamente, Donghae prese la scatola di cioccolata dalle mani di
Hyukjae.
"E' questa quella che ti ha dato il tuo amico?"
Hyukjae annuì. E improvvisamente Donghae pensò
fosse una buona idea ingurgitare tre cioccolatini alla volta.
"Non te ne lascierò mangiare neanche uno!"
Non ci volle molto prima che le dite e la bocca di Donghae fossero
coperte di cioccolata. Hyukjae rise.
"Sei davvero brutto."
"Zitto!" urlò Donghae, dandogli un calcio nello stinco. Ma
Hyukjae rise ancora più forte perchè non gli
aveva fatto neanche un pò male.
Quel giorno, a scuola, Hyukjae aveva fatto Educazione Fisica,
così la sua mamma gli aveva messo un asciugamano nello
zaino, per asciugarsi il sudore. Prese l'asciugamano sporco dalla borsa
e pulì il viso di Donghae, le lacrime e la cioccolata.
"Hyukkie ~ ~ dai, dimmelo. Chi te l'ha data la cioccolata?" gli chiese
Donghae.
"Siwon."
"Siwon!?!?" Gli occhi di Donghae si allargarono. Si grattò
il naso. "Credevo gli piacesse Kyu."
"Aspetta, a Siwon piace Kyuhyun?"
"Si! Ed a Kyu piace Siwon!"
Hyukjae sbuffò, "Impossibile."
"E' vero! Lo so perchè a Siwon piace giocare sempre con Kyu
ed anche a Kyu piace giocare sempre con Siwon!"
"Comunque impossibile," L'educato Siwon e l'antipatico Kyuhyun?
Donghae mise il broncio, "Perchè, perchè Siwon ti
ha dato la cioccolata?"
"No! Siwon l'ha ricevuta da una ragazza della nostra classe. Lui l'ha
data a me perchè io non ne ho avuta neanche un
pò," Hyukjae abbassò lo sguardo. Era ovviamente
imbarazzato dalla cosa.
Ma Donghae ridacchiò, "Povero Hyukkie," lo prese in giro.
"Che povero Hyukkie? Questo non significa che devi darmene tu un
pò?"
Donghae posò la scatola di cioccolata sulla panchina e si
tolse lo zaino dalle spalle. Hyukjae lo guardava, mentre l'altro
cercava di tirarne fuori qualcosa.
"Ecco."
Il più piccolo gli mise davanti un cartone di latte alla
fragola.
"Per me?" chiese Hyukjae, dubbioso.
Donghae annuì. "Mmhm. Mamma voleva comprare del cioccolato
ieri, così potevo darlo a te. Ma gli ho detto Mamma, a
Hyukkie non piace il cioccolato. Gli piace il latte alla fragola.
Pensa, l'ho anche preso da solo dallo scaffale del
supermercato Perchè io adesso sono alto, lo sai?"
Disse Donghae, con orgoglio. "E visto che ieri era un giornata di
cioccolato, posso darti questo solo oggi."
"Grazie, Hae."
Hyukjae gli mostrò il suo sorriso tutte gengive e gli
accarezzò la testa. Il più piccolo fece un
sorriso così largo che gli occhi si trasformarono in piccole
striscioline sottili.
"Pronto a tornare a casa?" gli chiese Hyukjae.
"Okay!"
Donghae saltò giù dalla panchina e gli
offrì la mano. Hyukjae la prese ed accompagnò il
più piccolo a casa, mentre beveva il suo latte alla fragola
con un sorriso sul volto.
"Hyukkie, mi fa male la pancia."
"Questo è quello che si ottiene a mangiare il cioccolato di
un'altra persona!"
***
"Vuoi unirti a noi, oggi? Andiamo al parco!"
Siwon annuì. "Ci sarà anche Kyuhyun?"
"Pfft. Non so perchè ti piace stare con lui," disse Hyukjae.
"E' antipatico. E poi crede di essere il più intelligente!
Mi guarda come se fossi uno scarafaggio. Voglio dire, è solo
un bambino dell'asilo!"
Siwon fece il broncio, "Non è poi così male.
Potrebbe essere gentile con te se magari tu fossi più
gentile con lui. Forse dovresti smetterla di trattar male quel suo
amico."
"Forse dovrebbe smetterla di fare l'eroe."
"Hey! Non parlare così."
