I’m Natalie.
Ciao a tutti io sono Natalie e da poco mi sono trasferita a
New York. Sono una ragazza di 15 anni un po’ strana mi piacciono
le auto, le moto e il calci. Non sono eccessivamente alta e non
eccessivamente magra, ho i capelli lunghi biondi e due occhi piccoli
colere blu. Trovo la città di New York incantevole anche se so che
molte persone non la pensano così. Frequento la Prescot High School,
insieme alle mie due migliori amiche Jenna e Roxy. Oggi è il primo
giorno di scuola e penso che avrò già le palle piene subito alle prime
due ore. Arrivate a scuola correndo, come tutti i giorni, ci scontrammo
contro tre ragazzi fighissimi. Roxy, Jenna e io esclamiamo: “O cazzo e questi??”
Uno dei tre era alto con due occhi blu in cui ci potevi affogare
dentro, una cresta altissima di un Biondo arancio puro e faccia da
cicciobello da fare paura e delle guanciotte che volevi immediatamente
strizzare. Conoscendo Roxy questo era il suo tipo ideale. L’altro era
invece il mio tipo ideale era alto con un fisico da fare paura oggi
azzurri come il cielo e i capelli di un castano-biondo stupendo . Per
Jenna invece c’era l’ultimo ragazzo era alto con degli occhi azzurri
profondi, i capelli castani e un fisico pazzesco. Eravamo tutte e
tre sbalordite davanti a tale bellezza. I nostri libri erano tutti per
terra e questi ragazzi ci aiutarono a tirarli su. Si presentarono:
X: “piacere Nitan” disse
porgendo la mano a Roxy che era già nel mondo dei sogni, era il suo
ragazzo ideale
X: “piacere Dylan” disse il mio
ragazzo dei sogni porgendomi la mano
X: “ piacere Dracke” disse
l’ultimo ragazzo porgendo la mani a Jenna
RISPONDEMMO TUTTE IN CORO: “ Piacere
ragazzi “ a nostra volta dicemmo i nostri nomi. Iragazzi erano
nuovi e non sapevano molto della scuola ma ciò a cui si interessavano
era alla squadra di basket infatti ci chiedettero subito dove potevano
andare a prendere un modulo per l’iscrizione. La giornata pasò
velocemente e all’uscita trovammo i tre ragazzi ad aspettarci, erano
così danatamente sexy in bermuda neri e maglia a maniche corte bianca,
ci stavamo scogliendo. Erano appoggiati ad un’ aut rossa laccata, mi
sembra un’audi decapotabile, ma non riesco a vedere la marca. I ragazzi
stavano venendo nella nostra direzione.
Dylan: “ Ciao ragazze bellissime vi
serve un passaggio?” Noi ci guardammo e con un semplice gesto
della testa faccemmo capire ai ragazzi che era un sì. Circa alle 17,
quando Dylan aveva accompagnato a casa tutti mi portò a casa mia.
Arrivati davanti a casa m disse: “ Eccoci
arrivati Natalie, la posso accompagnare sulla soglia?” io
risposi con un semplice: “ sì”
arrivati sulla soglia mi diede un bacio sulla guancia e mi chiese se
magari domani mi poteva portare a scuola con la sua bellissima auto
rossa, ovviamente gli risposi di sì. Appena entrai a casa corsi subito
su per le scale tirai fuori dalla borsa il mio cellulare e mandai
subito un messaggio a Roxy e Jenna con su scritto: “ Non potete immaginare che è successo con
Dylan”
Sia Roxy che Jenna risposero subito con un: “ Racconta, racconta” io gli raccontai
tutto ciò che aveva fatto Dylan e loro risposero con un: “ ahhhh *--* che dolce”. Già da una
parte era ciò che pensavo anche io di quel ragazzo di cui ero
follemente innamorata dal primo momento in cui lo avevo visto, ma una
parte di me mi diceva che dovevo stare attenta a quel tipo di ragazzo.
Sicuramente sarà un pensiero stupido dovuto alla stanchezza, come
sempre mi capita dopo una noiosa giornata. Salutai Roxy e Jena con:” un sono staca, scusatemi vado a letto,
Buona Notte”.
Prima di addormentarmi pensai a tutta la giornata passata, cosa che
faccio tutti i giorni ascoltando la musica, ricordai il sorriso
bellissimo di Dylan, i suoi occhi, il nostro incontro,
l’accompagnamento davanti alla soglia di casa e per ultimo il suo bacio
sulla guancia. So benissimo che è un innocuo bacio sulla guancia, ma
per me è significato moltissimo. Le sue labbra erano calde, morbide,
carnose, semplicemente perfette e alle quali era difficile resistere,
mi attiravano troppo. La sua voce poi era un canto di gioia, era una
voce vellutata che incitava sicurezza alla minima parola pronunciata,
sì, credo di AMARLO.
Probabilmente voi penserete che io sia pazza a dire che AMO un ragazzo
di cui non so niente, ma se vi devo dire la verità è proprio così: AMO
un ragazzo di cui so solamente il nome.
Mi venne in mente di scrivere un messaggio a mio cugino Metty, che in
realtà si chiama Met, ma per me è rimarrà sempre il mio adorato
cuginetto Metty……… ok credo che dopo questo sclero debba andare avanti!
Ehm dove eravamo ah sì Metty. Gli inviai un messaggio con su scritto: “Ho bisogno di parlarti” lui rispose
subito con un: “ Arrivo al più presto”.
