Nota personale e disclaimer:
È la prima volta che tento
di scrivere qualcosa su Mermaid Melody.
Tuttavia, sono sicuro di riuscire a fare un buon lavoro.
Tutti i personaggi che appariranno qui sono © dei rispettivi
autori.
Parte della trama di questa fan fiction deriva direttamente
da Tenshi
no Love Song di falcediluna,
che mi ha concesso l’autorizzazione per l’utilizzo della sua fanfic.
Quanto alle comparse che appariranno qui, sono opera mia.
In particolare, il gruppo noto come Crimson Tears (Lacrime
Cremisi) è un’idea mia, creata sulla base di un particolare gruppo di pazzoidi
proveniente da Negima!, sviluppata per la mia fan fiction (in
pausa) Avventure ai limiti della follia!
Ah… non vi preoccupate, se vedrete certa gente frequentare
alcune delle protagoniste…
*KK si prepara ad
essere fucilato dalle fan dei tre che andranno assieme a tre delle sirene.*
… e non prendetevela con me!
Per chi già li conosce anche solo per elenco, non stupitevi
di trovarne quattro che non conoscete: sono una mia aggiunta personale che
coinvolge la Crimson Tears solo al di FUORI dell’universo delle Avventure.
Quanto a Mermaid Melody, seguirò in parte la trama
dell’anime ed in parte quella del manga.
Spero di avervi incuriosito… grazie dell’attenzione e buona
lettura.
Le lyrics delle canzoni (a parte
quella creata da falcediluna per Sara nella sua fic) sono prese dal sito
Mermaidmelody.it.
Kai no Tenshiden
(La Leggenda degli
Angeli dell’Oceano)
Fan fiction facente
parte del ciclo
“Cronache delle Crimson
Tears”
e
“Awakening of the Babel Clan”
Una sala scura, immersa nelle tenebre.
L’unica fonte di luce nella sala era uno strano specchio che
occupava un’intera parete.
Specchio su cui scorrevano rapidamente immagini.
Immagini di battaglie violente.
Battaglie combattute tra fazioni di volta in volta diverse.
Per scopi diversi.
Con poteri che cambiavano di volta in volta.
Ma con un unico risultato.
Il fallimento.
-Idioti.- Fu il commento di uno
degli osservatori, un figuro intabarrato sotto un saio nero.
-Un’opinione piuttosto dura…-
-No, è la pura realtà dei fatti. Contro cui noi non dovremo
fare i conti.-
-Ne sei sicuro?-
-Ho pianificato tutto. Cosa che i nostri predecessori non si
sono neanche degnati di prendere in considerazione.-
-Non mi sembra che l’Imperatore del Joujakai o Mikeru della
Stirpe Alata siano stati imprudenti.- Fece la voce di una donna da sotto un
altro saio.
-Ah sì? Allora, il cosiddetto Sovrano delle Armature ha
sottovalutato lo spirito di sacrificio dell’Oni Mashoo ed i legami di amicizia
tra i Samurai Trooper; Gaito degli Abissi si è
lasciato rovinare dai suoi stessi sentimenti; Mikeru era solo un burattino
usato da quella cosina che era Fuku per resuscitare il vero Mikeru (1). Devo
continuare?-
-No. Almeno per ora.- Fece la voce
piuttosto cavernosa del più grosso del gruppo.
-Tornando al nostro progetto… quali sono le cose che possono
interferire nei nostri piani?- Chiese il leader del gruppo, con un tono calmo e
controllato.
-Poche. Il gruppo dei Samurai Trooper si è diviso, dato che ognuno
di loro è tornato alle proprie vite “normali”. Delle yoroi, quelle dei Mashoo
per ora sono impossibilitate a lasciare il Joujakai, mentre quelle attualmente
in possesso dei Samurai Trooper, pur essendo più potenti rispetto a quelle
create da Kaosu, sono decisamente più vulnerabili
agli elementi opposti ai loro (2). Il Magatama della
Vita è scomparso dopo la sconfitta di Arago (3), e le
Spade Inflessibili sono state distrutte assieme alla Kikotei
e l’Anoku Kikotei (4).-
Elencò l’uomo che aveva aperto la discussione.
-Per quanto riguarda il mondo magico?-
-Non interferiranno. Non dopo che la Grande Guerra (5) di
venti anni fa li ha ridotti così male da mettere a rischio la loro segretezza
agli occhi del mondo ‘normale’.-
-… e per quanto riguarda le Principesse Sirene?- Domandò una
voce femminile.
-Purtroppo loro sono nel pieno delle forze, senza contare
che la nuova Acqua Regina è quella maggiormente legata all’Erede dei
Phantalassa(6).-
-Hai dimenticato un particolare.- Fece uno del gruppo, dalla
voce catarrosa e strascicata.
-Quale?-
-La più giovane del gruppo… la nuova Princess dell’Oceano
Indiano… ha condiviso, per un breve periodo di tempo, sia il corpo che i poteri
con Mikeru, dato che il folle ha pensato bene di divorarsela per assorbirne i
poteri e le energie. E quando Mikeru l’ha separata da sé stesso, le ha
involontariamente lasciato dentro una scheggia del suo potere.-
-Questo lo sapevo, ma non l’ho calcolato: anche se possiede
parte del potere di Mikeru, non sa evocarlo e non ne è neppure consapevole.-
Rispose il calcolatore della truppa.
-Ed è qui che hai sbagliato.- Replicò la voce della più
giovane del loro gruppo, con una voce sottilmente inquietante a causa
dell’impersonalità con cui si esprimeva.
