"Sakura?...ehy Sakura mi senti?"
Una ragazzina di all’incirca 12 anni aprì gli occhi a fatica,mettendo a fuoco
ciò che la circondava:una stanza dalle pareti tutte bianche,delle
persone,anch’esse vestite di bianco,che erano tutte intorno a lei.
Sentì un leggero pizzicore provenire dalla mano destra,così abbassò lo
sguardo e notò l’ago di una flebo che le bucava la pelle.
Quasi svenne di nuovo,lei aveva una paura tremenda degli aghi. Sentiva anche
il fastidioso rumore di una macchinetta,un sommesso bip...bip...bip che a
lei dava un fastidio tremendo e sembrava le martellasse la testa,intenzionato a
farla impazzire.
Sakura si alzò faticamente a sedere e chiese debolmente:"ma che cosa è
successo? Perché sono in un ospedale?"
Il dottore stava per risponderle ma dalla porta fecero capolino due
uomini,che la ragazzina riconobbe subito.
"Touya! Papà!" urlò con tutta la forza che poteva.
Il ragazzo corse subito ad abbracciare la sorella.
"Sakura,dannazione ci hai spaventato moltissimo!" disse con voce tremante per
l’amozione.
Anche l’uomo si avvicinò alla ragazzina con le lacrime agli
occhi,contentissimo che almeno alla sua giovanissima figlia fosse stata
risparmiata la vita.
"sono davvero felice che tu ora stia bene,tesoro mio." Le sussurrò
carezzandole il volto.
Sakura gli sorrise e poi si guardò intorno con circospezione alla ricerca di
qualcuno.
"ma la mamma dov’è?" domandò ansiosa la piccola.
I due si incupirono subito e distolsero lo sguardo da lei.
Alla giovane vennero le lacrime agli occhi poiché non c’era nulla di normale
nella reazione di suo padre e di suo fratello,così con quanta forza aveva in
corpo,non molta in effetti,afferrò Touya,che era seduto accanto a lei,e lo prese
per le spalle scrollandolo.
"allora,dov’è la mamma? Che cosa è successo? Perché mi trovo qui?"
Fujitaka mise una mano sulla testa della figlia e cominciò a carezzarla.
"Sakura tu sei qui perché hai avuto un incidente quattro giorni fa..."
sussurrò cupo.
Improvvisamente la ragazza ebbe un sobbalzo,delle immagini,come tante
diapositive,le balenarono alla mente.
Lei che tornava a casa da scuola,la mamma che l’accoglieva con il solito
sorriso,lei che trangugiava il thè coi biscotti,la mamma che le chiedeva se le
andava di fare un giro quel pomeriggio,lei che trotterellando saliva nella
macchina,la mamma che partiva,lei che chiacchierava contenta parlando di cosa
aveva fatto quel giorno a scuola,la mamma che comprensiva l’ascoltava
sempre,all’improvviso le saltò alla mente l’immagine di un’auto blu che correva
come una pazza.
Sakura si risvegliò come da uno stato di trance.
"sì...l’incidente...me lo ricordo...ma come è successo? Dov’è la mamma?"
chiese ancora più confusa di prima.
Touya si alzò ed uscì da quella stanza coprendosi il viso con una mano mentre
Fujitaka prese il suo posto accanto a lei.
"u-un’auto non ha rispettato il semaforo e vi ha investite..." balbettò
l’uomo,sentendosi mancare per ciò che stava per dirle.
Sakura lo guardava sbalordita,ma il padre ancora non le aveva risposto.
"papà...dov’è...la mamma?..." insistè un’ultima volta afferrando il padre per
i lembi della giacca.
L’uomo la guardò triste,poi le carezzò le guance.
"la mamma ha perso la vita in quell’incidente Sakura. Lei non c’è più"
mormorò abbassando lo sguardo.
La ragazzina non poteva credere a cosa il padre le avesse detto.
Improvvisamente si sentì di nuovo piena di energie e si alzò in piedi sul
letto.
"NO! NON è VERO!" si mise ad urlare,presa da un raptus improvviso.
Sakura scese dal letto e corse vero la porta,uscendo nel corridoio.
"mamma? Mamma?! MAMMA!! Dove sei? Mamma!!" chiamò disperatamente,ma nessuna
risposta le venne data.
La forze donatele dall’adrenalina di quel momento l’abbandonarono
completamente e la ragazza cadde a terra in ginocchio incapace di rialzarsi.
Touya,rimasto lì fuori sulla porta,accorse non appena la vide cadere e
l’aiutò ad alzarsi portandola fino al suo letto.
"Sakura,ti prego non reagire così...devi essere forte..." la implorò
Fujitaka.
"ha ragione,nemmeno la mamma ti vorrebbe vedere così..." confermò il suo
fratellone,trascinandole i piedi dato che la bambina non accennava a camminare
da sola.
"zitti! State zitti! Siete solo dei bugiardi! Voglio vedere la mamma!
Portatemi da lei! Voglio...vederla..." pronunciò la ragazzina prima di cadere a
terra stremata da quelle emozioni ed addormentarsi.
Il sonno di Sakura fu parecchio agitato:non fece altro che rivivere quel
maledetto incidente.