Dovete sapere che Metty abita a circa tre isolati da casa mia, neanche
tanto lontano, dato che mi sono trasferita a New York solamente
per vederlo più spesso XD.
Lo so sono una grandissima deficiente, ma dal tronde dove abitavo prima
non avevo nessun amico e nessuna persona che mi volesse bene, allora
insieme ai miei genitori abbiamo deciso che io sarei andata a vivere a
New York. I miei genitori sono proprio degli angeli lo devo ammettere,
mi devo ritenere fortunata di questa esperienza che mi hanno offerto.
Dopo questo lungo pensiero arrivò Metty, aveva i capelli biondo-bianco
tutti arruffati in una specie di cresta, gli occhi di un verde inteso e
la carnagione pallida come quella di un vampiro. Appena entrò nella
stanza gli saltai addosso e lui fece lo stesso. Dopo qualche minuto ci
staccammo e sedendoci sul letto mi chiese: “ Ora dimmi tutto”. Io gli raccontai
tutto quello che mi veniva in mente su Dylan, il nostro incontro, i
suoi occhi, le sue labbra, il bacio, la sua macchina……
Ah dimenticavo anche quando non vivevo qua a New York Metty mi doveva
sopportare, perché per ogni cosa che mi succedeva lo chiamavo. Metty è
la mia coscienza personale, in lui ci sono tuti i miei segreti. Se
qualcuno osa toccarmi il mio cuginetto lo AMMAZZO!!!, non scherzo.
Finito tuto ciò che avevo da dirgli su Dylan, Metty disse: “ Eh la mia piccolina ha subito un colpo di
fulmine eh?!!” strizzandomi le mie guanciotte che stavano
diventando sempre più rosse, fucsia, viola, blu…
Io reagì tirando gli un coppino, mi dava fastidio il fatto che mi
strizzavano le mie guanciotte, non lo sopportavo.
Metty: “ Aia mi hai fatto male,
comunque non ti preoccupare anche a me è successo una volta con una
ragazza…”
Io: “ Ah, veramente, non lo sapevo,
raccontami tutto!”
Metty si sedette sul letto incrociò le gambe e iniziò a raccontare
Metty: “ Devi sapere che quando avevo
circa la tua età mi innamorai di una ragazza stupenda, alta, magra, con
dei bellissimi occhi verdi e dei lunghissimi capelli marroni, si
chiamava Alexy. Appena la vidi per la prima volta mi innamorai subito
di lei. Alexy era il capitano delle Cheerleader e aveva un carattere
molto aggressivo, un paio di volte siamo usciti insieme, ma poi è
successa una cosa che mi lasciò senza parole, Alexy era diventata una
delle tante puttanelle della scuola. Non melo sarei mai immaginato che
una persona come lei potesse diventare……..beh si una TROIA!!”.
Come potete vedere mio cugino è un tipo molto fine!
Metty: “ Ma dopo un paio di mesi, in
una sera piovosa bussò alla mia porta con un paio di Jeans un po’
rotti, una maglia rosso fuoco e una giacca di pelle marrone, aveva
tutti i capelli bagnati. Piangendo mi abbracciò e continuò a ripetere: “ Scusa, scusami di tutto, io-io non volevo”,
non potevo lasciarla lì in quelle condizioni! La feci entrare , ci
sedemmo sul divano e gli diedi una coperta in modo che si potesse
asciugare. Quando vidi che si stava riprendendo gli chiesi: “ Ora dimmi chi ti ha ridotto in queste
condizioni”
lei mi rispose con “ Nessuno Metty, nessuno, ho semplicemente
capito che essere una TROIA non porta a niente e che senza amore non
c’è vita.
Metty mi raccontò che rimase a bocca aperta davanti a quelle stupende
parole e che dagli occhi gli scese una lacrima che Alexy asciugò subito.
Flash Back.
Alexy: “Ei Metty che succede?”
Metty: “ Nulla, mi sono solamente commosso davanti a queste bellissime
parole”. Alexy mi abbracciò e porgendomi la mano mi chiese: “ Amici?”,
io con un gran sorriso gli risposi: “ Amici”. Ci abbracciammo e ora
Alexy è la mia migliore amica, FINE”.
Fine Flash Back
Questo racconto mi commosse veramente tanto. Chissà magari avrò un
esperienza così pure io, infondo la vita è una sorpresa.
Io: “Caspita Metty che storia!
Dovresti scrivere un libro!”
Metty: “ Mah, sai forse ai ragione,
terrò a mente il consiglio.” Metty scese dal letto e disse: “ Beh piccolina ora devo andare, altrimenti
Seth mi darà per disperso”. Alla parola Seth i miei occhi si
spalancarono
Io: “ Seth, chi è Seth?”
Metty: “ Seth è il ragazzo di Alexy e
gli avevo promesso che oggi saremmo andati al cinema”
Io: “ Ah, capisco, beh allora ti
lascio andare”, gli diedi un bacio sulla guancia e mi misi sotto
le coperte.
Metty: “ Buona notte Natalie”
Io: “ Buona notte Metty”,
Metty sene andò chiudendosi la porta dietro.
La mattina dopo mi svegliai alle 7:30 e la scuola inizia alle 8:15.
Oggi prometto di non arrivare in ritardo, voglio parlare con Dylan
assolutamente. Voglio vederlo sorridere, in pratica ho bisogno di lui.