-Hai visto qualcosa che ancora non sappiamo?- Domandò il
capo. Lei rispose rivolgendosi al suo “fratello” che aveva iniziato quella
discussione.
-Il potere che dorme nella giovane Principessa Sirena della
Perla Arancione è troppo debole perché lei possa evocarlo, esattamente come hai
detto tu. Ma quello stesso potere la porterà presto a risvegliare la sua vera
natura. E tutti noi sappiamo cosa significhi questo.-
-È un serio problema… che purtroppo dobbiamo ignorare. Ormai
ci siamo spinti troppo avanti, e non possiamo far altro che proseguire.- Disse
il leader, liquidando la questione.
-Per quanto riguarda la Crimson Tears?- Domandò un altro del
gruppo, esprimendo la preoccupazione che lui ed i suoi “confratelli”
condividevano.
-Quel gruppo ha cessato di esistere dopo che il loro
‘leader’ è sparito. Non sono riuscito ad individuarli… ed anche se dovessero
tornare in scena, non sarebbero in grado di competere con noi. Siamo preparati
ai loro cosiddetti ‘poteri’ ed alle loro capacità.- Disse seccatamente
il capo, mettendo a tacere i mormorii di preoccupazione che stavano iniziando a
sentirsi nella sala.
Altrove, tempo dopo…
Ai bagni “La Perla” non si respirava certo una buona aria.
A meno che non vi riferiate a quella amorosa, in quel caso lì
le cose sono diverse, dato che quasi tutte le occupanti / impiegate femminili
dello stabilimento e l’impiegato maschile sospiravano con aria beata, pensando
alle loro vicende amorose.
Peccato solo che, come Nikora usciva dalla nebbia rosata del
suo amore per Maki (il proprietario di un altro locale, un bar ndKK), iniziava
a ringhiare per la rabbia, ripetendo sempre un liet –
motiv che suonava più o meno così:
-GLI AFFARI STANNO ANDANDO MALEEEEEE!-
Il motivo del calo degli affari (sia del La Perla che del
bar di Maki) era da ricercarsi in un gothic pub che
aveva aperto da poco tempo, il Red Moon,
che a quanto si diceva in giro spopolava per via dei coktail…
e dei camerieri.
-Fa sempre così?- Chiese Karen, vagamente disgustata dal
cambiamento repentino di umore della proprietaria.
-Anche peggio. Oggi è più calma, rispetto ai primi giorni in
cui quel pub ha aperto.- Le rispose Hanon.
-Già. Nei primi tempi lei e Maki imprecavano ogni tre ore
piangendosi sulle spalle. Poi gli abbiamo fatto notare che perdevamo solo la
clientela femminile, e solo dalle ore preserali in avanti.- Aggiunse Rina, con
la massima flemma possibile.
-Ah. Ma diteci… sono davvero così attraenti quei camerieri?-
Chiese Coco, interessata all’argomento.
-Mah, c’è di meglio…- Disse Rina.
-Ha ragione.- Aggiunse l’azzurrina.
-Tu ed Hanon siete innamorate cotte di Masahiro e Shirai,
quindi non fate testo. Vorrà dire che controlleremo di persona.- Replicò Karen,
avviandosi con le sue ‘colleghe’ verso l’uscita.
-Aaaaaannncheeeee voiiiiiiii, traditriiiiiciiiiii?-
Ringhiò Nikora in modalità Oni.
-Scusa, ma noi non lavoriamo per te.-
Rispose Noelle arretrando al pari della gemella e dell’amica.
Poi, con uno scatto rapidissimo, le tre sparirono lasciando
solo degli sbuffi di polvere dietro di sé.
-BWAAAAA AAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAA AAAAAAAAA AAAHHHH
HHHHHHH!!! T___________________________________T-
Il pub noto come Red Moon, era un locale costruito
sobriamente. Niente di eccessivamente appariscente, almeno all’esterno, a parte
l’insegna che ricordava una falce di luna calante color rosso.
All’ingresso, stava un ragazzo dall’aria gentile, non più di
sedici anni in apparenza, dai lunghi capelli castani, vestito con un’uniforme
da cameriere color bianco.
-Benvenute al Red Moon, signorine. Purtroppo, sono spiacente
di informarvi che per ora il locale è chiuso per motivi… diciamo interni.-
Disse educatamente lui alle tre ragazze appena arrivate, eseguendo poi un lieve
inchino.
Ragazzo che aveva sempre uno stuolo di fan adoranti, ma
questo è un altro discorso.
-E quali sarebbero questi motivi?-
-Il barman ha litigato con il proprietario ed abbiamo dovuto
sedarli prima che cercassero di uccidersi a vicenda. Un’altra volta.- Rispose
lui con la massima calma, come se anziché parlare di un tentato omicidio stesse
elencando la sua prima colazione.
-Oo Oo Oo…-
BLAM!
-FUORI DALLA _MIA_ CUCINA!-
-Ed il cuoco deve aver di nuovo sorpreso quella malefica
gatta a cercar di rubare dal frigo. Non vi preoccupate, sono cose normali…
almeno per noi.-
-*sweatdrop* E questi sarebbero la concorrenza?- Chiese
Karen alle altre come si furono allontanate.
-Perché non andiamo in spiaggia? Così, tanto per fare
qualcosa…- Chiese Coco, che si stava annoiando.
-D’accordo… sempre meglio che sentire gli sproloqui di
Nikora sugli affari… tra l’altro penso che ci troveremo pure Luchia: oggi Kaito
aveva una gara di surf…- Rispose Noelle.
Come le tre sirene furono sparite alla vista, una donna (età
imprecisata, comunque giovane) cacciò fuori la testa dalla porta.