Hyukjae socchiuse gli occhi, confuso, "Ti piace, vero?"
Silenzio.
Ancora silenzio.
Anc—
Le guance di Siwon sembrarono esplodere, "MA DI CHE COSA STAI
PARLANDO?"
Hyukjae sbattè le palpebre e poi scoppiò a
ridere, "Ti piace! Ahahah! Davvero ti piace quel coso magrolino! Ti
PIACE! Non è minimamente carino!"
Il ragazzo più grande diede uno spintone all'amico. "Come se
a te non piacesse quel bambino piagnucolone!"
Fu il turno di Hyukjae di arrossire. "M-Mi prendi in giro? A chi
piacerebbe quello stupido?"
"Beh a te!"
"No, non mi piace! Lo odio!"
Un singhiozzo interruppe la conversazione. Proprio in quel momento, i
due bambini si resero conto di essere arrivati all'asilo e di aver
appena discusso di fronte agli altri due.
"Idiota," mormorò Kyuhyun.
"Hyukkie..." Donghae singhiozzò di nuovo, "Tu mi odi?"
"Io...No, Io....aspetta!" Hyukjae inciampò nel nulla mentre
cercava di rincorrere il più piccolo. Si rialzò,
dicendo una parola che forse aveva imparato da qualche cattivo
programma televisivo, e seguì Donghae. Kyuhyun e Siwon
furono lasciati...soli.
Ora la cosa era abbastanza....imbarazzante.
"Ci...Ci hai sentiti?" chiese Siwon, esitante.
"Si."
"Tutto?"
Kyuhyun scrollò le spalle, invece di roteare gli occhi come
suo solito, e questo fece capire a Siwon che qualcosa non
andava. Non che la situazione non andasse già di
suo.
"Kyuhyun...?" Perchè forse Siwon doveva iniziare ad essere
un bambino grande. Un bambino grande che non solo fosse in grado di
tornare a casa da solo, ma che avesse anche il coraggio di..."Umm...Su
quello che ha detto Hyukjae..."
"Pensi che io sia magrolino e brutto?"
"Non ho detto questo!" si affrettò a dire Siwon. Kyuhyun non
rispose, facendolo preoccupare. Avendo paura che il più
piccolo stesse piangendo, si chinò per guardarlo meglio in
viso. Per fortuna, Kyuhyun non stava piangendo, ma sembrava comunque
dispiaciuto. "Hey, non ho detto questo."
"Va tutto bene, mi dicono sempre che sono brutto."
"Tua sorella pensa che tu sia adorabile."
"Mia sorella è imbarazzante. Nessuno altro potrebbe mai
pensarlo, comunque."
"Anche io lo penso," sbottò Siwon riflessivamente, per poi
rimanere a bocca aperta dopo essersi reso conto di averlo detto ad alta
voce. Kyuhyun lo fissò senza capire.
"Lo dici solo perchè sei mio amico."
"No!"
"Si, si, ti credo. Va tutto bene, Siwon. Lo so che Hyukjae dice le cose
senza prima pensarci—"
"No, ascoltami," Siwon prese le mani di Kyuhyun tra le sue ed il
più piccolo smise di parlare, guardandolo sorpreso (anche
lui era sorpreso da tutto quel coraggio). "Quello che Hyukjae ha
detto...su di te...sul fatto che mi piaci? E' vero. Mi piaci. Ma...non
come...tra amici."
Fu il più lungo periodo d'attesa di tutta la sua vita. Le
mani iniziarono a sudargli.
"Ti stanno sudando le mani."
"Si, lo so. Ma non ti lascierò fino a che non mi
risponderai."
"Risponderti a cosa? Non mi hai fatto nessuna domanda."
"Oh," Siwon sbattè le palpebre stupidamente, "Oh."
Kyuhyun fece un lungo sospiro, ma Siwon si azzardò quasi a
vedere (sua madre gli aveva sempre detto di vedere sempre le cose in
grande) le guance di Kyuhyun colorarsi di un leggero rosa pallido.
***
E' quasi divertente come Hyukjae e Donghae finirono seduti fianco a
fianco, sul bordo della scatola di sabbia, al parco. Entrambi
piangevano in silenzio, erano troppo tristi per fare anche un suono.