Arrivai a scuola alle 8:00 e vidi Dylan attaccato alla sua macchina che
parlava con delle ragazze. Oh aspetta ho detto ragazze?!! Sì erano
ragazze e anche molto carine, stavano parlando della squadra di Basket.
Stavano ridendo, scherzando e Dylan stava abbracciando una di loro.
Iniziai a ribollire e la mia faccia sarà stata sicuramente più rossa di
un peperone. Volevo andare la e uccidere tutti, anche Dylan, perché
dietro quella faccia d’angelo c’era solo uno stronzo PUTTANIERE del
cazzo. Stavo quasi per avvicinarmi quando una Jeep nera mi piombò
davanti e mi face cadere sull’asfalto, un ragazzo scese di corsa dalla
Jeep.
X: “ Tutto ok?”
Io: “ Sì certo!” dissi
mostrandogli uno dei miei falsi sorrisi.
X: “ Ah ma Natalie sei tu?!!”
grazie alla banana che sono io, conosci un’altra imbranata che per un
cazzo non si faceva investire da un auto?!
Io: “ Sì” dissi tirando su la
testa e scoprendo che il mio quasi assassino era….. Nitan. Rimasi
ancora una volta colpita dai suoi occhi, erano una meraviglia. Erano
come un universo straordinario in cui ti ci potevi perdere dentro. Mi
tese la mano e io mi tirai su, devo ammetterlo è un gentiluomo, Roxy è
proprio fortunata ad avere un ragazzo così, anche se Nitan non è il suo
ragazzo, ma noto una certa intesa fra di loro e so che se tutto andrà
per il verso giusto prima o poi si metteranno insieme. Mh Nitan-Roxy,
Roxy-Nitan, mh ci stanno bene insieme. Parlando di Roxy…… arrivò subito
al mio fianco. Era così bella oggi si era messa un filo di rimmel sulle
ciglia e i capelli mossi le cadevano sulle spalle.
Io: “ Ei ciao Roxy, come siamo carine
oggi,” Roxy arrossendo disse: “ Grazie
tesoro mio”.
Corsi subito dentro scuola per il semplice fatto che non volevo
incontrare di nuovo Dylan, mi piaceva e non volevo soffrire di nuovo
per un PUTTANIERE. Roxy mi raggiunse subito dopo avere dato un bacio
sulla guancia a Nitan che arrossì di botto.
Roxy: “ Ei Natalie aspetta un attimo,
dove corri, che è successo?”
Io: “ Dopo telo spiegherò, sai dove è
Jenna?”
Roxy: “ Nomi dispiace, non la vedo da
ieri sera”. A quelle parole mi bloccai, IERI SERA, IERI SERA, al
solo pensiero mi cadde una lacrima. Corsi in bagno, mi chiusi dentro e
iniziai a piangere. Nessuno mi aveva mai trattato così come aveva fatto
Dylan ieri sera, è stato fantastico, così fantastico da sembrare falso,
ma che dico, ERA FALSO, tutto ciò che ha fatto era falso, mi sentivo
umiliata, distrutta, non cela facevo più, volevo uccidermi, tutto quel
dolore in una sola volta era toppo anche per me. In quel momento suonò
la campanella, oh cazzo non devo arrivare in ritardo. Mi asciugai le
lacrime che mi rigavano il viso, mi aggiustai il trucco e uscii dal
bagno. Mi trovai Dylan al quanto sexy che mi aspettava fuori dal bagno.
Dylan: “ Ei perché sei corsa via? Ti
volevo salutare e chiederti come stavi!”
Io: “Ah figurati, sono corsa via
perché non volevo arrivare in ritardo” Dylan fece una faccia del
tipo *Chipensidiprendereingiro*
Dylan: “Ma io credevo fosse per il
fatto della macchina, hai preso un bello spavento e ti sei rifugiata a
piangere”
A quelle parole mi bloccai, come cazzo faceva a sapere che avevo
pianto, il tucco era perfetto e la mia faccia presentava un’
espressione serena, è capace di leggere nela mente?
Io: “A piangere?”
Dylan: “ Sì a piangere, si vede dai
tuoi occhi, adesso vorresti continuare a farlo vero?”, Mi disse
avvolgendomi in un abbraccio, quell’abbraccio assunse un significato
profondo per me e senza volerlo una lacrima mi rigò il viso. Non so
come facesse, ma riusciva a capire tutto ciò di cui avevo bisogno
Sì era proprio così lui riusciva a capire tutto di me e non
chiedetemelo, non so come facesse, ma ci riusciva, Lui era
semplicemente unico, ma bastardo.
Drake: “ Ei Dylan sbrigati dobbiamo
andare in classe svelto!” , insieme a lui c’era Jenna.
Io: “ Ei Jenna, ma dove ti eri persa?”
lei mi sorrise e con un gesto mi fece segno che dopo mi avrebbe
spiegato.
Dylan: “ Drake mi faresti un favore?”
Drake: “ Sì certo Dylan dimmi”
Dylan: “ Potresti inventarti una
scusa e dire al prof che oggi io e Natalie non saremo presenti?”.
Io lo guardai del tipo *Chicazzotihadettocheiononvoglioandareascuola!!*
Dylan mi guardò e scoppiò a ridere.
Io: “ Perché stai ridendo?”