-Sono andate via Haku?-
-Sì sensei. Solo…
Mi può dire perché ho dovuto fare la solita scena per evitare domande da parte
dei clienti?-
-Oggi Kurt era più fuori di testa del solito. E il
medicastro ci ha tagliato di nuovo gli stipendi.-
-… tornerà mai il capo?-
-Non lo so…- Disse lei tristemente.
Sulla spiaggia, c’era invece molta agitazione: qualcuno
stava sfidando il campione in carica (Kaito). E lo stava pure impegnando.
-FORZA KAIIITOOOOO! SEI IL MIGLIOOOREEEEEE!- Urlavano Luchia
e le svariate fans del surfista.
Un ragazzo moro, con sguardo palesemente annoiato (o forse è
meglio dire ‘menefreghista’), sventolava (senza molto entusiasmo) un cartello
con su scritto “Vedi di vincere o niente sushi”, rivolto evidentemente al
secondo ‘concorrente’.
Questi era un uomo di grossa stazza dai capelli bianchi
leggermente sparati, gli occhi azzurro scuro.
Anche lui ed il moro (anzi, soprattutto il moro) avevano il
loro dovuto seguito di fans (parecchie delle quali se
li mangiavano con gli occhi).
Poco dietro di lui, un ragazzo biondo con un occhio azzurro
intenso (l’altro era coperto da una ciocca dei suoi lunghi capelli biondi)
cercava di concentrarsi per realizzare quello che sembrava un quadro.
-Tanto valeva che tu non facessi il tifo…- Fece ironicamente
il biondo.
-Mi ha pagato.- Disse brevemente e gelidamente il moro.
-Consolante…- Fece il biondo, leggermente scoraggiato. -Thò, ci sono delle novità.-
Aggiunse poi allungando un occhio verso le tifose di Kaito.
-L’ultima volta che hai adocchiato una donna, abbiamo finito
per farci ammazzare dalla donna del Leader. Potresti almeno in questa nuova
vita, che ci siamo guadagnati per puro miracolo, evitare di correre dietro ad
ogni sottana che vedi?-
-Umh… forse. Comunque sia sono dei
tipi piuttosto interessanti. Guarda, sono quelle che stanno parlando con la
biondina che si sgolava per l’avversario del nostro squalo.-
-…- Il moro (se non avete ancora capito chi è, vi sparo… vabbè, lo capirete più tardi) si voltò nella direzione
indicata dal biondo. Vide tre ragazze avvicinarsi alla bionda psicotica che
tifava per il campione locale di surf.
Una bionda, dall’aria non dissimile a quella del suo
compagno artista, capelli lunghi lisci, si stava mangiando le dita nel dubbio
su chi tifare.
Una lunghi dai capelli scuri con riflessi violetti raccolti
in trecce chiacchierava (nei limiti del possibile) con la biondo – castana che
tifava per Kaito.
L’ultima, dal volto terribilmente simile alla seconda, solo
con i capelli con riflessi blu scuro, aveva l’aria decisamente più tranquilla e
riflessiva, e si limitava a guardarsi intorno.
I loro sguardi s’incrociarono.
Dal punto di vista di lui.
L’ambiente si fece nero, come nelle illusioni che lui spesso
usava contro i suoi nemici, le sue vittime… o come quelle che aveva subito durante
la sua ‘giovinezza’.
Vedeva solo quella ragazza.
Il cui aspetto era decisamente cambiato: i capelli si erano
allungati, ed avevano assunto una colorazione azzurro – indaco quasi… abbagliante.
Gli occhi avevano la stessa colorazione dei capelli, e sembravano
due mari, in cui si sarebbe potuto
perdere.
Dalla vita in giù, la ragazza aveva una coda da pesce.
“Una… una sirena?” Pensò stupito lui. Ne aveva viste di
cose, sia nella sua vecchia vita che in questa nuova che aveva ricevuto per
chissà quale motivo, ma una sirena…
soprattutto una con un chakra così potente.
Lo percepiva persino senza la sua… capacità segreta.
Per pura curiosità, attivò quel suo segreto.
Venne stupito una seconda volta, quando vide, di riflesso,
anche gli occhi della sirena mutare.
“Cosa?” Pensò vagamente perplesso, mentre vedeva il suo
chakra vorticare dietro di lei, assumendo la forma di due ali.
Subito dopo, l’ambiente tornò
alla normalità.
-‘tachi,
ci sei?- Chiese il biondo passandogli una mano davanti al viso.
-…-
-Cosa ne pensi, allora?- Domandò quando si rese conto che il
suo compare si era ripreso dalla catalessi in cui l’aveva visto cadere poco
prima.
-…
……
…c’è di meglio…- Disse apatico come sempre.
Il biondo ci credette…
“…come quando mi avevi detto che non andavi a letto con
quella ragazza che mi somigliava parecchio.” Pensò ironico, ma si tenne per sé
il commento, per non rischiare una cottura a fuoco lento.
Dal punto di vista di lei.
Noelle vide l’ambiente scurirsi e scomparire in un mare
nero.
Nero come gli abissi.
Come la prigionia che Gaito le
aveva inflitto tempo addietro.
Tuttavia, non si sentì in pericolo.
Vide davanti a sé il ragazzo moro con cui aveva incrociato
lo sguardo.
Ed al tempo stesso, non lo era.
Portava in fronte una fascia di stoffa blu con una placca di
metallo rigata orizzontalmente, a sfregiare un simbolo simile ad una foglia; ed
a coprirne il corpo una strana mantella nera, decorata con un motivo di nuvole
rosse a bordo bianco.