Donghae lo era perchè aveva sentito Hyukjae dire quelle cose
orribili. Hyukjae, invece, piangeva perchè gli faceva male
il ginocchio, quello su cui era caduto cercando di inseguire
l'altro bambino. Ma quello che era peggio di un ginocchio fatto male
era che probabilmente Donghae lo odiava e Hyukjae quindi non aveva
nessuno che gli baciasse la ferita.
Hyukjae scrisse la parola 'Scusa' sulla sabbia. Ma poi si
ricordò che Donghae non aveva ancora imparato a leggere e
pianse più forte.
"Ugh! Perchè rendi sempre tutto così complicato!"
Gridò Hyukjae, improvvisamente. "Sono caduto, per
inseguirti!"
"Perchè mi hai inseguito?!?"
"Perchè ti saresti perso."
"Ma a te che importa, tu mi odi!"
"Ma i tuoi genitori, tuo fratello, Kyuhyun, Siwon, Bada, il tuo alieno
giocattolo, ed il tuo pesce peluche sarebbero stati tristi." Per la
prima volta, Donghae si voltò a guardare Hyukjae. Ma il
più grande non riuscì a sostenere lo sguardo,
così girò il viso.
"Se io mi perdo tu sei felice," disse Donghae tra i singhiozzi.
"Certo che no! La tua mamma si arrabbierebbe con me e poi dovrei venire
a cercarti! Sarebbe davvero scocciante."
"Lo dirà alla mia mamma, Hyukjae mi odia. Così
lei la smetterà di chiederti di fare attenzione a me,"
Donghae nascose il viso tra le ginocchia. "Non dovrai più
venire a prendermi a scuola. Puoi giocare con i tuoi amici simpatici
dopo scuola."
Hyukjae non credeva che lo smemorato Donghae potesse ricordare che una
sola volta lui si era lamentato del doverlo andare a prendere a scuola,
quella volta in cui voleva sapere delle partite di calcio che facevano
i suoi amici ogni venerdì. Ma fu solo quella singola volta.
Non voleva giocare tutti i giorni con loro. Erano noiosi. Loro non
giocavano mai alla cattura degli alieni o ad il mondo dei mostri sotto
il letto come faceva Donghae.
Hyukjae sapeva che mostri ed alieni non erano reali e che era stupido
ed infantile giocare credendo che lo fossero. Ma si divertiva sempre
quando lo faceva con Donghae.
Non intendeva dire che il più piccolo era stupido. Donghae
era solo un pò diverso e solo poche riuscivano a capirlo.
Hyukjae era uno di quelli. Donghae si sarebbe sentito davvero solo se
loro due avessero smesso di essere amici. E sarebbe stato abbastanza
triste a dire la verità, perchè Donghae era
simpatico, il più simpatico di tutti. Era solo fastidioso a
volte...Ok, molte volte, ma rimaneva comunque quello che comprava il
latte alla fragola solo perchè il suo preferito. E quello
che condivideva l'ombrello con lui.
"Mr. Bear mi ha detto che vuole che io torni a casa con voi ogni volta
che piove," disse Hyukjae quando lo colpì un'idea.
"Hai detto che Mr.Bear è solo un ombrello."
"Questo fino a che non mi è apparso in sogno."
"Quando?"
"Quando feci quel pisolino a casa tua, dopo quella tempesta."
"Davvero?" Donghae diede una sbirciatina a Hyukjae da dietro la
frangia. Hyukjae annuì. "Allora ho deciso che
tornerò a casa con voi quando piove. Non voglio renderlo
triste."
"E se fa caldo ed io ho sete? Vorrò bere del latte alla
fragola. Nessuno me lo darà, tranne te, giusto?" Donghae
annuì. "Allora tornerò a casa con te anche quando
ci sarà il sole."
"Si..." Disse Donghae mettendo un dito nella sabbia, creando una
spirale. "E nei giorni nuvolosi?"
Hyukjae si grattò la testa. Non aveva pensato ad una scusa
per i giorni nuvolosi.
"I giorni nuvolosi sono molto scuri ed a volte ci sono anche i tuoni,"
disse Donghae imbronciato. "Mi fanno paura."
"Potrei venire a prenderti, allora. Se vuoi."
Donghae annuì. "Voglio."
Hyukjae sospirò di sollievo, almeno uno dei suoi problemi
era risolto. Ora poteva ancora ritornare a casa con il più
piccolo, ogni giorno. E probabilmente rimanere a giocare da lui.