Dylan: “ Mah niente la tua espressione
dice tutto” mi porse uno specchio, infatti si vedeva proprio che
cosa stavo pensando, cazzo che espressioni realiste che faccio!!. Drake
sene andò mano nella mano con Jenna accennando un ciao e un sì riferito
al favore chiesto da Dylan.
Dylan: “ Allora Natalie dove vorresti
andare?”
Io: “ In classe se non ti dispiace”,
feci per andarmene quando mi prese per un polso, mi buttò contro una
parete e avvicinandosi sempre di più mi disse: “ Ti ho chiesto dove vuoi andare!”.
Cazzo quella voce mi faceva paura non sembrava neppure lui.
Io: “ 1)Levati da me 2) Non mi
parlare con quel tono altrimenti ti castro 3) Dove vuoi” Dylan
sorrise, ma non si staccò
Io: “ Dylan dai ti prego staccati, se
vuoi che non ci vedano è meglio che cene andiamo oppure rimaniamo qui?”
Dylan: “ Sì forse Natalie questa
volta hai ragione, vieni usciamo”
Salimmo in macchina e mi portò a casa. Io: “ Che cazzo vuoi da casa mia?”
Dylan: “ Beh ecco pensavo che forse
volevi startene a casa in pace”
Io: “ Ma come cazzo fai, mi leggi nel
pensiero?” Dylan iniziò a ridere, gli dovetti dare un coppino
prima che smettesse di ridere!
Dylan: “ Entriamo?”
Io: “OK”
Entrammo dentro casa e ci sedemmo sul divano io gli chiesi: “ Film?” lui pronunciò un sì. Mettemmo
su pop corn e io inserii un bellissimo film horror. Durò circa quattro
ore poi facemmo pranzo e nel pomeriggio andammo a fare shopping. Era
strano per una volta mi sono veramente divertita a svaligiare un
negozio dopo l’altro. Ormai erano le 20:00 e Dylan mi chiese: “ Fame?” Io risposi con un sì. Mi
portò in un bellissimo ristorante Italiano senza che io gli dicessi che
avevo voglia di una buonissima pizza napoletana. Dentro questo
ristorante non c’era molta gente era quasi vuoto. Ci sedemmo in un
piccolo tavolo per due persone con una rosa come centro tavola. Arrivò
il cameriere e ci chiese: “ Cosa porto
a questi due belli innamorati?” sinceramente? avrei voluto
rispondergli male. Ordinammo una pizza tutti e due, che si rivelò più
buona di come mela immaginavo. Alle 21: 30 i gestori misero una
musica rigorosamente napoletana( io la adoro *---*). Dylan mi chiese di
ballare e io naturalmente risposi di sì. Alle 1:00 i gestori ci
buttarono fuori dal ristorante.
Dylan: “ Stanca?”
Io: “ Certo che no”
Mi portò in un bellissimo parco che con un laghetto. Ci sdraiammo tutti
e due sull’erba e iniziammo a guardare il cielo stellato.
Dylan: “ Bellissimo”
Io: “ Già stupendo”
Dylan: “ Mi puoi spiegare il vero
motivo per cui stavi piangendo stamattina?”
Io: “Solo se tu prima mi dici se sai
leggere nella mente” Mi guardò e iniziammo a ridere a
crepapelle.
Dopo la nostra risata lui mi accarezzò il viso e mi disse: “ Non so leggere nella mente, ma
semplicemente so tutto quello di cui hai bisogno” , io lo
guardai malissimo con una faccia del tipo *Pensiveramentecheiocicreda?*
Dylan: “ Non fare quella faccia
Natalie, non chiedermi come lo faccio a sapere ma semplicemente lo so e
basta.”
Io: “ Mah, tenterò di crederci”
detto questo mi girai su un fianco e mi addormentai. La mattina dopo mi
svegliai nel mio letto, oh acciderbolina ( per non usare sempre cazzo)
, ma non mi ero addormentata sul prato?. Sentii dei bassi che si
avvicinavano alla porta, dalla paura mi misi la coperta sopra alla
testa.
Dylan: “ Buongiorno bellezza, dormito
bene?” in un batter d’occhio mi misi in ginocchi sul letto e lo
guardai. Indossava solamente un paio di pantaloni corti della tuta, si
vedeva tutto il suo bel fisico *-*.
Io: “ Che ci fai tu qui?”
Dylan: “ Ieri sera mi sono
accorto che ti eri addormentata sul prato, allora ho pensato che forse
nel tuo letto stavi meglio. Tieni ti ho portato la colazione”.
Non avevo neanche notato che nelle mani teneva un vassoio ricoperto da
una tovaglietta rossa a quadratini bianchi con sopra una marea di cose
da mangiare e da bere.
Io: “ E quello?” indicai il
vassoio che teneva fra le mani
Dylan: “ Beh, pensavo avessi fame”
Io: “ Grazie Dylan, sei veramente
gentile” lui appoggiò il vassoio sul letto e si sedette difronte
a me. Inizia a mangiare le fette biscottate con la marmellata e finii
col bere la tazza di cioccolata calda.
Io: “ Era tutto buonissimo, grazie!”
Dylan prese il vassoio e lo portò giù in cucina, perché aveva fatto
tutto questo?”