Era anche circondato da fiamme, scure, che circondavano il
suo corpo formando le spire di un dragone.
Guardò i suoi occhi, color ossidiana… e li vide diventare
rossi come il sangue.
Attorno alla pupilla, tre segni neri simili a petali.
Vide con
inspiegabile chiarezza le tenebre ed i dolori della sua anima, ed anche la luce
debole, ed allo stesso tempo forte che brillava nel suo cuore.
Subito dopo, tornò al ‘mondo reale’.
-Tutto bene Noelle?- Chiese Luchia preoccupata.
-Sì…-
-Ci sei sembrata… assente, per un attimo. Ci sono problemi
sorellina?- Chiese Karen, preoccupata.
-No, nessun problema, davvero.- Disse alla sorella, gettando
un’ultima occhiata verso il misterioso moro.
-… ne parliamo dopo. E devi dirmi TUTTI i particolari.-
Disse Coco, dopo aver dato uno sguardo nella direzione in cui Noelle aveva
guardato.
Poco dopo, con un altro pareggio, Kaito ed il suo nuovo,
validissimo avversario raggiunsero la riva.
Il primo, venendo quasi travolto ed abbracciato dalla sua
fidanzata.
Il secondo, cercando di liberarsi dell’assalto delle fans.
“Quanto mi mancano i vecchi tempi, alle volte…” Pensò
malinconico l’armadio ambulante, dirigendosi verso i suoi due colleghi.
-Ci sono novità, socio?-
-No, nessuna.-
-…E la ragazza su cui hai indugiato?-
-Quale ragazza?-
-Nessuna.- Disse con voce gelida il moro. Talmente gelida
che avrebbe potuto congelare un pinguino in tuta termica.
-La ragazza con i capelli scuri e gli occhi azzurri, nel
gruppetto delle fans di Kaito.- Indicò il biondo,
sadicamente, mentre si preparava mentalmente alla fuga MOLTO rapida.
-Fa vedere…- Disse “Sharky” (per ora chiamiamolo così) ai
due, voltandosi verso il gruppetto di ragazze. -…*evilgrin*
ho avuto un’idea. Trattienimelo un attimo.-
Il moro si voltò verso i due, pronto a ridurli a terracotta
(il biondo) e sushi (l’armadio), ma purtroppo il biondo aveva pronta una
sorpresina cacciata fuori dai boxer.
Uno spray al pepe.
-[Parolacce in dialetto trentino comunque censurate]!- Urlò
il porello, accecato dallo spray.
-Stai frequentando un po’ troppo Kurt, lo sai vero?- Chiese
l’“artista” vagamente offeso dalla sequela di ingiurie.
Nel frattempo, Sharky era arrivato presso le ragazze.
Le fans di Kaito, ovviamente, lo
stavano squartando con lo sguardo, ma questo è un dettaglio a parte.
*Hitokirigan no Justu(7)*
Correzione, furono le fans a
squagliarsi (in senso metaforico e reale) all’occhiata di Sharky.
Qualcuna andò a nascondersi dietro a Karen (che, al pari di
Kaito, non si era minimamente spaventata), mentre altre si nascosero sotto la
sabbia (con tanto di cannuccia per respirare).
-Buongiorno moccioso.-
-Buongiorno a te, esaltato. Come mai da queste parti?-
-Oh, volevo solo invitare te e queste signorine qui ad una
serata a gratis al locale in cui lavoriamo io ed il mio socio là dietro.- Fece
Sharky accennando al suo moro collega.
-Come mai questo interessamento?- Chiese Karen, con massima
ironia nella voce, senza abbassare lo sguardo davanti all’armadio a due ante
che la squadrava dall’alto verso il basso.
Sharky, dentro di sé, sorrise. Quella ragazza dai curiosi
capelli quasi – violacei e gli occhi nocciola era la prima che non correva a
nascondersi dopo aver incrociato il suo sguardo in modalità Serial Killer.
-Oh, solo per fare una buona azione.-
-…-
-Ok, voglio solo far saltare i nervi al mio socio. Ed
aumentare un poco la clientela. Potete invitare chi volete.- Disse Sharky,
prima di darsi alla fuga: il suo collega si era ripreso dallo spray al pepe.
-………-
-AAAAAAAHHHHHHHH!- Urlarono i due fuggendo a rotta di collo,
mentre il moro li inseguiva con la stessa, perenne espressione di sempre.
Anche se i due si stavano comportando come se il loro pezzo
di ghiaccio personale stesse imprecando a tutto spiano, maledicendo loro, i
loro genitori ed i loro avi fino alla 16ma generazione.
E forse era davvero così (a furia di lavorarci assieme per
ANNI, avevano imparato a tradurre i suoi silenzi ndKK).
-Ci vediamo Ki – san. Io torno al locale.- Fece il biondo
filando dentro un magazzino.
-Porc…- Imprecò l’armadio, quando
si rese conto che il biondo aveva fregato entrambi.
Infatti, come il moro scardinò la porta per prenderlo,
l’artista era svanito nel nulla.
Approfittando della distrazione del moro, il bianco corse
verso il mare, tuffandosi in acqua e sparendo sotto la superficie.
“Salvo… almeno per ora…”
Pensò mentre nuotava a tutta forza, parallelo alla costa.
Poco dopo…
Al “La Perla” Maki e Nikora erano stranamente di OTTIMO
umore.
Talmente ottimo che Hippo (in forma umana) stava cercando di
liberarsi dalle corde e dal bavaglio che lo facevano sembrare un salame, al
pari di Hanon e Rina.
-Ch… che cosa è successo?- Chiese
Kaito, vagamente spaventato dai sorrisini sadici misti a risatine dei due.