"Hai dei cerotti nella tasca dei pantaloni," borbottò
Donghae di punto in bianco. A quanto pare aveva appena notato il
graffio sul ginocchio di Hyukjae.
Hyukjae guardò il bambino con aria interrogativa, ma
infilò comunque la mano nella tasca.
"Oh, l'avevo dimenticato."
Era quasi un'abitudine per lui. Se usciva a giocare con Donghae portava
sempre con sè due cerotti. Dopo tutto, il bambino sarebbe
potuto cadere in qualsiasi momento.
Hyukjae prese uno dei cerotti e lo guardò. C'erano dei
disegni di pesciolini sopra, i preferiti di Donghae, lo facevano subito
smettere di piangere, quando si faceva male.
"Aspetta!" Donghae gli afferrò il polso prima che Hyukjae
potesse mettere il cerotto sulla ferita. "Bisogna prima sputare sopra
alla ferita," Donghae si inginocchiò vicino al ginocchio
dell'altro e sputò un pò di saliva sulla ferita.
"Come hai fatto a dimenticarlo? Sei tu quello che mi dice sempre di
farlo prima di mettere i cerotti."
Donghae spalmò la saliva con un dito. Quando
sentì che era abbastanza, prese il cerotto che Hyukjae aveva
tra le mani. Hyukjae sapeva che il più piccolo si stava
concentrando molto, perchè quando Donghae si concentrava
metteva la lingua tra le labbra. Mise comunque il cerotto un
pò storto.
"Ecco," Donghae stese bene la strisciolina sul ginocchio di Hyukjae. "E
poi, si bacia." Senza esitazione, diede un veloce bacio sul ginocchio
pulsante del più grande.
E Hyukjae sentì veramente il dolore andare un pò
via.
"Mi odi ancora?" chiese Donghae, timidamente.
"No." Hyukjae stava giocando distrattamente con la sabbia. Si sentiva
davvero in colpa per avere detto di odiare Donghae. Era solo
imbarazzato ad ammettere che gli piaceva. Pensava che Siwon l'avrebbe
giudicato strano se lui avesse ammesso che gli piaceva un bambino
dell'asilo. Non che quello che piaceva a Siwon non fosse un bambino
dell'asilo, comunque.
"Anche se sono stupido e piagnucolone?"
"Tu sei il più simpatico, stupido, piagnucolone, migliore
amico che io abbia," rispose Hyukjae, bruscamente.
Il più grande arrossì, ma le sue parole fecero
risplendere Donghae. E quello, in qualche modo, andava bene per
entrambi.
"Hyukkie!"
"Si?" Si voltò per vedere Donghae in piedi, fuori alla porta
della proprio casa.
"Non fare tardi, domani mattina."
Hyukjae sorrise al suo migliore amico.
"Non lo farò!"
***
"Andiamo," Siwon gli tirò il bordo della maglia, "dimmi di
si."
Kyuhyun
sospirò e mise giù il libro, "Ti ho
detto che non possiamo."
"Chi l'ha detto?"
"Funziona in questo modo."
"Allora studierò duramente e diventerò la persona
che cambierà il modo in cui funziona."
"E perchè dovrei dire di si?"
"Perchè mi renderebbe felice."
"E questo perchè dovrebbe interessarmi?"
"Perchè renderò anche te felice."
Kyuhyun alzò gli occhi al cielo, "Va bene, come vuoi. Ma
solo perchè così la smetterai di tormentarmi."
Siwon sorrise fino a mostrare le fossette. Era così felice
che Kyuhyun non riuscì a respingere il bacio sulla guancia
che gli diede l'altro, seguito da un forte abbraccio.
E forse, forse arrossì un pò.
Quando arrivò l'ora della cena, la madre di Kyuhyun li
chiamò e Siwon si aggiustò i vestiti e fu
lì che il più piccolo si rese conto che l'altro
indossava abiti piuttosto formali (pantaloncini neri, bretelle, camicia
bianca e cravatta?).
"Per favore date vostro figlio a me," Siwon si inchinò,
tenendo stretta la mano di Kyuhyun. Il padre di Kyuhyun
sputacchiò fuori tutto il suo caffè.
"Mi dispiace," disse Kyuhyun stringendosi nelle spalle. "Gli ho detto
che i ragazzi non possono sposarsi tra di loro, ma non mi ha voluto
ascoltare."
***
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