Dylan tornò di sopra, intanto mi ero già cambiata, fatta una
doccia e truccata, ah mi ero fatta una treccia che mi cadeva sulla
spalle sinistra. Indossavo un paio di Jeans chiari rotti sul ginocchio
e una camiceta bianca un po’ arricciata sul busto.
Io: “ Dylan sai dove posso trovare
Jenna?” Dylan annui e mi disse :” Vai a casa sua, Drake mi ha appena
avvertito che è tornata lì”
Io: “ Ah ok grazie”, salutai
Dylan e mi diressi a piedi a casa di Jenna, bussai e una faccia
assonnata mi aprii la porta
Jenna: “ Ei Natalie, ti stavo
aspettando, ma che ore sono?” , guardai il cellulare, le 11:00.
Io: “ Jenna sono le 11:00, ma che hai
combinato l’altra notte?”
Jenna: “ Drake mi ha invitata a cena
e dopo siamo andati a casa sua, abbiamo guardato un film, ci siamo
addormentati sul divano, non ho dormito bene e per questo lo ho
abbandonato la e sono ritornata a casa”
Io: “ Ma dai, povero Drake!!”
Jenna: “ Già dispiace anche a me,
volevo passare un’altra giornata con lui, ma avevo la schiena appezzi e
sto morendo di sonno”
Io: “ Ah ok allora ti lascio dormire
e torno più tardi, ok?”
Jenna: “ Oh grazie Natalie, ti mando
un messaggio quando mi sveglio” io la salutai e lei andò a
dormire. Cosa faccio ora? Non voglio tornare a casa, non voglio stare
con Dylan *è la pura falsità*, andrò da Roxy. Arrivata davanti a casa
sua bussai la porta e nessuno mi aprii, strano di solito domenica
mattina Roxy è sempre a casa. Mi ricordai che mi aveva detto che da
oggi in poi tutte le domeniche doveva occuparsi dei suoi tre cuginetti.
CHE MEMORIA CORTA CHE HO!!!!!!!
C’era così un bel sole oggi, la temperatura erano molto piacevole,
decisi di andare a fare una passeggiata al laghetto vicino a casa mia.
Arrivata al laghetto trovai Nitan seduto sull’erba. Mi avvicinai e gli
chiesi: “ Ti disturbo?” lui
asciugandosi una lacrima mi disse: “ No,
no tranquilla, siediti”. Ero un po’ sconvolta nel vederlo
piangere e nella mia mente si crearono diverse domande del tipo:
piangeva per Roxy?, era successo qualcosa con la scuola?, non era stato
ammesso alla squadra di Basket?, aveva problemi con Drake e Dylan? Ah
boh solo lui lo sa.
Io: “ Ei Nitan perché piangi?”
Nitan: “ Mi prometterai che non lo
racconterai a nessuno, neanche a Roxy, Jenna, neanche a Dylan e
Drake?”
Io: “ Certo che lo prometto!”.
Iniziò a raccontarmi della sua famiglia, suo padre quando Nitan era
ancora piccolo morì in un incidente in moto, sua Madre era stata poco
presente dopo questo fatto e le sue due sorelle maggiori, 25 e 27 anni,
erano scappate in Europa. Ora Nitan aveva scoperto che sua Madre era da
anni ricoverata in una clinica privata in Svizzera e che le due sue
sorelle erano morte.
Nitan: “ Che mi consigli Natalie, è
meglio che vado a trovare mia madre in Svizzera?”
Io: “ C’erto Nitan, ricordati sempre
che se anche tua Madre non è stata presente durante la tua infanzia, la
Mamma rimane sempre la tua Mamma nel bene e nel male e che la Mamma ti
accompagnerà sempre nella tua vita.
Nitan: “ Hai ragione Natalie, Grazie
mille, sei un Angelo” dopo queste parole si alzò e andò via
lasciandomi la tra i miei pensieri. Che cosa mi aveva detto? “Grazie
Natalie sei un Angelo”??. Sì mi aveva proprio detto così! Non so perché
ma quelle parole mi fecero arrossire.
Non so il perché, ma quelle parole continuavano a rimbombare nella mia
testa, SEI UN ANGELO, SEI UN ANGELO, nessuno mi aveva mai detto una
cosa del genere. Mi sdraiai sull’erba e continuai a ripensare e
ripensare. Ero veramente un Angelo?, solo perché avevo ascoltato un
ragazzo sta figo che mi confessava un suo segreto e per avergli dato un
consiglio da amica?, Continuavo a non capire. Sì, in fondo aveva
ragione, ero un Angelo per il semplice fatto che nessuno mi notava a
parte le MIE MIGLIORI ANICHE. Nessun ragazzo prima d’ora mi aveva
trattato così e detto cose del genere. E’ inutile, più mi sforzo di
capire, più non ci riesco. Presi il cellulare e iniziai ad ascoltare un
po’ di musica. Mi tirai su, il sole era sparito, andai verso casa.
Entrata in casa trovai un foglietto con su scritto “ Ti prego Natalie perdonaci, ma non abbiamo
potuto rinunciare. Nitan sta male e Roxy, Drake ed io abbiamo deciso di
accompagnarlo in Svizzera, torneremo al più presto, se hai bisogno di
qualcosa chiama..."
X: “ Dylan” disse una voce che
proveniva dalla cucina
Io: “ Ti metti a frugare nella mia
roba ora?!” cosa ci faceva a casa mia?”