-Ohhh… è molto semplice. Abbiamo
trovato un metodo per recuperare clientela e guadagni.- Disse Nikora, sempre sorridendo.
-C… come?- Chiese Karen da dietro Kaito (al pari di Luchia,
Coco e Noelle).
-Ehehehehhe…- Iniziò a ridacchiare
Nikora, mentre al suo fianco appariva il demone noto come The Trikster Priest,
ovvero Xellos Metallium -…Sore wa, Himitsu Desu!- Dissero i due ad occhi chiusi,
sorridendo e facendo un cenno di diniego con il dito indice proteso.
E gettando ancor più nel panico i presenti.
-Benissimo, per stasera alle 18:00 fateli venire al Red Moon.- Disse una voce piuttosto romboroante da una porta.
Seguita, subito dopo, dal proprietario, accompagnato da
Madame Taki.
Costui non era di certo una presenza rassicurante, dato
l’aspetto perennemente ricucito che aveva, come se qualcuno lo avesse
assemblato a mò di moderna versione del mostro di Frankenstein.
Al di là di questo ‘dettaglio’, i capelli neri e gli occhi
scuri, uniti ai lineamenti abbastanza regolari, potevano dargli anche un
aspetto gradevole. Peccato che il quadro d’insieme fosse rovinato dalle
cuciture sul suo corpo… e dallo sguardo avido e sadico che aveva perennemente.
-D’accordo Kakuzu – san. Maki e le ragazze verranno in
serata, come da accordi.- Disse l’anziana al proprietario del Red Moon, con un piccolo inchino di
ringraziamento.
KROCK!
Kaito e le ragazze si erano pietrificati dallo shock.
Questo consentì all’avido di uscire prima dello scoppio di
urla femminili assortite (Hippo era riuscito a liberarsi, e la prima cosa che
aveva fatto era stata liberare Rina. Che si stava scrocchiando le dita ndKK).
-CHE COOOOOOOSAAAAAAAAAAAAAAA???????????-
Al Red Moon.
-Thò, devono averlo appena
saputo…- Disse la donna che aveva parlato con il giovane cameriere.
-A quanto pare, Reika – san… e Hidan – sempai le deve 2.000
yen, come da accordi.- Disse Haku, contando i soldi che aveva appena incassato
da Kurt, il cuoco, che era sotto sedativi dopo il tentativo di omicidio del
famiglio del capo di quell’accolita di pazzi.
-…
Dov’è il serial killer?- Chiese il moro entrando gelido come
al solito.
-Là dietro, Itachi – sempai.- Disse Haku con la massima calma,
additando l’italo – germanico che era sotto sedativi.
-… Deidara e Kisame?-
-Deidara – sempai si è chiuso
nell’Ironmaiden,
e Kisame – sempai si è offerto volontario per pulire la cantina. E la sabbia di
Katzilla(8 ).- Rispose Reika.
-…-
-Sì, si sono puniti da soli per sfuggire alla tua ira.-
-Stasera avremo delle nuove cameriere, gente. Ed un nuovo
barista, che spero non ci mandi cinque clienti su dieci KO con i suoi
cocktail.- Disse Kakuzu entrando nel locale. Se l’esterno sembrava un locale
‘normale’, l’interno era identico ad una vecchia stazione della metropolitana
mischiata con una discoteca ed una chiesa in stile gotico.
-Scusa tanto se uno cerca di fare del suo meglio,
stramaledetto taccagno!- Ribattè il barman ufficiale, un tipo dall’aria pallidina
e dai capelli bianchi, dal fondo della sua postazione prediletta (il bancone
del bar). Ovvero, Hidan.
-Stai zitto, fanatico, e torna alle tue preghiere!-
-Torniamo a noi… abbiamo del nuovo personale? E come ci sei
riuscito a convincerli, schiavista?-
-Ho fatto un accordo con la proprietaria di un albergo in
zona e con il suo fidanzato, che gestisce un bar – ristorante. Lui viene qui a
farci da barista, e ci prestano il loro personale. In cambio, gli cediamo il
35% dei guadagni.- Disse il proprietario del pub.
-Come mai tanta generosità, Kakuzu – sempai?-
-La comproprietaria dell’albergo sembra avere uno strano
potere… mi ha fatto venire un infarto a quattro cuori su cinque. Minacciandomi
di farmeli saltare TUTTI, se non accettavo la loro offerta.-
-Ah.- Fu la risposta corale dei
presenti.
-Comunque sia… DEIDARA! Esci SUBITO fuori dalla Ironmaiden, e mettiti al lavoro! Altrimenti, ti mando in
vacanza dalla tecno fanatica e dalla pozionista!-
Ordinò Kakuzu, facendo scattare fuori dalla Vergine di Ferro l’artista in
questione.
-Hai!- Strillò il
porello, che pur con i cambiamenti sopravvenuti cinque anni prima aveva ancora
un terrore folle del rattoppato. E delle sue conoscenze in quel mondo.
Ore 17:30, davanti al Red Moon.
-Mi dite come ha fatto Nikora a convincerci ad accettare?-
Chiese Coco, a nome di tutte le presenti, ad Hippo.
-Non lo so neppure io…- Disse l’animale mistico, nella sua
forma umana.
-Vabbè, entriamo… non sarà così
brutto, vero?- Disse Hanon, da inguaribile ottimista.
Povera illusa.
-Benvenute, signori e signorine.- Disse Reika allegramente,
accogliendo il gruppetto di ricattate e fidanzati vari (Shirai si era aggregato
in modalità cane da guardia; idem per Masahiro ndKK).