In tutti i suoi sogni lei era consapevole di cosa stava per
accadere,quindi,seduta in macchina sul sedile accanto alla madre,cercava di
convincerla a prendere un’altra strada ma la donna le parlava sempre con voce
dolce e le diceva che andava tutto bene,non doveva temere nulla.
Ed eccola infine quella dannata auto blu che sfrecciava sulla strada e le
prendeva in pieno.
Si risvegliò urlando. Un’infermiera accorse per vedere se stava bene ma la
giovane rispose in malo modo.
"e come potrei stare bene? Mia madre è morta ed io sono ancora qui! Che
cos’ho di così speciale io? Perché io sono viva e lei se n’è andata?
Perché?"
La sconosciuta infermiera si sedette accanto a lei ed incominciò ad
accarezzarle la testa,parlandole con voce dolce
"non essere arrabbiata Sakura..."
"e perché non dovrei?" ribattè secca la ragazzina.
"perché se me ne sono andata io invece di te c’è un buon motivo..." rispose
sicura la donna.
La ragazzina alzò lo sguardo specchiandosi negli occhi color oro
dell’infermiera e scovandovi all’interno il riflesso degli occhi della
madre.
"m-mamma...?" chiese ella con voce tremante.
"sì Sakura..." rispose la donna misteriosa,cambiando fattezze "sono tornata
ma ho poco tempo a disposizione. Volevo solo raccomandarti di non essere più
arrabbiata e di pensare a vivere anche per me...sii una brava ragazza ed
impegnati in tutto quello che fai,sei una ragazza forte e sono sicura che te la
caverai anche senza di me..."
"un momento mamma! Perché? Perché te sì ed io no? Perché sono stata
risparmiata?"
"tu hai un compito da portare a termine,tu sei destinata a salvare una vita
Sakura. Hai un futuro ricco di avventure che ti aspetta,quindi ti prego non
sciuparlo con l’odio ed il rammarico e soprattutto non sentirti in colpa,tu non
c’entri assolutamente niente,nessuno c’entra niente,è così che va la
vita,piccola mia,ma ricorda che per ogni vita che muore ce n’è sempre una che
nasce...ora devo andarmene tesoro mio,è stato bello averti vista un’ultima
volta..."
Detto questo il corpo della donna iniziò a dissiparsi ma prima di scomparire
del tutto posò tra le mani della figlia un oggettino.
"no,mamma aspetta non te ne andare! No!" la bambina lanciò un ultimo
urlo,prima che la donna potesse scomparire del tutto.
Si svegliò di nuovo,urlando.
"è stato solo un sogno? Ma come è possibile? Sembrava così reale..."
All’improvviso Sakura si accorse di stringere qualcosa nella mano destra,così
l’aprì.
Sul suo palmo notò che aveva una spilla per capelli a forma di stella. Era la
sua spilla preferita ed era la stessa che indossava quel giorno,ma temeva di
averla persa nell’incidente...come mai ora era lì nella sua mano?
Sorrise e ripensò al sogno,che forse non era stato proprio tale.
"oh mamma...grazie..." mormorò Sakura con le lacrime agli occhi.
Fujitaka e Touya l’avevano sentita urlare così entrarono nella stanza
correndo.
"Sakura,va tutto bene?" s’informò ansioso il padre.
La ragazza sorrise.
"sì...ora sì..."
Dopo un paio di settimane la giovane Kinomoto uscì dall’ ospedale e dopo
qualche giorno era già pronta per tornare a scuola.
Quella mattina si svegliò bella pimpante e scese le scale di corsa,perché era
in ritardo come al solito.
"ehy mostriciattolo,oggi ti sei svegliata trenta secondi prima di ieri,stiamo
facendo progressi!" la canzonò Touya come era solito fare.
Sakura gli fece la linguaccia scoppiando a ridere,ed il fratello la seguì a
ruota. Era davvero straordinario il modo in cui si era ripresa,e con tanta
rapidità.
Trangugiò un panino con la marmellata al volo e partì a raffica coi suoi
fedeli roller.
Durante il tragitto casa-scuola ripensava alle ultime parole della madre. Non
aveva certo dimenticato cosa lei le aveva anticipato del suo futuro ed aveva
intenzione di impegnarsi per far sì che la madre fosse fiera di ciò che lei
sarebbe diventata. Inoltre pensava ancora anche al compito che aveva da portare
a termine. Lei aveva una vita da salvare.
Tutta contenta la ragazzina varcò i cancelli della scuola,convinta che la sua
vita non sarebbe stata più la stessa.
Una persona l’attendeva all’ingresso e quella persona era la sua migliore
amica,Tomoyo Daidouji.
Non appena la vide arrivare Daidouji le corse incontro e la salutò.
"ciao Sakura-chan!" le urlò incontro,contenta di poter finalmente rivederla
pimpante e contenta come sempre.
"ciao Tomoyo!"
Eccoci alla fine del primo capitolo! Come avevo già accennato era solo
introduttivo,quindi dal prossimo si entrerà nel vivo della stori (beh,più o
meno!). comunque non c’è nulla da fare,il mio cervello è prorpio studiato per
scrivere long fiction XDXD!
Grazie a tutti coloro che leggeranno! Ciauuu,al prossimo cap!