Dylan: “ No, semplicemente sono
venuto a trovarti, la porta era aperta e questo foglietto era sul
tavolo e semplicemente lo ho letto, pare che i 4 piccioncini siano
scappati!” disse facendomi l’occhiolino. In fondo erano
veramente partiti, anche se non si sarebbero divertiti più di tanto in
un ospedale.
Dylan: “ Pare che ti dovrò fare
compagnia”, eh no, eh no, io da sola con lui non ci
rimango. Vogliono farmi morire???!!!!!!!
Io: “ Io non ti ho chiesto niente,
V-A-T-T-E-N-E!!!” Dylan si arrabbiò, mi buttò sul divano e mi si
mise sopra, i nostri respiri si incrociarono
Dylan:"Non ci credo, tu vuoi che io
rimanga!” e… eccoci ci risiamo, MA COME MINCHIA FA????, ci
rinuncio. Con le mani lo spinsi via, ma lui mi afferrò per i fianchi e
mi sollevò dal divano, i nostri corpi combaciavano ala perfezione e le
nostre labbra quasi si toccavano. Puntai lo sguardo nei suoi bellissimi
occhi, mi sembrò strano, ma irradiavano una strana luce, come se
veramente voleva rimanere la con me in quella casa da soli per
l’eternità. Anche lui incastonò i suoi occhi ai miei, chissà cosa
pensava!
POV DYLAN
O cazzo non credevo di averlo fatto, ci ero riuscito, finalmente la
stavo tenendo fra le mie braccia, INCREDIBILE. Il suo sguardo era
tenero, dolce, per me era tutto. Non so come, ma i suoi occhi erano
qualcosa di WOW. Il suo corpo poi, non troppo magro, ma giusto,
combaciava perfettamente con il mio. Questo tocco mi fece venire i
brividi che vidi anche sul suo braccio. Lei provava lo stesso??
A questo pensiero mi venne un sorriso sulle labbra che subito nascosi.
Intanto lei stava cercando di liberarsi, ovviamente non cela face. Non
facendola più adottò una strategia che non mi sarei mai aspettato da
lei. Avvolse le sue mani dietro il mio collo e mi avvicinò a lei.
POV NATALIE
Non credevo che lo stavo per fare, il nostro primo bacio non doveva
essere così, doveva essere spontaneo, non forzato.
Dal tronde non cela facevo più a stargli così appiccicata, mi faceva
troppo male.
Ci stavamo per baciare quando Dylan parlò, GRAZIE, GRAZIE DYLAN, TI
ADORO.
Dylan: “ Ei, bella come strategia, ma
non ci casco”
Ah -.- Ci risiamo, ritiro tutto quello ciò di bello che ho detto su di
te.
Dy: “ Se mi prometti che potrò
rimanere qui e potrò dormire nel letto con te allora ti lascio libera”.
Ma io dico, questo è PAZZO????!!!!!!!! Chissà quando saranno tornati! E
voi mi dite che devo perfino dormire nello stesso letto di sto
figo??!!! Oh no-no, non posso farlo.
Io: “ Ok, telo prometto”. Si
staccò e mi sedetti dall’alta parte del divano. Non ci cagammo fino
alle 20:00, avevo fame, molta fame. Io adoro il cibo, ma odio
ingrassare -.-‘
Io: “ Fame?”
Dylan: “ Sì, un po’” Solo un
po’ caro mio??? Vabbo
Andai in cucina e pensai a cosa avrei cucinato.
Andai in cucina, aprii il frigorifero e ci misi la testa dentro! Non
c’era una benedetta minchia in quel gigantesco pezzo di latta!!! Non
avevo voglia di uscire e andare a fare la spesa. Mi sporsi dalla porta
della cucina e dissi: “ Dylan, mi
spiace, ma non c’è niente nel frigorifero!”
Dylan si avvicinò e mi disse: “ Tranquilla,
ti porto fuori a cena, vai a prepararti ti aspetto qui fra 30 minuti!”
Io: “ Ok, va bene!” Andai in
camera mia, che cazzo mi sarei messa??
Aprii l’armadio, jeans? No!, pantaloncini corti? NO!, gonna? NO! Uh
trovato!!! VESTITO!!!!
Perfetto! *-*. Mi truccai, mi arricciai un po’ i capelli, mi misi le
mie scarpe preferite, presi la mia pochette e finalmente scesi giù da
Dylan. Appena mi vide fece una faccia che non mi sarei mai aspettata.
Aveva spalancato la bocca, gli occhi e sollevato le sopracciglia. Devo
ammettere che mi sentivo bella *-*.
Dylan si avvicino e mi fece fare un giro su me stessa, poi disse: “ Natalie sei bellissima” Sicuramente
io arrossii, ma risposi: “ Grazie
Dylan, ma lo sapevo già!” Ci rimase di merda.
Io: “ Ei, era solo una battuta”
Dylan si mise a ridere, mi prese per mano e uscimmo dalla casa.
Mi sedetti nella bellissima macchina che tanto adoravo, Dylan mi chiuse
la porta e salii dall’altro lato.
Arrivammo nel ristorante dove eravamo stati anche una settimana fa, mi
pare, il ristorante italiano che adoravo tantissimo. Ci sedemmo ad un
tavolo riservato da Dylan, poche ore prima. Dopo circa due tre ore
eravamo di nuovo a casa. Mi misi le i miei soliti pantaloncini corti,
la mia canottiera e andai sotto in soggiorno dove mi stava aspettando
Dylan. Aveva acceso su un programma di motociclette e devo dire che una
mi aveva colpito molto. Senza neanche pensarci mi accovacciai a Dylan
che mi ricoprii con una coperta che era sull’altro lato del divano.