-Locale… interessante.- Fecero le ragazze, un poco dubbiose.
-Non preoccupatevi, non è come così brutto come sembra. E
non preoccupatevi di eventuali stramberie od anomalie: per creare un’atmosfera
più… pittoresca, alcuni dei nostri si mascherano per… risaltare… l’ambiente.-
Fece Reika notando gli sguardi pallati delle ‘new
entry’, nel vedere un uomo con la pelle azzurra, capelli bianchi, fessure
simili a branchie sul volto e vestito da cameriere.
-Ah…- Fecero i presenti, credendoci poco.
-Comunque sia, stasera servirete ai tavoli. Nei camerini, troverete
le vostre divise per stasera.- Aggiunse lei, cercando di non ridere pensando
alle loro reazioni al vedere le… uniformi… che avrebbero dovuto indossare.
Quando uscirono dai camerini (la maggior parte delle ragazze
voleva protestare, ma Coco aveva fatto notare che, anche sfuggendo al bar, non
potevano poi sfuggire a Nikora), le ragazze avevano i nervi a fior di pelle…
Ed, osservando i vestiti, si poteva capire anche il motivo:
si trattava di abiti in stile gothic lolita
decisamente provocanti, di color nero con le sfumature ‘intonate’ ai colori
abituali delle ragazze.
L’effetto era tale che Kaito, Shirai e Masahiro facevano a
pezzi con lo sguardo chiunque osasse posare lo sguardo su Luchia, Hanon e Rina.
-Ah, giusto per fare le presentazioni… Reika Azumaya, co – gestrice del
locale. E voi siete?…- Domandò Reika, sempre sorridendo.
-Luchia Nanami.-
-Rina Toin-
-Hanon Hosho.-
-Karen Aiiro.-
-Noelle Aiiro.-
-Coco.-
-Kaito Domoto.-
-Shirai Nagisa.-
-Masahiro Hamanasaki.- Si
presentarono le future vittim… emh, i futuri membri
del personale.
-Per i primi tempi, vi metteremo in coppia con uno dei
nostri camerieri.- Sguardi raggelanti dei tre fidanzati. -Con le dovute
eccezioni… “Kami – sama! Mi hanno ricordato Itachi, per un istante…”- Fece
Reika.
Ore dopo…
-Però, è diverso da come pensavo…- Disse Noelle al suo
‘collega’ temporaneo, ovvero Itachi.
-…-
-Ha detto: “Cosa ti aspettavi?”.- Tradusse Kisame, passando
dietro ai due.
-*gocc* Bhè, qualcosa di simile ad un rave party… dato
quello che ha detto Haku – chan oggi pomeriggio…-
-…
Kakuzu ed Hidan devono aver litigato. Di nuovo.- Disse
Itachi con il suo solito tono impersonale, additando l’ex barman, degradato a
dee – jay.
In quel momento Hidan, vedendo che Kurt era uscito dalla
nebbia dei tranquillanti ed era ANCORA in modalità assassina, decise di mettere
su un lento.
Ovvero, l’unico tipo di musica che potesse calmare l’italo –
germanico.
Le coppiette del locale (ed anche altre del personale) si
lasciarono andare al ritmo.
Noelle si strinse inconsciamente ad Itachi, godendosi la
musica.
E senza che il moro si opponesse.
Anzi, dentro di sé desiderava che quel contatto non finisse
mai.
“Perché… perché non riesco a pensare a nient’altro che a
sentirla vicino a me?
…
Oh no…” Pensò come si rese conto che il suo braccio
sinistro, senza che lui stesso se ne fosse reso conto, era andato ad
abbracciare la mora.
Entrambi arrossirono come semafori. Per loro fortuna,
nessuno se ne accorse, complice la semioscurità del locale.
Ma, in quel momento, non importava a nessuno dei due.
Alla postazione del DJ, Coco portò una bibita ad Hidan.
-Abbiamo vinto la scommessa, da quel che vedo.- Disse il
fanatico, osservando la coppietta in effusioni.
-In effetti… quanto pensi che imprecherà Kakuzu?- Chiese la
bionda, riferendosi alla scommessa aperta (immancabilmente) dal proprietario
del locale.
-Abbastanza da far comparire Jashin
– kami sama per prendere appunti, probabilmente.- Rispose lui, prendendosi la
bibita con la mano sinistra, mentre la destra andava a sfiorare il ciondolo con
il simbolo della sua religione di appartenenza.
-Un giorno mi dovrai spiegare che cavolo di religione
pratichi…- Disse Coco, che aveva legato con il mattoide.
BROOOOOMMMMMMM!!!
Le sirene presenti nel locale voltarono improvvisamente la
testa in direzione del mare.
Sentivano che
c’era qualcosa che non andava.
Pure Kaito, che dentro di sé imprecava a tutto spiano: prima
suo fratello, poi quel pazzo di Mikeru. Adesso chi era apparso a rompere le
scatole, con tentativo incluso di dominare l’orbe terraqueo?
-Grrrr… scusate signori, ma siamo
costretti… grrr… a chiudere per motivi non
dipendenti… grr… dalla nostra volontà.- Disse Kakuzu,
dopo che un secondo rombo fece tremare il locale.
Le persone uscirono velocemente, e dopo che il locale si fu
svuotato (sia dai clienti che dal nuovo personale ‘normale’) Kakuzu usò Hidan
come sacco da boxe per sfogarsi.
-Che ne dite, andiamo a vedere chi ha rovinato la serata?-
Chiese Kisame, uscendo dai camerini con indosso una sospetta mantella nera con
motivo di nuvole rosse a bordo bianco, legata attorno alla fronte una fascia di
stoffa blu con in centro una placca (sfregiata al centro) di metallo con sopra
quattro simboli simili a lineette curve, simili ad onde; ed in mano un oggetto
di dimensioni abnormi avvolto da bende.
Itachi lo precedette, mentre usciva anche lui dai camerini
con l’identico tipo di mantella, solo con una banda diversa.
Si rivolse a Kakuzu e Reika, principalmente.
-Vi avviso: che voi siate d’accordo o meno, vado comunque.
Ho bisogno di sfogarmi.- Fece con lo Sharingan attivo.
I presenti si preoccuparono: era da quando il gruppetto che
avevano costituito assieme al folle ‘scomparso’ undici anni prima si era
sciolto (cioè venti anni circa) che non gli vedevano gli occhi in quella
condizione… e con la katana in mano.
Al vedere la lama, e considerando per cosa era diventato
famoso il moro… bhè, non deve stupire che persino Hidan si fosse spostato.
-Andiamo, socio?-
-Andiamo.- Disse Itachi, sparendo in una nuvoletta di fumo.
-… Seguiamoli per tenerli d’occhio. Così, tanto per evitare
che si mettano troppo in mostra.- Disse Hidan a Kakuzu.
-E perché dovremmo?-
-Perché se si fanno scoprire poi dobbiamo chiudere il locale.
E chi lo sente il capo quando torna, se viene a sapere che ci siamo fatti
beccare?-
Kakuzu ebbe un brivido, dato che, piuttosto che affrontare
l’ira del capo, avrebbe volentieri devoluto TUTTI i suoi soldi in beneficenza.
-Andiamo. Il tempo di recuperare l’attrezzatura. Voi tenete
a bada Kurt… Haku, se servisse, non esitare a dargli l’antidoto per i
tranquillanti e portalo nella zona in cui ci troveremo.-
In una spiaggetta incassata tra le
scogliere, il gruppo delle Principesse Sirene, nelle loro idol
– form (a parte Luchia, nella sua nuova forma di Aqua
Regina) e Kaito stavano cercando di contrastare la creatura che aveva causato
il ‘botto’.
Si trattava di un essere umanoide alto circa dieci metri,
con la testa simile a quella di un anfibio, dotato di ‘zampe’ palmate e dalla
pelle nero – verdastra, da cui pendevano alghe imputridite e catene
gigantesche.
L’essere non sembrava dotato di intelligenza, e si era
limitato, fino a quel momento, a cercar di colpire Kaito e Luchia, ritenendoli
istintivamente (ed a ragione) una minaccia alla sua integrità.
-Ora?- Chiese Luchia a Kaito.
-Ora.- Rispose lui, rilasciando i suoi poteri, amplificando
(assieme alla fidanzata) l’effetto della canzone che le altre sei Principesse (Seira era stata tirata giù dal letto da Nikora e portata in
zona da un Hippo terribilmente inc*zzato ndKK)
iniziarono ad intonare.
-Moshi mo negai ga kanattara
Sono saki ni nani ga
matteru no?
Ima wa ooki na kono YUME ga
kanau made muchuu dakedo
Tatakau tabi ai no imi wo
toikakeru
Sen no hoshi ga matataita..
Kitto I'm just Girl!
YUME dake de wa ikirarenai
Ai sareru
yokan wo kudasai
Ima ari no mama no watashi to
"Yume no sono saki he"...
Aoi namima ni yurete iru
Shinjitsu ga mienakunaru nara
Ima wa kotae wo dasanaide mirai
he to isoganaide
Tsukarehateta yoru ni omou KIMI ga iru
Sen no kizuna yori fukaku...
Datte I’m just girl!
KIMI no ai ni tsutsumaretara sekaijuu aiseru
Sonna tsuyosa wo onna no ko wa
kokoro ni
Yado shite umareru haruka na umi kara
Kitto yasashiku...
YUME no ato ni tsumoru
you na ai dake wo mitsumete
Sotto sunao ni tsutaerareta
KOTOBA wa HIKARI wo hanatsu yo
Kitto I’m just girl!
YUME dake de wa ikirarenai
Ai sareru
yokan wo kudasai
Ima ari no mama no watashi to
"Yume no sono saki he"...
"Yume no sono saki he"...-
L’energia ‘trasportata’ dalla canzone travolse la creatura,
facendola tremolare, mentre le sue colossali ‘mani’ andavano a coprire quella
zona della testa in cui si sarebbero dovute trovare le orecchie.
Poi, con un ultimo ruggito, l’essere crollò nell’acqua
bassa, prendendo a dissolversi in cenere.
Clap clap
clap clap!
-I miei complimenti. Davvero, non è da tutti battere uno di
quei cosi così facilmente.- Fece una voce ironica, uscendo da dietro ai massi
in cui si era nascosto.
Si trattava di un uomo dai capelli neri, occhi rossi, con
simboli simili a graffi rossi sotto gli occhi, abbastanza alto, e coperto da un
saio nero.
-Sei il mandante di questo coso?- Chiese Kaito, mano allo
scettro della sua stirpe e dall’aria seriamente intenzionata ad usarlo per
causare molto dolore fisico all’uomo.
-Ah, temo di dovervi deludere, ma non ho alcuna relazione
con il mostro da voi ucciso. Anche se ammetto di averlo dirottato qui, quando
ho visto che si dirigeva verso la costa…- Disse distrattamente, schivando poi
ad occhi socchiusi un pugno di Kaito ed un paio di calci bassi da Rina e Karen.