Dylan: “Mi sono divertito sta
sera”
Io: “ Già pure io” Dylan si
avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia
Io: “ E questo?”
Dylan: “ Era per dimostrarti che ti
voglio bene!”
Io gli sorrisi e mi accovacciai di nuovo a lui che mi accarezzava con
leggerezza la schiena. Quando il programma finii dissi: “ Dylan, ho sonno, vado a letto!”
Dylan si alzò dal divano, mi prese in braccio e mi portò in camera, mi
accovacciai al suo bellissimo torso nudo finchè non mi mise a letto.
Poi si sdraiò al mio fianco, mi cinse le sue braccia su miei fianchi e
mi sussurrò all’orecchio “ buona
notte!”
La mattina seguente ci svegliammo da un rumore di porte che si aprivano
e gridavano il mio nome!!!
X: “ Natalie eccoti finalmente!!”
Mi svegliai di soprassalto e vidi un Dylan a pochi centimetri dal mio
viso. Anche lui aprii gli occhi, erano bellissimi, mi diede un bacio
sulla guancia e mi disse: “ Buongiorno
cucciola, dormito bene?”
Io: “ Buongiorno Dylan, si ho dormito
benissimo e tu?”, lo baciai a mia volta sulla guancia. Lui mi
scostò un capello dal viso, mi mise la sua mano sulla mia faccia e
disse: “ Mai come prima?”
Arrossii di botto, il suo tocco emanava una bontà esagerata.
X: “ Oh scusate, tornerò poi, certo
che Natalie, potevi dirmi di avere il tuo primo ragazzo."
Quella voce mi era familiare, aveva un qualcosa di…. boh, la conoscevo.
Mi alzai dal letto e vidi un ragazzo alto, con un fisico da urlo, dei
capelli corti biondi cenere e degli occhi verdi azzurro, era Carter.
Carter è il mio fratellone, ha 21 anni e vive da circa 4 anni a Londra
con la sua ragazza July.
Gli corsi in contro e gli saltai a dosso. Lui mi abbracciò forte forte.
Mi era mancato molto negli ultimi 2 anni, pensavo di andarlo a
trovare a Londra, ma alla fine cambiavo sempre idea.
Mi fece sedere sul letto e tese la mano a Dylan.
Carter; “Piacere Carter!”
Dylan: “ Piacere Dylan!”
Carter: “ Tu sei il primo ragazzo
della mia piccola?” adoro quando mi chiama così *-*
Dylan: “ Beh in realtà non so se
Natalie abbia mai avuto un ragazzo, ma NO io non sono il ragazzo di
Natalie, lei è un’amica speciale” Le ultime parole le pronunciò
facendomi l’occhiolino.
Dylan e Carter ora mai erano migliori amici e ciò mi tranquillizzava,
nella mia testa c’era come un nubifragio. Adoravo dormire la notte
appiccicata a Dylan, adoravo quando mi accarezzava la schiena e
soprattutto adoravo quando la sera ci sedevamo sul divano, mi
ranicchiavo sempre a lui, e stavamo così per ore. Beh in pratica
sembravamo fidanzati, ma per lui io ero un’ amica speciale, niente di
più
Il brutto era che io ero FOLLEMENTE INNAMORATA DI LUI
Era ufficiale Dylan mi piaceva e anche tanto!! A volte uscivamo ma
qualcosa era cambiato! Dylan entrò nella mia camera e mi disse: " Natalie ti va di uscire? Voglio presentarti
una persona!
Io:" Sí un attimo e arrivo!"
Scesi e vidi una ragazza bellissima al suo fianco, suppongo fosse
una modella! Lui la abbracciava e con un sorriso la incitò a
presentarsi!
X:" Piacere, io sono Jùdyt la
ragazza di Dylan!"
CHE COSA, LA RAGAZZA DI DYLAN????
Corsi in camera e iniziai a piangere! Ora sì, ora sì che potevo
pensare alla possibilità di uccidermi che avevo affrontato quest'estate
con la mia migliore amica Jenna!!
Erano passate settimane e Dylan e Jùdyt erano la coppietta della
scuola invidiata da tutti! Io invece ero la sfigata della scuola quella
che tutti prendevano in giro, il bullo della scuola Styly Woodstock mi
aveva preso di mira! Le mie braccia erano piene di lividi certi viola,
certi blu e certi gialli. Avevo deciso, mene sarei andata! Volevo
vedere come stavano i miei amici in Svizzera! Sì sarei andata lì!!
Arrivai a casa e crollai come al solito. Dylan abitava da Jùdyt, Carter
sene era andato, ERO SOLA!! Dylan non mi parlava più, non sapeva della
mia esistenza!! Aprii l'armadio e tirai fuori la valigia, buttai dentro
le prime cose che trovai e feci per andarmene quando entrò Dylan x mano
con Jùdyt!
Presi la valigia gli spinsi via e mene andai!! Era la cosa
migliore che potessi fare!!! Arrivai in aeroporto e presi il
primo volo per la Svizzera!!! Arrivata lì mi precipitai in clinica dove
subito mi dissero il numero della stanza dove era ricoverata la madre
di Nitan. Entari in quella stanza e la madre di Nitan mi fece
accomodare subito sulla sedia affianco al letto.