-Tuttavia… temo che, nonostante la simpatia che mi avete
ispirato ammazzando quella bestiaccia… dovrò uccidervi. Sapete, gli ordini sono
ordini.- Aggiunse alla fine, mentre con uno schiocco terrificante le sue mani e
le sue braccia assumevano un aspetto più… rettiloide,
con tanto di artigli.
I presenti, bisogna concederglielo, riuscirono persino a
piazzare un paio di colpi (sempre il solito trio, ovvero Kaito, Rina e Karen),
ma non servì a molto.
Poi, una piccola esplosione di vento mista a gelo partì
dall’essere, stendendo tutti.
-Iniziamo dall’Aqua Regina…- STROK -…Lì è sleale, sai?-
Chiese a Noelle, in piedi nonostante il suo colpo. E che era abbastanza in
forma da avergli mollato un calcio nei gioielli di famiglia. Resi corazzati
dalla metamorfosi del figuro, ma questo è un discorso a parte.
-Posso sapere come hai fatto a resistere? Ah già, Oceano Artico
ed Antartico, quindi il freddo non lo senti per niente.- Disse il saccente,
afferrando per la gola la sirena.
Sopra la scogliera, durante l’attacco del mostroide.
Il quartetto di pazzi stava assistendo agli eventi nella ‘spiaggetta’ sotto di loro, con la massima calma.
-Se la cavano, per essere delle novelline… almeno, in questo
tipo di combattimento.- Disse lo ‘squalo’ del gruppo.
-… il loro problema è che sono abituate a combattere i loro
nemici tramite la loro voce. Canalizzano il loro potere nelle canzoni, e le
usano per danneggiare i loro nemici nella loro essenza mistica.- Disse Hidan.
-In uno scontro con dei nemici immuni al loro potere o in
grado di arrivare in corpo a corpo, sarebbero in svantaggio.- Fece Kakuzu,
mentre il mostro veniva distrutto.
-Come adesso?- Domandò Itachi, additando il figuro
misterioso, che aveva appena iniziato il pestaggio.
-Come volevasi dimostrare. Evitiamo di interferire: mi
dispiace per le Sirene, ma la nostra copertura deve essere mantenuta a
qualunque costo.- Ingiunse Kakuzu.
Nel frattempo, il figuro aveva afferrato per la gola la
Principessa Sirena dai capelli indaco.
Itachi ebbe un fremito. L’aveva riconosciuta.
“Noelle” Pensò
terrificato per un motivo che, dentro di sé, conosceva fin troppo bene.
Uno scatto rapidissimo, e Itachi si era scagliato giù. Così
rapidamente, che quando gli altri tre se ne accorsero… lui era già atterrato
alla base della scogliera.
-Addio, Sirena.- Disse il figuro, preparandosi a colpire
Noelle.
Poi, una figura nera impossibilmente rapida gli passò
davanti, e Noelle svanì dalla sua visuale… assieme al braccio che la reggeva.
-Ma… ma che…-
-Cerchi questo?- Disse il ninja, tirandogli in faccia il
braccio che gli aveva mozzato.
Lui si voltò verso l’intruso… ed ebbe un moto di terrore a vedere
la sua mantella. Ed i suoi occhi, rossi come il sangue… e con tre ‘simboli’
simili a petali neri nell’iride.
-B… Bloody Eyes… della…
della Crimson
Tears…- Balbettò lui, mentre lo Sharingan di Itachi assumeva la
forma di uno shuriken.
-Addio.- Disse brevemente e
lugubremente il ninja, mentre una fiammata nera partiva dai suoi occhi ed
investiva il figuro, prendendo a bruciarlo in maniera rapidissima. E
dolorosissima.
Poi Itachi sollevò due dita, attivando il Konoha no Kaze e sparendo in un vortice di vento.
-Ch… chi era quello?- Domandò
Luchia, rialzandosi sorretta da Kaito.
-N… non lo so…- Disse Karen, mentre Noelle cercava di
ignorare il batticuore che sentiva in quel momento. Aveva l’impressione di
averlo già visto… ma se era davvero chi pensava, non voleva sbugiardarlo… anche
perché teoricamente nessuno doveva sapere della loro reale identità di sirene.
(1) Riferimenti al numero 6 del manga di Mermaid Melody ed
agli ultimi episodi dell’anime Mermaid Melody Pichi Pichi
Pitch and Pure, in cui si parla della vera natura di Fuku e Mikeru; ed al
comportamento in generale di Arago ed Oroki in Yoroiden
Samurai Trooper.
(2) Riferimento al finale del terzo OAV di Yoroiden Samurai Trooper, “Message”.
(3) Riferimento alla serie TV di Yoroiden Samurai Trooper, episodio finale.
(4) Riferimento al finale del secondo OAV di Yoroiden Samurai Trooper, “La Leggenda
dell’Imperatore Splendente” (Kikoteiden).
(5) Riferimento alla guerra dei maghi citata nel manga di Maho Sensei Negima!,
meglio noto come Magister Negi Magi!.
(6) Riferimento all’episodio finale del manga di Mermaid Melody, volume 7, in cui Luchia
succede all’Acqua Regina.
(7) Ovvero, Tecnica degli Occhi Assassini. Cioè quando un
personaggio ti rivolge uno sguardo talmente cattivo da spingerti al suicidio.
(8 ) Citazione al film “Un
topolino sotto sfratto”. Si tratta di un gatto apparso nel film, talmente
cattivo e rognoso da esser stato messo in una camera a gas un paio di volte. In
realtà, in questa fiction è una gattA in cui un paio
di sadici hanno rinchiuso una pazza proveniente da un Gundam – verse (GundamCHOUGHNobelCHOUGRules!
ndKK).