Si presentò e mi disse che sapeva chi ero, perché Nitan gli parlava
spesso di me. Mi disse anche che loro non c’erano, erano appena partiti
per ritornare a New York. Cosa avrei fatto ora? Non so perché, ma mi
ero molto affezionata a quella donna, nonostante tutti i problemi che
aveva riusciva sempre ad essere felicie. Cosa che io non ero
assolutamente in grado di fare. Decisi che sarei rimasta qua in
Svizzera fino a quando non avrebbero dimesso questa dolcissima signora.
Mi cercai un alloggio e un lavoro. Non credevo che ci sarei riuscita
così presto.
A volte mandavo una o due e-mail a Jenna e Roxy dicendogli che stavo
bene e che non si dovevano preoccupare per me, sarei stata bene. Ogni
notte prima di addormentarmi piangevo sempre, i ricordi e i momenti
passati con Dylan si facevano sempre più vivi e mi tormentavano. Ogni
mattina sognavo di risvegliarmi al suo fianco, ma ciò non accadeva mai.
Cinque anni dopo:
La madre di Nitan era morta ormai da due anni, il mio appartamento era
uno schifo, il mio lavoro pure e beh la mia vita…… ANCORA PEGGIO!!!
Avevo ormai 20 anni, ero dimagrita un po’ ed ero cresciuta anche in
statura. Non vedevo Carter, Roxy, Jenna e gli altri da cinque anni. Mi
scordavo spesso di dare mie notizie e rimanevo per lunghi periodi senza
mangiare, era diventata un ‘abitudine ormai da 3 anni. Al mio fianco
c’era solo Liam. Lui era nella mia coscienza, mi tirava su il morale,
ma da un paio di mesi se ne era andato pure lui. Il dolore era troppo
forte, decisi che dovevo ritornare a New York per riprendere gli studi.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma la scuola mi era mancata.
Presi il primo aereo per New York e arrivai in 2 ore circa. Andai
direttamente verso casa mia sperando che nessuno l’avesse comprata. Mi
avvicinai, dentro era tutto buio e disordinato, Jenna non mi aveva
detto che c’era stato un uragano!
La porta era aperta entrai, le tapparelle erano socchiuse e un raggio
di luce mi mostrò le scale. Salii in camera e vidi una persona
rannicchiata sul mio letto, teneva un mio vestito in mano e piangeva,
piangeva peggio di un bambino con le coliche. Mi avvicinai e un profumo
familiare mi circondò, non potevo ciò mi ostinavo a non volere capire
che era… DYLAN. Sì proprio lui, era lì che stava soffrendo come
un cane con tra le braccia un mio vestito. Mi sedetti affianco a lui
sul letto e cominciai ad accarezzarli i capelli.
Dylan: “ Basta Jenna, lasciami in
pace, non voglio più parlare di lei, mi fa troppo male, ma dal tronde è
colpa mia perché se ne è andata, non la consideravo” disse con
le lacrime algli occhi. Wow come era cambiato!! Mi sentii il dovere di
rispondergli che ero io, anche se le lacrime scendevano incessanti.
Io: “ Sh, Dylan non disperarti, sono
io Natalie, sono tornata, spiegami che è successo non posso vederti
così!”
Lui si girò di scatto e mi baciò, fu un bacio molto dolce e passionale,
le sue labbra erano belissime, morbide, WOW. Dopo un po’ ci staccammo
iniziai a piangere.
Dylan: “ Ei, no, senti io-io non
volevo, scusa” cercava di asciugarmi le lacrime, non riuscivo a
smettere e soprattutto a dirgli che erano lacrime di gioia, non di
dolore. Mi prese dai fianchi, mi avvicino a lui e mi abbracciò. Il suo
corpo era così caldo così morbido così perfetto.
Presi coraggio e parlai: “ Le mie
lacrime non sono lacrime di dolore, ma di gioia. Sono sempre stata
innamorata di te e mene sono andata perché non riuscivo a sopportare il
fatto che tu stavi con Jùdyt. Mi feriva troppo!”
Mi staccò da lui e mi prese il viso fra le sue mani e mi disse: “ Quando te ne sei andata ho perso le staffe,
ho capito che ti amavo, ma era troppo tardi. Ho lasciato subito Jùdyt e
mi sono messa alla tua ricerca, ma Jenna melo ha impedito, così mi sono
rifugiato a casa tua e sto così da bene 5 fottuti anni, ma dal tronde
mi sta bene.
Lo abbracciai forte, lui fece lo stesso.
Io: “ Ora sono qui, ti prego non
perdermi un’altra volta!”
Dylan mi staccò da lui e mi baciò! I suoi baci erano qualcosa di
stupendo a cui non vorresti mai rinunciare!
Dylan: “ Mai nessuno ci dividerà, io
non ti perderò, sono stato troppo male, non rinuncerò mai a te, E’ UNA
PROMESSA!”
Io: “ TI
AMO DYLAN!”
Dylan: “ TI
AMO ANCHE IO NATALIE!”
THE END
Ciao! beh, questa è la prima storia che
scrivo! Spero vi piaccia! Ci tengo molto, all' inizio erano 8 capitoli
separati, ma la ho unita come OS!
Per favore, una piccola recensione? Grazie!
xx Chià!
|